«Il tempo non ha divisioni per segnare il suo passaggio, non c’è mai una tempesta di tuoni o squilli di trombe per annunciare l’inizio di un nuovo mese o anno». È una riflessione di Thomas Mann che aggiungeva che anche quando inizia un nuovo secolo siamo solo noi mortali che suoniamo le campane e spariamo a salve. Siamo, cioè, noi che determiniamo il distacco tra un anno e l’altro, mettendoci in mezzo, per esempio, la riflessione. Senza questa voglia di bilancio, senza questa innata tendenza a dire: qui finisce il passato, qui immagino il futuro, ogni giorno sarebbe semplicemente uguale a quello successivo e non ci sarebbe nessuna idea di ciclicità del tempo. Questo è il mese in cui il passato si sublima e diventa presente da spendere. Per questo il mio augurio a tutti i cavalieri è questo: non abbiamo bisogno di tempeste di suoni o di squilli di trombe. Nel silenzio del cuore sapremo distinguere il clamore rimosso, la confusione dei giorni, dal futuro pianificato e certo che è l’emozione che guiderà i nostri passi, la comprensione che orienterà il nostro agire.
Massimo Agostini
Gran Commendatore Cavalieri Templari d'Italia
Rito di York