C’è una ricorrenza che ogni anno sembra avere meno gioia dell’anno prima. Perché il rogo di Giordano Bruno sembra non consegnare più nulla ai nostri cuori e alle nostre riflessioni. La nostra società liquida sembra tutto permettere, tutto consentire. E non abbiamo nemmeno più gli abiti mentali per capire come fu possibile condannare a morte un uomo per le sue idee. Eppure la libertà, e questo i massoni lo hanno ben presente, non può essere un valore che puoi dare per scontato. Perché una cosa che dai per scontata, e vale per tutto, semplicemente sei destinato a perderla. Bisogna cioè lottare ogni giorni, e ricordare Bruno non solo per il suo pensiero filosofico ma anche per il significato simbolico di quanto successo il 17 febbraio del 1600. Perché “lì dove il rogo arse” possa essere il luogo di un continuo Rinascimento delle nostre consapevolezze, contro ogni forma di pensiero unico che ancora, qui e lì, tenta di prendere forma.
Alessandro Pusceddu - Gran Maestro f.f. del Gran Concilio dei Massoni Criptici d'Italia -
Rito di York