Tiziano Busca
Il 17 marzo del 1861 fu proclamato il Regno d’Italia. Un’emozione che la nostra collettività, disamorata di tutto, nemmeno sente più. Non partecipiamo più, forse non lo abbiamo mai fatto e abbiamo anzi rubricato l’amore per la propria storia e per la propria tradizione alla n di nazionalismo. Qualcosa cioè parente delle pagine più buie, da mettere anzi in cantina.
Invece non riesco a immaginare un futuro luminoso senza avere un passato che mi appartiene, un passato da raccontare. Garibaldi e Mazzini fanno parte di un Pantheon e il Risorgimento un laboratorio di idee e valori che è la culla di un esserci maturo che non deve oggi aver paura dei 5 Stelle, delle culture dell’odio e della divisione. Lo dico meglio: solo tornando a riscoprire le radici, massoniche, del nostro presente, noi possiamo fare nostro il futuro. Ricordare vuol dire progettare, perché stiamo, nel ricordo e nel progetto, nello stesso sentiero, nello stesso destino. Non possiamo cambiare il vento, ma possiamo cambiare le vele. La Massoneria è qui per dirci questo: che nessun agire è frutto del caso. E che, agendo, ci aspetta qualcosa di straordinario.