giovedì 8 marzo 2018

Tiziano Busca: «La Massoneria è la tentazione del Monte Analogo»


Tiziano Busca

Sembra un normale romanzo di avventura, ma «Il monte analogo. Avventure non euclidee e simbolicamente autentiche» di René Daumal è molto di più. È una metafisica dell’alpinismo, dove c’è un itinerario, quello dell’ascesa, che è un itinerario dello Spirito dell’uomo verso una vetta dove ognuno può diventare quello che è. Bisognava provare che sulla Terra esistesse un continente fino ad allora sconosciuto, con montagne molto più alte dell’Himalaya, spiegare il perché ancora non lo si fosse mai notato, poi bisognava arrivarci, cioè organizzare una spedizione, quindi mettere radici La Massoneria è questo. Non è la vetta ma è il viaggio. È la spedizione. Il Rito di York ti dà la mappa, ti cerca dei compagni di avventura, ti spiega come metter tenda. E ti dice subito che il centro di tutto, cioè la Vetta, è la Parola. Il resto sono funi, corde, ganci, scarponi. Poi però sta tutto a te e ai tuoi compagni di viaggio. La Massoneria, oggi, testimonia questo. Che il Monte Analogo c’è. Anche se nessuno ne parla, anche se nessuno lo vede.

«Molto in alto e molto lontano nel cielo, al di sopra e al di là dei cerchi successivi dei picchi sempre più alti, delle nevi sempre più bianche, in uno splendore che l’occhio non può sopportare, invisibile per eccesso di luce, si erge la punta estrema del Monte Analogo. "Là, sulla vetta più aguzza delle guglia più sottile, solo, sta colui che riempie tutti gli spazi. Lassù, nell’aria più fine dove tutto gela, solo, sussiste il cristallo dell’ultima stabilità, nel pieno fuoco del cielo, dove tutto arde, solo, sussiste il perpetuo incandescente. Là, al centro di tutto, sta colui che vede ogni cosa compiuta nel suo inizio e nella sua fine”».

Sono parole del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York in Italia Tiziano Busca.


La copertina del libro