venerdì 18 dicembre 2015

Temple Church

di Valentina Marelli



Meglio conosciuta come la Chiesa del Tempio è una chiesa medievale di Londra. Si trova all'interno dell'area chiamata Temple, ubicata tra Fleet Street e il Tamigi, nella City. Vicine alla chiesa sorgono la Inner Temple e la Middle Temple, antiche e prestigiose scuole universitarie di formazione professionale per avvocati e magistrati.
La chiesa venne edificata nel XII secolo dai Cavalieri Templari, sul terreno da loro acquistato nel 1160 al fine di costruirvi la nuova sede londinese dell'Ordine. Attorno alla chiesa sorsero altri edifici, che formarono presto un vasto complesso monastico.
La chiesa, costruita su modello della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, era ed è costituita da due parti: la più antica, a pianta circolare, detta Round Church, venne consacrata nel 1185 dal patriarca di Gerusalemme Heraclius. Una seconda struttura, detta The Chancel (il presbiterio) o The Oblong, a pianta rettangolare, venne aggiunta agli inizi del XIII secolo, quando re Enrico III espresse il desiderio di essere sepolto nella chiesa dopo la sua morte (in realtà nella chiesa venne sepolto uno dei suoi figli, mentre la tomba di Enrico si trova nell'Abbazia di Westminster). The Oblong venne consacrato nel 1240.
Nel 1307, il seguito alla soppressione dell'ordine dei Templari, la chiesa passò in mano alla corona, che successivamente la concesse all'ordine di Malta, mentre gli altri locali del complesso divennero sede delle due scuole per avvocati, ancora oggi esistenti. Tanto è vero che il quartiere dove un tempo sorgeva il Tempio di Londra è adesso il cuore pulsante della giurisprudenza. È difficile immaginare adesso che questo quartiere affacciasse sull'acqua, ma pochi sanno che Fleet Street deve il suo nome al fatto che un tempo era un corso d'acqua navigabile.
Visitare Temple Church è una esperienza di certo tra le più emozionanti visto anche il clamore suscitato da famoso film di Dan Brown “Il Codice da Vinci” che ha visto questa chiesa il luogo in cui il regista ha ambientato molte scene del film, ma è sicuramente un impresa abbastanza complessa in quanto ha degli orari di apertura  inspiegabilmente limitati. Siamo dovuti andare a Londra per ben tre volte prima di poterci entrare, adesso amici in vacanza nella città ci hanno riferito che è chiusa fino a data da destinarsi per lavori. Al di la di Dan Brown è certamente un luogo carico di fascino e mistero in cui ho personalmente sperimentato l’evento che voglio raccontarvi.
Dopo aver programmato l’ennesima gita nella capitale del Regno Unito per evitare spiacevoli sorprese abbiamo studiato con estrema attenzione gli orari di apertura, per essere più che certi di poter godere di una visita senza problemi, arrivati siamo stati accolti dall’obelisco sulla cui sommità è riportato l’emblema dei Cavalieri del Tempio, i due Cavalieri sullo stesso cavallo, per molti e per molto tempo ritenuto il simbolo del voto di povertà che ogni Cavaliere faceva quando entrava nell’Ordine, ma a ben pensarci simbolo che a mio avviso rappresenta molto di più. Non sono sicura che i due Cavalieri che dividono lo stesso cavallo si possa interpretare esclusivamente con l’aspetto della povertà, che se ben presente all’interno delle caratteristiche e delle regole dell’ordine di certo lo sminuiscono; credo che abbia molto più a che fare con il segreto iniziatico di questo antico, controverso e potente Ordine, di cui si parla molto ma di cui alla fine si sa così poco. Parte di questo segreto, in-trasmissibile e perduto, ha sicuramente a che fare con l’armonia che i Templari professavano tra gli opposti; Armonia che traspare nel Bianco e Nero dello stendardo ad esempio. Sono convinta che una delle cose che hanno provato a trasmetterci sia quella di aver trovato il modo di far andare d'accordo due aspetti apparentemente inconciliabili, due aspetti che altro non sono che le due facce di una stessa medaglia. Ecco allora che su questa falsariga i due Cavalieri condividono il medesimo destriero non perché non potevano permettersi un cavallo a testa, ma perché questo rappresentava il tener ben presente che ogni cosa a questo mondo ha due volti e due valenze, ogni aspetto della vita è duale, anche l’essere umano è fatto di bene e male, allo stesso modo in cui l'orine era sia Spirituale perché composto da Monaci, sia Materiale perché gli stessi Monaci erano anche Guerrieri. Il segreto era appunto l’armonia tra questi paradossi. Ma torniamo alla nostra visita.
Finalmente riusciamo ad entrare, con questa constatazione ancora che ci frullava nella testa, la prima parte, the Cancel per intenderci, pur essendo esteticamente ed architettonicamente molto bella, presenta pochi simboli su cui poter lavorare, la parte a pianta circolare più antica è esattamente l’opposto. Quello che provoca in un primo momento un sobbalzo sono le effigi dei cavalieri che adornano il pavimento, maestose ed imponenti trasmettono in senso di grande pace e serenità. Tutto intorno archi e gargouille adornano la navata circolare, i visi sembrano rimandarci e rimandarsi l'un l'altro strani sguardi di complicità. In un primo momento mi sono divertita a fare una cosa e cioè a seguire quegli sguardi quasi come se stessi cercando un percorso immaginario. Oggettivamente esiste ancora un rimando diretto che viene interrotto laddove la vecchia chiesa si congiunge con la nuova costruzione. Interessante ma non ero ancora soddisfatta, secondo me quella chiesa voleva dirmi altre cose ancora, eppure non riuscivo a trovarle.
Mi sono quindi seduta, ho chiuso gli occhi, ed ho cominciato ad intonare tra me e me il Non Nobis domine, ho incominciato a canticchiarlo in tono sempre maggiore, poi per evitare di essere presa per pazza e di essere gentilmente fatta accomodare fuori dai ragazzi all’ingresso, mi sono zittita. Quando ho aperto gli occhi e voltato lo sguardo in altro alla mia sinistra ho notato un particolare che mi era sfuggito. Incredibile perché da appassionata fotografa pensavo di aver fotografato ogni cosa presente nella chiesa. Nella parte interna degli archi non visibile immediatamente dall'esterno, c’era li che mi guardava una Croce Patente, la croce dei Cavalieri Templari. Incuriosita da quella piccola e strana scoperta allora ho rifatto il giro di tutta la chiesa alla ricerca di possibili altre croci nascoste. Non ho trovato delle croci ma sempre nascoste ho trovato altri simboli, tra cui melograni e cipree. Li per li non avevo capito sinceramente, e se devo essere completamente onesta, non ho capito del tutto neanche adesso, ma ero comunque carica positivamente da questa esperienza. Quando sono rientrata ho avuto modo di approfondire il significato di quei simboli che sinceramente nella mia poca esperienza non riuscivo a collocare all’interno di quelli propriamente legati ai Templari ed invece, quando li ho fatti vedere ad un esperto mi ha detto che  sono simboli che richiamano la geometria sacra e che quindi con i Templari erano estremamente compatibili. Mi aspettavo sinceramente che non rimanesse stupito e che anzi sapesse esattamente in che punto di Temple Church si trovassero ed invece no anche lui, insieme ad altri si sono meravigliati della loro ubicazione.
Quello che mi porto ancora dentro alla fine di questa esperienza è che siamo tutti un po cercatori di senso e questa singolare esperienza mi ha motivato nella ricerca, sicuramente nello studio del simbolo e della storia, ma ancor di più nel mio rapportarmi a loro, cambiando non soltanto le nozioni ad esso collegate ma me stessa ogni volta che ne aggiungevo di nuove. Siamo parte attiva nel meccanismo della conoscenza nel quale man mano cambiamo noi stessi. In quest’ottica il mio Io di adesso non è più quello della visita che vi ho raccontato e quindi mi piacerebbe ritornare a Londra e vedere cosa Temple Church ha da dirmi ancora.