La vita ci chiede con costante insistenza una definizione, ma d’altronde questo è quello che siamo soliti fare in questa umanità: diamo nomi, definiamo, incaselliamo e in sostanza controlliamo tutto ciò che incontriamo. In quest’ansia da definizione abbiamo imparato anche noi a chiuderci dentro numerose etichette, illusi di aver messo insieme una bella facciata da mostrare a questo mondo, una facciata definita e controllabile che possa fare sentire tutti più al sicuro. Però la verità è che il cuore si stringe a forza di comprimerlo dentro un atteggiamento abitudinario, il dolore è sempre presente e trattenersi è sempre più difficile. Sì, perché a voler guardare da vicino nessuno di noi ha veramente idea di ciò che realmente è e nessuno ha mai davvero capito il perché di un esistere secondo canoni che non ci appartengono davvero.
Spazio Interiore fa questo da anni e per questo è opportuno segnalarlo. Una sede di incontri, a Roma, al Pigneto, per chi non è soddisfatto dalle risposte fatte e date e sempre è alla ricerca. E una casa editrice, che dà da bere agli assetati dello spirito. Senza abitudini e con tutto il cuore che ci è dato a conoscere.
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