Da sinistra: Ernesto, Enrico, Benedetto, Luigi, Giovanni e seduta l'eroica madre Adelaide Cairoli-Bono. Carlo Cairoli e Adelaide Bono di Pavia ebbero cinque figli, che parteciparono tutti al Risorgimento italiano. Ernesto morì con i Cacciatori delle Alpi nel 1859. Luigi morì di tifo a Cosenza nel 1860, mentre con Garibaldi compiva l'opera dei Mille. Enrico morì a Villa Glori nel 1867 e Giovanni due anni dopo per le ferite riportate nello stesso scontro. Benedetto fu ferito a Palermo assieme al fratello Giovannino, dopo lo sbarco dei Mille. In seguito divenne Presidente del Consiglio in una coalizione di sinistra.
L'anniversario verrà ricordato con una Tornata solenne Venerdì 20 Febbraio, alle ore 20.30, presso la Casa Massonica di Arezzo in Via Pescioni 2 e terminerà con una Agape fraterna. Benedetto Cairoli dedicò tutto la sua vita al Risorgimento, prima come Garibaldino, poi come rifugiato politico e cospiratore anti-austriaco, infine come deputato al Parlamento. Comandante di un reparto di volontari al seguito di Garibaldi dal 1859 al 1960, fu ferito due volte: in modo lieve nella battaglia di Calatafimi, assai gravemente a Palermo nel 1860. Nel 1866 partecipò col grado di colonnello alla campagna di Garibaldi nel Tirolo, nel 1867 combatté a Mentana e nel 1870 partecipò ai negoziati con Bismarck. La storia di questo patriota fu presa a modello dai vari sodalizi dell’epoca, in Arezzo come in altra parte d’Italia, che si ispiravano al trinomio “Libertà, Uguaglianza e Fratellanza”.