di Valentina Marelli
Abituati ad andare alla ricerca di luoghi interessanti sempre lontano da noi e fuori dall’Italia, spesso non ci accorgiamo che anche l’Italia ha i suoi tesori. Forse non sono ancora “Luoghi Leggendari” ma hanno sicuramente tutte le carte in regola per poter essere menzionati in questa rubrica e servire da spunto per riflessioni e studi più approfonditi. Vi assicuro che a me che piace viaggiare una delle cose che apprezzo di più è ricevere sorprese inaspettate, mai avrei pensato di trovare una Madonna Nera in Piemonte, in uno poi di quei luoghi maggiormente conosciuti per essere meta di pellegrinaggi sin dall’antichità. Ma il Santuario di Oropa riserva particolari molto interessanti.
Il santuario di Oropa è un santuario mariano - dedicato alla Madonna Nera - situato una dozzina di chilometri a nord della città di Biella, a circa 1.159 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Prealpi biellesi. Il santuario comprende oltre ad un Sacro monte (il Sacro Monte di Oropa), la chiesa originaria sorta sulla base di un antico sacello ed il santuario attuale vero e proprio dotato di diverse strutture destinate all'ospitalità di fedeli e turisti. Si suppone che la prima costruzione di una chiesa avvenuta al tempo degli eremiti d’Oropa nel XIII secolo, fu costruita davanti al Sacello allargandone la facciata e conservandone la porta d’ingresso. Dal santuario è possibile raggiungere il rifugio Savoia (quota 1900 m circa) e da qui, in pochi minuti, il Lago del Mucrone sul monte omonimo. Una cabinovia fino al 2012 arrivava alla cima del monte Camino, a circa 2.400 metri di altitudine.
Come parte del sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, il Sacro Monte di Oropa è stato dichiarato nel 2003 patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Cuore di questo Sacello è la statua della Madonna Nera in posizione eretta che sta avanzando mettendo in avanti il piede sinistro e sollevando quello destro; a ben guardarla questa statua ha degli aspetti abbastanza peculiari, vediamoli:
La statua come si evince facilmente dalla foto ha un ventre abbastanza pronunciato quasi come se fosse incinta, reca in mano un frutto che da sempre la cultura cattolica ha associato al peccato originale la Mela: lo stesso frutto di cui si servì Isacco Newton per spiegare la gravità, lo stesso frutto che Dan Brown cita nel Bestseller “Il Codice da Vinci”, il frutto che definisce: “con inseminato ventre”. È un simbolo molto semplice ma allo stesso modo estremamente potente la domanda è quasi ovvia: che ci fa una mela in mano ad una Madonna Nera? Ma di contro io mi domando e se non fosse una Madonna ma Maria Maddalena con i simboli della discendenza di Cristo? Curioso anche che il bambino regga in mano una docile Colomba simbolo della Sofia, della Conoscenza; una colomba in atteggiamento docile quasi a voler dire che la Conoscenza è stata addomesticata e che ha deciso di fermarsi in questo luogo. Anche gli affreschi del sacello sono molto interessanti una Donna, che è la stessa della statua viene incoronata dal Cristo alla presenza di un gruppo di uomini tra cui San Giacomo che si contraddistingue dalla Conchiglia che porta sulle vesti,
Volendo fantasticare un po’ si potrebbe dire che la scena rappresenta la consacrazione della Maddalena come erede degli insegnamenti di Cristo. Ma se tutto questo non dovesse bastare ecco appena fuori sotto il portico un’altra immagine molto significativa
La nostra Madonna Nera sul cui capo svetta una Tiara che rappresenta i triplici poteri del Pontefice tra cui essere il Vicario di Cristo sulla terra.