Il 23 gennaio 1775 a Napoli, nasce Pietro Colletta. Dopo aver intrapreso studi giuridici, nel 1794 intraprende la carriera militare. Da subalterno combatte a Civita Castellana contro i francesi ed alla difesa di Capua. Aderisce alla Repubblica Napoletana per cui al ritorno del Borbone viene imprigionato e costretto lasciare l'esercito per esercitare la professione di ingegnere civile. Riammesso nell'esercito di Bonaparte, nel 1896 è nominato giudice del tribunale di Terra di Lavoro e dei due Principati, con sede a Napoli. Durante il regno di Murat è intendente della Calabria Ulteriore poi direttore generale del corpo di ingegneri di strade e ponti. Diventato tenente generale, rimane con Murat nelle sue campagne militari fino alla fine del regno. Trattenuto in servizio dopo la restaurazione borbonica comanda la IV divisione e dopo i moti carbonari del 1820 viene nominato ispettore generale del Genio quindi è inviato in Sicilia come comandante generale nell'isola. Rientrato a Napoli nel 1821 assume il ministero ad interim della guerra e della Marina. Con la sconfitta dei costituzionalisti per l'intervento austriaco viene imprigionato ed inviato in esilio a Brno. Nel 1822 si trasferisce a Firenze dove partecipa alla vita culturale, collabora alla rivista Antologia e si dedica agli studi storici e letterari. Massone, a Napoli ricopre l'incarico di Maestro venerabile della Loggia di rito egiziano "La Sapienza Trionfante" e della loggia di adozione "La Vigilanza". Muore a Firenze l'11 novembre 1831. (a.z.)
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giovedì 23 gennaio 2020
In ricordo di Pietro Colletta
Il 23 gennaio 1775 a Napoli, nasce Pietro Colletta. Dopo aver intrapreso studi giuridici, nel 1794 intraprende la carriera militare. Da subalterno combatte a Civita Castellana contro i francesi ed alla difesa di Capua. Aderisce alla Repubblica Napoletana per cui al ritorno del Borbone viene imprigionato e costretto lasciare l'esercito per esercitare la professione di ingegnere civile. Riammesso nell'esercito di Bonaparte, nel 1896 è nominato giudice del tribunale di Terra di Lavoro e dei due Principati, con sede a Napoli. Durante il regno di Murat è intendente della Calabria Ulteriore poi direttore generale del corpo di ingegneri di strade e ponti. Diventato tenente generale, rimane con Murat nelle sue campagne militari fino alla fine del regno. Trattenuto in servizio dopo la restaurazione borbonica comanda la IV divisione e dopo i moti carbonari del 1820 viene nominato ispettore generale del Genio quindi è inviato in Sicilia come comandante generale nell'isola. Rientrato a Napoli nel 1821 assume il ministero ad interim della guerra e della Marina. Con la sconfitta dei costituzionalisti per l'intervento austriaco viene imprigionato ed inviato in esilio a Brno. Nel 1822 si trasferisce a Firenze dove partecipa alla vita culturale, collabora alla rivista Antologia e si dedica agli studi storici e letterari. Massone, a Napoli ricopre l'incarico di Maestro venerabile della Loggia di rito egiziano "La Sapienza Trionfante" e della loggia di adozione "La Vigilanza". Muore a Firenze l'11 novembre 1831. (a.z.)