di Tiziano Busca
Tiziano Busca
Ci risiamo. Periodicamente la stampa alza polveroni per screditare la Massoneria. Puntualmente sono episodi in cui la Massoneria non c’entra nulla. Nell’ultimo caso, quello di Castelvetrano, è stata la Procura a mettere le mani avanti: «Non è contestata l’appartenenza alla Massoneria agli arrestati». Anche l’accusatore ha detto: «Nessuno vuole tirare in ballo la Massoneria regolare». E i due, su ventisette totali, non risultavano nemmeno del Grande Oriente d’Italia.
Eppure abbiamo letto tutti i titoli, in tutti i giornali. La cosa non ci deve scoraggiare, ma certo che giornate così vanificano gli sforzi fatti, vanificano i convegni, i libri, la voglia di far capire chi siamo. Ma ricordiamolo, ricordiamolo sempre, non perdiamo mai la forza per ribadirlo alle Istituzioni. Noi siamo quelli che quelle Istituzioni le hanno create, noi siamo quelli che abbiamo scritto le pagine più importanti delle democrazie occidentali, noi siamo gli eredi diretti di chi ha combattuto errori ed orrori ed oggi veniamo quotidianamente attaccati pretestuosamente da chi invece è erede di quegli errori ed orrori.
Oggi si accarezzano vecchi fantasmi e nuovi assolutismi, oggi l’elitismo non solo è visto come qualcosa di velleitario ma addirittura di eversivo, così la pensa Elio Lannutti, oggi siamo costretti a essere giudicati dall’ignoranza, dalla pancia del Paese. Siamo qui a snocciolare la nostra storia a chi la storia non la conosce, siamo qui a elencare i pensatori che sono stati l’anima della Massoneria a gente che non ha fatto le scuole dell’obbligo e a cui quei nomi non dicono niente. La morte della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’ignoranza dell’ignoranza. Vale a dire: non porsi nemmeno il problema. E la stampa, la grande stampa, non solo ha rinunciato da tempo al suo ruolo di formazione, ma asseconda pettegolezzi, calunnie, complottismi, per costruire mostri.
Non è questo il mondo che vogliamo. La Massoneria a questo deve servire. A resistere. «La pubblica opinione è un tentativo di organizzare l’ignoranza della gente, e di elevarla a dignità con la forza fisica». Lo diceva Oscar Wilde. E ci stiamo accorgendo tutti che è davvero così.