«La gente con una mente poco profonda è abituata a rammaricarsi per il fenomeno della caducità. Non riescono a capire che se tutto quello che succede rimanesse nell’esistenza il peso dei fatti presto diventerebbe intollerabile. La Natura richiede un sistema escretorio o presto si intaserebbe a causa dalla molteplicità delle sue stesse illusioni. Il progresso della mente umana dipende dal potere di assimilare i dettagli di ogni lavoro. Essi costituiscono il prodotto finito e appaiono in essa solo in una forma diversa. Il lavoro grezzo deve essere distrutto. Il processo è continuo. L’arte del progresso sta nel comporre costantemente sintesi sempre più complesse e complete; proprio come le parole di un poema che cedono il loro significato intrinseco in modo da poter comporre l’unità dell’impressione data dal poema nel suo insieme; così nuovamente gli stessi poemi devono essere assorbiti nel più semplice messaggio del poeta. Questa formula è universalmente applicabile. In particolare è il soggetto della biologia».
(Aleister Crowley, commento al Cap. IV, v. 45 del Liber LXV, Liber Cordis Cincti Serpente, in Sacri Testi d'Istruzione, Ed. S.O.T.V.L., traduz. di Marzio Forgione)