martedì 13 marzo 2018

Il Risorgimento della Tradizione. Tiziano Busca: «Più ribelli che mai»

 di Tiziano Busca




L’Europa delle banche e dei banchieri e non dei popoli di fronte alla permanente disgregazione sociale consolida nella rappresentanza politica espressioni di populismo e radicalismo che esasperano i consorzi sociali, i valori di rispetto mutualità tra i popoli e la tolleranza tra le genti.
Questi fenomeni politici e sociali impongono una più incisiva e diversa azione degli “Uomini del dubbio” in tutte le loro manifestazioni.
Nulla viene tralasciato dalla storia.
Anche la analisi marxista di distinzione tra il Capitalismo - come strumento di produzione - e la Finanza - come elemento e veicolo di circolazione delle merci - diviene nuovamente attuale.
Nel terzo libro del Capitale si evidenzia che quando la finanza non è più funzionale alla produzione e diviene invece elemento speculativo introducendo nel sistema denaro a mezzo di denaro sottratto a funzioni produttive vengono a spezzarsi le catene del governo dei beni per assumere senza rappresentanza sociale il governo dei popoli e dei destini sociali degli uomini.
Questo potere “dei senza volto” elude il confronto democratico ed esalta un potere nascosto e avido funzionale solo alla logica dell’accumulo speculativo.
Come nei tempi passati la Massoneria deve oggi riprendere la sua funzione non di testimonianza, ma di espressione vitale di un progetto di rinascita alternativo alla attuale manifestazione dei valori ritrovando nel solco della tradizione la più alta enunciazione etica di libertà dell’Uomo dal bisogno.
In questi giorni, ricordando Mazzini, abbiamo un compito: quello di definire un progetto di ripresa e consolidamento di valori etici e morali, che non sono né negoziabili ne interpretabili, che appartengono alla nostra natura e sono al di sopra di ciascuno di noi.
Dobbiamo ragionare per valori e non per materia. La società industriale, il capitalismo tout court, ha dimostrato il feticismo della materia che trasforma i rapporti tra gli Uomini.
Siamo chiamati a riedificare i Templi alle Virtù svuotando i nostri templi interiori dagli orpelli profani rappresentando il valore dell’iniziato non con “la reazione all’ingiustizia” ma il “ Risorgimento del progetto e il valore del bene per l’Uomo”.
È questa la via sociale per conoscerci, apprezzarci, sostenerci.
La società deve cogliere nella massoneria “quell’Uomo che guarda la Luna” l’Uomo del sogno, l’Uomo dello Spirito: nuovo e ribelle.
Parafrasando Sandro Pertini, noi siamo quegli uomini, che esisteranno finché “durerà in Italia una Repubblica democratica” e rappresentiamo “ la libertà, esigenza inalienabile dello spirito umano, senza distinzione di partito, di provenienza, di fede. Poi la giustizia sociale, che completa e rafforza la libertà, l’amore di Patria, che non conosce le follie imperialistiche e le aberrazioni nazionalistiche, quell’amore di Patria che ispira la solidarietà per le Patrie altrui”.
Noi siamo per storia manifesta e, per coloro che la storia del nostro Paese conoscono , “coloro che hanno riscattato l’Italia da ogni vergogna passata” coloro che hanno scritto i Valori della Carta Costituzionale, siamo quegli Uomini di ogni censo sociale, “lavoratori, operai e contadini e lavoratori della mente” che anche attraverso l’esilio dei Gran Maestri hanno lottato “perché intendevano battersi per la libertà del popolo italiano”
E per questi Iniziati, per questi Fratelli, per le loro qualità ed intelligenze che hanno forgiato un “progetto Paese” oggi noi dobbiamo singolarmente riportare la nostra testimonianza e contributo sulla via della pietra.
Dobbiamo tornare ad edificare una nuova stagione per il “Risorgimento della Umanità”.
Questo dobbiamo consideralo come un nostro preciso dovere:” per la pace dei nostri morti, e per l’avvenire dei nostri vivi, lo compiremo fino in fondo, costi quello che costi”.