Umberto Eco torna, con "Il cimitero di Praga", ad affrontare il tema delle società segrete e della teoria del complotto, già toccati in quella strabiliante cavalcata fra esoteria, letteratura colta, popolare e di fantascienza, filosofia, religione, scienza accademica e "alternativa", politica e storia che è stato "Il pendolo di Foucault". Rispetto a quest'ultima opera, "Il cimitero di Praga" circoscrive l'analisi al periodo fra Rivoluzione Francese e primi del Novecento, incentrando l'azione sulla vita dell'unico personaggio di fantasia presente nel romanzo, il falsario Simonino Simonini, fatto nascere nel 1830 e di cui si perdono le tracce nella metropolitana di Parigi in costruzione, nel 1898. Gli altri personaggi, tranne alcuni comprimari, sono tutti realmente esistiti ed enunciano, nella finzione narrativa, tesi e programmi da loro veramente scritti. Il che ci porta ad una prima e banale considerazione: la realtà supera davvero la fantasia. Puoi leggere l'interro articolo firmato da Antonio Trinchese pubblicato su "Agenzia Radicale cliccando sul titolo.
Fonte:http://www.agenziaradicale.com