"San Francesco e il Sultano", icona di fra Robert Lentz, OFM
È stato definito uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra cristianesimo e islam: oggi si parlerebbe di dialogo interreligioso, termine sconosciuto all’epoca medievale, esattamente 800 anni fa. Siamo nel mese di giugno del 1219, in piena Quinta Crociata, quando Francesco d’Assisi lascia la sua città per recarsi dai musulmani, dopo alcuni tentativi falliti. Su una barca di militari e mercanti raggiunge con alcuni frati il porto di Saint-Jean-d'Acre, nel nord della Palestina (l’attuale cittadina israeliana di Akka) con l’obiettivo di abbandonare il campo cristiano e far visita al sultano d’Egitto, Melek-el-Kamel.
L’incontro avvenne qualche mese dopo, forse nella tregua d’armi a settembre, nel porto di Damietta, sul delta del Nilo a circa 200 km a nord de Il Cairo, dove il nipote del Saladino accolse i frati (probabilmente Francesco e fra Illuminato) con grande cortesia, nonostante la contrarietà del resto della corte, e offrì loro pure dei doni che il Poverello però, come si poteva immaginare, rifiutò.
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