Il tavolo dei relatori
Tiziano Busca e Mauro Cascio hanno incontrato il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Trieste Alexander Meloni. Una iniziativa curata dal capitolo di Udine del Rito di York e introdotta dal GS Giulio Andolfato. La Massoneria è una palestra teoretica, un luogo dove si mettono a fuoco quelle domande a cui le religioni provano a dare una risposta. Per questo da sempre è terreno di dialogo e di confronto. Per questo nel suo Grande Architetto dell'Universo si riconoscono come fratelli credenti di tutte le fedi religiosi. Si è ricordato l'afflato di Lessing, su cui poggia il concetto di Tolleranza, e ovviamente Voltaire. Ma la cultura massonica riposa su Goethe, Mozart, sull'Enciclopedia di Diderot e d'Alambert, sugli idealisti tedeschi e ha scritto le pagine più alte, con Fichte, Schelling, Hegel. L'uguaglianza, la fratellanza, l'autonomia della ricerca teoretica. L'humus che incanterà Mozart, iniziato il 5 dicembre del 1784 che alla Massoneria dedica più della metà delle sue opere, tra cui la più famosa, il Flauto Magico. Ma anche la Musica funebre massonica in do minore per orchestra K77. In un'altra opera, K483, Mozart musica questi versi: «Tu che adori il Creatore dell'Universo senza limiti / Non importa se lo chiami Jehova, Dio, Fu o Brama. Ascolta, Ascolta le parole e le trombe del Signore di Tutto». Ma non solo Mozart, anche Sibelius: «Se un Fratello si smarrisce e cade protendiamo la nostra mano in aiuto, così, i Massoni, prospereranno sempre. Così resteranno uniti. Buono e piacevole è per i fratelli vivere in armonia». Di recente un musicologo del Conservatorio di Milano e ordinario di Storia della Musica all'Università di Trieste, Quirino Principe, ha fatto notare in una serie di incontri che l'attuale inno europeo, l'Inno alla gioia che chiude la nona di Beethoven è "un omaggio alla tradizione massonica, ed è interamente dominato dalle grandi idee di fratellanza universale, di concordia fondata sulla Ragione, di empatia sociale, di giustizia fondata sulla libertà di pensiero". Aldo Basso in un celebre saggio, L'Invenzione della Gioia, dice che quella di Schiller è un'interpretazione interamente massonica della civiltà occidentale. Non c'è bisogno peraltro degli accademici per accorgersene. Basta leggere la traduzione del testo:
noi entriamo ebbri e frementi,
o celeste, nel tuo tempio.
Il tuo incanto rende unito
ciò che la moda rigidamente separò,
i mendichi diventano fratelli dei principi
dove la tua ala soave freme.
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso
All'incontro ha partecipato Michela Ebreo, discendente del celebre Leone Ebreo, l'autore rinascimentale dei Dialoghi d'amore. Dopo la Conferenza, una delegazione del Rito di York è stata ricevuta nella locale Sinagoga.
Da sinistra: Meloni, Cascio, Ebreo, Busca, Giuliani
Un momento della visita