Theodore-Henry de Tschoudy. La Stella Fiammeggiante. Varietà di opinioni sull’origine della Libera Muratoria e lo statuto dei filosofi sconosciuti. A cura di Giovanni Di Girolamo. Traduzione di Maria Vissicchio.
Il barone Théodore-Henry de Tschoudy nasce in una antica famiglia di militari il 21 agosto del 1727 a Metz.
A 21 anni diventa Consigliere del Parlamento di Metz e di lì a poco assurge alla carica di Maestro Venerabile della Loge Ancienne di Metz.
Recatosi in Italia riconferma la propria vocazione al venerabilato impugnando il maglietto anche in una loggia napoletana il cui Gran Maestro era il Principe di San Severo, Raimondo di Sangro.
Indignato per le gratuite accuse che il papa Benedetto XIV aveva formulato ai massoni con l'enciclica Providas Romanorum nel 1751, lo Tschoudy scrive al Papa due lettere di protesta.
Con spirito pastorale Benedetto XIV fa arrestare a Napoli l'incauto barone e da qui iniziano le peripizie del gentiluomo francese.
Nel 1753 raggiunge S. Pietroburgo dove negli anni sucessivi diventa maestro venerabile della loggia Le Silence.
Nel 1760 torna in Francia e a Metz frequenta la loggia Les Parfaits Amis.
Risveglia la Loge Ancienne diventandone il Venerabile quando questa aveva assunto un diverso nome: Loge Saint Jean de l'Amitié de Saint Etienne.
Nel 1765 diventa Presidente di una Mère Loge Provinciale con ampia estensione territoriale.
Costituisce un Collegio a S. Pierre a Parigi quale Chef du Collège de Saint André d'Écosse (oltre che Commandeur du Chapitre des Chevaliers de Palestine).
È autore anche delle opere La Muse maçonne e Le philosophe au Parnasse.
Inoltre, contro la sua volontà, furono pubblicate postume nel 1782 questi suoi scritti: L'Écossais de Saint André d'Écosse e G.I.GE ou Chevalier d'Ecosse. Muore nel 1769.
La Stella Fiammeggiante contiene tavole, allocuzioni e riflessioni sulla Massoneria ancora oggi attuali mentre lo Statuto dei Filosofi Sconosciuti racchiude, fra le altre cose, dei rituali di ammissione di particolare interesse iniziatico.
Quest'opera è un unicum nel panorama della nostra letteratura perché mai pubblicata integralmente in italiano.
A cura di Giovanni Di Girolamo, la traduzione è di Maria Vissicchio.
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