Venerdì 4 dicembre presso la Sala Conferenze dell'Archivio Storico, Comune di Bracciano, piazza Mazzini 5 si presenterà la nuova edizione dei Quaderni di simbologia muratoria di Ivan Mosca edita da Tipheret. Un must per gli studiosi di esoterismo, quello senza fronzoli che va direttamente nel posto intimo riservato a questa delicata questione, con gli interventi di Sergio Rendine e di Jesus Issa Seck. Questo testo, curato da Mauro Bonanno e Vittorio Vanni, rimane una pietra miliare della odierna massoneria, un punto di riferimento importante per profani ed iniziati, che può essere letto a tutti i livelli con la stessa intensità.
Le principali notizie della massoneria Italiana ed estera. Il simbolismo, la filosofia, gli Studi Tradizionali
lunedì 30 novembre 2015
A Bracciano una serata dedicata a Ivan Mosca
Venerdì 4 dicembre presso la Sala Conferenze dell'Archivio Storico, Comune di Bracciano, piazza Mazzini 5 si presenterà la nuova edizione dei Quaderni di simbologia muratoria di Ivan Mosca edita da Tipheret. Un must per gli studiosi di esoterismo, quello senza fronzoli che va direttamente nel posto intimo riservato a questa delicata questione, con gli interventi di Sergio Rendine e di Jesus Issa Seck. Questo testo, curato da Mauro Bonanno e Vittorio Vanni, rimane una pietra miliare della odierna massoneria, un punto di riferimento importante per profani ed iniziati, che può essere letto a tutti i livelli con la stessa intensità.
Comunicare attraverso noi stessi
«Comunicare attraverso noi stessi» è il tema della Conferenza organizzata presso la Sala Bog de Le Cento Vetrine dall'Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche a Vallefoglia. Con Donatella Marchi e Francesco Iannitti. Introduce l'incontro, che vuole dimostrare come il logos sia ancora il mezzo per eccellenza per accogliere in noi l'altro da noi, il sindaco di Vallefoglia, il sen. Palmiro Ucchielli. Giovedì 3 dicembre ore 20.30
venerdì 27 novembre 2015
Grand Lodge of Free & Accepted Mason of the State of New York
di Valentina Marelli
Una esperienza che visitando la Grande Mela, la città di New York, non deve assolutamente mancare è un tour all'interno della Gran Loggia.
È aperta a tutti e vengono organizzate visite guidate che permettono di vedere i templi che sono ospitati al suo interno e che ne raccontano la storia, nonostante la storia americana sia relativamente recente rispetto a quella Europea, c'è da dargli merito di essere riusciti a documentare in maniera impeccabile il loro passato, e conservare quella parte di strutture o eventi che hanno, nel corso dei secoli costruito la loro identità. La sensazione forte che si ha visitando i musei in America è quella dello scorrere del tempo in un mondo nel quale tutto è documentabile e documentato; non fugge a questa valutazione anche il tour in una delle sue Gran Logge.
Come ci è stato raccontato la Gran Loggia di New York fu istituita il 15 dicembre del 1782, il 6 giugno del 1787 dichiarò la sua indipendenza e prese il titolo di “ Gran Loggia dei Liberi ed Accettati Muratori dello Stato di New York”.
In effetti la Massoneria era già presente di fatto dal 1730 infatti in quegli anni Daniel Coxe, Duca di Norfolk, fu nominato Gran Maestro Provinciale per le provincie di New York del New Jersey e della Pennsylvania.
In questo modo inizia la storia di un Tempio dei valori e della cultura iniziatica che ha vissuto e testimoniato il succedersi di 65 Gran Maestri ognuno dei quali ha contribuito ad arricchire, con dedizione ed esempio personale questa istituzione.
Nel 1784 Robert R Livingston fu nominato Gran Maestro e fu eletto per i successivi 16 anni. Livingston e colui il quale ha presieduto la cerimonia del solo Presidente degli Stati Uniti d'America che prestò giuramento in occasione della cerimonia di insediamento come presidente a New York City il 30 aprile del 1789, il Fratello George Washington primo Presidente degli Stati Uniti.
Durante la cerimonia il neo eletto Presidente giurò apponendo la mano sulla Bibbia che da allora viene chiamata La Bibbia di Washington, e che attualmente è ancora di proprietà della casa massonica St. John ° 1 di New York. La bibbia era già di proprietà della loggia pare infatti che al momento del giuramento, Jacob Morton, capo cerimoniere e Maestro Venerabile della loggia, accortosi che mancava un volume della bibbia, si recò personalmente nella propria loggia per procurare il volume. Ancora oggi sulla bibbia di Washington giurano i Maestri Venerabili e a richiesta, i Presidenti.
Prima di ripercorrere la visita guidata con l'ausilio di qualche immagine lasciate un piccola considerazione personale. Se c'è una cosa che questa esperienza americana mi ha trasmesso, in riferimento alle emozioni vissute attraverso l'ambiente della Massoneria, è che il sentimento di appartenenza è molto forte e sentito nelle persone, ne parlano con orgoglio, ed è piacevole la sensazione che sanno trasmetterti perché è coinvolgente, ti verrebbe voglia di chiedere d'entrare immediatamente in massoneria.
Iniziamo il nostro Tour.
L’edificio, di notevoli dimensioni, comprende oltre agli uffici amministrativi, biblioteche, segreterie, e sale riunioni che non sono aperte al pubblico, ben sei Templi di stili diversi che richiamano diverse epoche storiche; dallo stile Vittoriano a quello Dorico, passando per il Coloniale e per quello Egizio. Ogni Tempio ha il nome dello stile in cui è stato decorato. Un curiosità: in realtà ce ne era uno in più, chiamato il Tempio Francese perché arredato in stile francese, quando nacquero delle divergenze di opinione con la Francia, il Tempio fu smantellato e la sala fu usata come salone per le feste e per le Agapi, a tutt’oggi. Al piano terra è presente invece il Tempio Grande che è considerato tra i più grande degli Stati Uniti, per un totale di sette Templi.
giovedì 26 novembre 2015
Ars Gratia Artis. Giacomo, Carmelo e il Diavolo
di
Davide Riboli
L’origine del male è sempre stato un abisso di cui nessuno ha mai potuto vedere il fondo. È questo che ha ridotto tanti antichi filosofi e legislatori a ricorrere a due principi, uno buono e l’altro cattivo. Tifone era il principio del male presso gli egizi, Arimane lo era presso i persiani. I manichei adottarono, come si sa, questa teologia; ma poiché essi non parlarono mai né col principio buono né con quello cattivo, non bisogna credere loro sulla parola.
[...]
Basìlide, seguendo i platonici, pretese, fin dal primo secolo della Chiesa, che Dio diede da fare il nostro mondo agli angeli della schiera più bassa, e che costoro, poco abili, fecero le cose quali le vediamo. Ma questa favola teologica va in fumo davanti alla tremenda obiezione che non è nella natura di un Dio onnipotente e saggio far costruire un mondo da architetti che non sanno affatto il loro mestiere.
Voltaire - Il Dizionario Filosofico, Bene (Tutto è Bene) - 1764
Riprendiamo esattamente da dove ci eravamo lasciati [ http://goo.gl/lha0uV ]: Carducci e quell’"Inno a Satana" che ancora costituisce un notevole imbarazzo pei programmi della pubblica istruzione. In un suo articolo del 1869 su "Il Popolo", Carducci rende pubblico il proprio concetto luciferino:
Il mio Satana è una specie di ebreo errante che per panteistica trasformazione passa di fenomeno in fenomeno, di mito in mito, di uomo in uomo. E così segue da molti secoli. Se una forma propria volessi dargli, lo rappresenterei giovin di verde ed immortale gioventù, come gli dèi della Grecia, ma severo e mesto a un tempo nella sua raggiante bellezza. Con la spada nell’una mano e nell’altra una fiaccola, egli salirebbe di monte in monte guardando all’alto.
Excelsior è il suo motto, come quello dell’ignoto peregrino americano del Longfellow. E nella immaginazione mia, egli non può sostare che sulla cupola di Michelangelo, in vetta al San Pietro. Quando egli sarà colassù, noi suoi fedeli sotterreremo finalmente Geova. Perocché cotesto vecchietto Dio è vivace: altri si è affaticato finora a seppellirlo, ed egli fa mostra di rassegnarsi; ma a un tratto scoverchia la tomba e salta fuori. Ma noi lo sotterreremo profondo, più profondo che i cretesi non facessero con Giove, perocché gli accatesteremo a dosso la grave mora del cattolicesimo romano. Questo è l’officio degli italiani.
Pare destino che debba essere proprio Carducci a presentare al mondo una lirica incompiuta di Giacomo Leopardi, dedicata a Satana.
L"Inno ad Arimane" fu scritto da Giacomo Leopardi, probabilmente nella primavera del 1833, subito prima del trasferimento a Napoli dove l'autore morirà nel 1837. Si tratta di uno studio in fase di bozza avanzata che - per motivi non difficili da comprendere - non raggiunse mai la pubblica diffusione, sino a quando proprio il Carducci non lo presentò nel proprio saggio del 1898 "Degli spiriti e delle forme nella poesia di Giacomo Leopardi". Freud e la sua “Interpretazione dei sogni” distavano solo due anni.
Leopardi si rivolge al Grande Oppositore chiamandolo Arimane, vale a dire Angra Mainyu ("Spirito del Male") che nel Mazdeismo è lo spirito avversario di Spenta Mainyu ("Spirito Santo"). Su questa coppia d'eterni opposti Mircea Eliade ci dice che:
La teologia di Zarathustra non è “dualista” in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un "anti-dio"; l'opposizione si esplicita all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo. Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male.
Seguire i sentieri di etno-antropologici di Eliade ci porterebbe troppo lontano: restiamo in Arte. Dove pesca Leopardi termine e concetti legati ad Arimane?
Secondo Fubini, Leopardi ne avrebbe tratto il nome dal "Manfred" di Byron. Per Antonioni invece, la fonte ispiratrice avrebbe potuto essere il "Poème sur le désastre de Lisbonne" di Voltaire; Fregnani considera quella di Voltaire una ipotesi da legarsi anche al fatto che il grande illuminista abbia citato esplicitamente Arimane nel "Dizionario Filosofico" alla voce "Bene (Tutto è Bene)".
Rigoni, nel suo "Il pensiero di Leopardi", sottolinea come:
[...] con Sade e con Leopardi, forse per la prima volta nella storia del pensiero occidentale, il principio negativo cessa di avere una funzione dialettica e subordinata rispetto al principio positivo e diventa il solo che determina e spiega il reale [...] l’Arimane leopardiano non conosce l’opposizione vittoriosa di alcun Ormuzd.
Non rimane che leggere e ascoltare l'ode leopardiana. Ascoltare, sì, perché - sebbene bandita da qualsiasi antologia di largo consumo - fu inclusa da Carmelo Bene nella propria antologia di canti leopardiani. Di seguito troverete due versioni della stessa lirica [l'originale leopardiano e la versione rifinita da Bene per la sua esecuzione] ed il video della interpretazione beniana.
Inno ad Arimane (1833, testo incompiuto)
Re delle cose, autor del mondo, arcana
Malvagità, sommo potere e sommo
Intelligenza, eterno
Dator de’ mali e reggitor del moto,
io non so se questo ti faccia felice, ma mira e
godi, contemplando eternamente…
Produzione e distruzione… per uccidere partorisce… sistema del mondo, tutto patimen… Natura è come un
bambino che disfa subito il fatto. Vecchiezza. Noia o passioni piene di dolore e disperazioni: amore.
I selvaggi e le tribù primitive, sotto diverse forme, non riconoscono che te. Ma i popoli civili
… te con diversi nomi il volgo appella Fato, Natura e Dio. Ma tu sei Arimane, tu quello che…
E il mondo civile t’invoca.
Taccio le tempeste, le pesti tuoi doni, che altro non sai donare. Tu dai gli ardori e i ghiacci.
E il mondo delira cercando nuovi ordini e leggi e spera perfezione. Ma l’opra tua rimane immutabile, perché per natura dell’uomo sempre regneranno l’ardimento e l’inganno, e la sincerità e la modestia resteranno indietro, e la fortuna sarà nemica al valore, e il merito non sarà buono a farsi largo, e il giusto e il debole sarà oppresso.
Vivi, Arimane e trionfi, e sempre trionferai.
Invidia degli antichi attribuita agli dei verso gli uomini.
Animali destinati in cibo. Serpente Boa. Nume pietoso.
Perché, dio del male, hai tu posto nella vita qualche apparenza di piacere? L’amore? … per travagliarci col desiderio, col confronto degli altri e del tempo nostro passato?
Io non so se tu ami le lodi o le bestemmie. Tua lode sarà il pianto, testimonio del nostro patire. Pianto da me per certo Tu non avrai: ben mille volte dal mio labbro il tuo nome maledetto sarà.
Ma io non mi rassegnerò.
Se mai grazia fu chiesta ad Arimane, concedimi ch’io non passi il 7° lustro. Io sono stato, vivendo, il tuo maggior predicatore, l’apostolo della tua religione. Ricompensami. Non ti chiedo nessuno di quelli che il mondo chiama beni: ti chiedo quello che è creduto il massimo de’ mali, la morte (non ti chiedo ricchezze, non amore, sola causa degna di vivere). Non posso, non posso più della vita.
Inno ad Arimane (versione recitata da Carmelo Bene)
Re delle cose, autor del mondo, arcana
Malvagità, sommo potere e somma
Intelligenza, eterno
Dator de’ mali e reggitor del moto,
io non so se questo ti faccia felice, ma mira e godi, contemplando eterno…
Natura è come
un bambino che disfa subito il fatto.
Vecchiezza.
Noia e passioni piene di dolore e disperazione: amore.
Te con diversi nomi il volgo appella Fato, Natura e Dio.
Ma tu sei Arimane.
Taccio le tempeste, le pesti, tuoi doni, che altro non sai donare.
Tu dai gli ardori e i ghiacci e il mondo delira cercando nuovi ordini e leggi e spera perfezione.
Ma l’opra tua rimane immutabile, perché natura dell’uomo sempre regneranno l’ardimento e l’inganno, e la sincerità e la modestia resteranno indietro, e la fortuna sarà nemica al valore, e il merito non sarà buono a farsi largo, e il giusto e il debole sarà oppresso.
Vivi, Arimane e trionfi, e sempre trionferai.
Invidia dagli antichi attribuita agli dèi verso gli uomini.
Perché, dio del male, hai tu posto nella vita qualche apparenza di piacere? L’amore? Per travagliarci col desiderio, col confronto degli altri e del tempo nostro passato?
Io non so se tu ami le lodi o le bestemmie. Tua lode sarà il pianto, testimone del nostro patire. Pianto da me per certo tu non avrai: ben mille volte dal mio labbro il tuo nome maledetto sarà.
Ma io non mi rassegnerò.
Se mai grazia fu chiesta ad Arimane concedimi ch’io non passi il settimo lustro.
Io sono stato, vivendo, il tuo maggior predicatore, l’apostolo della tua religione. Ricompensami. Non ti chiedo nessuno di quelli che il mondo chiama beni: ti chiedo quello che è creduto il massimo de’ mali, la morte (non ti chiedo ricchezze, non amore, sola causa degna di vivere). Non posso, non posso più della vita.
mercoledì 25 novembre 2015
Il Rito di York a New York
Un'importante tappa è stata segnata nella storia del Rito di York, nell'incontro tenutosi il 3 Novembre nella città di New York. Il Sommo Sacerdote Tiziano Busca insieme a Massimo Agostini e Mauro Luzi, ha voluto testimoniare personalmente il suo ringraziamento e quello di tutti i compagni del Rito di York Italiano, al compagno italo americano Vincenzo Salce – Gran Capellano della Gran Loggia di New York - per aver assistito e seguito la degenza del figlio di un fratello A.Z. di Milano in occasione di un grave incidente. In occasione dell’ultima Gran Loggia il GM, Stefano Bisi, aveva già riconosciuto a Vincenzo salce l’ordine di Giordano Bruno.
«Queste azioni - ha detto il Sommo Sacerdote - rappresentano la reale testimonianza dei valori della fratellanza che si manifestano con l'attenzione verso l'altro, è per questo che ho voluto venire di persona a esprimere al Compagno Vincenzo Salce il più sentito ringraziamento di tutto il Rito di York Italiano, ringraziamento che si esprime nella consegna di questa onorificenza “Kirby Award” che è la più alta testimonianza internazionale del Rito di York, insieme alla tua nomina a membro onorario del Gran Capitolo Italiano quale Grande Ufficiale del Sommo Sacerdote».
Il compagno Vincenzo Salce ha voluto testimoniare i suoi sentimenti di gratitudine: «Caro Tiziano, Sommo Sacerdote Italiano ed amico, ti ringrazio infinitamente per questo perché so che dietro questa medaglia c'è un sentimento che va oltre l'amicizia, c'è la fratellanza. È un onore per me ricevere questa medaglia quindi non fraintendere quello che sto per dire, io penso che il nostro Rito non ha bisogno di medaglie e di riconoscimenti, quello che ho fatto per questo fratello per me è normale, è quello che ognuno di noi è chiamato a fare quando sceglie questa via nella massoneria e nel Rito di York, mi sento, confesso, un pò in imbarazzo a ricevere un riconoscimento così importante per qualcosa che ho fatto ma che per me è normale, non ho fatto nulla di eccezionale solo il mio dovere di Compagno».
«Voglio raccontarvi una storia molto personale, molto tempo fa ero entrato in seminario per diventare un prete perché avevo necessità di una ricerca spirituale ed interiore, poi mia madre si è ammalata e ho dovuto abbandonare per assisterla. A malincuore me ne sono dovuto andare, in seminario avevo tanti amici, nessuno di loro, che sapevano i motivi del mio abbandono, però mi ha mai chiamato, forse due mi hanno manifestato il loro cordoglio quando mia madre è venuta a mancare. Dopo la scomparsa di mia madre un mio amico, molto stretto, mi ha detto che sarebbe entrato in Massoneria, e quando mi ha spiegato perché e che cosa era la Massoneria io gli ho detto che ci sarei entrato con lui e così abbiamo fatto insieme questo percorso, e solo in Massoneria ho capito la differenza tra amicizia e fratellanza, dopo sono entrato nel Rito di York e nel Rito questo sentimento si è cementato maggiormente e si allargato al di fuori dei confini americani, sento i miei fratelli tutti i giorni, sento il loro affetto e amore tutti i giorni e da tutto il mondo in un Rito che non ha confini geografici e di lingua».
Dopo il Gran Maestro William J. Thomas ha preso la parola Ted Harrison – Past Hight Priest International- «Le parole del Compagno e Fratello Vincenzo Salce mi hanno fatto ricordare un episodio. La prima volta che ho conosciuto Tiziano ero a Parigi in occasione della Gran Loggia, in quella circostanza, nella quale stavo parlando con l'allora Gran Maestro Gustavo Raffi, a cui resto sempre molto legato, e che sento spesso, ho conosciuto Tiziano e abbiamo cominciato a parlare di tante cose, sia personali che argomenti che riguardavano l'istituzione e siamo entrati subito in empatia come se la nostra amicizia fosse di lunga data. Io gli raccontai che a Rimini era sepolto mio padre morto militare nella linea gotica nella seconda guerra mondiale e che un giorno mi sarebbe piaciuto poter portare un fiore sulla solo tomba ma che non sapevo di preciso dove si trovasse, lui, Tiziano, ha preso un foglio di carta ed una penna e mi ha chiesto di ripetergli il mio nome e cognome, lo ha scritto, mi ha fatto controllare che fosse scritto bene, ed ha riposto il foglio nel taschino interno della giacca e non ha detto altro. Ci salutammo ed io rientrai a New York. Qualche mese dopo ricevetti per email una lettera con una fotografia in allegato che ritraeva Tiziano accompagnato da Gustavo Raffi e da altri compagni del Rito di York sulla tomba di mio padre, non solo l'avevano trovata ma erano andati li a portare una rosa. Vidi quella foto con gli occhi pieni di lacrime. Ecco questo è un altro esempio di quello che diceva il fratello Salce, la fratellanza va oltre l'amicizia. Inoltre vorrei ringraziare Tiziano non solo per essere qui oggi ma per tutto il magnifico lavoro che sta facendo nel nostro Rito in Italia».
Alla serata erano presenti George D. Emmons, Gran Marshal, Charles Catapano, Grand Treasurer, Paul G. Hauck, Vincent Libone, Past Grand Master, tutti membri del gran capitolo di York e dignitari della Gran Loggia di New York ai quali il Sommo sacerdote ha donato una stampa delle delle opere di Francesco Milesi presentate a Fano in Epistolarium Hermeticum e le ceramiche di Mauro Luzi.
Questa consegna ha generato una circostanza molto particolare e bella; perché nella stampa consegnata a Harold Kahn c'era una frase: «Superata la melanconica Nigredo apparirà. L’arcobaleno ed infine il sole. Tuo Durer», per la quale si è avvicinato a Tiziano chiedendogli: «Come facevi a sapere la nostra storia?». E Tiziano gli ha risposto: «Non conosco la vostra storia ma il Grande Architetto evidentemente sì». Harold, che è l'architetto che ha progettato uno dei ristoranti che si trovavano agli ultimi piani delle torri gemelle crollate l'11 Settembre, e sua moglie Debbie Kahn, il 4 novembre del 2009, mentre erano in vacanza nel nord Europa, hanno perso il loro figlio Seth, di appena 23 anni, che è morto investito da un auto mentre attraversava sulle strisce pedonali a New York City, da allora i coniugi Kahn sono impegnati in una organizzazione che si chiama Families for Save Streets con la quale organizzano manifestazioni e corsi di attraversamento sicuri per le strade di New York.
Ci siamo lasciati tutti con la promessa di vederci presto in Italia alla prossima assemblea del Rito di York a Rimini.
martedì 24 novembre 2015
Lettera a un amico sulla Rivoluzione Francese. In libreria un altro capolavoro di Louis-Claude de Saint-Martin
Continua l'impegno di Mauro Cascio (e dell'editore Tipheret) nello studio del Martinezismo delle origini. Louis-Claude de Saint-Martin – di cui la collana Lamed sta pubblicando l'opera omnia curata da autori del calibro dello stesso Cascio, Ovidio La Pera, Vittorio Vanni – ne «Lettera a un amico sulla rivoluzione francese», in uscita a dicembre, tenta di mettere a sistema la sua visione teoretica e di trarre le più ovvie conseguenze in un disegno di insieme che colpisce per la sua straordinaria attualità. Dello stesso autore sono recentemente uscite le Opere Postume, «Il Cimitero di Amboise» e «Istruzioni della Saggezza» (il suo primo libro).
L'importanza della Filosofia nelle relazioni d'aiuto
Si è tenuto a Bologna il 1° Convegno della nascente ASCo (AssoScuoleCounseling) dal titolo Formare al counseling. Elementi teorici e pratiche didattiche.
Per la prima volta le scuole italiane di counseling si sono autorganizzate, riunite e confrontate, dimostrando di esistere come gruppo con bisogni e obiettivi comuni.
L’ASCo nasce come struttura che interagisce con AssoCounseling e porta avanti la riflessione sui percorsi formativi delle scuole di counseling e sul ruolo che il counselor ha nella società.
L’ASCo intende promuovere il counseling e favorirne la diffusione, dando corso ad iniziative di sostegno alle scuole.
Il convegno ha affrontato la discussione sulla proposta del Comitato scientifico di AssoCounseling di modifica degli insegnamenti obbligatori e in particolare dell’introduzione in tutte le scuole di counseling certificate da AssoCounseling delle scienze umane (nell’ambito delle quali sono state individuate le seguenti quattro discipline: filosofia, sociologia, antropologia e pedagogia).
Nel corso del convegno si è sottolineato che non si intende introdurre per queste discipline uno studio accademico e puramente teorico, ma che esse saranno strettamente connesse alla formazione e alla preparazione del counselor.
In particolare, per quanto riguarda la filosofia, si è riconosciuta la sua importanza nel counseling, che riguarda strettamente le questioni relative all’esistenza umana. Del resto le radici stesse del counseling si possono trovare nella filosofia greca.
Al convegno era presente l’intero comitato scientifico di SAFICOF che ha dato un contributo alla discussione, in particolare portando l’esperienza del nostro percorso formativo fortemente impregnato di pratica filosofica..
lunedì 23 novembre 2015
Le strade dell'anima. Il convegno con Massimo Agostini, Mauro Cascio, Federico Pignatelli
Le strade dell'anima sono quelle che percorri per capire il tuo senso e il tuo destino, da dove vieni e cosa ti aspetti. Sono i sentieri battuti dagli 'uomini di desiderio' che, con poco, riescono ad andare oltre l'immediatezza del banale e del quotidiano. La Massoneria è un importante crocevia di tradizioni diverse, la Qabalah, l'Alchimia, tutte tendenti alla restituzione, all'uomo, della sua originaria dignità. E per questo obiettivo di palingenesi non c'è tempo per starsene seduti, si è sempre in viaggio. Così, il Capitolo Grifo di Perugia ha deciso di continuare una tradizione che il Rito di York sta portando avanti con determinazione da qualche anno, proporre e guidare un percorso di approfondimento esoterico all'interno della comunione massonica italiana. Tre relatori, Massimo Agostini, Mauro Cascio, Federico Pignatelli, hanno saputo tenere alta l'attenzione, anche a Perugia, sul tema, introdotto e moderato da Lamberto Brocchi. Era presente, il padrone di casa, che ha portato i saluti, Antonio Perelli, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Umbria. Le conclusioni sono state affidate a Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale che, ricordando anche il lavoro del Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Stefano Bisi, ha sottolineato l'importanza del non dimenticare mai il compito a cui gli iniziati sono chiamati. Tutti gli interventi saranno pubblicati a dicembre in un numero speciale di YR M@gazine.
A Napoli una lectio magistralis di Alfred Längle, allievo diretto di Viktor Emil Frankl
Si svolgerà a Napoli il 23 febbraio alle 15.00 la lectio magistralis di Alfred Längle dal tema «Logoterapia e Analisi Esistenziale nelle professioni d'aiuto», rivolta a psicologi, consulenti filosofici ma anche semplici curiosi, studiosi o appassionati.
Alfried Längle, psicoterapeuta esistenziale, logoterapeuta, medico e psicologo austriaco, ha svolto la sua carriera di studi a Innsbruck, Roma, Tolosa e Vienna. È stato allievo diretto di Viktor Emil Frankl con cui ha lavorato a stretto contatto dal 1982 al 1991; ha edito una biografia di Frankl. Ha fondato il Collegio di Analisi Esistenziale e Logoterapia a Vienna; è presidente della Società Internazionale per la Logoterapia (GLE-Internazionale). Dal 2002 al 2010 è stato Vice Presidente della Federazione Internazionale di Psicoterapia (IFP). Autore di più di 300 pubblicazioni è stato docente presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Klagenfurt e, dal 2005, è professore associato di psicoterapia a Mosca (HSE). Dal 2011 è Visiting Professor presso la Sigmund Freud Università (SFU) di Vienna.
L’evento è organizzato dall’Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali in collaborazione con l’Asso-ISUE ed è ospitato dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La partecipazione all’evento è a numero chiuso; l’iscrizione è nominale, inviando i propri dati, nome cognome, data di nascita e qualifica, all’indirizzo info@isue.it entro il 31 gennaio 2016.
È stata avanzata richiesta di riconoscimento crediti per gli Assistenti Sociali e per i Counselor. Chi necessiterà di attestato per crediti formativi dovrà versare la simbolica quota di euro 10,00, quale contributo alle spese, mediante bonifico all’IBAN di Banca Generali: IT88F0307502200CC8500242388, intestato a Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali, via E.A. Mario, 41, Napoli, ed allegare la ricevuta di versamento alla mail di iscrizione. I soci dell’ISUE, dell’Asso-ISUE sono esentati dal pagamento della quota di euro 10,00.
Consigliamo a coloro che necessitano di crediti di iscriversi con congruo anticipo sulla dead-line. Per qualsiasi altra ulteriore informazione potete contattare direttamente l’Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali all’indirizzo e-mail info@isue.it .
venerdì 20 novembre 2015
La Tavola Rotonda di Artù
di Valentina Marelli
Esiste una Leggenda che accomuna tutti i cercatori del Graal, una leggenda che conosciamo fin dall'infanzia, ne siamo talmente impregnati che quasi non ce ne rendiamo conto, ci riaffiora nella mente quando per casualità ci troviamo a percorrere le strade della conoscenza, come quando ad esempio ci capita di collaborare con una Associazione culturale come il Clan Sinclair Italia, ecco è proprio in quei momenti, quando ad esempio ti imbatti continuamente nei cosi detti “Cicli Arturiani”, bene allora ecco che quella strana sensazione di familiarità nei confronti di quegli argomenti si fa più forte e decisa, ed è proprio allora che ad un certo punto, come in una epifania, colleghi tutto, e ti riaffiora alla mente il ricordo della tua mamma che ti raccontava da bambino la Favola di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Re Artù, i suoi Cavalieri, la spada nella roccia sono concetti con i quali abbiamo familiarità fin dall'infanzia ma che abbiamo sempre catalogato come delle favole, racconti inventati al solo scopo di rallegrare dei bambini, chi non ricorda il fantastico cartone della Disney “La Spada Nella Roccia”?
In realtà da adulti impariamo che tra questa storia leggendaria e l'Ordine del Tempio ci sono delle connessioni importanti, e la leggenda assume un significato diverso. Assume il significato di un modo diverso di raccontare la storia.
A tutto questo ho pensato quando ho cominciato a leggere un libro che oltre ad essere interessante è scritto anche molto bene ed ha anche una storia misteriosa e strana; mi è stato dato dall'autore, un socio del Clan, che tempo addietro mi aveva raccontato che era quasi stato spinto a scrivere questo libro dopo l'incontro con uno strano personaggio di nome Artur, ma non escludo che fosse un nome di fantasia, Artur gli raccontò una storia su Gesù e la Maddalena, su Re Artù ed i suoi Cavalieri, su Merlino e Morgana collegati da una sottile ma ben delineata linea che da Gesù arrivava ai Templari passando attraverso il leggendario e misterioso Re Artù. Ed allora mi sono ricordata quando da adolescente mi ero recata i Inghilterra alla ricerca dei luoghi di questa leggenda, al Castello di Tintagel fino alla cittadina di Winchester.
E se vi dicessi che al mondo esiste un posto in cui è custodita la Tavola Rotonda e che è possibile vederla con i propri occhi? Bene se avete voglia di far diventare reale una favola dell'infanzia dovete recarvi nell'Inghilterra meridionale e più precisamente nella città di Winchester.
Capitale amministrativa e sede della contea dell'Hampshire, Winchester è una cittadina molto bella ed anche famosa per la sua splendida Cattedrale Gotica, di cui parleremo un'altra volta, famosa anche grazie ad un singolo realizzato nel tardo 1966 e pubblicato dalla Fontana Records dal titolo appunto di “Winchester Catthedral”.
Pochi sanno invece che all'interno della Great Hall è custodita la Tavola Rotonda delle Leggende Arturiane. La Great Hall è l'unica parte rimasta del castello Normanno della città la cui costruzione viene definita intorno al 1222- 36 per questo motivo è considerata una delle più belle sale del 13 secolo, sopravvissuta alle guerre ed all’abbandono.
La Tavola Rotonda ha un diametro di circa 6 metri, un peso di circa 2 tonnellate ed un superficie che contiene ben 121 pezzi di legno di quercia che si è stimato provenire da almeno 7 alberi. La superficie è formata da 51 spicchi.
La Tavola era custodita a Winchester fin dal medioevo, ci sono dei documenti che lo provano, ed addirittura pare che la collocazione che vediamo oggi sia la collocazione originale che aveva nel medioevo. Benché non sembrerebbe appartenere al 5-6 secolo, periodo nel quale tradizionalmente vengono collocate le vicende Arturiane ed in particolare le sue battaglie contro gli invasori Anglo-Sassoni, l’esame al Carbonio 14 effettuato sulla Tavola nel 1976, anno dei lavori di restauro, pare datarla tra il 1250 ed il 1280 sotto il regno di Re Eduardo I, in un momento in cui i valori della Cavalleria stavano toccando il loro apice. Eduardo I era molto sensibile all’argomento, ed era una grande estimatore della leggenda di Re Artù tanto che nel 1278, insieme alla regina sua moglie, visitò il Monastero di Glastonbury quando furono trovate le tombe che sembravano appartenere a Re Artù e Ginevra.
Nella Tavola, la cui figura preponderante è Artù seduto sul trono, sono riportati i nomi dei 24 cavalieri della Tavola Rotonda, con al centro la Rosa, come Leggenda vuole.
giovedì 19 novembre 2015
Il Tempio delle virtù. Lo studio di Vincenzo Gallucci
Il Tempio delle Virtù, il libro di Vincenzo Gallucci pubblicato da Tipheret, descrive una visita all’interno della Cappella Sansevero del Principe Raimondo di Sangro, Gran Maestro della Massoneria Napoletana. Il visitatore, libero di muoversi tra le opere, i colori e la simbologia barocca del ’700 napoletano, intraprende l’itinerario lasciandosi guidare dal fascino delle allegorie marmoree delle dieci Virtù, dedicate ad altrettanti nobili personaggi della famiglia Sansevero. Ogni statua costituisce un richiamo alla precedente ed un rinvio alla successiva in una trama originale e ricca di continue interrelazioni tra significante e significato. Le simbologie e le analogie delle undici statue principali, incluso il Cristo Velato, sono state approfondite alla luce di quello che si è pensato potesse rappresentare il vissuto esoterico e massonico della Napoli dell’epoca e del Principe in particolare e che ne possono aver condizionato o finanche, guidato, progettazione e realizzazione finale. Eppure, al termine della visita, si resta consapevoli che, come la cinta zodiacale, ogni punto di partenza è legittimo e ogni percorso possibile; semplicemente: punti di vista...
mercoledì 18 novembre 2015
Un viaggio semiserio tra alchimia e cucina
Che il buon cibo sia apprezzato dai Massoni è cosa nota. Ma in un'agape massonica ci sono molti altri aspetti e in questa tavola il Fratello Angelo Delsanto della R.L. Lord Byron all'Or. La Spezia affronta - in un "viaggio semiserio tra alchimia e cucina" - il simbolismo di un piatto tradizionale della sua città, la Mesciüa. Buona lettura!
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martedì 17 novembre 2015
«Le strade dell'anima» a Perugia
Presso il Tempio della Casa Massonica di Corso Cavour, a Perugia, si svolgerà il convegno con Massimo Agostini, Mauro Cascio e Federico Pignatelli: «Le strade dell’anima: templarismo, qabalah, alchimia». Un'altra occasione per tornare a ragionare insieme, con relatori di grande livello, sulle radici esoteriche della Massoneria. L’appuntamento è a Perugia per il prossimo 21 novembre alle ore 10.00. I tre relatori saranno introdotti da Antonio Perelli, presidente del Collegio Circoscrizionale di Perugia, modera Lamberto Brocchi, Gran Sacerdote del Capitolo Grifo di Perugia. Le conclusioni sono affidate a Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale in Italia - Rito di York.
lunedì 16 novembre 2015
I Compagni francesi: «Siamo in piedi e uniti»
«Cari Fratelli. Grazie, noi siamo in piedi e uniti. Libertà, Uguaglianza, Fraternità». Questa la risposta di Gerard Raiola, il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale di Francia al messaggio congiunto di Busca, Pieraccioli e Pascale di sabato scorso che voleva testimoniare la vicinanza dei Compagni italiani del Rito di York a quelli d'Oltralpe.
Nadav Crivelli a Roma
Nadav Crivelli sarà a Roma il prossimo 28 e 29 novembre, per due incontri dedicati alla Qabalah. Un patrimonio esoterico e simbolico che è quasi originario e costitutivo della ritualità della Massoneria e che non è possibile non conoscere. Per informazioni sul luogo di svolgimento e sul costo ci si può rivolgere al numero 327.0160991
sabato 14 novembre 2015
Comunicato congiunto del Rito di York italiano
Il Gran Capitolo del Rito di York italiano, il Gran Concilio della Massoneria Criptica italiana e la Gran Commenda dei Cavalieri Templari d'Italia si stringono nel dolore ai compagni francesi ed alla Francia tutta di fronte ad un attentato terroristico che è un attentato ai valori di tutta la comunità civile.
Il vuoto culturale e l'assenza dello spirito che salda civilmente la comunione degli uomini ha in questi gesti delittuosi una sola bandiera di unione dove tutti gli uomini del dubbio trovano e saldano la alleanza naturale per la libertà e la democrazia. Non vincerà l'odio e la violenza finché la luce degli uomini liberi continuerà a brillare. La voce della ribellione della comunità francese è anche la nostra.
Il Gran Maestro della Massoneria Criptica italiana
Mario Pieraccioli
Il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale italiano
Tiziano Busca
Il Gran Commendatore dei Cavalieri Templari d'Italia
Giovanni Pascale
venerdì 13 novembre 2015
Nel nome della dea. Lo studio di Massimo Agostini
Un'altra grande novità editoriale della Tipheret, una delle più importanti case editrici esoteriche, che negli ultimi anni si sta caratterizzando per la completezza e il prestigio del suo catalogo e dei suoi collaboratori. In arrivo un altro libro di Massimo Agostini, il suo secondo: «Nel nome della dea. Sulle tracce dell'Antica Religione». Agostini, vicepresidente del Clan Sinclair Italia, inaugura con questo studio l'omonima collana. Prossimamente in libreria.
giovedì 12 novembre 2015
Paolo Ungari, Maestro Massone
di Virgilio Gaito
Ex Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia
Paolo Ungari in una foto d'archivio de l'Unità
«Per conoscersi bisogna svolgere la propria vita fino in fondo, fino al momento in cui si cala nella fossa. E anche allora bisogna che ci sia uno che ti raccolga, ti risusciti, ti racconti a te stesso e agli altri come in un giudizio finale».
Queste le profonde riflessioni di Salvatore Satta ne Il giorno del giudizio.
Ma per raccontare Paolo Ungari non basta uno solo perché il suo passaggio su questa terra ha lasciato un'orma indelebile per la molteplicità degli interessi che lo hanno appassionato fin da giovane. Dai suoi occhi attenti eppur sognanti traspariva quell'ardente fuoco interiore che doveva in età matura condurre ad abbracciare gli stessi ideali che avevano spinto il padre, Mario, a chiedere la luce massonica nella Rispettabile Loggia "Antica Ausonia" all'Oriente di Milano.
La vivida intelligenza, la memoria prodigiosa, la curiosità tipica dell’intellettuale di razza si sono rivelate ben presto in Paolo, brillante e pugnace studente, dapprima presso il Liceo Parini di Milano e poi nel prestigioso Collegio Ghisleri di Pavia. Dal conseguimento della Laurea in Giurisprudenza, con lode e dignità di stampa, presso l'Università di Roma, relatore il grandissimo giurista Tullio Ascarelli, il suo cammino nel campo del Diritto, da lui avvertito soprattutto come complesso di norma poste a presidio della dignità e della libertà dell’uomo, è stato costellato da una serie crescente di affermazioni e riconoscimenti.
Ma l’eclettismo della sua personalità doveva portarlo ad integrare la sfera delle conoscenze nel campo dapprima della storia, poi della sociologia, quindi della politica. La frequenza ai corsi di perfezionamento in storia, presso l'Istituto italiano di studi storici "Benedetto Croce" in Napoli, all'Istituto di sociologia storicista "Luigi Sturzo" in Roma ed alla "Ecole pratique des hautes études" della Sorbona di Parigi, gli aprirono le porte di Università prestigiose come quelle di Roma e di Padova, ove conseguì la libera docenza e poi lo straordinariato in Storia del diritto italiano per approdare, dopo le docenze in Storia del diritto e Storia del diritto moderno e contemporaneo in quegli stessi Atenei, alla cattedra di Storia costituzionale nella Scuola superiore di Pubblica amministrazione in Roma ed, infine, alla Libera Università internazionale di Studi sociali "Guido Carli", ove fu titolare della cattedra di Storia del diritto italiano e poi Preside nella Facoltà di Scienze politiche da lui voluta e difesa, e nell'ambito della quale fu promotore della costituzione del Centro Studi per i diritti umani.
Autore di fondamentali opere sulla storia della codificazione in Italia, sul diritto di famiglia, sul diritto parlamentare, sul diritto delle anonime, sull'ideologia giuridica del fascismo e di migliaia di saggi, pubblicazioni, articoli, collaborazioni a riviste scientifiche, culturali, politiche.
Non meno intensa la sua attività professionale. scientifica e politica: Procuratore legale, poi referendario alla Camera dei Deputati e, per concorso, Consigliere parlamentare con le funzioni del Servizio studi legislativi ed inchieste parlamentari, Capo di Gabinetto del Vice Presidente del Consiglio nel governo Moro-La Malfa, Presidente della Commissione per la difesa dei diritti dell'uomo, Segretario scientifico del Comitato nazionale per le scienze giuridiche e politiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e poi membro consultivo dello stesso Consiglio per le ricerche storiche, Presidente del Consiglio scientifico della Fondazione Europea Dragan, componente la Commissione nazionale per l'editoria e di quella per il parastato, è appartenuto successivamente al Partito Liberale Italiano, al Partito Radicale nella fase pannunziana e, dal 1960, al Partito Repubblicano ricoprendovi cariche nazionali, è stato membro del direttivo italiano del Movimento Europeo, vicepresidente italiano del Comitato atlantico, membro dell'esecutivo internazionale dell'Atlantic Treaty Association.
Altri narratori - e con specifica dottrina e competenza - hanno illustrato e racconteranno le infinite sfaccettature della straordinaria personalità di Paolo Ungari che si è già conquistato in vita un posto nella storia di quella umanità che egli tanto amava e che dovrà considerarlo uno dei più intrepidi moderni paladini della propria libertà e dignità.
A me, che ho avuto il privilegio di percorrere accanto a lui quasi un quarto di secolo di cammino iniziatico, il compito di ricordare con umiltà il suo spirito di vero massone.
Egli fu indirizzato nel 1977 nella R ∴L∴ Pisacane di Ponza Hod n. 160 all'Or∴di Roma, della quale ero Maestro Venerabile, dal carissimo Fr∴Massimo Maggiore di Palermo, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d'Italia, il quale mi parlò del desiderio di Paolo di voler seguire le orme del genitore Mario, chiedendo l'Iniziazione in una Loggia del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, gloriosa Istituzione che sentiva per cultura, tradizione, storia, così vicina al suo modo d'essere ed ai suoi ideali tesi a difendere la sempre più limitata libertà dell'individuo.
Una larga fama di giurista, d'uomo di cultura, di politico, lo precedeva e chi non lo conoscesse di persona avrebbe immaginato di incontrare un individuo pieno di sussiego, d'orgoglio. Non così si presenta Paolo, illuminato dal suo disarmante sorriso che incornicia uno sguardo dolce e attento ad un tempo, rivelatore di uno spirito superiore quanto arguto, ma desideroso di quella "recherche de soi méme" verso la quale l'esempio paterno lo sospingeva.
Unanime il parere della Loggia sulle sue qualità di iniziando, il 16 maggio 1978, il Maestro Venerabile Fr∴ Camillo Santoro, a me succeduto, lo creava Apprendista libero muratore presso la nostra Loggia. Quasi all'alba dei suo 45° genetliaco, Paolo muore, secondo i nostri rituali, alla vita profana per rinascere nella Luce massonica. Ammirato ricordo serbano, ancor oggi, i numerosi partecipanti alla tornata delle risposte date da Paolo alle domande contenute nel testamento sottoscritto prima di essere iniziato.
A se stesso impone essere conseguente, non avvilirsi mai, non avvilire alcuno. Alla Patria, che già sente duplice, quella italiana, sopraffatta dagli egoismi, quella europea o euro-atlantica, in quel tempo disegnatesi a fatica, ma da lui ardentemente vagheggiata come convinto cittadino europeo e del mondo, dedica l'impegno alla conoscenza ed alla tutela delle condizioni della sicurezza interna ed internazionale della Repubblica. Verso l'umanità, oggetto del suo spirito universalistico, egli intende spingere il proprio pensiero fin dove sa e può, riconoscendo l’umanità nella irripetibilità dei volti e dei sentimenti d'uomini e donne singoli, servendola sul terreno dei principi.
Un uomo così sensibile ai valori universali e intramontabili dell'uguaglianza nella diversità, della fratellanza nella molteplicità di storie, tradizioni, civiltà, ma soprattutto della libertà nel rispetto dei doveri prima che nel l'affermazione dei diritti, si rivela subito Lui ottimo massone e nel marzo 1980 è elevato al grado di Compagno d'Arte per poi conseguire nel giugno 1981 quella di Maestro. Ancora una volta, il Maestro Venerabile che officia la toccante cerimonia è il Fr∴ Camillo Santoro, e Paolo ne rimane profondamente toccato tanto da sentir nascere in lui una sorta di nuova identità, quella di Maestro Massone con la quale, nello stupendo testamento redatto il 22 luglio 1993 ed oggi pubblicato, chiede di essere ricordato sulla semplice lapide, ornata solo del simbolo della perfezione massonica, che da qui all’eternità indicherà dove riposano le ceneri di un uomo vero.
Nonostante i molteplici assillanti impegni della vita profana, Paolo, coerente col proprio profondo senso del dovere, ogni qualvolta lo abbia potuto, ha rispettato quello della frequenza ai lavori di Loggia ai quali giunge non di rado trafelato ed esausto, ma sempre in tempo per deliziare i Fratelli con dotte disquisizioni esoteriche o con la narrazione delle infinite iniziative da lui proposte o attuate a difesa dei diritti umani.
Eletto Maestro Venerabile per l'anno massonico 1987, nella solenne seduta d'insediamento, alla presenza di numerosi Fratelli convenuti da ogni parte d'Italia, rivela ancora una volta le sue doti di storico proponendo, come programma dell'anno, la ricostruzione delle vicende che originarono la nostra Loggia nell'ambito della Massoneria italiana e l'approfondimento dei principi iniziatici, confessando di non avvertire discontinuità tra la sua vita profana e quella massonica, ma invece, l'esistenza, dietro tutti noi, dei grandi eroi del pensiero che ci incoraggiano ad un lavoro teso alla cultura della ragione e della libertà.
Quella libertà, cardine della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, firmata a Parigi nel 1931 da molti esiliati, come ha modo di ricordare nella seduta del 17 febbraio 1987 quando la Loggia ospita il Fratello cileno Benjamin Tepliskj, già Ministro nel governo del Fr. Salvatore Allende ed ora costretto all'esilio in Italia da una dittatura esecranda che imperversa al pari del totalitarismo in Romania e nei Paesi dell'Est, come drammaticamente descrive durante la tornata del 3 marzo al ritorno dalla sua visita in quelle nazioni, quale Presidente della Commissione governativa per i Diritti dell'uomo, che gli varrà il veto d'ingresso come persona "non gradita" fino alla restaurazione della democrazia.
Il suo "venerabilato" si caratterizza dunque con l’approfondimento della storia della nostra Loggia fondata nel 1931, in barba alla polizia fascista, dal Gran Maestro Fr∴ Domizio Torrigiani mentre era al confino nell'isola di Ponza, nell'Iniziazione di alcuni profani e l'elevazione di vari Fratelli ai gradi superiori, nell'approfondimento di temi esoterici e nella coniazione di una medaglia distintiva della Loggia che ne ricorderà le origini clandestine ed il sacrificio di due suoi appartenenti, trucidati alle Fosse Ardeatine.
Ma costante, quasi martellante, è il richiamo di Paolo al culto della libertà, inscindibile dalla tolleranza, dalla giustizia, dal rispetto della dignità dell'uomo e dei popoli di cui solo un vero massone può essere credibile sacerdote, atteso che, egli dice dando il saluto ad un neo Maestro: «La Fratellanza si sublima attraverso la magia del momento iniziatico i cui frutti perdurano e ci legano anche oltre la vita fisica in una ininterrotta catena di unione perché la costruzione del Tempio interiore ha lo scopo di condurci lungo la via lunga, tortuosa e irta di ostacoli, che porta alle soglie del mistero stesso dell'esistenza. Il Tempio dunque è un luogo di aggregazione dove tutte le forze si sommano e, penetrando nel nostro Io interiore, si amalgamano quale cemento ideale che ci unisce e ci fa sentire e ci rende migliori. E perciò i Massoni sono cittadini del mondo, degni propagatori degli Ideali di Libertà e di Fratellanza universali».
Questo il messaggio che ha ispirato e diffuso costantemente Paolo Ungari anche nella vita profana, dove il perfezionamento interiore raggiunto in Loggia si è estrinsecato in una condotta di estremo rigore morale e di instancabile impegno civile universalmente apprezzati specie dai giovani che lo hanno eletto punto di riferimento insostituibile.
Una grandezza d'animo non comune, unita a quella missione in difesa dei deboli, dei diseredati, dei perseguitati, dei torturati, dei discriminati, portata avanti senza badare a sacrifici ed a pericoli in tante parti del mondo, fino a pochi minuti prima che un destino crudele ne stronchi così barbaramente un'esistenza ancora pregna di fermenti e di iniziative memorabili, lo induce a declinare l'offerta di candidarsi alla Gran Maestranza della Massoneria italiana in quel tempo particolarmente perseguitata: la Presidenza della Commissione governativa per i Diritti dell'uomo - egli dice - gli consentirebbe meglio di difendere il diritto alla libertà di associazione per tutti.
Quello stesso uomo, grande Iniziato, che ha scritto nel testamento:
«Vorrei un avviso di decesso a quanti ho conosciuto che dica di me che, unito a mio Padre Mario nella stessa fede, mi sono riunito, a lui nell'Oriente Eterno. Per il resto, funerale dei poveri a spese del Comune, nessun sacerdote di nessuna religione. Solo ceneri in un’urna ... perché sia collocata nel cimitero degli inglesi con il nome e, sotto, scritto "Maestro Massone" e un simbolo della Massoneria scelto da Lazzaro Lazzarini che si consulterà con Massimo Maggiore».
Inoltre ha anche disposto con esemplare umiltà:
«Non voglio ricordi in pietra. neanche nei minimi termini. Lo lascio qui, in carta con quei versi del Poeta:
... Mi frutti almeno di meritare un sasso
Dove sia scritto: non mutò bandiera
Sono stato sempre e con tutti leale
Fino in fondo, e questo almeno posso dirlo».
Un uomo giusto, schivo delle pompe terrene, è adesso e per sempre nella Luce dell'Oriente Eterno insieme al padre Mario, all'amatissimo amico e Fratello massone Lazzaro Lazzarini, partito qualche mese prima per accoglierlo, a Camillo Santoro, il Maestro Venerabile che lo iniziò e lo ha raggiunto pochi giorni dopo al pari di Massimo Maggiore ed a tutti gli scomparsi Fratelli di Loggia e del mondo che ora conoscono, come lui, la verità.
Siamone degni, continuiamone con pari fede ed abnegazione la crociata contro l'intolleranza. l'oppressione, la violenza, la discriminazione, l'odio, perché trionfino la fratellanza, l'uguaglianza, la giustizia e la libertà, in un mondo finalmente pacificato dall'amore.
Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo.
Valerio Zanone e Marco Pannella in un Premio dedicato alla memoria di Paolo Ungari
mercoledì 11 novembre 2015
Templarismo, Qabalah e Alchimia. Le radici della Massoneria in un convegno a Milano
Si intitola «Le strade dell'anima. Templarismo, Qabalah e Alchimia» il convegno del Clan Sinclair che si terrà a Milano, nei locali del Centro Sociologico Italiano (via del progresso 3, angolo via Melchiorre Gioia), il prossimo 14 novembre alle 10.00. Gli interventi sono a cura di Massimo Agostini, Mauro Cascio e Federico Pignatelli. Apre la mattinata il saluto ai partecipanti di Roberto Musso, presidente del Centro. Coordina Douglas Swannie. Le conclusioni sono affidate a Tiziano Busca, presidente del Clan Sinclair.
L'Incenso del Tempio e l'Olio dell'Unzione: uno Studio Cabalistico
Lo scopo di quest'opera di Nadav Crivelli è quello di fornire al lettore una conoscenza relativa ad una delle funzioni religiose più importanti per il mondo ebraico antico. L'offerta dell'Incenso nel Tabernacolo del deserto e nel Tempio di Gerusalemme. Questa misteriosa e miracolosa sostanza era costituita da 11 differenti tipi di spezie, mescolate a piccole quantità di sostanze organiche ed inorganiche accessorie.
L'incenso è strettamente connesso con un altro composto utilizzato nella vita delFantico Israele, l'Olio dell'azione, con cui venivano appunto “unti i profeti, i re e i sacerdoti. Questo libro tratterà anche dell Olio dell'unzione. La parola ebraica QETORET deriva dalla radice che significa 'vapore o fumo' e si riferisce al fumo che produce una fragranza che ci eleva a livelli più alti di consapevolezza. In aramaico, Qetoret significa 'connessione', si sottintende con il Divino.
martedì 10 novembre 2015
Massoneria e Rivoluzione Francese
di Marco Rocchi
In questo saggio storico, a firma di Eric Saunier (in francese) dell'Università della Costa Rica, viene analizzata la relazione tra Massoneria e Rivoluzione Francese.
Scarica il documento
Osiride, Mitraismo e Cristianesimo
Sia la nascita da una madre vergine in seguito a una procreazione miracolosa sia la resurrezione il terzo giorno successivo alla sua morte equivalevano ad attribuie a Gesù il Nazzareno i segni distintivi della divinità. Nelle civiltà del Mediterraneo orientale del I sec. d.C. questi prodigi supremi erano segni propri dei numi pagani agrari e solari.
Il mito di base, che si esprime in forme diverse per ogni cultura, consiste nel dramma del giovane dio che muore nel pieno della sua vita per rigenerare la natura con il suo sangue, ma rinasce con il grano nuovo della primavera per trasformarsi nel "Signore dei vivi e dei morti" e nel "Salvatore dell'Umanità".
In Egitto questo dio è Osiride, in Persia è Mitra, in Asia Minore è Attis, in Grecia è Dioniso. Non si tratta solamente di un mito fondamentale del Mediterraneo, ma riveste un carattere universale.
La Eliolatria, cioè l'adorazione del Sole, cui si rifà il culto mitraico, occupa una posizione di grandissimo rilievo nella storia delle religioni. Già gli antichi Persiani invocavano l'astro diurno, e da un'epoca più tarda, tuttavia ancora nell'Avesta, il Sacro Libro composto fra il V e il VI secolo a.C., ci è stata tramandata la seguente invocazione di Zarathustra al Sole: «La possente, la regale aura dell'etra solare, ricca di promesse, quella che è stata creata da Dio, veneriamo in preghiera, colei che trascorrerà sul più vittorioso dei Redentori, e gli altri, i suoi apostoli, che il mondo sospinge, cui fa superare vecchiaia e morte, dissoluzione e corruzione, che soccorre alla vita eterna, all'eterno guadagno, alla libera volontà. Quando i morti risorgeranno, quando il vivente trionfatore della morte sopraggiunge con la volontà il mondo innanzi viene sospinto» ( A. Schütze).
Continua a leggere (dal sito esoterismoemisteri.it)
lunedì 9 novembre 2015
Royal Society, Massoneria, movimenti rosacrociani
di Marco Rocchi
Royal Society, Massoneria, movimenti rosacrociani, Invisible College: quali collegamenti? Alcune risposte, tra scienza e esoterismo, in questa snella raccolta di citazioni (in inglese).
Leggi qui
Un incontro sulla Micoterapia Spagirica
Introduzione ai Funghi officinali. Similia organizza una serata (con Luigi Vernacchia, David Casulli, Luca Stefanini) su Micoterapia e Spagiria. Nel corso dell’incontro saranno prese in esame le caratteristiche salienti di alcune delle più importanti specialità micologiche, di uso comune ormai a livello mondiale. I funghi hanno accompagnato l’uomo dalla notte dei tempi, sostenendolo come cibo (Shitake, Orecchione, Maitake) e medicina (Ganoderma lucidum, Inonotus obliquus, Cordyceps sinensis, ecc); in particolare nella Medicina Tradizionale Cinese, e Tibetana, si è dato un grande risalto ai benefici che se ne possono trarre dal loro utilizzo. Ma a ben osservare non esiste luogo in cui la tradizione popolare non ne abbia considerato l’impiego per diversi scopi e necessità. Attualmente l’interesse verso i funghi coinvolge tutti i campi del sapere e delle scienze: naturalistiche, mediche, biotecnologiche, farmaceutiche, come confermano le numerose ricerche scientifiche svolte. Essi sono una importante fonte di biomolecole attive nel mantenimento della fisiologica funzionalità nell’uomo e, al tempo stesso, svolgono un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio ambientale.
Verrà soprattutto preso in esame come la Spagyria opera sui funghi con lo scopo di realizzare preparazioni di facile utilizzo. L'incontro si terrà l’11-11-2015 a Roma presso il Villa Aurelia - Meeting & Congressi, Via Leone XIII°, 459 - 00165 Roma, alle ore 20,00.
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