Il primo giornale a parlare di “un’altra verità”, a riguardo del delitto Matteotti è stato - se non vado errato - proprio il nostro “Avanti!” del 27 luglio 1985 con un articolo di Antonio Landolfi dal titolo: “La Massoneria e il delitto Matteotti: un’altra verità”.L’articolo faceva riferimento a quanto pubblicato da Matteo Matteotti nel suo libro “Quei vent’anni. Dal fascismo all’Italia che cambia”. Intanto “Storia illustrata” nel suo numero del novembre 1985, dedicava ampio spazio all’argomento, pubblicando un articolo dal titolo: “Fu uno sporco affare di petrolio” e come sopratitolo “Delitto Matteotti”. E Matteo Matteotti, figlio del martire, in un altro articolo parlò del delitto. L’articolo ha un titolo “Dietro la morte di mio padre c’era il re” e un sottotitolo: “l’assassinio di Giacomo Matteotti non fu un delitto politico, ma affaristico. Mussolini non aveva alcun interesse a farlo uccidere. Sotto c’era lo scandalo di petrolio e la longa mano della Corona. La verità verrà presto a galla”.Nel testo dell’articolo (intervista di Marcello Staglieno) si legge che il libro di Matteo Matteotti permette “interrogativi interessanti sull’assassinio di Giacomo Matteotti; questi: Vittorio Emanuele III ebbe una parte decisiva nel delitto? Il re implicato in quello scandalo del petrolio (l’affare Sinclair) di cui parlò e straparlò la stampa del tempo e, scoperto da Matteotti, manovrò per assassinarlo?”. Nella intervista Matteo Matteotti afferma che nel 1924 i giornali parlarono della denuncia che avrebbe dovuto essere portata da Giacomo Matteotti davanti alla Camera, riferendosi in particolare a un dossier, contenuto nella sua cartella il giorno del rapimento, che riguardava appunto, assieme alle bische, i petroli.Nella intervista affiora anche la Massoneria. Per leggere tutto l'articolo Clikka quì.