martedì 25 settembre 2018

Tiziano Busca: «Siamo la Massoneria dei fatti, non delle parole»

di Tiziano Busca*

Tiziano Busca, Mauro Cascio, Gustavo Raffi, Aldo Masullo, Alessandro Cecchi Paone, Gigi Decollanz

Vittorio Sgarbi ha detto tempo fa che la Massoneria magari non lo sa, ma ha un ruolo importante che è quello di farsi carico delle macerie ideologiche che ci sta lasciando l’epoca in cui viviamo. Una testata giornalistica appena ieri ci spronava a esserci, in modo provocatorio, grottesco, surreale. A sbattere il pugno sul tavolo del dibattito politico e culturale. Sul piano delle partite e delle sfide la Massoneria in generale, e quella del Rito di York in particolare, uno dei Riti del Grande Oriente d’Italia e il più antico e diffuso al mondo, c’è. Intanto perché portatrice sana di un doloroso paradosso, che è quello che già segnalava Gianmaria Cazzaniga nella sua opera La religione dei moderni. Che cioè, piaccia o no, ai suoi detrattori, la Massoneria ha già vinto. Gran parte dei suoi valori etici e pre-ideologi (là dove si intenda la politica come sostanza etica) oggi sono concretamente idealizzati nella modernità, il paradosso consiste nel fatto che la modernità non sempre lo sa, perché i suoi nemici hanno spesso depistato, confuso, infangato prestiti e memorie. Ma l’Italia ha debiti enormi con la Massoneria, il Risorgimento è stata la culla di una realtà che poi si è consegnata alla storia. In un libro in uscita a ottobre, che si intitola significativamente ‘La Massoneria parla all’uomo’, cerco di ricordare quali idee, quali libri, quali intelligenze hanno nutrito lo Spirito dell’epoca. Si tratta di capire se quelle idee, idee d’eccellenza della crema del nostro panorama culturale e politico, siano ancora attuali. Si tratta di vedere, vero, se la Massoneria abbia ancora un ruolo propulsivo, oppure no, oppure sia destinata ad essere un Museo che ogni tanto fa volontariato, giusto per far vedere che si è impegnati in una qualche attività.


Il convegno internazionale all'Università di Oxford è stato riproposto integralmente su Radio Radicale


Le recenti chiacchierate con Paolo Mieli, con Ernesto Galli della Loggia, con Alessandro Giuli, con Giancarlo Loquenzi e Piergiorgio Odifreddi ci riconsegnano una cosa che sapevamo già: che di speranza c’è bisogno e, come ci ha ricordato Daniele Capezzone, la Massoneria non merita il trattamento che alcuni ambienti politici, non riducibili ai 5S, le stanno riservando. Quindi: la Massoneria è ancora attuale? Ha qualcosa da dire? Noi riteniamo, beninteso, di sì. È il laboratorio unico, anzi, la chiesa del dialogo e del confronto. E lo York ha interpretato a fatti, con a parole, a proclami, a manifesti programmatici. Lo York ha fatto prassi non teoria. Noi siamo stati all’Università di Oxford, a dire che di arte bellezza ha bisogno il mondo, e lo abbiamo fatto in occasione della pubblicazione di un saggio di Robin Collingwood proposto per la prima volta in Italiano, lo abbiamo fatto confrontandoci con una selezione qualificata del mondo accademico inglese. Ci siamo confrontati tutte le settimane con simposi filosofici sui temi massonici, sia quelli sapienziali, sia quelli ideologici con accademici, giornalisti, scrittori. Abbiamo percorso in lungo e in largo l’Italia con seminari, convegni, aprendo spesso al pubblico, coinvolgendo centinaia di persone, spiegando loro chi siamo. Abbiamo fatto decine di libri, che abbiamo presentato in diverse occasioni, anche in tre edizioni del Salone del Libro di Torino. Basta scorrere il nostro Blog per avere traccia completa delle attività. Agli altri lasciamo le parole. Noi ci siamo dedicati solo ai fatti.


L'incontro con Giancarlo Elia Valori e Tiziana Della Rocca (Il Foglio, Il Fatto Quotidiano)


Abbiamo parlato della dignità dell’uomo, perché questa è la sponda che ci interessa, perché questo è il terreno di dialogo con la cultura. Ci siamo chiesti se l’economia, quella selvaggia della finanza e dei mercati, non la calpestasse. Ne abbiamo parlato con Giancarlo Elia Valori, con Diego Fusaro, con Marco Taradash. Noi siamo qui, e siamo qui per durare, siamo qui per restare. I pugni li stiamo sbattendo da tempo. Ma per esistere ed essere noi stessi, questo va detto, non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno.


Diego Fusaro

Marco Taradash


Né va dimenticato il grande lavoro, rituale, fatto ogni settimana all'interno dei Capitoli, dei Concili, delle Commende. In Italia e all'estero. Perché il Rito di York non è chiacchiera, ma è soprattutto occasione di crescita iniziatica per tutti coloro che lo frequentano. A questo servono le tornate di approfondimento iniziatico (cabalistico e alchemico) a cura di studiosi di primissimo piano: Mauro Cascio, Federico Pignatelli, Enzo Heffler, Massimo Agostini, Nuccio Puglisi...


Il Rito di York è presente capillarmente su tutto il territorio. Ed è forte il suo lavoro in ambito internazionale


Federico Pignatelli, il più conosciuto e autorevole allievo di Ivan Mosca

La copertina del libro in uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno