di Luca Delli Santi
La Samek rappresenta la via iniziatica, la sua forma circolare vuole ricordarci che possiamo trovare sostegno ed ausilio nel nostro viaggio verso la conoscenza, ma anche incorrere nella coazione a ripetere, commettendo i medesimi errori più volte. Questa lettera è anche un riferimento al gilgul, la ruota delle reincarnazioni secondo la tradizione cabalistica. L’Arizal ( Isaac Luria ) insegna, nel suo testo dedicato a questo tema, il Shaar HaGilgulim, la Porta delle Reincarnazioni, che “reincarnarsi” è un’opportunità che viene data alle anime di rettificare le proprie mancanze evitando la purificazione dello Sheol. L’anima ha quindi o la possibilità di elevarsi o quella di riprecipitare nel circolo vizioso delle molte vite, continuando a rimanere ancorata ai propri limiti. Il tema è estremamente complesso, anche perché la possibilità del gilgulim può interessare anche un solo gradino dell’anima, ed il gilgul non è una reincarnazione dell’individuo precedente, bensì un nuovo soggetto che condivide una parte o tutta l’anima con chi è vissuto precedentemente.
L’ideogramma originale della Samek era simile ad una lisca di pesce posta in verticale, questo glifo rappresenta la vibrazione prevalente della lettera, che è quella di sostenere. Samek è l’amico che dona un aiuto in un momento di difficoltà, un maestro che istruisce il discepolo. Nella Libera Muratoria è l’eggregore generata dai lavori di officina, il legame sottile che unisce i Fratelli in una dimensione spirituale.
Se la Vav ha forma fallica ed ha una polarità maschile la forma circolare della Samek le conferisce polarità femminile, la sua ghematria 60 equivale a quella di Kelim, vaso, l’elemento ricettivo, i recipienti della cosmologia cabalistica che ricevono la luce e le conferiscono forma.
Il numero sessanta indica l’abbondanza, è il raggiungimento della pienezza che si può vivere in un determinato tempo ed in un determinato spazio, è un numero che ci riporta alla vibrazione della lettera connessa con il sostegno e l’aiuto, più precisamente il sessanta esprime il concetto di protezione: “60 prodi le stanno intorno, degli eroi di Israele, tutti armati di spada” Cantico dei Cantici 3: 7-8.
La plenitudine della parola Samek vale 120 come Amud, pilastro e come Masakh, schermo, come possiamo notare ancora i concetti legati al sostenere e proteggere espressi dal numero sessanta, 120 indica anche il completamento del ciclo della vita terrestre con il sopraggiungere delle morte, rappresentato dalla parola tsal, ombra. La Samek è la quindicesima lettera, la somma dei primi 15 numeri è pari a 120.
Anche la polarità negativa di questa lettera viene indicata dalla sua forma circolare che può ricordare un serpente avvolto su se stesso, in particolare il serpente per eccellenza, il Nahash, il Tentatore che indusse Eva ed Adamo a cibarsi del frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.
Samek è formata da un cerchio nero che contiene uno spazio bianco, lo spazio interno bianco rappresenta la natura divina, trascendente, Spirito puro senza alcuna restrizione materiale, il cerchio interno è la Terra, la manifestazione, la dimensione materiale. La Samek ci indica come tutto sia intrecciato, quelli che nella percezione umana sono due poli opposti, il Principio e la Fine, nella realtà divina sono tutt’uno.