2° parte - Liberamente tratto dal Fr. Fabrizio Bartoli da una relazione di Enrico Baccarini
L’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme, conosciuto anche con il nome di Ordine Templare o dei Poveri Cavalieri di Cristo, affonda le proprie radici storiche nel XII secolo dopo Cristo. Cominciamo ad indagare dall’inizio della loro storia.
Un gruppo di nove Cavalieri si riunì intorno ad un nobile originario dello Champagne, Ugo de Paganis, o di Payns, o di Payens. Insieme a questo giovane aristocratico, il manipolo partì per la Terra Santa. Tra il 1118 ed il 1120, re Baldovino II di Gerusalemme lasciò a questi Antichi Fratelli il luogo che fino ad allora era stato adibito a sua reggia, la Moschea di Al-Aqsa nel lato meridionale dell’antico Tempio di Salomone (conosciuto come il nobile recinto o Haram esh-Sharif).
Dopo il completamento della Cupola della Roccia (685 d.C.), è cominciata la costruzione della Moschea di Al-Aqsa al posto della moschea originale in legname del periodo di Omar.
Originalmente commissionata da 'Abdul Malik ibn Marwan, è stata completata da suo figlio Al-Walid I nel 705 d.C. Modificata più volte, la forma della struttura attuale è rimasta essenzialmente la stessa da quando è stata ricostruita dal califfo Al-Dhahir nel 1033 D.C. .
Mentre la Cupola della Roccia è stata eretta per commemorare il viaggio nella notte del Profeta Muhammad, la costruzione conosciuta come moschea Al-Aqsa si è sviluppata come un centro di culto e di accrescimento della conoscenza, attirando grandi insegnanti da ogni luogo.
Dal 1118 fino al Concilio di Troyes (1129) i Nove Cavalieri rimasero nella Moschea, stesso luogo del vecchio Tempio di Salomone e non fecero entrare nessun altro.
Perché Baldovino II, fratello di Goffredo di Buglione, dovette concedere un luogo tanto importante come la propria reggia all’interno del recinto del Tempio ad un gruppo di nove Cavalieri che venivano da regioni lontane?
I Cavalieri del Tempio dovevano scavare nei sotterranei del Tempio di Salomone ancora esistenti all’epoca e forse ancora oggi percorribili, per portare alla luce importanti documenti antichi ?
La Bibbia ci racconta, insieme ad altre fonti ebraiche, come il monte Moriah fosse utilizzato in periodi di guerra, o di pericolo, come bunker per tesori e documenti importanti.
La Mishnah ebraica (opera contenuta nel Talmud, il corpo religioso sacro per la religione ebraica) ci dice che la “tenda del Convegno” era custodita nelle cripte del Tempio con tutte le tavole di legno, i sostegni, le traverse, le colonne e gli anelli.
Altre tradizioni ebraiche sostengono che l’Arca dell’Alleanza, l’altare dell’incenso, il bastone di Aronne, l’urna con la Manna e le Tavole della Legge (queste ultime contenute nell’Arca dell’Alleanza) sarebbero state nascoste, in uno dei periodi di guerra, in un vano segreto sotto una legnaia sul lato occidentale del Tempio, vicino al Santo dei Santo.
Anche nel medioevo diverse tradizioni ebraiche ci parlano di luoghi nascosti, cunicoli e tunnel sotterranei al di sotto dell’antico recinto del Tempio di Salomone.
Jehudah Ha Levi, medico e filosofo spagnolo a noi noto con il nome di Giuda Levita, non solo scrisse numerosi versi sull’Arca dell’Alleanza, ma in un trattato intitolato Cuzarì, completato intorno al 1140 d.C., raccontò anche come questa fosse stata nascosta sotto il Monte del Tempio.
“Nel secondo Tempio – scrisse – fu posta una pavimentazione di pietra nel luogo in cui doveva essere l’Arca, e fu celata dietro una cortina, poiché i sacerdoti sapevano che l’Arca era stata sepolta in quel luogo”.
Tra le fonti documentarie esiste anche la testimonianza di un medico e filosofo spagnolo, Maimonide (1135-1204), nato sei anni prima che Giuda Levita morisse, nel 1141.
Nell’ottavo libro della sua Mishneh Torah (la Seconda Legge, diventata una delle opere fondamentali della Legge ebraica), egli discute dei riti officiati anticamente nel Tempio e riflette sul destino che l’Arca sacra avrebbe subito, basandosi su di un versetto del Secondo Libro delle Cronache [ 2Cr 35,3 ] che tanto aveva sollecitato l’interesse dei primi rabbini.
“C’era una pietra presso il muro occidentale del Santuario interno – dice Maimonide – sulla quale era portata l’Arca.
Davanti ad essa c’erano l’urna contenente la manna ed il bastone di Aronne.
Quando costruì il tempio, Salomone sapeva che era destinato alla distruzione, perciò predispose anche delle stanze segrete in cui l’Arca avrebbe potuto essere nascosta, in cunicoli profondi e tortuosi”. Maimonide riferisce le sue affermazioni ad un ebreo di nome Arabaita.
Tali stanze e cunicoli sembrerebbero essere quindi confermate da antiche fonti autorevoli. Insieme ai paramenti e agli oggetti sacri per il culto, forse sono stati nascosti sotto il Tempio anche documenti e tesori di altro genere.
Il profeta Giosia, sempre secondo Maimonide, avrebbe ordinato ai Leviti di nascondere l’Arca e gli altri paramenti in una delle stanze che Salomone aveva fatto costruire appositamente, durante uno degli attacchi a Gerusalemme.
Altre indicazioni di possibili scavi, ad opera dei Templari, sotto il Tempio di Salomone ci vengono da un pellegrino del XII sec, che si era recato in Terra Santa.
Johan Von Würzburg, descrisse una sua visita alle stalle di Salomone, appartenute ai Templari, e ci descrivere che “erano abbastanza ampie per ospitare duemila cavalli”.
Le fonti ufficiali ci raccontano come tali scuderie potessero contenere non oltre mille cavalli, quindi o siamo in questo caso davanti ad un errore di interpretazione da parte di Würzburg, o la confraternita templare aveva condotto dei lavori all’interno delle stalle.
Charles Wilson e Charles Warren, due studiosi dell’800, effettuarono delle planimetrie e degli studi archeologici estremamente dettagliati.
Da queste rilevazioni possiamo vedere come il Monte Moriah sia percorso in quasi tutte le sue direzioni da tunnel e cisterne d’acqua.
Buona parte di queste gallerie sono state studiate e visitate, ma rimangono ancora molti altri condotti non ancora scoperti e altri non ancora esplorati.
La prova di tali affermazioni deriva anche da alcuni rilevamenti radar che vennero condotti nel Giugno del 1990.
L’esame di una parte delle mura perimetrali della spianata del Tempio produsse dei risultati estremamente interessanti.
Sotto lo strato di terreno del cancello di Hulda, nelle immediate vicinanze delle antiche Stalle di Salomone, sono stati identificati dei vuoti le cui sommità erano state ricoperte da terrapieni di macerie.
Questa scoperta, effettuata con l’impiego di Georadar apparecchiature molto sofisticate, potrebbe portarci a concludere che esistano tutt’ora sotto il Monte del Tempio gallerie, stanze e tunnel forse inesplorati da secoli.
Sappiamo che l’Ordine Templare utilizzava scavi sotterranei per diversi fini; ciò è ormai accertato da prove sicure.
Nella città di Acri, sede fino al 1291 di un’importante Commenda Templare, si identificò (nel 1994) nei sotterranei della città un tunnel della metà del XII, di matrice templare, che si estendeva per oltre 350 metri dal porto del forte (ad est della città) fino alla parte ovest di Acri.
Questo sistema di gallerie, secondo gli studiosi, sarebbe stato impiegato come riserva speciale d’acqua, ma anche come strumento preferenziale di fuga in caso di pericolo.
L’unico documento storico di epoca antica attestante cunicoli sotterranei, è costituito dal famoso Rotolo di Rame rinvenuto tra i manoscritti ritrovati nel Mar morto, a Qumran.
Questo rotolo, in base ai dati oggi in possesso dei ricercatori, venne redatto dalla setta degli Esseni, un gruppo religioso ortodosso ricco di fascino e di misteri.
La setta degli Esseni aveva vissuto per circa 210 anni, dal 140 a.C. al 70 d.C., in un insediamento vicino al Mar Morto.
La loro decisione di abbandonare Gerusalemme era stata dettata dalla corruzione e dalla devianza religiosa che imperversava tra la gente.
La loro comunità si ritrovò quindi a continuare una pretesa linea di purezza religiosa lontano da distrazioni e devianze.
Nel rotolo in esame, si menzionano nascondigli contenenti documenti e tesori sepolti, anche dagli stessi Esseni, poco prima della distruzione della loro comunità e della seconda distruzione del Tempio di Salomone, nel 70 d.C. Alcuni di questi nascondigli si riferiscono proprio al Tempio di Salomone.
La storiografia templare stessa ci conferma che furono effettuate delle modifiche ai sotterranei quando l’Ordine si stabilì all’interno del recinto sacro.
Secondo il monaco, e pellegrino, Theodoricus per mano dell’Ordine l’haram aveva subito alcune modifiche.
A seguito di numerosi lavori il complesso avrebbe avuto a disposizione grandi cisterne sotterranee piene d’acqua e l’area sovrastante il Tempio sarebbe stata “ricca di luoghi di passeggio, prati rasati e sale di consiglio”.
I Templari, secondo altre fonti, avrebbero messo in funzione una serie di camere sotterranee utilizzandole come “lavanderie, magazzini, granai, legnaie e depositi di altro genere”.
L’attuale moschea di Al-Aqsa non differisce notevolmente da come la progettarono e restaurarono i Cavalieri Templari.
Le modifiche architettoniche ed i restauri operati presentarono per quei tempi uno stile totalmente nuovo ed originale, che da vari ricercatori è stato paragonato ad un proto-gotico.
Lo stile introdotto infatti evidenzia forti correlazioni, nonché veri e propri parallelismi, con quelli che divennero successivamente i dettami di questo stile.
Questo ha condotto diversi ricercatori, tra cui Graham Hancock e Louis Charpentier, ad ipotizzare che proprio ai Templari si debbano le conoscenze utilizzate successivamente nella costruzione delle Cattedrali gotiche in Europa.
Tutto questo ci può portare a credere che effettivamente qualcosa di misterioso sia realmente accaduto durante la permanenza dell’Ordine Templare dentro il recinto del Tempio di Salomone.
Ermete Pierotti, era un ingegnere militare di grande esperienza e talento, Nel 1856, a trentacinque anni, si trovava a Gerusalemme cercando di svelare i misteri del monte del tempio.
Avendo una forte necessità di lavorare, nell’estate del 1856 Pierotti assistette un ingegnere turco, Assad Effendi, nel restauro del principale acquedotto dell’haram e del resto della città.
Questo impiego permise al giovane ricercatore italiano di avventurarsi all’interno del monte del tempio, in cui si trovano tutt’ora importanti riserve d’acqua per la città, e di compiere importanti ricerche.
Questi lavori permisero a Pierotti di completare anche un altro progetto a cui stava lavorano da diverso tempo e che vide la luce con la pubblicazione nel 1864 in Inghilterra del libro Jerusalem Explored (La Gerusalemme Esplorata).
Successive ricerche vennero condotte da Charles Warren conclusero che alcune delle carte disegnate da Perotti, dei passaggi sotterranei e delle cisterne presenti sotto il Tempio, erano state redatte in maniera errata, in seguito ad alcuni sopralluoghi sbrigativi.
Le mappe di Pierotti, pur se in alcuni casi approssimative e imprecise, erano però unicamente contestabili per le dimensioni delle strutture sotterranee visitate.
Sorprendentemente nelle sue mappe sono indicati canali sotterranei misteriosi e passaggi segreti, a tutt’oggi non ancora esplorati.
Lo stesso ricercatore, ed autore, Richard Andrews durante le ricerche per la redazione del Libro Il Monte del Tempio ( Sperling & Kupfer, 2001) ha sorvolato la spianata del Tempio di Gerusalemme e fotografato la stessa con una pellicola a raggi infrarossi identificando numerosi canali sotterranei, visibili grazie alle differenze termiche, sconosciuti o non ancora esplorati.
Montagu Brownlow Parker, secondogenito del terzo conte di Morley (Inghilterra), iniziò le proprie ricerche dal museo turco del Topkapi, ad Istàmbul, dove un esperto di studi biblici, lo svedese Walter H. Juvelius lo indirizzò verso una meta sicura.
Juvelius affermò di aver trovato un codice sacro all’interno di un manoscritto del Libro di Ezechiele, nel quale si affermava che l’esatta collocazione dei tesori perduti era proprio sotto la montagna del Tempio di Gerusalemme, in un punto cui si accedeva attraverso un complesso sistema di cunicoli sotterranei.
Intenzionati a riportare alla luce, dopo quasi due millenni di oscurità, la reliquia più sacra per la religione ebraica e cristiana “L’Arca dell’Alleanza”, Parker e Juvelius si associarono e grazie agli ingenti finanziamenti della duchessa di Marlborough e di altri finanziatori americani iniziarono il loro viaggio verso la città santa.
Arrivati a Gerusalemme i due avventurieri si resero subito conto dei problemi che l’autorità mussulmana avrebbe potuto creargli, quindi iniziarono a compiere una sequenza incredibile di corruzioni per assicurarsi il silenzio e la fiducia delle autorità.
Fu grazie, però, a queste corruzioni che il gruppo venne a conoscenza, tra il 1909 ed il 1911, di diversi passaggi.
La spasmodica ricerca di tesori, documenti e soprattutto dell’Arca dell’Alleanza sotto il Monte del Tempio fu però interrotta il 17 Aprile del 1911, quando Parker e i suoi collaboratori cercarono di compiere il gesto più sacrilego che l’autorità islamica potesse concepire. Parker, insieme ad un piccolo manipolo di uomini tentarono di entrare nel sSakhra , una grotta di presunta origine naturale situata al di sotto della Roccia Sacra, nel Sancta Sanctorum della moschea mussulmana.
In questo luogo anticamente veniva disposta, durante il periodo del Primo Tempio, l’Arca dell’Alleanza.
Lo spavaldo avventuriero inglese, insieme al suo gruppo, riuscirono a calarsi nel silenzio della notte all’interno della grotta e a togliere delle pietre che bloccavano l’ingresso di una antichissima galleria.
I sacrileghi profanatori della moschea furono scoperti da una guardia che si diresse in città riuscendo a raccogliere, in meno di un’ora, una folla inferocita.
Parker riuscì a fuggire definitivamente non riuscendo più a rimettere piede nella Città Santa.
Questo è un altro esempio di come la ricerca di tesori e documenti nascosti sia sempre stata normale all’interno del recinto del Tempio.
E’ plausibile che alcuni documenti ritrovati a Gerusalemme dai primi Cavalieri Templari siano stati riportati in Francia e siano stati custoditi in luoghi appartenuti all’Ordine Templare.
Successivamente allo scioglimento dell’Ordine (1314) è possibile, come sappiamo, che alcuni Cavalieri siano fuggiti e si siano rifugiati in varie parti d’Europa.
Ad esempio la Scozia che proprio in quel periodo era stata scomunicata dal Papa.
Questi Cavalieri scampati al massacro della Chiesa e da Filippo il Bello avranno quasi sicuramente portato con se i più importanti tesori e documenti in loro possesso.
Noi Cavalieri Templari di oggi dovremmo, con tutto il nostro impegno, reperire notizie e documenti su questi importantissimi reperti antichi del Tempio di Salomone.
Propongo quindi a tutti i Fr.lli delle Commandery sparse per l'Italia, un lavoro impegnativo ma avvincente e molto importante, che si esplica nella ricerca e nello studio per dare risposta a queste domande:
- Come era costruito il 1° e il 2° Tempio di Salomone e dove era edificato esattamente ?
- Sono esistiti documenti e disegni per l’edificazione del Tempio ?
- Principi costruttivi del Tempio, geometria sacra, cattedrali gotiche …?
- Quali sono i luoghi dove i Templari avrebbero potuto nascondere documenti e reperti ?
- Ci sono documenti presso organizzazioni Templari e Massoniche attuali ?
- Esistono i Superiori Incogniti, il Priorato di Sion, hanno documenti storici ?
- Che relazione vi era tra la Comunità degli Esseni e i Templari ?
- I documenti degli Esseni (i rotoli di Qumran) ?
- Che relazione vi era tra Templari e Re Merovingi e Carolingi ?
- I segreti templari della Cappella di Rosslyn ?
- I segreti templari di Rennes-le-Chateau ?
- Testimonianze e documenti Templari in Scozia ?
- Testimonianze e documenti Templari in Francia ?
- Testimonianze e documenti Templari in Spagna ?
- Testimonianze e documenti Templari in Italia ?
Buon lavoro a tutti noi !!!