Il 4 Settembre 2008 è passato all’Oriente Eterno il Fr.llo Luigi C.
"Per conoscersi bisogna svolgere la propria vita fino in fondo, fino al momento in cui si cala nella fossa. E anche allora bisogna che ci sia uno che ti raccolga, ti risusciti, ti racconti a te stesso e agli altri come in un giudizio finale." Queste le profonde riflessioni di Salvatore Satta ne "Il giorno del giudizio".
Luigi C. nel suo passaggio su questa terra ha lasciato un’orma indelebile per la molteplicità degli interessi che lo hanno appassionato fin da giovane.
Dai suoi occhi attenti eppur sognanti traspariva quell’ardente fuoco interiore che doveva, in età emancipata, condurlo ad abbracciare gli ideali della Luce massonica nella Rispettabile Loggia "Fidelitas" (891) all’Oriente di Firenze.
La sua vivida intelligenza, la memoria prodigiosa, la curiosità tipica dell’intellettuale di razza si rivelarono ben presto in Luigi, brillante e pugnace imprenditore, vero pioniere della ricostruzione, da lui avvertita soprattutto come complesso di norme poste a presidio della dignità e della libertà dell’uomo.
La sua operosità e stata costellata da una serie crescente di affermazioni e riconoscimenti.
Ma l’eclettismo della sua personalità doveva portarlo ad integrare la sfera delle conoscenze nel campo dapprima della storia poi della sociologia, quindi della politica.
Fondatore della RL "Fidelitas" dopo avervi ricoperto tutte le dignità previste dalla nostra Costituzione – compiuto il 40esimo anno di appartenenza al Grande Oriente d’Italia – Luigi muore, secondo i nostri rituali, alla vita profana per rinascere nella Luce massonica.
A se stesso impose non avvilirsi mai, non avvilire alcuno.
Alla Patria, che già sentì duplice, quella italiana, sopraffatta dagli egoismi, quella europea o euro-atlantica, in quel tempo disegnantesi a fatica, ma da lui ardentemente vagheggiata come convinto cittadino europeo e del mondo, dedicò l’impegno della conoscenza.
Verso l’umanità, oggetto del suo spirito universalistico, egli intese spingere il proprio pensiero fin dove sa e può, riconoscendo l’umanità nella irripetibilità dei volti e dei sentimenti d’uomini e donne singoli, servendola sul terreno dei valori.
Fu uomo sensibile alle esperienze universali e intramontabili dell’uguaglianza nella diversità e della fratellanza nella molteplicità di storie tradizioni, civiltà, ma soprattutto della libertà nel rispetto dei doveri prima che nell’affermazione dei diritti.
Nonostante i molteplici assillanti impegni della vita profana, Luigi, coerente col proprio profondo senso del dovere, ogni qualvolta lo abbia potuto, ha rispettato quello della frequenza ai lavori di Loggia ai quali giunse, non di rado, trafelato ed esausto, ma sempre in tempo per deliziare i Fratelli con dotte disquisizioni esoteriche o con la narrazione delle infinite iniziative da lui proposte o attuate a difesa dei diritti umani.
Uomo giusto, schivo delle pompe terrene, è adesso e per sempre nella Luce dell’Oriente Eterno insieme al fratello Mauro ed a tutti gli scomparsi Fratelli di Loggia e del mondo che ora conoscono, come lui, la verità.
Siamone degni, continuiamo con pari fede ed abnegazione la sua crociata contro l’intolleranza l’oppressione, la violenza, la discriminazione e l’odio, perché trionfino la fratellanza, l’uguaglianza, la giustizia e la libertà, in un mondo finalmente pacificato dall’amore. (Testimonianza del Fratello B. M.)
Fonte: Coll. Circ. dei MM. VV.della Toscana
Fonte: Coll. Circ. dei MM. VV.della Toscana