di Ovidio La Pera
Più volte, dei fratelli, non solo fra gli Associati, li ho sentiti porsi la domanda se il pensiero, ovvero la dottrina con i relativi insegnamenti del Filosofo d’Amboise, e conseguentemente la via da lui tracciata, siano sempre attuali. Questa domanda, che anch’io mi sono posto tanti anni or sono, è da ritenersi più che appropriata, specialmente se si considera l’epoca in cui stiamo vivendo, un’epoca in cui il tempo non ha più tempo, un’epoca in cui tutti rincorrono gli attimi, senza accorgersi che con essi se ne va il proprio esistere.
C’è tanta voglia di tempo, e nel continuo desiderio di dare un senso alla nostra esistenza, la nostra vita sembra essersi trasformata in una corsa affannosa verso un traguardo che si rivela sempre impossibile da raggiungere e che ci riporta alla mente le parole di Quelet figlio di Davide, re di Gerusalemme (Quelet 1:14): «Ho meditato su tutto quel che gli uomini fanno per arrivare alla conclusione che tutto il loro affannarsi è inutile. È come se andassero a caccia di vento».
In questo mondo in cui ha preso il sopravvento la scienza e la tecnologia a seguito del grande sviluppo del pensiero razionale, non siamo più in grado di prendere i giusti provvedimenti che ci riguardano e di riflettere sul passato, sul presente e sul futuro; e via via che i ritmi della vita moderna continuano ad aumentare ci sentiamo sempre più scollegati dai ritmi biologici del pianeta e sempre meno in grado di vivere un rapporto diretto con l’ambiente naturale.