Parlare dei Massoni che hanno fatto la storia non è compito facile e non perché sono pochi i nomi che si potrebbero fare ma al contrario perchè sono una infinita teoria e si può rischiare di redigere un arido elenco, e così ho deciso di interpretare il tema in modo un po’ inusuale, con qualche curiosità. LA STORIA SIAMO NOI. E la storia siamo noi perché il progresso dell’Umanità, in qualsiasi campo, è sempre firmato o quanto meno controfirmato dalla Massoneria. Per non andare molto lontano nel tempo e per restare nel nostro Paese basti pensare al Risorgimento che non è altro che la summa degli ideali della libera muratoria.
LA STORIA SIAMO NOI. LA STORIA SIAMO OGNUNO DI NOI perché l’impegno sociale oltre che obbligo morale è anelito di ogni Fratello che deve lavorare “per il bene ed il progresso dell’umanità”, proiettando nel mondo esterno la propria scienza e conoscenza. A volte questo desiderio sembra scomparso. Mi viene da pensare al recente passato della nostra Nazione, dove sin troppo spesso abbiamo assistito a rigurgiti di intolleranza ed oscurantismo con proposte di legge offensive della dignità umana e di converso alla mancata approvazione di progetti legislativi tendenti ad una più compiuta tutela della persona.
Eppure, sicuramente, molti seggi parlamentari cosi’ come molti seggi delle amministrazioni locali, sono occupati da Fratelli, ma non ho sentito la loro voce. Sono lontani i tempi in cui il Fratello Giuseppe Zanardelli, accusato di essere Massone, si presentò in Parlamento, si avvicinò al suo posto di presidente, si tolse il cappotto mostrando a tutti le insegne massoniche, dicendo: ”scusatemi sto venendo da una riunione”. Certo né la storia né la cronaca ci sono amiche ed a volte impongono il silenzio ma sicuramente il fuoco sacro dell’impegno libero muratorio nella società non è spento e cova sotto la cenere, perché la Massoneria ha sempre visto presente tra la colonne dei suoi Templi figure di uomini di statura eccezionale che con le loro imprese hanno lasciato tracce incancellabili della loro esistenza, in tutti i campi di azione dell’uomo.
Elencare tutti questi Fratelli porterebbe via delle ore, tanto essi sono numerosi, ed obtorto collo posso ricordare solo pochi nomi e sarebbe sin troppo facile citare ad esempio Fratelli come Garibaldi e i numerosi eroi risorgimentali, o il Gran Maestro Ernesto Nathan o Gorges Wasghington o W.Churchil o Martin Luther king ecc che sono a tutti noi noti ed allora mi soffermerò a citare sopratutto alcune figure, meno note ma non meno importanti, che ci fanno comprendere come bisogna spargere il seme della Massoneria per il mondo per migliorarlo: tutti i Fratelli che citerò possono essere considerati dei pionieri perché, nei vari campi in cui hanno operato, hanno sempre abbattuto le barriere preesistenti ed i pregiudizi, aprendo nuove frontiere.
E dovendo fare qualche nome, ricordo che nel campo della politica o della storia in senso stretto, Massoni sono stati, Alfredo Baccarini, patriota ed uomo di governo, costruttore di importanti ferrovie; Pier Carlo Boggio, uomo di governo e giornalista, una vera e propria spina nel fianco della Chiesa per le sue teorie separatiste tra stato e religione, proprie delle stato liberale post risorgimentale ed ante Porta Pia; ed ancora: Napoleone Colaianni che al tempo di Garibaldi combatté la corruzione politica. Gustav Stresemann, Cancelliere e poi Ministro degli Esteri tedesco, promotore dell'ammissione della Germania nella Società delle Nazioni che, allorchè raggiunse lo scopo, lodò apertamente il Grande Architetto dell'Universo. Simon Bolivar, liberatore del Venezuela dalla dominazione spagnola, Francisco Antonio Gabriel de Miranda , generalissimo e dittatore venezuelano, promotore dell'indipendenza dell'America latina, Josè Napoleon Duarte, Salvador Allende, presidente della repubblica cilena, spodestato ed ucciso in un golpe militare; Mustafa Kemal Ataturk, generale e statista, depose il sultano Maometto V e proclamò la repubblica turca, di cui fu presidente fino alla morte, Pasquale Paoli, capo della lotta dei Corsi contro Genova, Federico II il Grande Re di Prussia monarca illuminato e attento ai bisogni del proprio paese; John L. Lewis, leader indiscusso della United Mine Workers, il potente sindacato dei minatori, che guidò nel grande "sciopero del carbone", grazie al quale i minatori, per primi e nel primo dopoguerra, ottennero l'orario storicamente ridotto ad otto ore giornaliere; Leon-Victor Bourgeois , presidente della Società delle Nazioni (la prima versione dell'ONU) ed assertore dell'arbitrato internazionale. Gabriele D’Annunzio, scrittore dall’inconfondibile stile poetico e narrativo, ideatore della beffa di Buccari, della campagna di Fiume e dello sbarco a Zara che dopo la fine della prima guerra mondiale portò all’annessione dell’Istria e di buona parte della costa dalmata all’Italia. Camillo ed Andrea Finocchiaro Aprile, padre del Movimento separatista siciliano. E voglio ricordare ancora che la sezione italiana della prima Associazione Internazionale dei lavoratori, fu costituita in una Casa Massonica dal Fratello Enrico Bignami.
Nel campo dell’Industria mi piace ricordare Henry Ford, che ha sempre deprecato la carità professionale, adoperandosi invece per costruire una industria organizzata a servizio sociale. Era solito ripetere che il fondamento della economia è il lavoro. Il lavoro è l’elemento umano che rende utile agli uomini le stagioni fruttifere della terra. E Massone fu anche Vittorio Valletta, per oltre 50 anni ai vertici della Fiat, che trasformò da modesta industria a colosso mondiale.
Il mondo della Scienza pullula di Massoni ed oltre Newton, che coltivava ricerche alchemiche ed escatologiche, ed il sin troppo famoso Einstein, ricordiamo qualche altro nome: Luigi Cremona, caposcuola nella geometria algebrica, Cato Guldberg, formulatore della legge di Guldberg e Waage, base della chimica fisica, e Hans Cristian Oersted, scopritore dell'elettromagnetismo, Sadi Carnot, da cui prende il nome il secondo principio della termodinamica, Albert Michelson (1852-1931), premio Nobel 1907 per la fisica, ed Enrico Fermi (1901-1954), fisico nucleare, anch'egli premio Nobel 1923 per la fisica. J.J. Berzelius, fondatore della teoria elettrochimica, P.S. Laplace (1749-1827), ideatore dell'ipotesi della nebulosa, secondo cui il sistema solare trarrebbe origine dalla condensazione di una massa siderale rotante. Alexander Fleming, scopritore della pennicellina; Crawford W.Long, scienziato e medico, fu il primo ad usare l’etere come anestetico; Edward Jenner, che introdusse la vaccinazione antivaiolosa e tanti e tanti altri Fratelli.
La colonia di Massoni è anche copiosa nel mondo dell’arte. Solo per fare qualche nome: Kipling, Carducci, Quasimodo, Walt Disney, lo scultore Ettore Ferrari, che è stato nostro Gran Maestro, Durer, Paganini, Liszt, Beethowen, Bach, Arrigo Boito e il nostro grande Mozart che è anche l’autore preferito dall’attuale Papa che non fa mistero del suo amore per l’autore di Salisburgo. Questa circostanza ha indotto il Cardinale di Vienna Schonborn ad affermare che Mozart era cristiano e non massone. Ma il Cardinale non dice il vero. Comprendiamo l’imbarazzo ma incontrovertibilmente Mozart fu cristiano si ma anche Massone. Mozart entrò nella Massoneria nel dicembre 1784 . La sua Loggia si chiamava Beneficenza ed egli fu membro zelante dell’Ordine a cui forniva musica per le cerimonie e la sua composizione piu’ importante fu la straordinaria e possente Sinfonia K477 che scrisse per una Loggia di lutto. Il forte simbolismo dell’opera come pure la sua forma interamente tripartita rivelano il pieno coinvolgimento di Mozart nelle teorie e riflessioni massoniche sulla morte e la loro relazione simbolica con il grado di maestro.
Concludo questa rapida cavalcata tra le stelle della Massoneria, con un personaggio, da sempre da tutti amato: Zorro! Il vero Zorro è vissuto nel Seicento in Messico e si chiamava Guillen Lombardo, ma il suo vero nome era William Lamport. Era un nobile irlandese in esilio in Spagna, che fu mandato in Messico come spia e visse una doppia vita, da gentiluomo e da agente segreto. Arrestato dall’Inquisizione nel 1643, fu accusato di una congiura per divenire re del Messico. Dopo anni di crudele detenzione, Lamport riuscì ad evadere e perseguitò l’Inquisizione affiggendo nottetempo terribili cartelli di denuncia sulle porte delle Chiese. Tradito e arrestato di nuovo fu ucciso nel 1659, ma il suo nome divenne leggendario. Nella fantasia popolare egli era l'eroe che colpiva nelle tenebre, che sfidava e ridicolizzava l’Inquisizione e che voleva proclamarsi re per liberare gli indios e gli schiavi negri. Di bocca in bocca la leggenda arrivò a un uomo singolare: il Generale Vicente Riva Palacio, grande rivoluzionario, grande mangiapreti e grande ammiratore di Alessandro Dumas. Dopo aver sgominato a cannonate i soldati di Massimiliano, Riva Palacio scrisse romanzi-fiume che cantavano eroi picareschi e coraggiosi che sfidavano l'Inquisizione. Uno di loro, lesto di mano e di spada è William Lamport, di cui Palacio aveva ritrovato gli atti del processo. Nel suo "Memorie di un impostore”, Lamport è un uomo dalla doppia vita che di giorno fa il gentiluomo e di notte frequenta una società segreta per sconfiggere l'Inquisizione. Imprigionato, Lamport fugge dalla prigione piegando il corpo a forma di 'Z' per adattarsi alla forma della finestra. Alla fine morirà, ma la sua fama non morirà con lui. La scelta della 'Z' come simbolo di salvezza non è casuale. Riva Palacio era massone e per i massoni la 'Z' abbreviazione della forma semitica 'ziza' (splendente) è simbolo della energia vitale. La 'Z' iscritta nella stella fiammeggiante o Pentagramma è per i massoni il simbolo del genio capace di innalzare gli uomini a nobili e grandi imprese.
Il romanzo del massone Palacio arrivò ad altri celebri massoni della fine dell'ottocento che si ispirarono alla figura dell’ eroe che voleva divenire re. Cominciò Kipling, che scrisse nel 1888 L'uomo che volle farsi re, poco dopo la sua iniziazione alla loggia Speranza e Perseveranza di Lahore. Poi fu il turno di McCulley. Lo scrittore era un convinto massone, appassionato di romanzi storici sin da bambino e ridusse i complicati intrighi di Palacio ai meccanismi più elementari del romanzo d’azione. Spostò l'ambientazione dal Messico del XVII secolo alla California del XVIII-XIX secolo. Sfrondò i dialoghi e le descrizioni. Ma comprese il significato del simbolo della massoneria e ne fece la chiave di volta di tutta l'attività del suo eroe. Il fine ultimo del cavaliere dalla doppia vita è imprimere la 'Z' su tutte le cose. Il lettore pensa che sia l'iniziale del nome, ma l'iniziato ai misteri sa che è il simbolo della Luce che sconfigge le Tenebre.
Fonte: di Pippo G. su facebook