Come domani, il 27 gennaio 1945, verso mezzogiorno, la prima pattuglia alleata giunse in vista del lager di Auschwitz. Il mondo seppe di una verità che ancora ferisce e grida l'orrore dell’Olocausto.
Con una legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000 la Repubblica italiana, come altri stati europei, riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte e affinché simili eventi non possano mai più ripetersi. In Italia sotto il fascismo, in Francia sotto l’occupazione nazista la massoneria fu sciolta e i suoi aderenti, in moltissimi casi, denunciati e deportati nei campi di concentramento dove trovarono la morte.
Nella prima categoria si possono far rientrare gli Ebrei, i Rom e i Sinti e - in misura variabile - gli Slavi e i "non ariani".
La categoria di coloro che venivano vittimizzati "per quel che facevano" era composta da tutti coloro che mostravano attitudini e comportamenti divergenti dall'ideologia o dalla morale nazista. Gli omosessuali quindi, gli oppositori politici, i massoni, i cosiddetti "asociali", coloro che trasgredivano agli ordini.
La terza categoria - quella di coloro che erano vittime "per ciò che rifiutavano di fare" appare la meno studiata. Vi rientravano ad esempio coloro che rifiutavano di prestare servizio militare (come ad esempio i Testimoni di Geova), i militari che rifiutavano di obbedire ad ordini considerati immorali.
Domani 27 gennaio “giorno della Memoria” pubblicheremo un ”Post” sulla persecuzione subita dalla massoneria in tutta europa in quei tragici anni.