La lezione magistrale per il ritrovamento di un codice
Il sociologo Gallino ha rilevato come spesso il percorso del cultore sia connotato da uno spessore invidiabile.
E’ questo il caso del Professor Marco Grasso Primario chirurgo all’Ospedale di Monza, che ha tenuto nei giorni scorsi una interessante relazione sul tema : “La Brianza dei Templari” nella suggestiva chiesa di famiglia di Villa Soriani Marzorati a Missaglia, dimora antica dell’eclettico conte Alberto Uva.
Il rinvenimento di un “Sator” all’interno dell’antico castello, una piastrella di forma quadrata espressione di un codice templare, è stato presentato dal Professor Grasso, rotariano, appassionato studioso di simbologia esoterica sotto il titolo impegnativo e per certi versi inedito per il grande pubblico, di:“ Brianza dei Templari”.
La lettura e l’interpretazione della tavola polindromica dei leggendari crucesiani è stata arricchita da riferimenti storici intorno alle vestigia che offre anche la Brianza e in particolare quell’area compatta ed omogenea dal punto di vista, geografico e culturale, che va sotto il nome di “ Piramidi di Montevecchia”.
Epicità e mistero, messaggi simbolici e suspense hanno fatto da cornice alla brillante conversazione di Grasso.
Negli ultimi anni, infatti, anche in seguito a una corrente letteraria di vasta divulgazione intorno al mito dei Templari e dei loro successori, si è accesa una notevole curiosità sulla simbologia e ai luoghi in cui secoli fa sono state lasciate volutamente nitide impronte per svelare un misterioso percorso che parte dagli antichi egizi per arrivare alla condanna al rogo dei cavalieri, avvenuta a Parigi nel 1314, non come eretici ma come relapsi senza aspettare le conclusioni delle commissioni istituite dal Papa in accordo con il potere regio, fino ai giorni nostri.
Senza escludere l’emanazione del XXX° grado filosofico della Massoneria - il Cavaliere Kadoscch - quale derivazione di quel Collegio dei Santi che pare costituisse la più alta dignità dei Templari.
L’oratore ha infine richiamato la forte presenza di una comunità Catara nelle vicinanze dell’attuale Concorrezzo, sottolineando come nell’epoca della glacializzazione il territorio Brianteo potesse favorire e incoraggiare insediamenti particolari.
Fonte:di Fossati Gianni su http://www.opinione.it
Dell'evento ha scritto anche Carlotta Colciaghi su http:// www.brianzanews.it con il seguente articolo: I MESSAGGI NASCOSTI:La Brianza dei templari.
Sabato 18 ottobre a Missaglia, presso la cappella di Villa Sormani, si è svolta una conferenza dal titolo “I messaggi nascosti, la Brianza dei templari”.
L’evento, organizzato dall’assessore della cultura Loredana Manzoni, ha avuto come relatori il dottor Marco Grasso, medico chirurgo all’ospedale S. Gerardo di Monza, appassionato di simbologia esoterica e il viceredattore del quotidiano “Libero”, Renato Farina, introdotti dal conte Alberto Uva, proprietario della prestigiosa villa.
Durante l’incontro, primo di una serie di appuntamenti con la storia, si è cercato di fare un po’ di luce sui misteri che circondano da sempre i cavalieri dell’ordine del Tempio, puntando in particolare l’attenzione sul codice Sator, o sigillo dei templari, uno tra i simboli il cui significato è maggiormente discusso tra studiosi e appassionati.
Piastrelle e incisioni contenenti il codice Sator sono state rinvenute in diversi luoghi in tutta Europa e proprio una di queste è stata trovata anche all’interno della cappella dove si è svolta la conferenza.
Questo speciale reperto tuttavia non è l’unico segno di un passato misterioso lasciato nei nostri territori. La Brianza infatti è un luogo che, grazie alle sue peculiarità geologiche, è stato oggetto di insediamenti umani fin dal settimo secolo a.C., come testimoniano alcune grandi colonne ricoperte di incisioni in alfabeto etrusco, trovate nel terrapieno sotto la chiesina del 1200, in Valle Santa Croce.
Altre importanti tracce sono state rinvenute sulle colline di Montevecchia, accertati luoghi di culto dei Celti, dove sono state scovate anche strutture druse, costituite da monoliti alti più di sette metri, usate probabilmente per scopi religiosi. Suggestiva, seppur molto debole, è anche la tesi per cui sotto le colline di Montevecchia siano nascoste delle piramidi.
Molto significativa è stata la riflessione finale del giornalista Renato Farina, che ha sottolineato quanto sia bello e affascinate scoprire che certe storie, certi misteri non siano solo appannaggio di paesi lontani, ma appartengono anche alle nostre terre, alla nostra Brianza.
La nostra Redazione ha già girato un documentario sulla presenza dei Templari nel Comune di Castelmarte , Erba .