mercoledì 31 ottobre 2018

Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo



L'uomo è un animale terrestre, ma non si è mai abituato davvero a vivere su questa terra. Ha spesso immaginato mondi dietro al mondo, cercando spesso l'evasione mentale. Molti uomini hanno creduto in mondi migliori venturi, altri hanno immaginato strane vie verso il cielo. Perché nessuno è in grado di vivere qui e ora? L'uomo deve liberarsi da ogni illusione per accedere ad un mondo vero, oppure l'uomo deve liberarsi dall'illusione del mondo vero?

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martedì 30 ottobre 2018

Globalizzazione, governance, asimmetria. A Roma Giancarlo Elia Valori. Partecipa Tiziano Busca

Tiziano Busca con Giancarlo Elia Valori

«Globalizzazione, governance, asimmetria. L'instabilità e le sfide della postmodernità» è il nuovo libro di Giancarlo Elia Valori pubblicato da Rubbettino. La presentazione avverrà a Roma il prossimo 21 novembre alle 17.30 nel Tempio di Adriano, nella sala storica della CCIAA in Piazza di Pietra. Ne discuteranno con l'autore Paolo Savona, Ofer Sachs, Gianni Letta, Enrico Tommaso Cucchiani, Oliviero Diliberto, Giulio Terzi di Sant'Agata, Luigi Federici. Modera Stefano Coen. Parteciperà, raccogliendo l'invito di Elia Valori, Tiziano Busca.

lunedì 29 ottobre 2018

La Costituzione a fumetti distribuita nelle scuole. Una iniziativa dei Capitoli abruzzesi del Rito di York con la prefazione di Tiziano Busca



Per ricordare i 70 della Repubblica la Loggia Diomede di Pescara ed i Capitoli del Rito di York dell’Abruzzo hanno stampato con i disegni di Natalino Clemente una narrazione a fumetti della Costituzione Italiana con la prefazione di Tiziano Busca che viene distribuita ai ragazzi delle scuole

di Tiziano Busca

Celebrare la Costituzione della Repubblica Italiana. Nel tempo in cui tutto si consuma e si misura attraverso il “veloce e subito”, questo lavoro magistralmente illustrato da Nat Clem sembra voler spolverare la memoria, lucidare un cimelio dimenticato. Ma non è così; anche sul piano pedagogico il lavoro dell’autore è fondamentale per tutti: uomini e donne, cittadini di questo Paese, imprenditori, insegnanti, operati ed anche – mi sia concesso – smemorati!
La Costituzione è la nostra Carta di Identità in cui dichiariamo, al mondo, i nostri valori di Uomini che credono nella democrazia popolare, nella libertà dei singoli, nel rispetto dei diritti civili politici e religiosi, nei doveri che consentono, nel rispetto specifico, lo sviluppo di una socialità solidale, libera, e di pari opportunità. Un equilibrio tra meriti e bisogni in cui ciascun italiano può trovare la lettura del suo futuro.
La Costituzione Italiana deve essere, per ciascun uomo libero, come una bussola per i marinai: deve darci la via, deve consentirci il diritto di esercitare la più alta tra le manifestazioni umane e cioè la Parola.
Il logos, l’espressione di intimità che in ciascuno suggella la fiamma naturale, e la Sapienza che nasce dalla cultura e dall’esperienza per porci sempre sul piano del dialogo, della comprensione, della ricerca dell’altro. Una trasmissione di esperienze e di conoscenze che, come per i protagonisti delle illustrazioni, raccolgono la Storia per conoscere gli errori degli Uomini e le tragedie di cui essi sono capaci.
In un tempo in cui tutto sembra difficile e complesso la lettura della Carta Costituzionale è come l’acqua ad una pianta nella arsura estiva: rigenera, dà nuova vita, apre nuovi orizzonti di consapevolezza e soprattutto deve farci ben riflettere sul buon uso dei diritti di cittadini.
Anche nei momenti in cui le dinamiche sociali ci fanno cogliere la sensazione di un disagio, di una esclusione, di insicurezza, di paura, la nostra Costituzione deve esserci luce perché in essa possiamo trovare, leggendolo, due cose fondamentali: come evitare il peggio della nostra storia recente e che nell’esercizio dei diritti di cittadini abbiamo la risposta ai bisogni di dignità, libertà, uguaglianza.
Ritroviamo il ‘Silenzio delle pietre’ che nei cippi, nelle lapidi, nelle testimonianze di monumenti delle fosse ardeatine, o tra le pietre del Carso, le foibe, gela il sangue della ribellione per la libertà e manifesta il segreto del silenzio che segue l’urlo contro la tirannia; «Il silenzio delle Pietre» è un proteggersi dal baccano, dall’ignoranza, è il luogo dove l’orizzonte, che ci è stato donato dai tanti eroi che hanno combattuto contro il fascismo e il nazismo, ha la luce della speranza di pace e rispetto tra gli Uomini.
La Costituzione ci insegna che è nella condivisione e nell’amore con l’altro che troviamo il nostro guadagnato silenzio. È uno spazio unico, non è qualcosa su cui si possa intervenire dopo. La Costituzione ci insegna che la reazione è qualcosa che non devi far nascere.
La Costituzione ci insegna che la diversità di idee di religione, di etnia non può essere oggetto di odio e di pregiudizio, cerco, sconsiderato, immotivato e antistorico figlio della superficialità e dell’ignoranza.
Non puoi ragionare quando domina l’assurdo. La Costituzione ci insegna la consapevolezza di essere cittadini capaci di calmare gli animi affinché l’assurdo non accada. Ci insegna anche ad usare il tempo e non dobbiamo perdere tempo, perché le conseguenze che vincano i poteri della discriminazione, della reazione politica, finanziaria e sociale possono essere devastanti per l’UOMO. Disabituati come siamo alla riflessione ed alla testimonianza dei valori fondanti dei consorzi sociali di libertà, tolleranza e fraternità vince nel mondo “del tutto veloce e subito”, il sensazionalismo e la rabbia.
La Costituzione e la Democrazia sono il muro che si erge contro i ‘Pieni di Rabbia’ testimoni di coloro che chiedono la ‘delega alla soluzione dei problemi’, che si oppongono al valore della politica come strumento di civiltà delle differenze, contro coloro per i quali l’Illuminismo è un retaggio ingombrante e un convivio culturale di cui è bene fare a meno.
La Costituzione è il ‘libro d’Oro dei Valori degli Italiani’ in cui tutti hanno dato il meglio della loro Sapienza e Spiritualità: cattolici, socialisti, comunisti, massoni, liberali, ebrei, partigiani, giuristi, imprenditori, docenti, per consentire alla nostra Patria un progetto di Risorgimento Civile, di libertà, uguaglianza e tolleranza nel rispetto della dignità dell’Uomo dal bisogno attraverso il lavoro e la Conoscenza.
Illustrare la Costituzione Italiana, cogliere il senso attraverso il segno che la illustra, rendere nella immagine la sintesi di un messaggio unico e profondo di valori universali per consegnare ancora oggi ai giovani un messaggio di speranza, descrive da solo il lavoro e la sensibilità civile e sociale dell’autore, segni distintivi di coloro che hanno compreso il valore dei simboli e delle conoscenze.

venerdì 26 ottobre 2018

L'amore e l'eros come freno alla società dei consumi. Diego Fusaro a Latina



Ancora un appuntamento con Diego Fusaro, ospite di Mauro Cascio e Saverio d'Ottavi per presentare il suo ultimo libro, Il nuovo ordine erotico. Elogio dell'amore e della famiglia. Una nuova articolata analisi della società odierna, che sta vivendo quella fase dello sviluppo dialettico del capitale che Fusaro chiama ' Capitalismo assoluto' che ormai tutto sussume sotto di sé e in questo è autenticamente totalitario. Il denaro, il consumo, avvolge e governa ogni aspetto della nostra vita. Nel corso del pomeriggio è stato inaugurato anche il circolo di Latina di Interesse Nazionale (www.interessenazionale.net)


giovedì 25 ottobre 2018

La Lidu al Gran Magal dei Sufi Muri



Domenica 28 ottobre 2018 i Sufi Murid di San Nicola la Strada (Caserta), la più grande confraternita Sufi di tutto il Sud Italia, celebreranno la più importante ricorrenza dell’anno, il Gran Magal, in ricordo delle gesta del loro fondatore dell’Ottocento, lo CheikAmadu Bamba.
La confraternita di San Nicola la Strada, sottoposta alla giurisdizione e alla guida spirituale del Maestro (Marabout) Abou Ka, come ogni anno, organizza l’incontro con le autorità locali e provinciali, oltre all’incontro coi rappresentanti di varie associazioni, come la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo.
La LIDU, come nell’ultima celebrazione Muridista, sarà presente coi Presidenti Maria Vittoria Arpaia (Napoli) e Antonio Dentice d’Accadia (San Nicola la Strada).
Durante l’ultima celebrazione, oltre ai rappresentanti LIDU e delle altre associazioni, erano presenti anche il Prefetto di Caserta e il Sindaco locale.

mercoledì 24 ottobre 2018

L'incertezza come certezza della condizione umana



Quante decisioni ci ritroviamo a dover prendere nel corso della nostra vita? Quante scelte più o meno meditate e consapevoli sono la base dei nostri successi o insuccessi che verranno? Sembra chiaro che il nostro cammino è determinato da ciò che noi facciamo e che le nostre azioni sono il compimento di quelle che sono le nostre scelte. Ma cos’è che rende le nostre decisioni un punto cruciale su cui riflettere? Cosa fa sì che la nostra mente, prima di compiere qualsiasi azione, cerchi di vagliare il maggior numero di possibilità?

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martedì 23 ottobre 2018

Elogio dell'amore e della famiglia. Diego Fusaro torna a Latina

Diego Fusaro con Tiziano Busca e Mauro Cascio

Il filosofo italiano più critico e controcorrente del nostro tempo ci invita a riflettere sul nuovo ordine amoroso globalizzato e deregolamentato. Per scoprire che il laissez-faire del liberismo economico e di quello sentimentale sono – paradossalmente – due facce della stessa medaglia.

C'è stato un tempo in cui il diktat del capitale conosceva dei limiti. Si arrestava ai cancelli della fabbrica: oltre, la vita scorreva in forme che non si lasciavano imbrigliare nell'orizzonte limitato della logica di produzione e dello scambio di merci. Quel tempo è ormai lontano. Oggi, alla società basata sull'economia di mercato si è sostituita una società di mercato e basta. Viviamo in un mondo «a capitalismo integrale e mercificazione sconfinata». Il che, è chiaro, coinvolge anche la sfera dell'affettività e dell'erotismo. Il globalitarismo al potere – nuovo totalitarismo glamour onniavvolgente – ci vuole precari e omologati, neutri anche in amore. Novelli Don Giovanni, figura emblematica dell'instabilità amorosa e dell'isolazionismo sentimentale. Le relazioni solide, basate su progetti di vita condivisi e una visione dell'amore come forza eterna, cedono il passo a forme consumistiche di rapporto: incontri fugaci e privi di conseguenze, legami occasionali facili tanto da instaurare quanto da spezzare, sesso virtualizzato e rapporti online. Dalla precarizzazione erotica e sentimentale alla femminizzazione del maschio, dal nuovo femminismo postmoderno alla crisi della famiglia, dalla gendercrazia al trionfo del neutro indifferenziato unisex, Diego Fusaro accompagna il lettore attraverso i temi principali di una riflessione che ci coinvolge tutti, in quanto esseri eminentemente amorosi. E se a cadere sono addirittura i fondamenti più intimi del rapporto interpersonale, cosa può esserne della struttura sociale che ci accoglie, della nostra «famiglia allargata»?

Diego Fusaro parlerà del suo nuovo libro con Mauro Cascio e Saverio d'Ottavi in occasione dell'inaugurazione del Circolo di Latina di Interesse Nazionale, la sua associazione che attraverso la ricerca scientifica e la speculazione filosofica vuole aiutare a comprendere i tempi in cui viviamo e cercare la migliore verità sul vivere civile e sui meccanismi che lo governano con particolare attenzione ai meccanismi economici che incidono sulla vita sociale. Interverrà Tiziano Busca.

Al Foro Appio, località Borgo Faiti, Latina.

lunedì 22 ottobre 2018

A Montecatini Terme Mauro Cascio racconta l'Ordine degli Eletti Cohen

Mauro Cascio con Filippo Goti

La recente uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno, del volume L'Ordine degli Eletti Cohen di Robert Ambelain ha completato una serie di classici del pensiero del Martinismo delle Origini che l'editore catanese ha recentemente proposto, spesso per la prima volta, al pubblico italiano. A partire dall'edizione critica del Trattato sulla Reintegrazione degli Esseri di Martinez de Pasqually e dalla prima edizione nella nostra lingua del Manoscritto di Algeri (e dell'Universo a portata di mano), passando per gli scritti di Jean-Baptiste Willermoz – le Lettere e I miei pensieri e quelli degli altri gli ultimi usciti – e quelli di Louis-Claude de Saint-Martin di cui recentemente è stato riproposto il suo Diario di un Eletto Cohen. E ancora: l'Anacrise di Pelagius, La Chiesa Interiore di Lopukhin, Joseph de Maistre, Prunelle de Lière, i lavori di Papus e Chevillon, Bricaud, Sédir, Jaques Matter. Un'avventura dello spirito ben affrescata da Mauro Cascio nel suo All'ombra della Riconciliazione.
E proprio Mauro Cascio è tornato sull'argomento in una conferenza a Montecatini Terme davanti a un pubblico numeroso e attento, per parlare di quei sette anni (1767-1774) di vita dell'Ordine che tanto hanno influenzato il mondo iniziatico occidentale.

Il pubblico

Alcuni dei titoli usciti in questi anni

Tiziano Busca: «I valori della Massoneria vanno spesi, non ammirati da dietro una teca di vetro»

Tiziano Busca con Mauro Cascio

Tiziano Busca ha aperto il ciclo di incontri della prima edizione del Salone del Libro massonico e di studi tradizionali iniziatici a Pontremoli. Il suo La Massoneria parla all'uomo,  nei prossimi giorni in libreria per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno – è una sorta di manifesto di quello che la Massoneria è stata e di quello che può e deve diventare. Definendo bene il passato e avendo chiaro il futuro riesce facile scrivere il presente. «La Massoneria non è un museo, fatto di cose da guardare. Ma è una rassegna di valori che occorre prendere dalla teca e spendere nella vita quotidiana. La Massoneria non è una chiesa, ma è la domanda di ogni singolo uomo. Al di fuori di questo perimetro non c'è, né può esserci Massoneria. Meno che meno la Massoneria è volontariato. Può essere al massimo, ed è una sua caratteristica accidentale, 'filantropia'. Perché se fai del bene lo fai in silenzio. La Massoneria ha bisogno di definire se stessa, per mettere da una parte le sue caratteristiche essenziale e dall'altro le azioni accessorie, che non fanno identità».
A Pontremoli è stato presentato anche il nuovo libro di Mauro Cascio, anche questo disponibile presto in libreria sempre nel catalogo dell'editore catanese, La Sapienza di Re Salomone. Cabala e Massoneria.

La copertina del libro


Il nuovo lavoro del filosofo pontino


giovedì 18 ottobre 2018

Mauro Cascio a Montecatini Terme per parlare di Martinez de Pasqually e l'Ordine degli Eletti Cohen



La recente uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno dell'Ordine degli Eletti Cohen di Robert Ambelain completa la restituzione ormai quasi integrale del c.d. Martinismo delle Origini, cioè di quell'esperienza, creata da Martinez de Pasqually, che fu appunto l'Ordine degli Eletti Cohen da cui sarebbero seguiti, in maniera più o meno rocambolesca i martinismi moderni. Di Martinez sono usciti, nell'ordine, Il Trattato sulla Reintegrazione degli esseri, la prima edizione italiana dal Manoscritto di Algeri, l'Universo a Portata di mano. Nella stessa collana anche l'opera omnia di Willermoz, da L'uomo-Dio. Trattato delle due nature alle Istruzioni di Lione, dai Nove Quaderni D. alle Lettere e a I miei pensieri (e quelli degli altri). E le opere di Saint-Martin, da Il cimitero di Amboise al Diario di un Eletto Cohen, passando per Ecce Homo, Istruzioni della Saggezza e Lettera a un amico sulla rivoluzione francese. Titoli completati da I sette giardini mistici del Sédir, dalle biografie e dai lavori di Papus e Chevillon, dal lavoro del Matter, dall'atlante di Prunelle de Lière, dalla ricostruzione storica di Bricaud, dai saggi di de Maistre e Lopukhin, fino all'Anacrise di Pelagius.
Mauro Cascio, autore di un classico sull'argomento che è All'ombra della Riconciliazione. Martinez de Pasqually e l'Ordine degli Eletti Cohen, parlerà dei sette anni di vita dell'Ordine in una Conferenza a Montecatini Terme, domenica alle 9.45 presso l'Hotel Miro'.

mercoledì 17 ottobre 2018

Da venerdì il Salone del Libro massonico a Pontremoli. Con i libri di Tiziano Busca, Mauro Cascio, Sergio Sarri, Enrico de Faveri


Il Castello del Piagnaro

È stato reso noto il programma del 1° Salone del Libro Massonico e di Studi iniziatici tradizionali, che si svolgerà a Pontremoli, presso il Castello di Piagnaro, dal 19 al 21 ottobre. Una iniziativa del Comune di Pontremoli, da un'idea di Angelo Ciccio Delsanto, con il Patrocinio della Fondazione Città del Libro, del Clan Sinclair e del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York.
Una terra ricca di storia e di cultura, quella della Lunigiana, che dimostra ancora una volta che cultura, amore per la lettura e curiosità abbattono ogni barriera pregiudiziale e offrono la possibilità di espandere a tutto tondo il desiderio di comprendere, di crescere e di comunicare. Pontremoli, città del Libro e del Premio Bancarella, e città dei Ponti, insomma città che vede propri due simboli di crescita e di unione che sono portatori di valori importanti quali la Libertà, l’Uguaglianza e la Fratellanza, quegli stessi valori che dal 700 sono propri degli uomini di libero pensiero che anelano alla crescita intellettuale e morale loro e dell’umanità tutta. Al Salone parteciperanno le case editrici 'storiche' che da anni si dedicano all'argomento, con un catalogo qualificato di studiosi e saggisti.

Contro il fascismo e per la dignità dell'uomo

Si apre venerdì 19 alle 10.00 con l'inaugurazione a cui parteciperanno Tiziano Busca, un rappresentante del Comune di Pontremoli e Gianni Tarantola, presidente della Fondazione Città del Libro. Seguirà il convegno «Luigi Campolonghi. Lunugianese, socialista, massone» con Claudio Palandrani, architetto e storico del territorio lunigianese, Giuseppe Bonelli, già docente di Filosofia teoretica all'Università di Genova e Michele Marzulli,  presidente della LIDU - la Lega Internazionale dei Diritti dell'Uomo.





Venerdì pomeriggio dalle 18.00 la presentazione del libro di Tiziano Busca La Massoneria parla all'uomo (Tipheret), in uscita proprio in questi giorni. Interverranno Mauro Cascio ed Egidio Senatore. Il libro nasce infatti dalle lunghe chiacchierate tra il Sommo Sacerdote, il filosofo pontino e l' autore radio-televisivo, storico collaboratore di Gabriele La Porta, intorno all'attualità pre-ideologica dei valori massonici. Essere una società iniziatica, cioè orientare la propria visione delle cose e del mondo, implica un orientamento etico e la politica è questo: un'armonica composizione, una 'sostanza etica'.




Sabato mattina, dalle 10.30, Mauro Cascio, introdotto da Alessia Canaccini, presenterà il suo nuovo lavoro, La Sapienza di Re Salomone, con una nota introduttiva di Nadav Hadar Crivelli, è un tentativo di dimostrare la stretta parentela tra Cabala e Massoneria. Anche questo testo è in uscita per Tipheret.



Sergio Sarri



Il pomeriggio,  alle 16.00 spazio all'ironia delle 'vignette massoniche' di Sergio Sarri (presentato da Felice Ferrara) e dalle 18.00, sarà protagonista i libro di Andrea Bertolini e Fabio Imbergamo Viaggio nella Gnosi (Bastogi), un'altra occasione per conoscere una delle pagine più originali del cristianesimo delle origini. Coordinerà la giornalista Paola Biondi. Interverrà Francesco Di Marino.




Domenica mattina tocca a Paolo Enrico De Faveri, alle 10.30,  con Mario Bertocchi, presentare il suo I simboli massonici disvelati (Edizioni Mediterranee), un valido strumento per comprendere questa misconosciuta realtà, l’unico Ordine iniziatico rimasto in Occidente, anzi, per dirla con René Guénon, l’unico Ordine esistente che possa qualificarsi come realmente “tradizionale”.

Domenica pomeriggio Maurizio Mursi e Gianluigi Blengino si intratterranno intorno ai volumi Di mare un cammino, itinerario poetico nel Mediterraneo e Itinerari iniziatici e del Graal (ECIG)

«Sono grato ad Angelo Ciccio Delsanto per avere chiesto il Patrocinio del mio corpo rituale. È una manifestazione di grande prestigio». Sono parole di Tiziano Busca, «Sono itinerari che l’Uomo compie per ritrovare quella parte spirituale tra Alchimia, simboli, archetipi, filosofia, storia, caballah e i ribelli del pensiero per la costruzione della dignità dell’uomo. Quell’Uomo, Maestro dell’Arco Reale che è pellegrino come nei Notturni di Bonaventura: Con te, vecchio alchimista, vorrei mettermi in cammino… Non devi mendicare per ottenere il cielo. Non mendicare, espugnalo piuttosto, se hai la forza».


A Fano Tiziano Busca con Diego Fusaro per parlare di Globalizzazione e Mondializzazione

La Sala Ipogea Montanari dell'Ex Scuola Luigi Rossa, a Fano

Tiziano Busca ha moderato ieri l'incontro organizzato dal Circolo Sandro Pertini di Fano e dedicato a Italia e mediterraneo: tra globalizzazione e mondializzazione, nell'ambito di un ciclo di incontro per una nuova narrazione politica a cui è intervenuto il filosofo Diego Fusaro. Ha presieduto i lavori il presidente del Circolo Edoardo Carboni. Una sala attenta, e la dimostrazione che Platone ed Hegel sono ancora strumenti raffinati di interpretazione del presente. Busca ha fatto cenno anche ai temi del suo ultimo libro La Massoneria parla all'uomo, frutto delle chiacchierate sulla filosofia massonica come pre-ideologia con Mauro Cascio ed Egidio Senatore. Fusaro sarà a Latina, presso la Proprietà Scalfati su lago di Paola, il prossimo 25 ottobre alle 17.00 per parlare del suo ultimo libro e inaugurare un circolo di Interesse Nazionale, la sua associazione di studi filosofici e politici.

Tiziano Busca con Diego Fusaro

lunedì 15 ottobre 2018

Tiziano Busca a Imperia

Tiziano Busca

Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale ha partecipato lo scorso fine settimana ad Imperia ad un incontro con la comunione del Grande Oriente d'Italia per la presentazione del libro di Salvatore Nieddu sulle linee sacre di Sam Michele, un viaggio tra mistero, esoterismo e simbolismo 

Grande partecipazione a Napoli per l'incontro dei corpi Appendant



Grande successo, a Napoli, per l'incontro dei corpi appendant, le esperienze altograduali riservate a chi ha ricoperto, nel Rito di York, la carica di Gran Sacerdote, Illustre Maestro o Eminente Commendatore, e cioè, rispettivamente, l'Alto Sacerdozio, la Silver Trowel e il Tabernacolo. L'offerta formativa prevede anche la Croce Rossa di Costantino e la Società Rosacrociana, aperta invece a tutti i Maestri della Comunione. Nell'occasione è stato presentato anche l'ultimo libro di Enzo Heffler, Storia di un grembiule errante, alla presenza del Sommo Sacerdote del Rito di York Tiziano Busca.

giovedì 11 ottobre 2018

Il nuovo ordine erotico. L'elogio di Diego Fusaro all'amore e alla famiglia



Il filosofo italiano più critico e controcorrente del nostro tempo ci invita a riflettere sul nuovo ordine amoroso globalizzato e deregolamentato. Per scoprire che il laissez-faire del liberismo economico e di quello sentimentale sono – paradossalmente – due facce della stessa medaglia.

C'è stato un tempo in cui il diktat del capitale conosceva dei limiti. Si arrestava ai cancelli della fabbrica: oltre, la vita scorreva in forme che non si lasciavano imbrigliare nell'orizzonte limitato della logica di produzione e dello scambio di merci. Quel tempo è ormai lontano. Oggi, alla società basata sull'economia di mercato si è sostituita una società di mercato e basta. Viviamo in un mondo «a capitalismo integrale e mercificazione sconfinata». Il che, è chiaro, coinvolge anche la sfera dell'affettività e dell'erotismo. Il globalitarismo al potere – nuovo totalitarismo glamour onniavvolgente – ci vuole precari e omologati, neutri anche in amore. Novelli Don Giovanni, figura emblematica dell'instabilità amorosa e dell'isolazionismo sentimentale. Le relazioni solide, basate su progetti di vita condivisi e una visione dell'amore come forza eterna, cedono il passo a forme consumistiche di rapporto: incontri fugaci e privi di conseguenze, legami occasionali facili tanto da instaurare quanto da spezzare, sesso virtualizzato e rapporti online. Dalla precarizzazione erotica e sentimentale alla femminizzazione del maschio, dal nuovo femminismo postmoderno alla crisi della famiglia, dalla gendercrazia al trionfo del neutro indifferenziato unisex, Diego Fusaro accompagna il lettore attraverso i temi principali di una riflessione che ci coinvolge tutti, in quanto esseri eminentemente amorosi. E se a cadere sono addirittura i fondamenti più intimi del rapporto interpersonale, cosa può esserne della struttura sociale che ci accoglie, della nostra «famiglia allargata»?

mercoledì 10 ottobre 2018

Bruno raccontato da Spaventa: «L'Universo non è solo la statua di Dio»

Spaventa in un ritratto del massone Teofilo Patini (1840-1906)

«Così l'universo per Bruno non è solo la statua di Dio, ma la sua infinita rivelazione; non la tomba della divinità morta, ma la sede della divinità vivente, anzi la vera e unica vita di Dio, perché vivere è rivelarsi, e si rivela chi genera e si completa e specchia nella sua genitura. Senza l'universo, Dio sarebbe infinità astratta, non reale. Bruno concede la prima all'attività dei teologi, e la seconda l'assegna ai filosofi come il loro unico e vero Dio» (Bertrando Spaventa).

lunedì 8 ottobre 2018

Storia di un grembiule errante. Quando la Massoneria è partecipazione e vita. A Napoli il libro di Enzo Heffler



Online il nuovo numero di YR e.Mag@zine



È online il nuovo numero di YR e.Mag@zine. Da segnalare l'editoriale di Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale, il Salone di Pontremoli, le iniziative delle ultime settimane (tra cui l'incontro con il filosofo Diego Fusaro), i momenti di approfondimento cabalistico, i lavori di Michele La Rocca ed Erik Lucini, la recensione di Almerindo Duranti a «Piazza Dalmazia», il testo recentemente andato in scena al Teatro Tertulliano di Milano. Per leggere la rivista basta fare click qui a destra.

venerdì 5 ottobre 2018

Tiziano Busca: «La Massoneria costretta alla diffamazione permanente. Ma è ora di fare autocritica»

di Tiziano Busca*



Quello che è successo in Sicilia ricorda la Stanza 101 di Orwell, la segregazione a cui sono condannati i non ortodossi, i non allineati, quelli che si macchiano di uno ‘psicoreato’ e sono costretti all’isolamento, alla diffamazione permanente, al silenziamento. Riflette Diego Fusaro in alcune sue pagine: «Le forme della persecuzione dei dissidenti e dei non allineati non sono più centrate sulle figure dell’estetica dei supplizi e sulla sanzione immediata dei corpi nelle sue più disparate maniere, spazianti dalla cicuta di Socrate alla croce di Cristo, dal rogo di Bruno e Vanini, al carcere di Gramsci. Risultano, invece, fondate su quei dispositivi dell’esclusione e del silenziamento, della marginalizzazione e dell’ostracizzazione in forza dei quali il dissidente è eliminato non materialmente, ma simbolicamente: continua a vivere, ma è come se non vivesse più, costretto com’è a un’esistenza laterale e alla marginalizzazione a opera della società nel suo complesso».
Forzando un po’ la penna a Orwell possiamo dire che il potere non smette mai di fare a pezzi le menti dei sudditi per poi ricomporle nella forma che esso ha stabilito. In Sicilia è successo questo, il profilo giuridico sta sullo sfondo, e ci auguriamo che la Corte Costituzionale e l’Europa facciano giustizia in senso pieno. Il problema, attenzione, non sarà risolto. Perché il legislatore è intriso di questa cultura. La legge è l’effetto di un pregiudizio, non ne è la causa. Avremmo dovuto fare battaglie preventive contro l’esclusione, già da tempo avremmo dovuto rivendicare la forza di ‘pensare altrimenti’. Questa pagina buia di deve fare riflettere sui nostri sbagli, sui nostri errori, sulle nostre mancanze. Solo una sana autocritica ci potrà salvare. Noi non dobbiamo chiedere il permesso di essere una società iniziatica alla ricerca del senso dell’uomo. Certo lo avremmo potuto spiegare, piuttosto che fare opere di beneficenza, utili, ma estrinseche e accessorie alla nostra natura. Avremmo dovuto confrontarci senza ambiguità con il mondo culturale. Confrontarci non vuol dire cedere, vuol dire essere orgogliosi del proprio patrimonio sapienziale e guardare in faccia la storia. Avremmo dovuto impegnarci in quell’entusiasmo pre-ideologico che fu dei nostri padri. Perché quando hai un’idea di mondo, ti costruisci una morale e il dibattito pubblico, la vita politica, che altro è se non un’armonica composizione di morali singole in sostanza etica?
Andiamo avanti con fiducia ma stiamo attenti: sbagli non ne possiamo più fare.

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York

giovedì 4 ottobre 2018

Il 1° Salone del Libro Massonico e di Studi iniziatici tradizionali: ecco il programma completo

Il Castello del Piagnaro

È stato reso noto il programma del 1° Salone del Libro Massonico e di Studi iniziatici tradizionali, che si svolgerà a Pontremoli, presso il Castello di Piagnaro, dal 19 al 21 ottobre. Una iniziativa del Comune di Pontremoli, da un'idea di Angelo Ciccio Delsanto, con il Patrocinio della Fondazione Città del Libro, del Clan Sinclair e del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York.
Una terra ricca di storia e di cultura, quella della Lunigiana, che dimostra ancora una volta che cultura, amore per la lettura e curiosità abbattono ogni barriera pregiudiziale e offrono la possibilità di espandere a tutto tondo il desiderio di comprendere, di crescere e di comunicare. Pontremoli, città del Libro e del Premio Bancarella, e città dei Ponti, insomma città che vede propri due simboli di crescita e di unione che sono portatori di valori importanti quali la Libertà, l’Uguaglianza e la Fratellanza, quegli stessi valori che dal 700 sono propri degli uomini di libero pensiero che anelano alla crescita intellettuale e morale loro e dell’umanità tutta. Al Salone parteciperanno le case editrici 'storiche' che da anni si dedicano all'argomento, con un catalogo qualificato di studiosi e saggisti.

Contro il fascismo e per la dignità dell'uomo

Si apre venerdì 19 alle 10.00 con l'inaugurazione a cui parteciperanno Tiziano Busca, un rappresentante del Comune di Pontremoli e Gianni Tarantola, presidente della Fondazione Città del Libro. Seguirà il convegno «Luigi Campolonghi. Lunugianese, socialista, massone» con Claudio Palandrani, architetto e storico del territorio lunigianese, Giuseppe Bonelli, già docente di Filosofia teoretica all'Università di Genova e Michele Marzulli,  presidente della LIDU - la Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo.



Venerdì pomeriggio dalle 18.00 la presentazione del libro di Tiziano Busca La Massoneria parla all'uomo (Tipheret), in uscita proprio in questi giorni. Interverranno Mauro Cascio ed Egidio Senatore. Il libro nasce infatti dalle lunghe chiacchierate tra il Sommo Sacerdote, il filosofo pontino e l' autore radio-televisivo, storico collaboratore di Gabriele La Porta, intorno all'attualità pre-ideologica dei valori massonici. Essere una società iniziatica, cioè orientare la propria visione delle cose e del mondo, implica un orientamento etico e la politica è questo: un'armonica composizione, una 'sostanza etica'.



Sabato mattina, dalle 10.30, Mauro Cascio, introdotto da Alessia Canaccini, presenterà il suo nuovo lavoro, La Sapienza di Re Salomone, con una nota introduttiva di Nadav Hadar Crivelli, è un tentativo di dimostrare la stretta parentela tra Cabala e Massoneria. Anche questo testo è in uscita per Tipheret.





Il pomeriggio,  alle 16.00 spazio all'ironia delle 'vignette massoniche' di Sergio Sarri (presentato da Felice Ferrara) e dalle 18.00, sarà protagonista i libro di Andrea Bertolini e Fabio Imbergamo Viaggio nella Gnosi (Bastogi), un'altra occasione per conoscere una delle pagine più originali del cristianesimo delle origini. Coordinerà la giornalista Paola Biondi. Interverrà Francesco Di Marino.



Domenica mattina tocca a Paolo Enrico De Faveri, alle 10.30,  con Mario Bertocchi, presentare il suo I simboli massonici disvelati (Edizioni Mediterranee), un valido strumento per comprendere questa misconosciuta realtà, l’unico Ordine iniziatico rimasto in Occidente, anzi, per dirla con René Guénon, l’unico Ordine esistente che possa qualificarsi come realmente “tradizionale”.

Domenica pomeriggio Maurizio Mursi e Gianluigi Blengino si intratterranno intorno ai volumi Di mare un cammino, itinerario poetico nel Mediterraneo e Itinerari iniziatici e del Graal (ECIG)

«Sono grato ad Angelo Ciccio Delsanto per avere chiesto il Patrocinio del mio corpo rituale. È una manifestazione di grande prestigio». Sono parole di Tiziano Busca, «Sono itinerari che l’Uomo compie per ritrovare quella parte spirituale tra Alchimia, simboli, archetipi, filosofia, storia, caballah e i ribelli del pensiero per la costruzione della dignità dell’uomo. Quell’Uomo, Maestro dell’Arco Reale che è pellegrino come nei Notturni di Bonaventura: Con te, vecchio alchimista, vorrei mettermi in cammino… Non devi mendicare per ottenere il cielo. Non mendicare, espugnalo piuttosto, se hai la forza».



mercoledì 3 ottobre 2018

Alessandro Meluzzi: «La Massoneria è una grande scuola iniziatica di metodo critico e di tolleranza»

Alessandro Meluzzi con Gustavo Raffi e Tiziano Busca

«La Massoneria è una grande scuola iniziatica di metodo critico e di tolleranza», così Alessandro Meluzzi nell'introduzione a La Massoneria di Joseph de Maistre, recentemente proposta in prima edizione italiana da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno. «Anche io sono stato iniziato massone», scrive Meluzzi che spiega che se la Massoneria ti aiuta a mettere a fuoco la domanda esistenziale, la religione, poi, è la risposta. Questa fu la parabola di un cattolico ortodosso e controrivoluzionario come de Maistre. «Non sono potuto rientrare nel cattolicesimo, sebbene io sia un massone in sonno, perché essere massone esclude dalla Chiesa romana. Perciò mi sono rifugiato nell'accogliente Chiesa ortodossa, alla quale in verità ero già legato».

La copertina del libro

Gabriele La Porta: «La Massoneria è la culla della Cultura»

Gabriele La Porta, con Tiziano Busca e Mauro Cascio

«La Massoneria è la culla della Cultura», così Gabriele La Porta a Sassocorvaro in occasione di un incontro per la preparazione di una serie di eventi sull’ermetismo rinascimentale. Tante, insieme ai ‘fratelli’, le iniziative: dalla Gran Loggia di Rimini a Roma, a casa Nathan. «Io non sono massone», ha aggiunto in un’occasione,  «ma […] mi sono affidato a loro e quindi è venuta fuori anche in questo caso una volontà di stare insieme, di portare avanti un progetto che si poggia sugli angoli fondamentali della nostra esistenza: amore e amore». E l’amore in comune è quello per la philosophia perennis di cui la Massoneria è depositaria, cioè quel grande tesoro sapienziale che ha avuto una delle interpretazioni massime proprio nel Cinquecento. Gabriele La Porta, storico direttore di Rai Notte per quattordici anni, è stato docente di Filosofia antica all’Università di Siena e curato opere di e su Giordano Bruno.

In un'altra occasione con Tiziano Busca e Valentina Marelli

martedì 2 ottobre 2018

Storia di un grembiule errante. Successo a Firenze per la presentazione del libro di Heffler

Enzo Heffler con Tiziano Busca

Storia di un grembiule errante. Successo a Firenze per la presentazione del libro di Enzo Heffler, recentemente pubblicato da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno. Una testimonianza di vita dell'autore, attualmente Gran Tesoriere del Gran Capitolo di Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York, dalle sue prime esperienze in Loggia, fino alle esaltazioni iniziatiche vissute nel Capitolo. Un altro grande momento culturale ed editoriale che va a infittire i tanti contributi e i tanti studi che in questi anni si sono seguiti attorno al Rito di York del Sommo Sacerdote Tiziano Busca.

L'utilità della democrazia

di Giancarlo Elia Valori*

Giancarlo Elia Valori e Tiziano Busca durante un convegno su valori umani ed economia

Davide Casaleggio, amministratore della Casaleggio Associati, la società di consulenza aziendale e informatica proprietaria di fatto del marchio “5 Stelle”, dice, in una recente intervista a “La Verità”, che i modelli novecenteschi di democrazia sono superati.
Dobbiamo, continua Davide Casaleggio, immaginare nuove strade e, senza dubbio, la Rete è “uno strumento straordinario”.
Il Parlamento, sempre secondo il manager informatico-politico, è, da qualche lustro (addirittura, quindi, fin dai tempi dei computer con i quali si poteva solo giocare) un “ente inutile”, proprio come l’Unione nazionale per la Lotta all’Analfabetismo, nata nel 1947, che invece oggi, ancora esistente, sarebbe di nuovo utilissima.
Evitare la delega, quindi, secondo Davide Casaleggio, fino alle supreme autorità. Tutti dicono la loro e poi si fa la sintesi.
Ma chi la può fare questa sintesi? Un governo di tutti? Una ulteriore votazione in Rete? E poi, chi protegge la rappresentanza di quelli che sono ancora in minoranza?
Mi sembra di essere ritornato alle assemblee dei licei degli anni ’70, con richieste pressanti al Presidente USA per far cessare la guerra del Vietnam e consigli non richiesti per le finanze pubbliche, di cui quei simpatici ragazzini non avevano nessuna idea.
Bene, e se, come probabilmente accadrebbe, il Presidente USA non li sente, o se non vi è una unica voce tra gli elettori-cittadini (capita spessissimo, credeteci), allora, ripeto, come si fa?
Si ripete, lo ripeto anch’io, la votazione tra tutti i membri di una nazione, cosa colossale e inverificabile anche con la tecnologia della Rete osannata dall’ attuale Amministratore Delegato della Casaleggio Associati s.r.l., scegliendo per l’espressione della maggioranza? E gli altri, vengono cancellati dal server?
Ma allora ritorniamo lo stesso ad un concetto molto simile alla rappresentanza democratica, dove vince la maggioranza, che però, in questo caso, non potrà non delegare ad altri l’esecuzione del suo volere. Chi sono gli altri? Gli amministratori del sito? I gestori del router?
E sempre lo dico, come tuteliamo, allora, la minoranza, che è invece difesa dai “vecchi” ordinamenti democratici? In una votazione dal basso, quelli che non sono d’accordo con “il maggior numero” sarebbero quindi eliminati dalla politica, magari linciati in effigie, privi di rappresentanza, segnalati a dito per il loro “errore”, come ai tempi delle “Guardie Rosse” cinesi?
Come si vede, il mito della democrazia (dal basso) è pieno di troppe fallacie e contraddizioni, che comunque nulla hanno a che fare con i miracolosi strumenti forniti dalla Rete.
Che, casomai, possono solo amplificarle.
Peraltro, come ha dimostrato anche la rete dell’Associazione Rousseau, anch’essa è piena di “buchi”.
La Rousseau, è noto a tutti, è una associazione fondata da tre soci, con tutti gli incarichi principali detenuti da Davide Casaleggio. Lo statuto non è pubblico. Cosa strana, per una associazione culturale. Il suo oggetto è: “promuovere lo sviluppo della democrazia digitale”
Dall’eguaglianza assoluta al “grande fratello”, è un tragitto che capita spesso, direi sempre.
E infatti, la democrazia, in Rousseau (quello vero) ovvero l’ipospadico ginevrino, si basa su una equivalenza finale, che non esiste né in politica né in natura, tra “volontà generale” e “volontà” di tutti”.
La volonté générale è quella idea che esiste innata in ogni uomo, che può comunque non essere da lui conosciuta né poco né in parte. Qualcuno deve magari dirgliela in toto.
Egli la può comunque scoprire e, quando e se la scopre, non può più fare a mano di seguirla. Come la tigre, che quando mangia l’uomo non può più farne a meno.
Già qui c’è un problema: non si è mai conosciuta, nella storia, una idea assoluta, politica, iscritta da sempre in ogni uomo nello stato di natura e poi da seguire, obbligatoriamente, se si vuole essere onesti con sé stessi.
Lo “stato di natura”, nella storia del pensiero politico, è una fictio filosofica e mitica per spiegare la propria forma ideale di Stato, ma Rousseau, evidentemente, ci crede davvero.
Da ciò deriva, peraltro, che quelli che non la seguono sono i “figli del maligno”, disonesti, nemici del popolo, frase tristemente nota in tutta la storia moderna. E lo sono “per natura” anche loro.
Quindi, quelli che non votano secondo la volontà generale sono da escludere, secondo il programma antico e nuovo di “Rousseau”.
Che voleva, il ginevrino, il ritorno alla natura, proprio perché l’uomo naturale, privo delle pericolose “scienze”, è semplice e non deformato dal sapere, nella sua natura profonda (che allora è innata in ogni uomo, anche lo scienziato, contraddizione, tra le tante, di Rousseau) e quindi non è manipolato dalle scienze, distruttrici della natura e delle qualità migliori dell’uomo.
Tra le scienze distruttrici il ginevrino metterebbe oggi anche l’informatica, state tranquilli.
La “volontà di tutti”, invece, è la fortunata combinazione di tutte le volontà soggettive verso l’unico bene, che è naturalmente la “volontà generale”.
Alla gente, come dice Rousseau, “occorre insegnare a conoscere ciò che astrattamente si vuole”.
E se questa fosse proprio la radice del totalitarismo?
Malgrado i riferimenti del ginevrino a Licurgo, Solone, Mosè, tutti tratti dal manuale del Politico per eccellenza, “il Principe” del Machiavelli, oggi il testo di Rousseau sembra piuttosto precorrere le notti di Norimberga, quelle dei “lunghi coltelli”, le oceaniche adunate di massa del duce, la “giusta linea” di Mao, le “purghe” staliniane, visto che i capi (magari anche della Rete) sanno ciò che è davvero il bene per il popolo che, ancora non ha superato la volontà di tutti per raggiungere la verità-volontà generale, che invece il Capo conosce e precorre.
Ed è sempre esatta, nella sua mente, non deformata dalle scienze, nemmeno da quelle informatiche.
Per uscire da questo che appare, oggi, il punto essenziale di crisi della democrazia odierna, chiamata a risolvere problemi globali con un elettorato legato giustamente al “particulare” machiavelliano, Emmanuel Macron, l’attuale presidente della Francia, erede quindi della monarchia “di tutti i francesi”, aveva studiato, non a caso, nella tesi di dottorato in Scienze Politiche, la vecchia e arcinota teoria del Machiavelli “repubblicano”.
Per due volte Macron non è entrato alla École Normale Superieùre, difficile che sia un buon Presidente.
Il segretario fiorentino è la fonte, insieme a Hobbes, proprio di Rousseau, e Macron rifrigge la vecchia tesi, elaborata per la prima volta proprio da Rousseau, e ripetuta malamente in Italia da Ugo Foscolo nei Sepolcri, dove Machiavelli è definito come “quel grande che temprato lo scettro ai regnator gli allor ne sfronda”.
Mussolini, nel 1924, definisce la fonte di Rousseau (e Hobbes sarebbe peggio), ovvero sempre Machiavelli, “il vademecum dell’uomo di Governo”. Ed è vero, anche oggi.
Ecco quindi da dove viene la teoria politica di Rousseau. Ma il ginevrino lo deforma nel Machiavelli universale, che esisterebbe nella mente e nel cuore di ogni uomo. Impossibile.
Ma la questione della democrazia rappresentativa è più moderna.
È infatti vero che la democrazia, a parte Atene, ovvero come mito di fondazione dell’evo moderno, nasce dai movimenti popolari e ereticali del tardo medioevo.
In questo caso siamo al “formaggio e i vermi” di Carlo Ginzburg, con l’eresia gastronomica e metaforica di Domenico Scandella, mugnaio, poi i Paesi di Cuccagna sperimentati nei carnevali, o le tante finis historiae che, da Fra Dolcino a Pietro Valdo e ai seguaci di Giacchino da Fiore, preconizzano tutte, in vario modo, l’età dello Spirito Santo.
Queste tensioni anti-verticistiche del medioevo si fondono, poi, come fatti politici e qundi religiosi, nel puritanesimo, allievo poco colto dei Càtari, distrutti dai loro simili Crociati; e dalla Chiesa di Roma.
Con il puritanesimo anglosassone, pieno di memorie precristiane, nasce la religione che non si rivolge solamente contro le caste di Roma o di Canterbury, ma cerca direttamente l’autorganizzazione delle masse per liberare il popolo dalla schiavitù, dall’oppressione, dalla sottoposizione cieca e servile al Re o alla casta sacerdotale.
Con la Rivoluzione britannica del Lungo Parlamento (1640) la tradizione puritana diviene poi esplicito progetto politico, di massa, in cui la religione si fonde con la rivoluzione popolare.
Altri, banali, parlerebbero di “rivoluzione borghese”, che ci fu appena in quella Francese del 1789, ma certo non ci fu in quella britannica, che vide subito la piccola borghesia già integrata nel popolo “basso”, mentre l’altra tentava l’arrembaggio alle classi nobili.
 L’Ancien Régime muore però, come ce lo ha insegnato Arno Mayer, con la fine della Belle Époque.
Tutte le matrici delle rivoluzioni, dal Medioevo alle rivolte moderne e apparentemente “laiche”, sono quindi cristiane.
Tutte le rivoluzioni sono per l’eguaglianza tra gli uomini, tra uomini e donne, per il richiamo alla legge naturale, che viene in seguito distorta dalla tradizione tomista fino a diventare un mito laico.
Ma il laicismo settecentesco si rifà, anche quando non se ne accorge, alla tradizione dei rivoltosi medievali, che maneggiavano la Bibbia e il Vangelo come basi della loro nuova, e primitiva e semplice, società.
Con molti paradossi, che vedremo proprio nello Stato Roussoviano.
Per esempio, Sylvain Maréchal, teorico quasi comunista dell’’età dell’oro” postrivoluzionaria, è un poeta arcadico, piuttosto mediocre, ma soprattutto è autore della “Proposta di Legge per proibire alle donne l’insegnamento della lettura e della scrittura”. Per allontanarle, è ovvio, dalla “deformazione” apportata agli uomini dalle Scienze.
È dal mito dell’età dell’oro, l’opposto logico e il ritorno inevitabile dello Stato di Natura, che arriva la “fine dei tempi”, quella che genera il Terrore, teorizzato anche da Marèchal, ovvero la tecnica per eliminare i “peccatori politici”, quelli che non si adeguano alla “democrazia diretta” in voga in quel momento.
E il mito della democrazia “diretta” torna ad ogni giro della storia.
Ostrogorski, che era però uno storico antico, parla di democrazia diretta come fenomeno atto ad evitare la degenerazione oligarchica dei partiti.
Ma un partito invisibile, che “gira nella Rete” e fa eleggere parlamentari con quei voti che non arriverebbero a nominare nemmeno un consigliere comunale a Caravaggio, non è certamente una rivolta contro le oligarchie, ma una oligarchia esso stesso, peraltro molto meno penetrabile dei partiti tradizionali.
Che, certo, anche loro presentano spesso candidati meno che mediocri, ma almeno i cittadini li vedono in televisione, o alla radio, e li “pesano”. Non li selezionano nelle segrete consorterie delle “parlamentarie” internettiane.
Come diceva Georg Christoph Lichtenberg, “i voti si pesano, non si contano solamente”.
Ma il peso vale sempre in due direzioni: dai cittadini ai parlamentari e nella via inversa.
E questo è il ruolo precipuo delle democrazie parlamentari. Esse selezionano i membri del Parlamento, e non solo sul piano della affinità tra le loro idee e quelle del candidato.
Ma anche sul piano delle professionalità specifiche dei prescelti, che pure possono essere adattate alle ideologie che, per voto di maggioranza, afferiscono nell’Aula.
Per usare metaforicamente i termini di Deng Xiaoping, l’autore delle “Quattro Modernizzazioni” cinesi, “meglio esperto che rosso”.
Con le “Guardie Rosse” che affermavano l’esatto contrario, la Cina era un vero disastro economico.
E, come ci ha insegnato Benjamin Constant, la democrazia ateniese era basata sulla identità locale e antica, oltre che genetica, dei selezionati elettori della città attica, che sceglievano certo da soli distribuendosi le cariche ma, soprattutto, andavano in guerra da soli.
Oggi, dopo la stabilizzazione post-1789, dice ancora Constant, il cittadino è un “privato” e si occupa del suo, direbbe Machiavelli, particulare.
Quindi non può non scegliere alcuni, che ritiene insieme a lui politicamente vicini e anche abbastanza “esperti” per condurre gli affari dello Stato, che egli non può mai conoscere appieno e che, essendo ben più complessi di quelli tipici di una antica città di mercanti-agricoltori, non potrebbe certamente risolvere da solo.
Ecco la ratio operativa e insostituibile della democrazia dei moderni.
E poi, occorrono sempre la Storia e la Passione. Senza Mazzini, Garibaldi, De Gasperi, Togliatti, Moro, Cossiga e tanti altri, non ci sarebbe stata l’Italia. Monarchica e Repubblicana.
Senza un’Idea, un progetto metapolitico, un Mito, una Idea-Forza per la quale si può anche morire, e da Eroi, non esiste né uno Stato, né i Confini, né classi dirigenti degne di questo nome.
La Resistenza antifascista è stata posta in atto da circa 13.000 uomini e donne, mentre alla RSI aderirono, con successive defezioni di massa, 558.000 militari in Servizio Permanente Effettivo.
Il Risorgimento non si può fare senza eroi, malgrado quello che diceva Piero Gobetti, senza i capi non ci sono le masse, e non si creano i miti che pure hanno generato l’ideale della “democrazia diretta”.
Ho perfino qualche dubbio sul Risorgimento “Rivoluzione incompiuta” di Gramsci. Tra i Mille della missione nelle due Sicilie c’erano molti impiegati, artigiani, piccoli imprenditori, perfino operai. Anche loro erano, a tutti gli effetti, Eroi del Risorgimento. La piccola borghesia, motore dell’Italia.
Ecco, non vorremmo che, con la selezione attuale sulla Rete, con qualche eccezione, dei parlamentari e dei dirigenti del MoVimento 5 Stelle, si arrivasse all’idea, già peraltro apertamente manifestata da tale organizzazione, che “uno vale uno”.
Lo pensava, questo ben principio, anche il boia rivoluzionario che uccise Lavoisier, durante il Terrore, quel geniale fondatore della chimica moderna: “La repubblica non ha bisogno della scienza!” Urlò uccidendolo.
Già, ma oggi, senza le equazioni di Lavoisier, non otterreste nemmeno il bicarbonato di sodio per digerire i pasti della buvette.
Ecco, qui volevo arrivare: uno non sarà mai uno. Ed è un vero pericolo pubblico numero uno il pensarlo.
Se non aveste avuto Guido Carli, un caro amico che qui ricordo con affetto, i vostri nonni o padri non avrebbero avuto il “miracolo economico”.
E mettere il primo che passa all’”Ufficio cambi” sarebbe stato un colossale disastro, indipendentemente dal titolo di studio del passante.
Chiedete anche al suo migliore allievo, Paolo Savona.
Se non ci fosse stato Francesco Cossiga alla Presidenza della Repubblica, saremmo stati inseriti presto nel limbo della NATO e della Unione Europea, con inimmaginabili, nemmeno oggi, riflessi finanziari e industriali.

Uno non sarà mai uno. Ma vi auguro di trovare, se mai ci riuscirete, qualcuno che non possa mai essere solo un “uno”.

Elia Valori con Mauro Cascio e Tiziana Della Rocca (Il Foglio, Il Fatto quotidiano) durante lo stesso convegno

Honorable de l’Académie des Sciences de l’Institut de France

A Pontremoli il I Salone del Libro Massonico e di Studi Iniziatici Tradizionali. Patrocinio del Rito di York


lunedì 1 ottobre 2018

«Piazza Dalmazia» al Teatro Tertulliano. Tiziano Busca: «Questo siamo noi: cercatori di senso»

Margò Volo, Tiziano Busca, Egidio Senatore, Furio Bigi

Grande successo al Teatro Tertulliano di Milano per la 'mise en space' «Piazza Dalmazia» di Raffaele Bruno dall'omonimo romanzo di Mauro Cascio, con Margò Volo. Diplomata al Piccolo, nota al grande pubblico della televisione per aver lavorato con Iacchetti, Gene Gnocchi, Luca e Paolo e prossimamente al cinema nell'ultimo film con Boldi e De Sica, Margò ha divertito, emozionato, fatto riflettere, dando corpo e sangue al testo del filosofo pontino, rendendone anche le sfumature.
«La filosofia si è fatta presenza», ha detto Tiziano Busca che con il Gran Capitolo del Rito di York ha patrocinato l'iniziativa. «Il racconto di questo viaggio all'apparenza così facile, così possibile, è un qualcosa che tutti ci riguarda. Abbiamo tutti una nostra piazza Dalmazia che può ricomporre il nostro senso, ed è il lavoro dell'iniziato, del massone. E qui c'è il grottesco che ci viene raccontato da questo testo straordinario. Litighiamo su come arrivarci, magari, se a piedi, se col 38, se in taxi, se in Metro. Litighiamo perché siamo convinti che ci sia una strada più strada delle altre. Che ci sia un percorso principe, l'unico, il migliore. E alla fine il viaggio nemmeno lo facciamo. Lo possiamo giusto immaginare. E raccontare qualcosa di presunto, non qualcosa di vero. È l'esatta fotografia della conoscenza e delle strade che ad essa conducono. Litighiamo su quale approccio al sacro adottare, e passiamo la vita a litigare, Guènon è meglio di Evola, l'Alchimia è più potente della Cabala, meglio i Sufi, no meglio la via mistica, no meglio la via religiosa. E la Conoscenza se ne rimane là, inesplorata. Come una piazza in mezzo a una città con tante vie che ti ci fanno arrivare. Solo che tu stai litigando. Stai aspettando il 38 sotto la fermata. Magari aspetti tanto e il 38 non arriva. Questa è l'amarezza: i 38 arrivano quando noi da quella fermata ce ne siamo già andati».
La serata è stata magistralmente presentata da Egidio Senatore. Con (meravigliosi) inserimenti musicali di Furio Bigi.

Roberto Gervaso e la Massoneria

Roberto Gervaso

La Massoneria non deve passare la vita a difendersi, anche perché non deve mercanteggiare il suo diritto all'esistenza, non deve rendere conto a nessuno. Ma bisogna registrare che, timidamente, il mondo culturale sta cominciando a schierarsi e a prendere posizione contro le persecuzioni. Recentemente la Massoneria si è confrontata con Ernesto Galli della Loggia, Alessandro Giuli, Giancarlo Loquenzi e Piergiorgio Odifreddi; Tiziano Busca ha incontrato Diego Fusaro e Marco Taradash. Nei mesi scorsi hanno pubblicamente concesso qualcosa Paolo Guzzanti e Paolo Mieli, hanno preso posizione in maniera più decisa Daniele Capezzone, prima e Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi Paone è impegnato in opera di divulgazione e conoscenza, mentre si è tornati a citare le posizioni di curiosità e ammirazione per la Massoneria di Luciano de Crescenzo (che in un primo momento sembrò ostile, con un giudizio tranchant sull'appartenenza di Totò). A questa galleria dobbiamo aggiungere Roberto Gervaso, che sulle colonne de Il Tempo in questo periodo di caccia alle streghe ha parlato di 'persecuzioni da operetta'. Gervaso, che non ha mai nascosto la sua appartenenza, ha dedicato all'argomento un libro edito anni fa da Bompiani: I fratelli maledetti. Storia della Massoneria.

«La Massoneria è un'istituzione speculativa e filantropica a scopo iniziatico. Aconfessionale e apolitica». Ha scritto l'Illuminismo, suoi sono gli ideali di Fratellanza, Uguaglianza e Tolleranza, come ancora oggi ricordano le Logge. Ma anche di libertà (quanto spirito massonico nei Rotary, nella Croce Rossa, nello scoutismo, nell'ONU). «Scuola di perfezionamento interiore, storicizza, cioè 'laicizza', la parola di Cristo, e a questo deve la sua universalità. [...] I suoi adepti ricercano quei significati esistenziali, refrattari a dogmi, che sono patrimonio inalienabile dell'uomo. Nessun Fratello può percorrere esclusivamente una via esclusivamente interiore o esclusivamente esteriore: l'una e l'altra devono compenetrarsi, fondersi, vicendevolmente arricchirsi. Le esperienze profonde dei Figli della Luce non sono comunicabili, ma sono condivisibili con tutti coloro che le hanno vissute. Non si può conoscere il sapore di un'arancia o di un vino se non dopo averli assaggiati. Fuor di metafora, solo attraverso l'iniziazione l'individuo acquista coscienza di ciò che è e di ciò che può diventare, se lo vuole. Solo attraverso l'iniziazione coglie l'essenza della vita, cioè la sua sacralità, che prescinde da ogni fede ufficiale, pur rispettandole tutte» (I fratelli maledetti, p.343).