Tiziano Busca
«Il coraggio è dei folli e la nostra è una lucida, cosciente follia. Anni fa abbiamo raccolto una sfida, con il Rito di York, e abbiamo cominciato a giocare una partita. Si chiama ‘scommettere’ e le scommesse si vincono o si perdono. Ci siamo detti: mal che vada, ci siamo divertiti. Invece è sotto gli occhi di tutti il lavoro che, da folli, siamo riusciti a fare. I libri, i convegni, gli incontri, i seminari, le istruzioni. E questo è solo il lato più superficiale. Perché dietro c’è una realtà rituale, quella che si vive nei capitoli, nei concili, nelle commende, sempre più carica di entusiasmo, di partecipazione. È aumentato il numero dei maestri della comunione che vogliono entrare. Perché siamo riusciti a fare capire che qui c’è struttura e sostanza, che chi vuole un approfondimento della sua ricerca iniziatica, qui può trovarla. Anche la follia merita i suoi applausi, scriveva Alda Merini. Che non è uno stato patologico. Ma essere incoscienti come bambini e insonni come gli adulti. Se trovi la combinazione giusta, distingui lo sciocco dal genio. Noi non scambiamo i sogni per realtà, ma abbiamo fatto dei sogni la nostra realtà, che è qui, che si può toccare. In un mondo che teme la Massoneria, perché non la conosce. Ne ha paura, perché i nostri nemici storici si sono fatti più aggressivi e ci buttano calunnie a secchi. In un mondo che, senza saperlo, ha bisogno di noi. Del nostro entusiasmo. Della nostra ricchezza. Della nostra follia». Così Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale, ha commentato i numerosi nuovi ingressi nelle camere del Rito di York in tutta Italia.