di Mauro Gigantino
Il più grande e prodigioso Ordine Monastico Cavalleresco di tutti i tempi, foriero di un tesoro di valori spirituali che rappresentano un’eredità dell’intero genere umano. Sono queste le prime parole che pervadono la mia mente e danno voce al mio cuore quando penso al “Sublime Ordine del Tempio”. Ho pensato di scrivere queste poche righe per rammentare, prima a me stesso, e poi a tutti i fratelli Cavalieri, la ricorrenza del 29 marzo, una data che rappresenta una pietra miliare nella storia dell’Ordine. Benchè la fondazione dell’Ordine stesso si faccia risalire, con ogni probabilità, al 1120 d.C., è solo il giorno 29 marzo 1135, mediante la Bolla Pontificia “Omne Datum Optimum” rilasciata da Papa Innocenzo II, che i “Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Re Salomone” (come gli stessi amavano definirsi) assurgono ufficialmente a difensori della Fede Cristiana, in condizione di operare indipendentemente dalla Chiesa Cattolica.
Molti profani ricordano solo due bolle papali riguardanti il Sublime Ordine: “Pastoralis Praeminentiae” del 22 novembre 1307 (con la quale Papa Clemente V ordina l’arresto dei Templari e la confisca dei loro beni) e “Vox in Excelso” del 22 marzo 1312 (mediante la quale lo stesso Pontefice scioglie definitivamente l’Ordine), quasi nessuno ricorda viceversa la bolla oggetto della presente dissertazione.
Il nome del documento deriva dalla Lettera di Giacomo 1. 17 che recita: “Tutto ciò che abbiamo di buono e di perfetto viene dall'alto: è un dono di Dio, creatore delle luci celesti. E Dio non cambia e non produce tenebre”. A quel tempo, i Cavalieri Templari, con il permesso di Baldovino II, re di Gerusalemme, avevano stabilito il loro quartier generale in Terrasanta presso un’ala del palazzo reale, che non era altro che la moschea di al-Aqsa, posta sull’estremità meridionale della spianata delle moschee, mentre lo svolgimento delle funzioni religiose avveniva nella vicina moschea di Omar (detta Cupola della Roccia), trasformata in chiesa cristiana e denominata il “Tempio del Signore”.
Ubbidienti alla Regola dell’Abate Bernardo di Chiaravalle, approvata con il Concilio di Troyes il 13 gennaio 1128, i cavalieri ricevevano, soprattutto in Europa, numerose e cospicue donazioni da parte di nobili e regnanti, che utilizzavano precipuamente per accrescere la forza militare dell’Ordine attraverso il reclutamento degli aspiranti, il loro addestramento ed il reperimento di mezzi logistici (armi, equipaggiamento individuale, animali e vettovaglie) da inviare soprattutto in Terrasanta per sostenere la lotta in difesa dei presidi cristiani dagli infedeli.
Nel 1135 il Gran Sovrano dell’Ordine era Robert de Craon, che succedette a Hugues de Payns, il fondatore dello stesso.
Robert era un uomo dalle spiccate capacità organizzative, legislative e di comando, ma anche un abile mediatore, in grado di rivendicare presso il potere ecclesiastico gli indispensabili diritti per consentire a sé ed ai suoi di operare in massima autonomia. Egli fu tuttavia meno fortunato come condottiero: poco dopo la sua elezione, nel 1138 a Shayzar sconfisse inizialmente le milizie di Zengi, l’Emiro di Aleppo ma lasciò che i propri cavalieri saccheggiassero il campo di battaglia; Zengi ritornò in seguito con una nuova armata sbaragliando i templari oramai disorganizzati.
Innocenzo II (Gregorio Papareschi), latore della Bolla, fu eletto papa a seguito della morte di Onorio II, ad opera del gruppo di Cardinali sostenitori della famiglia Francipane. La fazione opposta, guidata dalla famiglia Pierleoni, non accettò l’elezione e fece eleggere dagli altri Cardinali un componente della propria famiglia, Piero Pierleoni, che assunse il nome di Anacleto II. I due Papi si combatterono aspramente, coinvolgendo diversi sovrani d’Europa, fino alla morte di Anacleto II, da molti considerato un antipapa, avvenuta nel gennaio del 1138. La famiglia Pierleoni, al suo posto elesse il Cardinale Gregorio, che assunse il nome di Vittore IV. Questi, però, accettando le sollecitazioni di Bernardo di Chiaravalle, ad aprile dello stesso anno si dimise, riconoscendo Innocenzo II come legittimo papa.
Il 29 marzo 1139, Papa Innocenzo promulgò appunto la storica bolla papale “Omne Datum Optimum” (in italiano “Ogni dono perfetto”), di notevole importanza giuridica, in quanto la stessa esentava l’Ordine dal pagamento delle tasse e lo rendeva indipendente dalle gerarchie ecclesiastiche, secolari e regolari, compreso il Patriarca di Gerusalemme, restando il Tempio subordinato esclusivamente all’autorità pontificia: “...E poiché i difensori della Chiesa devono vivere ed essere sostenuti con i beni della Chiesa, noi, con ogni mezzo, vietiamo l’esazione delle decime contro la vostra volontà su tutti i beni mobili e immobili e tutto ciò che appartiene alla vostra veneranda casa”.
Ai Templari venne inoltre garantito il diritto di portare una croce rossa sopra l’abito bianco, che identificò presto l’immagine popolare dei templari: “...e per comprovare l’appartenenza alla milizia di Dio, portate assiduamente sul vostro petto il segno della vivificante croce”.
Questa decisione fu presa dalla Chiesa solo dopo aver sancito le condizioni indispensabili per poter entrare nell'ordine; esse erano molto rigide in relazione all’obbiettivo di dimostrare che nell’aspirante cavaliere vi fosse una reale e sincera vocazione.
Questi precetti, oltre a spogliare il candidato di ogni bene materiale, dopo un percorso di vita spirituale di tipo monastico, culminavano con l'entrata nell'Ordine, all’interno del quale occorreva rispettare i voti di povertà, castità ed obbedienza.
Il decreto infatti recita testualmente: “...la vita religiosa che è stata istituita nella vostra casa, ispirata dalla grazia divina, deve essere osservata senza alcuna violazione, ed i fratelli che servono il Signore devono ivi vivere castamente, senza beni personali e, onorando la loro professione con le parole e la morale, sono soggetti e obbedienti in tutto e per tutto al loro maestro e a coloro che egli comanda”.
Il documento pontificio consentiva inoltre ai Cavalieri del Tempio di eleggere propri sacerdoti, in tal modo emerse nella loro comunità una nuova categoria: i fratelli cappellani che avevano il compito di assistere spiritualmente i “milites” (combattenti).
Essi erano inoltre i responsabili delle opere di beneficenza e caritatevoli in generale.
I cappellani non detenevano armi, portavano la tonsura e indossavano un mantello di bigello, una sorta di panno grossolano. Doveva essere presente almeno un cappellano in ogni Commenda. Tutto ciò consentiva ai cavalieri di poter pregare e confessarsi separatamente, senza doversi recare in chiese frequentate anche dalle donne, evitando in tal modo impudiche commistioni.
All’Ordine fu inoltre consentito di costituire oratori in cui tenere i servizi religiosi ed anche per seppellirvi i propri confratelli o gli appartenenti alla comunità degli stessi.
Il testo del documento contiene, già nella premessa, una celebrazione della notorietà e della grandezza spirituale dell’Ordine, rammentando le rinunce ed i principi ispiratori dello stesso: “Con sollecitudine, diletti figli nel Signore, lodiamo Dio onnipotente per voi e per conto vostro, giacché il vostro ordine religioso e la vostra veneranda istituzione è conosciuta in tutto il mondo. Anche se, di natura, eravate figli dell’ira e dediti ai piaceri della vita, ora, per grazia ispiratrice, siete diventati attenti ascoltatori del Vangelo, dopo aver rinunciato alla mondana ostentazione e alla proprietà privata, anzi, avendo abbandonato il largo sentiero che conduce verso la morte, umilmente avete scelto la via che conduce alla vita...”, poi continua rimarcando il sentimento di fratellanza che pervade il cuore del cavaliere, difensore della fede cristiana : “...secondo le parole del grande Pastore, non avete paura di porre le vostre anime al servizio dei vostri fratelli e di difenderli dagli attacchi dei pagani”.
Ai Cavalieri era inoltre consentito di disporre in piena autonomia ed interamente del bottino di guerra senza che alcuno potesse reclamarne una parte, tuttavia si stabiliva che la casa o il Tempio in cui dimoravano con tutti i beni e possedimenti in esso contenuti fossero comunque sotto la tutela e la protezione della Sede Apostolica.
Veniva stabilita altresì, per la prima volta, la modalità di successione del Sovrano Maestro: “...Stabiliamo che dopo di te, Roberto, nostro amato figlio nel Signore, o di qualunque tuo successore, non venga accolto in questa casa alcun fratello se non è un militare e persona religiosa, che non abbia interesse per il vostro ordine, né venga eletto da altri se non da tutti i fratelli, o proposto dalla parte migliore e più pura di loro. D’ora in poi a nessun ecclesiastico o laico sia lecito violare o porre limiti all’osservanza della regola e degli statuti approvati dal maestro assieme agli altri fratelli. Quelle stesse consuetudini che osservate da qualche tempo, e che sono state fissate in forma scritta, non possono essere modificate da alcuno se non dal maestro, ed in ogni caso con il consenso della migliore parte del capitolo”.
Con il trascorrere del tempo, tuttavia, i privilegi concessi con la bolla furono spesso messi in discussione e la bolla venne confermata addirittura dodici volte tra il 1154 e 1194.
A tale privilegio fece seguito quello denominato “Milites templi” (promulgato da Papa Celestino II il 9 gennaio 1144). Con il sopra menzionato atto fu imposto al Clero di assicurare protezione e sostegno ai Cavalieri templari, ai fedeli furono promesse speciali indulgenze per le donazioni fatte all’Ordine e ai Cavalieri templari fu concesso di potere effettuare nelle loro chiese, una volta l’anno, questue e raccolte di denaro da destinare alla loro causa.
L’Ordine dei Cavalieri Templari diveniva con tale privilegio l’espressione della volontà di Dio, nonché la parte attiva di quella volontà e così sarebbe stato nel tempo a venire, per sempre.
Bibliografia
1. Sulle tracce dei Templari di Filippo Gammauta 2015
2. Medioevo Templare di Filippo Gammauta 2015
3. I templari e la massoneria di Domenico Lancianese 2007
4. I templari. Un ordine cavalleresco cristiano nel Medioevo di Alain Demurger 2009
5. I cavalieri templari. Storia, segreti, filosofia, spiritualità di Domizio Cipriani 2017
6. I Templari. Storia e segreti del più misterioso Ordine medievale di Bernard Marillier 2013
7. I Templari: la spettacolare ascesa e la drammatica caduta dei cavalieri di Dio di Dan Jones 2018
8. Storia, Misteri e Leggende di Templari e Ordini Cavallereschi di Antonella Zanoncelli 2015
9. I templari di Franco Cardini 2011