di Marcello Mura
La libera Muratoria è un peculiare sistema di moralità velata da allegorie e illustrato da simboli.
È un Ordine Iniziatico Tradizionale; vediamo cosa significa.
Un Ordine: “insieme di persone che, per condizione sociale, dignità, grado gerarchico, professione, comunanza di vita simili, forma una categoria, un corpo a sé”.
Iniziatico: “relativo all’iniziazione religiosa o all’esoterismo: ciò che è riservato, enigmatico, ermetico, incomprensibile ai più, misterioso”.
Tradizionale: “quanto di sacramentale viene comunicato nel tempo, da una generazione a quelle successive, dal maestro al discepolo che diventa a sua volta maestro e trasmette al suo discepolo. È Trasmissione di memorie, notizie, testimonianze, usi, riti e liturgie. Può essere trasmesso in forma orale o scritta”.
Questo Ordine è una scuola che fornisce un metodo, più che degli insegnamenti in senso stretto, e trae la sua origine, le sue allusioni, le sue allegorie, i suoi simboli da antichi contesti sacri dell’iniziazione di mestiere, nell’ambito della Tradizione cristiana e ancor prima ebraica.
In questo senso uno dei simboli su cui porre attenzione, oggi in particolare, attiene al numero due, che allude alla lettera “B”, la Beth (ב) per l’ebraismo, con tutto ciò che ne deriva: da una parte la contrapposizione e dall’altra la restaurazione e l’unione degli opposti.
Facciamo prima una piccola distinzione, peraltro sottile, e ci viene in aiuto la “Treccani”. Il Dualismo è la presenza di due principî fondamentali concordanti a un fine o contrastanti, distinti o opposti. La Dualità è la condizione e coesistenza di due elementi o principî. Anima e di corpo, bianco e nero, bene e male, luce e tenebra, giorno e notte, il passato e il futuro, Alfa e Omega, Maschio e Femmina, San Giovanni d’Estate e San Giovanni d’Inverno. Tradizione scritta e tradizione orale.
Tutto origina dal Due, si pensi al Bereshit della Genesi; anche l'uomo materiale nasce da due genitori.
Le Tradizioni sono pertanto due, parallele, tangenti, coerenti: Tradizione scritta e tradizione orale.
Questo allude al fatto che l’insegnamento Tradizionale avviene sempre in forma duale, non attraverso la contrapposizione, ma mediante il dialogo e il confronto, per la ricerca di una pluralità di pareri, di intenti, di sensi. Cerchiamo nuovi quesiti e non risposte univoche.
Nel nostro Ordine esiste una forma cristallizzata scritta e circolare, immutabile, che è rappresentata dalla Tradizione scritta (il Rituale per noi, la Torah in ambito religioso), ed una forma aperta - per contro - in continuo divenire (la discussione in Loggia, la ricerca personale, lo studio, il Talmud e i Catechismi in ambito religioso).
Questo simbolo è davanti ai nostri occhi: è il pavimento a scacchi o a mosaico.
Questo significa che affiancata alla Forza della Pietra granitica e immutabile, sta la Bellezza della ricerca e dello libero sviluppo intellettuale, scevro ovviamente di retorica: è un sistema aperto ove ognuno può interpretare e intuire tanti valori con estrema libertà, purché essi siano fondati sui Landmarks, coerenti ed adeguati al contesto.
Noi crediamo che una pluralità di vedute possa consentire di porre nuovi quesiti, nuove riflessioni e quindi nuove soluzioni.
Al di là delle differenze e delle contrapposizioni, il Sistema rimane coerente, organico, armonico.
Ci viene ancora in aiuto la Tradizione Rabbinica, da cui la Libera Muratoria ha attinto alcune fenomenologie, peraltro estesamente espresse poco sopra. Un discepolo chiese al maestro di insegnargli l’intera Torah nel tempo lui potesse riuscire a rimanere su un piede solo. Il maestro rispose stizzito: “non fare agli altri ciò che non vuoi che sia fatto a te. Vai e studia”. Questo potrebbe significare che il Maestro non posso togliere le castagne dal fuoco al Discepolo (o all’Apprendista). Ma anche che non puoi prescindere dai due piedi su cui puoi stare fermamente eretto: la Torah Scritta e la Torah Orale. Per noi in qualche modo il Rituale da un lato e la ricerca individuale dall’altro. La libera Muratoria ti può fornire un metodo, ma il Lavoro è il Tuo.
Ma vediamo il Duale: i due San Giovanni.
Alcuni dei valori più enfatizzati nella nostra epoca sono la laicità e l’uguaglianza, valori fondamentali per una civiltà moderna, che voglia evitare qualsiasi ingerenza teocratica o clericale sulla vita di tutti i giorni. Si vedano come esempio contrari alcuni stati teocratici, integralisti e retrogradi dell’Asia. Questi valori non devono comportare un’ipocrita omologazione degli individui ed un’inaridimento della morale.
Nelle società Tradizionali, le attività umane erano invece impregnate del senso del Sacro, ed i mestieri erano perciò scelti da ciascuno secondo le proprie inclinazioni fisiche, ma anche intellettuali e spirituali: erano contesti ove sviluppare verità di ordine superiore, trascendenti, derivando esse da principi di ordine metafisico.
Si svilupparono pertanto le Iniziazioni di Mestiere mediante le quali gli artigiani potevano accedere a domini sacri.
Le Antiche Corporazioni di Mestiere erano nel contempo delle confraternite, ovvero delle “Gilde”, in cui i valori consociativi di mestiere si correlavano immancabilmente con valori sacri e religiosi, ed erano caratterizzati inoltre da uno spirito di mutua assistenza. Tutt’oggi molte corporazioni di mestiere, in particolare oltre Manica, aprono la giornata di lavoro con invocazioni sacre: i Librai, i Mercanti, i Tessitori, i Pellicciai, i Pescatori, i Muratori.
Anticamente, i Collegia Fabrorum latini erano consacrati a Giano, lo stesso Giano Bifronte, di cui S. Giovanni d’Estate e S. Giovanni d’Inverno sono un adattamento cristiano, da cui deriva la dicitura di “LM di S. Giovanni”. Yeochanan ha un valore gematrico pari a "Reincarnazione di Elia": entrambi sono profeti, e sta scritto anche nel Vangelo (Matteo 17:10-13): Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
L’Evangelista annuncia l’Apocalisse Il Battista è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù, e annunciò il Nuovo e il cambiamento. Sta scritto che discendesse da famiglia sacerdotale.
A rigor di logica il parallelismo tra Giano e Giovanni è valido sul piano concettuale, e allegorico, e l’allitterazione è suggestiva, mentre l’etimologia è diversa. Giano deriva da janua, ovvero “porta”, Giovanni invece dall’ebraico Yehōchānān, e significa “Dio è propizio” ma anche “Dio ha avuto misericordia”.
Quando il Candidato, appena iniziato ed ammesso alla Libera Muratoria viene posto nel punto a Nord Est della Loggia, a rappresentare simbolicamente la Prima Pietra che viene posata all’atto della fondazione dell’Edificio, appare come un giusto e retto muratore, esortato a esercitare sempre la Carità, caratteristica distintiva del cuore di un Muratore, così come sua sorella, la Misericordia, che benedice colui che dà, così come colui che riceve.
Quindi tutte le suggestioni, cerimonie ed allegorie ci esortano ad essere uomini migliori, per dare un contributo tangibile e sacro al nostro prossimo.
Possano la Virtù, l'Onore e la Misericordia continuare a distinguere i Liberi e Accettati Muratori.
Ancora una volta: il valore duale del nostro Ordine: speculativo e spirituale, operativo e tangibile.