lunedì 1 aprile 2019

Massoneria, Anarchia e Socialismo in Pierre Joseph Proudhon

di Michele Leone

Pierre Joseph Proudhon

Ordinando degli appunti dimenticati in cassetto per un progetto che stenta a partire, ho trovato queste note volanti su Pierre Joseph Proudhon, ahimè ho perso i riferimenti bibliografici, prima o poi spero di ritrovarli. Anarchia, esoterismo, socialismo e massoneria dovrebbero essere studiati con nuovi occhi. Questa nota non vuole essere una disamina del pensiero di Pierre Joseph Proudhon, ma riportare il suo 'ricordo' della iniziazione muratoria. Pierre Joseph Proudhon è stato il primo pensatore a dare una accezione positiva alla parola anarchia, è stato socialista utopistico in forte contrasto con Marx al punto, si dice, da definirlo 'Massone ebreo'. Così Pierre Joseph Proudhon definisce l’anarchia in un celebre aforisma:

L’anarchia è una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l’ordine ed a garantire tutte le libertà.

Lo si può inquadrare nell’ala del socialismo utopistico moderato e laico in contrapposizione con quello radicale e gnostico. Questa ultima frangia si riconosce più nel comunismo che nel socialismo. Comuniste venivano dette in Francia intorno alla metà del secolo XIX le società segrete ispirate al pensiero di Buonarroti-Babeuf e portatrici dell’espressione: dittatura comunista. Di queste società segrete, dei rapporti tra gnosi e movimenti rivoluzionari avrò modo di parlare in prossimi futuri post.

Pierre Joseph Proudhon, venne iniziato a Besançon e questo è il suo ricordo:

L’8 gennaio 1847, venni accolto come Massone, col grado di apprendista, nella Loggia Sincerità, Perfetta Unione e Costante Amicizia, Oriente di Besançon. Come ogni neofita, prima di ricevere la Luce, dovetti rispondere a tre quesiti d’uso: Cosa deve l’uomo ai suoi simili? Cosa deve alla sua patria? Cosa deve a Dio? Alle due prime domande, la mia prima risposta fu all’incirca, quella prevedibile; alla terza io risposi con questa parola: la Guerra: Giustizia a tutti gli uomini, Devozione al proprio paese, Guerra a Dio, cioè all’Assoluto. Tale fu la mia professione di fede. Io domando perdono ai miei rispettabili fratelli per la sorpresa che causò loro questa parola, specie di smentita al motto massonico, che io ricordo qui senza derisione, Alla Gloria Del Grande Architetto dell’Universo.

[…] Seguì una lunga discussione che le usanze massoniche mi impediscono di riferire. […] L’antiteismo, non è l’ateismo: verrà un tempo, io spero, in cui la conoscenza delle leggi dell’animo umano, dei principi della giustizia e della ragione, giustificherà questa distinzione, tanto profonda quanto apparentemente puerile.

Le parole di Pierre Joseph Proudhon dovrebbero indurre ad una profonda riflessione tanto i massoni dogmatici quanto quelli adogmati e soprattutto gli antimassoni, in particolar modo quelli di una certa sinistra dimentica delle proprie vere radici e della sua storia..

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