martedì 15 ottobre 2019

Una targa per Giuseppe Chiostergi



Mattinata insolita a Ginevra il 13 ottobre per gli abitanti di rue Plantamour che alle ore 11, al numero 20, hanno notato un assembramento di persone che celebrava lo scoprimento di una targa al suono dell’inno nazionale italiano. L’omaggio è rivolto a Giuseppe Chiostergi, docente, politico antifascista, massone, che trascorse molti anni della sua vita in terra elvetica, dove si stabilì nel 1916 per ricoprire vari incarichi pubblici e dove lottò assiduamente contro il regime mussoliniano. Il suo rifiuto di aderire al fascismo gli causò la revoca del passaporto nel 1926 e durante la dittatura la sua abitazione ginevrina di rue Plantamour 20 fu centro di raccolta e di smistamento di molti antifascisti italiani, tra loro Sandro Pertini, costretti ad espatriare clandestinamente per sfuggire alle condanne del Tribunale speciale e, sempre in quegli anni, Chiostergi fu tra gli organizzatori delle “Colonie libere italiane” e fra i promotori della “Concentrazione antifascista”. Massone, venne affiliato nel 1934 alla Loggia di Ginevra Fidelité et Prudence della Gran Loggia Svizzera Alpina, e qualche tempo dopo alla Loggia Italia Nuova di Parigi, appartenente al Grande Oriente d’Italia in esilio. Chiostergi tornò in patria alla fine della seconda guerra mondiale e fu membro dell’Assemblea Costituente, sottosegretario di Stato al ministero del Commercio con l’estero nel secondo governo De Gasperi e vicepresidente della Camera nella prima legislatura della Repubblica italiana. Tornò spesso in Svizzera, a Ginevra dove riprese il suo posto nella Loggia Fidélité et Prudence – ne fu l’Oratore – e continuò a vivere al numero 20 di rue Plantamour fino alla sua morte avvenuta nel 1961.

A delineare il profilo di questa figura centrale dell’antifascismo italiano, è intervenuto nel corso della cerimonia il Gran Maestro Stefano Bisi che è giunto a Ginevra accompagnato dal Secondo Gran Sorvegliante Marco Vignoni e da una rappresentanza della Loggia Misa di Senigallia, città natale del personaggio. Presenti pure Dominique Juilland, Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina, e, per le istituzioni pubbliche, Olivier-Georges Burri, vice segretario generale della città di Ginevra, e, a livello nazionale, il consigliere di Stato Mauro Poggia.

Poggia, figlio di Italiani, ha paragonato Chiostergi a suo nonno al quale il fascismo ritirò il passaporto per le stesse motivazioni e ha colto l’occasione per invitare i cittadini a mobilitarsi nel caso il mondo dovesse cadere nuovamente nell’orrore del nazismo o del fascismo. A queste parole, Alain Marti, anziano esponente della Gran Loggia Svizzera Alpina, ha risposto con forza: “Allora chiamate i massoni! Noi ci saremo!”.

FONTE GOI