di Paolo Callari
La rivoluzionarietà del messaggio dei Vangeli non smette di essere una spada. L’Ortodossia delle Chiese Orientali, del credo Musulmano, del “sionismo” di matrice Ebraica, permangono forti rispetto ad un Cristianesimo, che, pur frazionato in venticinque religioni di-verse nell’arco dei secoli, trova matrice comune in quella Parola, in inglese “Word”, che diventa Spada, (in inglese “S-Word), Matteo 10,34.
Fragile, se non friabile, leggere le critiche dei giornalisti Antonio Socci, Bruno Vespa, Giuliano Ferrara, che mirano unicamente a fare mercato per i propri editori rispetto alle tematiche trattate più attinenti al fatto sociologico, ed in tal proposito voglio ricordare la «Filologia dell’Odio» come magistralmente narrata da Umberto Eco nelle pagine di Panorama nel 2011, che ad argomentazioni sensate dal punto di vista teologico.
Molto più forte, a mio avviso, ricordare l’opera «La Chiesa del Paracleto», di Vincenzo Soro, risalente al 1922. Opera scomoda per i mercati editoriali del tempo presente perché mai più ristampata.
L’ipotesi di Vincenzo Soro è quella delle Chiese Gnostiche, scuole filosofiche contemporanee alla esperienza umana del Gesù storico, seppellite dalla sociologia delle religioni, che permane nell’ostracismo alla Chiesa di Francesco.
Le Chiese Gnostiche, oramai sbiadite dal tempo del consumismo e della robotizzazione delle produzioni industriali, coeve al Cristo storico, potrebbero essere immaginate, in quanto scuole filosofiche, un cenacolo che educa i suoi per una via “Pietrina” più che “Paolina”.
Vincenzo Soro, in estrema sintesi, altro non propone che una “Confederazione di Chiese” che non metta gli uni contro gli altri ma li unisca sotto un unico “Pax Pleroma”, piuttosto che lasciarsi mettere in conflitto dagli “arconti”.
Nella parabola del “Buon Samaritano” il protagonista non dichiara alcun credo religioso: le religioni rimangono un fatto squisitamente sociologico pertanto pertinente alla storia di un territorio piuttosto che del pianeta.
Il Valli tratta in maniera inoppugnabile come la Croce e L’Aquila altro non sono che i simboli del potere temporale della Chiesa e dell’ Imperatore.
Il simbolo dei Cristiani era “Il Buon Pastore”.
La Chiesa di Francesco è quel Cristianesimo che restaura il messaggio originale dei Vangeli, peraltro nel Vangelo di Giovanni, o “Vangelo della Gloria”, di Crocifissione non se ne parla quanto piuttosto di resurrezione, creando i dissapori che la stampa non fa altro che esagerare come prevedibile in una umanità retta dagli “arconti”.
Pertanto l’Anticristo non è Francesco ma chi, piuttosto che legare i popoli sotto un unico amore, li attrae attraverso l’odio mettendoli uno contro gli altri, lebbrosi e lazzaretti di esseri umani da arginare e da emarginare, una storia molto lontana dalla Teologia della Prossimità o del "Buon Samaritano".