«Fare memoria del passato significa strapparlo
all’oblio, serve ad impedire che il passato si ripeta, che si passi
dall’ignoranza al pregiudizio e dal pregiudizio all’odio». Con parole Piero
Terracina, romano, sopravvissuto ad Auschwitz e grande amico di un altro
deportato milanese, il Fr.llo Nedo Fiano, sintetizza il senso vero e più profondo del giorno della memoria, questa ricorrenza internazionale che si celebra ogni anno il 27 gennaio e che ricorda la liberazione ad opera delle truppe sovietiche degli internati nel campo di concentramento di Auschwitz.
In tutta Europa milioni di Ebrei furono sterminati.
In quell'Olocausto non si deve dimenticare che perirono anche centinaia di migliaia di appartenenti a minoranze etniche e culturali e fra essi anche centinaia e centinaia di Fr.lli massoni.