«Quel che viene dopo la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente... Prima o poi, i morti diventeranno un tutt'uno con noi; ma , nella realtà attuale, sappiamo poco o nulla di quel modo d'essere. Cosa sapremo di questa terra, dopo la morte? La dissoluzione della nostra forma temporanea». Jung, pur non essendo un iniziato (viene sovente confuso con suo nonno, Carl Gustav Jung, che invece fu un massone), fu un profondo conoscitore del simbolismo esoterico, segnatamente alchemico, dell’occidente. Uno straordinario omaggio a Jung quello che vi proponiamo oggi nel nostro blog.
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giovedì 26 marzo 2015
Dal profondo dell’anima: Jung
«Quel che viene dopo la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente... Prima o poi, i morti diventeranno un tutt'uno con noi; ma , nella realtà attuale, sappiamo poco o nulla di quel modo d'essere. Cosa sapremo di questa terra, dopo la morte? La dissoluzione della nostra forma temporanea». Jung, pur non essendo un iniziato (viene sovente confuso con suo nonno, Carl Gustav Jung, che invece fu un massone), fu un profondo conoscitore del simbolismo esoterico, segnatamente alchemico, dell’occidente. Uno straordinario omaggio a Jung quello che vi proponiamo oggi nel nostro blog.