venerdì 3 aprile 2015

Tintagel. Il castello di Re Artù e la grotta di Mago Merlino

di Valentina Marelli



Lasciamo per un momento la Maddalena e la Francia e spostiamoci nel sud dell’Inghilterra in un luogo magico e permeato da una leggenda antica, ci spostiamo nella terra dei Druidi e parliamo di una leggenda che ci ha affascinato tutti da bambini, la conosciamo attraverso una favola, la favola di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Chi di noi non ricorda il mitico film Disney La spada nella roccia? Bene oggi visiteremo il luogo dove tutto è cominciato.

Il villaggio di Tintagel è situato sulla costa atlantica settentrionale della Cornovaglia. Il villaggio attualmente è conosciuto come villaggio Trevera, ma da sempre è considerato il luogo di nascita di Re Artù. Visitando il paesino tutto ci parla della leggenda, molti edifici sono ricchi di simboli che ne parlano e la ricordano poco ci importa se originali o posticci; le leggende sono senza tempo e vivono fuori dalla sua categoria. Ovviamente nel corso degli anni questo piccolo paese è diventato meta turistica , centinaia di persone arrivano da tutte le parti del mondo in qualsiasi periodo dell’anno.

Ma se vogliamo veramente varcare la porta di un’altra dimensione dobbiamo spostarci più verso la costa e arrivare là dove la terra incontra il mare, li su quella che fino agli anni 30 del 1900 era un isola separata dalla terraferma, troviamo le rovine di un antico castello. Secondo la leggenda l’isola, che oggi è collegata alla terraferma tramite ponteggi di legno, è la mitologica isola di Avalon su cui non poteva che essere costruito l’altrettanto mitologico castello di Re Artù, di cui purtroppo oggi sono rimaste solo poche rovine spazzate da un incessante vento.

Lì dove si sente solo il rumore del mare adesso, li se ci fermiamo ad ascoltare con più attenzione a volte potremmo avere la fortuna di sentire il rumore degli zoccoli dei cavalli o il suono delle spade che si fronteggiano in battaglia… in sottofondo le ballate celtiche.

Facciamo per un attimo una pausa ed un passo indietro: non vi ritorna alla mente un altro castello di cui abbiamo parlato non molto tempo fa? Il castello Sinclair Girnigoe a Wick Caithness ha le stesse identiche caratteristiche, certo potrebbe essere per banalissimi motivi architettonici di sicurezza, ma sinceramente mi piace spiegare questa coincidenza con la teoria secondo la quale Avalon non era un luogo geograficamente definito, ma un luogo in cui risiedeva il Sacro che si manifestava laddove si riunivano gli uomini puri di spirito, i Cavalieri. Entrambi questi luoghi nella loro essenza hanno forti connessioni con i Cavalieri e con il Graal.



Il Castello di Re Artù

Il Castello di Tintagel è una fortificazione di epoca medioevale, ma scavi archeologici condotti nel corso degli anni hanno dimostrato che era un sito occupato già in epoche precedenti, tante sono le teorie che si sono avvicendate da quella che fosse una residenza del sovrano Dumnonio a quella di un antichissimo monastero celtico, ma il serio problema è che nessuno è in grado di confermare queste ipotesi con la precisione che la storia e l’archeologia richiedono. Gli studi più interessanti a riguardo sono quelli condotti da Ralegh Radford.

Il ritrovamento che ha suscitato maggiore interesse è stato comunque quello della cosi detta Pietra di Artù che è una stele, risalente al V secolo,  ritrovata nel luglio del 1998 che reca una incisione in cui si nomina un certo Artognou, secondo la tradizione popolare quel nome sarebbe diventato Artù e quella pietra sarebbe la conferma storica della veridicità della leggenda.

La costa intorno a Tintagel è suggestiva ed è composta di una pietra che si chiama Ardesia Devoniana che fa colorare di un bellissimo verde turchese il litorale e le acque della baia.

Appena sotto il castello, raggiungibile oggi tramite una serie di scale di legno costruite in tempi recenti, si estende la spiaggia disseminata di ciottoli di ardesia turchese, sulla sinistra troviamo l’ingresso di una immensa grotta oscura, ci troviamo all’ingresso del luogo che da secoli è ritenuto la residenza di un altro personaggio protagonista di questa leggenda; il mentore di Re Artù, Mago Merlino.

In passato pare che ci fosse un passaggio scavato nella roccia che collegava il castello alla grotta, sono tutt’ora visibili degli scalini che percorrono la montagna ma sono praticamente impraticabili e molto pericolosi in quanto, soprattutto nel tratto più basso, la pietra è resa scivolosa dall’acqua del mare. In giorni di forte vento, che tanto per intenderci può arrivare anche alla velocità di 9 nodi, il sito è impraticabile in quando si rischia di essere letteralmente spazzati via.



La Grotta di Mago Merlino

Secondo una delle tante leggende che ruotano intorno alla figura di Artù, il mitologico sovrano della Britannia, il Mago Merlino, artefice con un inganno del suo concepimento ed in seguito suo precettore, avrebbe aspettato la sua nascita esattamente in questa straordinaria grotta alla quale si può accedere soltanto nelle ore di bassa marea, con l’alta marea si riempie completamente di acqua e secondo la cultura popolare locale questo starebbe a significare che il mare ha il compito di conservare un segreto.