di Valentina Marelli
La Sinagoga Vecchio-Nuova è il monumento più antico della Città Ebraica di Praga, nonché una delle più antiche sinagoghe conservatasi in tutta Europa. Per più di 700 anni è stata la sinagoga principale della comunità ebraica praghese, fulcro della vita religiosa e civile della città.
Costruita nell’ultimo terzo del XIII secolo dalle maestranze dell’officina imperiale che lavoravano al non distante monastero di Sant’Anna, la sinagoga testimonia il rilievo, già in quest’epoca, della comunità ebraica.
Originariamente era conosciuta con il nome di sinagoga Nuova o sinagoga Grande, poi con la comparsa nel XVI secolo degli altri edifici di culto ebraici entra in uso il titolo Vecchia-Nuova (Altneuschul). Questo titolo spiega una delle leggende legate a questo affascinante luogo la cui origine nella cultura ebraica praghese si perde nella notte dei tempi: si dice che le pietre che costituiscono le fondamenta della sinagoga sarebbero state portate dagli “angeli” dal distrutto tempio di Gerusalemme a condizione – in ebraico al-tenaj – che tornassero indietro nel momento della sua ricostruzione. Teniamo presente che prima dell’arrivo dell’Inquisizione, Praga era una città molto legata all’Ordine del Tempio, e che il la comunità Templare era molto forte anche dopo la caduta dell’Ordine, comunemente , questo anche in Italia, i templari erano chiamati Angeli dalla popolazione analfabeta per via delle loro vesti bianche. È plausibile che i Templari abbiano portato a Praga pietre rinvenute in uno scavo nelle rovine del Tempio di Gerusalemme, anche se i miti e le leggende possono essere letti anche in chiave allegorica, e che quindi abbiano portato forse delle Conoscenze su cui edificare il Tempio.
La sinagoga Vecchio-Nuova godeva a Praga e presso le altre comunità ebraiche di eccezionale stima, diverse sono nei secoli le leggende e le storie tramandate che vi fanno riferimento. Come racconta un’altra leggenda sempre gli “angeli” più volte la salvarono dagli incendi così si è conservata intatta sino ai nostri giorni.
Secondo un’altra nella sua soffitta vi sono conservati i resti del Golem, creato a difesa della città ebraica dal misterioso e leggendario Rabbi Low.
Secondo la leggenda chi era a conoscenza della Kabbalah ed in particolare dei poteri legati ai nomi di Dio poteva fabbricare il Golem, un gigante di argilla forte ed ubbidiente che era dotato di una straordinaria forza e resistenza ed eseguiva alla lettera gli ordini del suo creatore. Era però tuttavia incapace di pensare, di parlare e di provare sentimenti perché era primo di un anima. Leggenda vuole che il Rabbino Jehuda Low diede vita al Golem scrivendo sulla sua fronte la parola Verità. Quando si accorse che la Città non era più in pericolo lo distrusse con un rituale che le cronache raccontano durò tutta una notte. Il blocco di argilla di cui era fatto il Golem venne coperto da vecchi mantelli per la preghiera e con resti di libri che, secondo le abitudini, erano soliti essere conservati nella soffitta della sinagoga.
Il Rabbino emanò il divieto assoluto a chiunque di andare nella soffitta e nessun oggetto sacro, libri compresi, sarebbe mai più stato conservato il quel luogo in cui pare nessuno abbia più messo piede da allora.
La sinagoga Vecchio-Nuova è il più antico esempio rimasto di sinagoga medioevale a due navate. Si tratta di un edificio a pianta rettangolare con un tetto a due spioventi ed un frontone gotico a gradoni. Cingono l’edificio, da tre lati, bassi vani che servono da atrio della sinagoga e da matroneo.
Tutta la sua architettura è simbolo: il piano della navata centrale è di qualche gradino più basso rispetto al terreno circostante in segno di umiltà. Dodici finestre ogivali corrispondono al numero delle dodici tribù di Israele. Per non parlare delle decorazioni dell’altare e delle chiavi di volta, che permettono di datare la costruzione al 1270.
Il centro della navata principale è occupato dal pulpito per la recitazione della Torah, i rotoli della Torah sono conservati nell’arca santa nella parete orientale, in direzione di Gerusalemme.
Coprono l’arca santa una tenda (parochet) ed un drappeggio (kaporet) ornati con i simboli che ricordano il tempio di Gerusalemme. Davanti all’arca santa pende la lampada perpetua. Qui in questa sinagoga ed in pochissime altre oramai a tutt’oggi è conservata l’antica disposizione delle panche lungo il perimetro della sala.
Nell’annesso cimitero, che ha dato il titolo ad un famoso romanzo di Umberto Eco, tra gli infiniti altri, si stima che nel cimitero di Praga riposino circa 12.000 corpi tra cui c’è anche quello Rabbino Low e dei sui 33 discepoli, la cui tomba è meta di pellegrinaggio, venerazione e preghiera. I pellegrini sono soliti lasciarvi bigliettini con richieste da esaudire e monete come offerte.
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