«È doveroso per chi attraversa la via della pietra, porre delle riflessioni che non sono nuove, ma che appartengono al mondo della Tradizione», lo ha detto Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell’Arco Reale - Rito di York, in occasione di una visita in una loggia del Grande Oriente d’Italia. «Oggi viviamo in un contesto sociale difficile e questi valori profondi vanno recuperati. La Massoneria costruiva uomini, attraverso il suo percorso edificava i templi fatti di insegnamenti per chi non aveva qualità. E come era possibile che questo accadesse? Qual era il valore specifico del massone rispetto al profano? Veniva donato un valore: la fratellanza, la tolleranza, cioè l’idea che nel dialogo ci fosse confronto e non scontro. I leader si facevano così. Ma il massone ha anche il carisma, la capacità di testimoniare una forza e una sapienza, di chi ha già completato quel viaggio che prima o poi tutti compiamo. Cambiamento, mutazione, che noi cominciamo nel Gabinetto di Riflessione. Oggi la nostra identità è appannata, ma c’è questo progetto uomo che ha bisogno di noi. La nostra è una via seria, iniziatica. Ma non fermiamoci alle parole, testimoniamo la nostra formazione, l’arricchimento con i fatti, lo studio. La società sta mutando, e il cemento tra gli uomini deve essere strumento per tutti. Il nostro passato, importante, dobbiamo attualizzarlo. Una volta l'iniziato non viveva un disturbo bipolare tra il suo vivere esoterico e il suo vivere exoterico. L’iniziato era iniziato. E investiva la sua saggezza in tutte le questioni. Non possiamo inseguire il nuovo semplicemente per dirci moderni, perché il nuovo non lo governiamo noi, non ne abbiamo gli strumenti. Noi abbiamo sedimentato ia sapienzialità più profonda. È questo il nostro segreto. Lo vediamo sempre. È l’elemento della creazione, quando noi ci identifichiamo in un percorso di luci antiche. Si chiama Tempio questa struttura identitaria. Recuperiamo questo patrimonio e saremo vincenti».
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