mercoledì 30 aprile 2008

Presentazione dei libri dei Fr.lli L. Leoni e A. Palmieri


ROCCELLA IONICA 10 maggio 2008. Ex convento dei Minimi – P.zza S. Vittorio. Il G.O.I., il Collegio circoscrizionale dei MM.VV. della Calabria e il Consiglio dei MM.VV. dell’Alto Jonio Reggino invitano alla presentazione del libro di Lionello Leoni “Il Libero Muratore – Un Ulisside del terzo millennio?” e mostra di cimeli massonici. Info: Cav. Francesco Gallo 0964.20702 – Dott. Giovanni Pascale 339.4079909

Nel corso della medesima manifestazione sarà presentato anche il libro del Fr. Aurelio Palmieri " Quei liberatori dell'oscuro - I Martiri e patrioti della storia calabrese dal 1750 al 1900- edizioni " Città del Sole" Reggio Calabria

martedì 29 aprile 2008

Il Grande Oratore Aggiunto del G.O.I. a Pesaro e Urbino per un'incontro-conferenza


Il Grande Oratore Aggiunto del G.O.I. Ben Parodi di Belsito sarà a Pesaro il giorno 9 maggio alle ore 20 presso la casa massonica all'oriente di pesaro, fano urbino per un incontro-conferenza sul tema: "morte e rinascita".

Ad Urbino invece sarà presente con la conferenza pubblica alla università palazzo veterani alle ore 16.00 con il tema: i gattopardi una categoria dello spirito.

L'autore


Bent Parodi (Copenaghen, 1943) giornalista e scrittore è laureato in filosofia e si è specializzato in storia comparata delle religioni arcaiche orientali, indirizzando i suoi interessi nell'area del mito e della dimensione iniziatica.

E’ Grande Oratore Aggiunto del G.O.I.

Fra le sue principali pubblicazioni: "Akhenaton, la religione del sole".

"Testimonianze egizie", "La Triquetra", "La religiosità egizia in Sicilia", "Il silenzio pitagorico", "La parola svelata", "Dimmi come ti chiami", "Il cammino della vita", "L'iniziazione", "Il principe mago" (romanzo edito da Sellerio), "Architettura e mito", "I culti occulti", "Il tuo nome è Pandora", "Il mito dell'amore", "Oltre lo zero", "I cognomi".

Di nobile famiglia ligure, imparentata con i Gattopardi siciliani, Bent Parodi vive a Palermo.

Nel 1980 ha vinto il Premio internazionale Nietzsche per la saggistica filosofica.

E' presidente della Fondazione "Famiglia Piccolo" di Capo d'Orlando; ha diretto una collana di storia e fenomenologia delle religioni. Dal 1998 è Presidente dell'Ordine dei giornalisti della Sicilia.




Anita Garibaldi. Eroina dei due mondi


Il nostro caro Fr.llo e Compagno G. Trentini, studioso della figura di Giuseppe Garibaldi, mi fece pervenire questa sua traduzione su Anita Garibaldi effettuata su di un lavoro di Wolfang Ludwig Rau. Mi piace riportarla sul Blog nella speranza di fare una cosa utile e piacevole a tutti gli amanti della storia e della vita del nostro illustre Fr.llo e G:.M:. Giuseppe Garibaldi. (A.Duranti)

ANITA GARIBALDI - Ana Maria de Jesus Ribeiro – nacque nel 1821 a Morrinhos, Laguna, in quel tempo provincia di Santa Catarina.

I suoi genitori , Bento Ribeiro da Silva e Maria Antonia de Jesus, erano poveri però onorati.

Dal padre, pare abbia ereditato l’energia e il coraggio, rivelando, fin da bambina, un carattere indipendente e risoluto.

Nel 1835, già orfana del padre, si sposò, a 14 anni, per insistenza della madre, con Manoel Duarte de Aguiar, nella Chiesa Madre, Santo Antonio degli Angeli di Laguna.

Il breve matrimonio, senza affinità e senza figli si rivelò un fallimento, seguito dalla separazione.

A18 anni conobbe Giuseppe Garibaldi che arrivò, con le truppe “farrophilhas” di Davì Canabarro e Joaquim Teixera Nunes, a conquistare Laguna nel luglio del 1839, fondando la “ Repùblica Juliana” dei Cento giorni.

Garibaldi arrivò a Laguna con la fama di eroe per l’episodio epico di essere riuscito a trasportare, via terra, le due imbarcazioni “Farroupilha” e “Seival” da Capivarì a Tramandaì e per il successivo salvataggio da un naufragio della prima, a sud del Capo di Santa Marta.

Il suo incontro con Anita fu amore a prima vista, dando origine ad uno dei più bei romanzi d’amore e di dedizione incondizionata.

Il 20 di Ottobre del 1839 Anita decide di seguire Giuseppe Garibaldi, imbarcandosi sulla sua nave pronta a salpare per una spedizione in corso per giungere Cananéia.

La loro luna di miele fu un avvenimento di grande drammaticità.

In Imbituba avviene il suo battesimo del fuoco, essendo, i corsari, attaccati dalle forze marittime legali.

Giorni dopo, il 15 di novembre, Anita dimostra il suo coraggio impari e amore eroico a Garibaldi e in occasione della celebre battaglia navale di Laguna, contro Frederico Mariath, si espone a mille pericoli mortali nell’attraversare la zona di combattimento, per dodici volte, a bordo di una piccola scialuppa, trasportando munizioni nel mezzo di una vera carneficina umana.

Con la fine dell’effimera “Repùblica Lagunense”, la coppia ,è costretta alla ritirata e si dirige verso il sud.

Scalando montagne, Anita combatte al lato di Garibaldi in Santa Vittoria, passa il Natale in Lages, ed è parte attiva nel combattimento delle “Forquilhas”(Curitibanos) a mezzanotte del 12 gennaio seguente.

Fatta prigioniera da Melo Albuquerque, ottiene da questo comandante il permesso di cercare, nel campo di battaglia, il cadavere di Garibaldi che era stato dato per morto. Fugge poi , in modo rocambolesco, addentrandosi nella boscaglia, attraversando il Rio Canoas a nuoto, rincontrando le truppe in ritirata e il suo Giuseppe, otto giorni dopo.

Il 16 settembre del 1840 nacque il suo primogenito Menotti, in Mostardas, nella regione della Lagoas dos Patos (Laguna delle Anatre), nel Rio Grande do Sul.

Dodici giorni dopo il parto, è obbligata a fuggire, drammaticamente , a cavallo, seminuda e con il bambino in braccio, dovuto ad un attacco notturno di Pedro de Abreu avvenuto durante l’assenza di Garibaldi.

Ritrovatolo poi, Anita e il figlio, lo seguirono pure, nella successiva grande ritirata attraverso la micidiale valle del Rio das Antas, dalla quale, come racconta lo stesso Garibaldi, fu la più spaventosa fra tutte le attraversate, e che lo straordinario coraggio di Anita riuscì a salvare il figlio, all’ultimo momento.

Nel 1841, congedato da Bento Gonçalves, Garibaldi con la sua piccola famiglia giunge a Montevideo, si arruola e prende parte alle lotte uruguiane contro il tiranno Rosas.

Il 26marzo del 1842, Garibaldi si sposa con Anita nell’antica Chiesa di San Francesco d’Assisi.

Negli anni seguenti , Anita partorisce altri tre figli, Rosita, Teresita e Ricciotti.

Rosita non riesce a sopravvivere ad un attacco di difterite, morendo a soli trenta mesi, lasciando i genitori disperati.

Alla fine del 1847 assieme ai suoi tre figli, Anita parte per l’Italia, sosta a Genova e a Nizza, ed è seguita dal marito dopo pochi mesi.

In Italia, Anita Garibaldi diede innumerevoli dimostrazioni di possedere una elevata dote intellettuale, risultando degna sposa dell’eroe italiano la cui stella inizia a brillare in tutto il mondo.

Sfortunatamente la vita di Anita fu troppo breve.

A metà del 1849 va a Roma assediata dai francesi e combatte al fianco del marito e con lui e la sua Legione Italiana fa parte della nota ritirata, dando ripetutamente dimostrazione di grande dignità e di coraggio in diversi episodi di prodezza di fronte ai nemici austriaci.

Gravida per la quinta volta e molto ammalata non accetta i consigli di rimanere a San Marino per ristabilirsi.

Non vuole staccarsi dal marito proprio quando quasi tutti lo stavano abbandonando.

Accompagnato da pochi fedeli zigzagando fra i pantani a nord di Ravenna , fuggendo dagli Austriaci , i quali lo avevano condannato a morte come pure i garibaldini e tutti coloro che lo avessero aiutato , Giuseppe Garibaldi vide deperire rapidamente la donna che più amò nella sua vita e che , come egli disse, dotata di un coraggio che lui stesso avrebbe desiderato avere! Verso le ore 19 del giorno 4 agosto 1849 Anita Garibaldi muore fra le braccia del suo sposo in pianto, lontana dai figli, in una cameretta del primo piano nella casa del fratello Ravaglia a Mandriole, vicino a Sant’Alberto di Romagna.

WOLFGANG LUDWIG RAU

Traduzione: G. Trentini (8 maggio 2006)







domenica 27 aprile 2008

Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie


Autore: Riccardo Corsi - edizioni ANANKE TORINO pagine 270.


Il Fr:. R.Corsi è noto a tanti, grazie anche alla sua azione di divulgazione di informazioni relative alla Libera Muratoria che gestisce da anni a favore della comunione. Non bastasse ciò, egli è anche autore di una pubblicazione che va a colmare un vuoto molto importante, infatti ha pubblicato un volume che raccoglie i Rituali della Tradizione Libero Muratoria, dal titolo Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie.

Grazie ad anni di ricerche sono stati raccolti e revisionati i rituali "non ufficiali" che vengono praticati nelle Logge del Grande Oriente d'Italia: l'Agape Rituale, il Riconoscimento Coniugale, l'Adozione degli Ulivelli, la Cerimonia Funebre, le celebrazioni per il Solstizio d'Inverno e per quello d'Estate.

Tutte le cerimonie che possono essere celebrate sono state riportate in dettaglio ed arricchite da una simbologia di facile lettura.

Il libro, infine, è corredato di tre artistici disegni dei Quadri di Loggia per i tre gradi.

Il volume è stato presentato da Luigi Sessa, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia, che così ha valutato il lavoro:

“ Da anni è sentita l'esigenza di trovare una letteratura specializzata in cui possano essere facilmente reperite le più comuni formule ritualistiche cui ispirarsi correttamente per porre in essere una cerimonia qualsiasi.

Il nostro Autore, forse per sua particolare vocazione, non per niente per sua professione è alquanto abituato ai pericoli ed ai rischi di possibili esplosioni, non ci ha pensato due volte a cimentarsi nell'arduo compito di realizzare una raccolta di "Rituali", adatti alle molteplici e più svariate esigenze della vita massonica.

Siamo sicuri che i lettori di questa Opera, rendendosi conto della intrinseca difficoltà della sua realizzazione, ne apprezzeranno vieppiù la pubblicazione, nella certezza di poter trovare in questo nuovo compendio, quanto meno, un corretto indirizzo di procedura, conforme alla tradizione massonica italiana.

I Fr.lli e Compagni che fossero interessati a venirne in possesso possono farne richiesta con Spedizione in contrassegno a 20 euro, ordinandolo a: ANANKE srl. - via Lodi, 27/C - 10152 TORINO - email: info@ananke-edizioni.com oppure Acquistarlo direttamente a 19 euro, presso: LIBRERIA ZANABONI - corso Vittorio Emanuele II, 41 - TORINO

Da Mazzini al Campidoglio. Vita di Ernesto Nathan


Si è avvalso della prefazione di Walter Veltroni il volume a firma di Nadia Ciani, studiosa dei problemi e della storia della città di Roma, "Da Mazzini al Campidoglio. Vita di Ernesto Nathan".

Il volume, edito da Ediesse nella collana Storia e Memoria (pp.289, euro15), è dedicato all'evoluzione del pensiero politico di Ernesto Nathan e al suo impegno nel quadro delle vicende dell'Italia post-unitaria e di Roma Capitale.

Sindaco di Roma dal 1907 al 1913, Nathan resta una figura di bruciante attualità, per l'elevata moralità con cui condusse la cosa pubblica.

Resta emblematica la sua dura lotta contro gli episodi di corruzione che si verificarono in epoca crispina; così come emblematico resta il suo impegno nei diversi tentativi per un'unità di intenti e di azione tra le diverse voci del movimento democratico di quegli anni, con l'obiettivo di costruire un'alternativa di progresso sociale e politico per l'Italia.

Dalle prime esperienze nel movimento mazziniano e nelle ipotesi unitarie dell'Estrema Sinistra, alle attività di assessore della Giunta capitolina (1889-90), fondatore della Società Dante Alighieri, protagonista del Patto di Roma, consigliere provinciale a Pesaro, candidato alle elezioni politiche e, soprattutto, Gran Maestro della Massoneria, in un fitto intreccio con la storia politica italiana e con i suoi protagonisti.

"Ernesto Nathan - questo sindaco "anomalo" per la città di Roma, perché inglese di nascita, ebreo e massone - impresse alla sua attività di amministratore i tratti di una integrità morale che gli veniva riconosciuta da amici e avversari", scrive Veltroni nella sua prefazione "Nei sei anni in cui Roma venne governata dalla giunta democratica da lui diretta, si delinearono nuove scelte urbanistiche e si realizzarono importanti innovazioni nei servizi pubblici e nel campo dell'istruzione e dell'edilizia scolastica, ma credo che lascito fondamentale di quegli anni rimane il
processo di democratizzazione che per la prima volta investì la città".


venerdì 25 aprile 2008

Un nuovo libro su Domizio Torregiani


Di Garosi Alcide a cura di Saverio Battente con la prefazione del G.M. Gustavo Raffi, è stato editato da Primamedia editore 112 pag. €.14.00 il volume “Il dottore e il maestro. Al confino di polizia con Domizio Torrigiani”.


La storia di Domizio Torrigiani, Gran Maestro della Massoneria, è nota.


Meno conosciuta finora è invece la vicenda personale di recluso dal fascismo al confino di polizia di Montefiascone dove passò alcuni mesi nel 1929


La sua vita quotidiana, le sue idee, la sua figura sono raccontati da un giovane medico Alcide Garosi, che lo ebbe in cura in quel periodo.


In questo memoriale finora inedito vi è così anche la storia di una conversione" inattesa.


Dopo quell'incontro insolito e straordinario lo stesso Garosi, già segretario del Fascio a Montalcino, rinnegherà il suo passato politico per aderire ai valori e agli ideali della Massoneria.


In questo memoriale finora inedito vi è così anche la storia di una conversione" inattesa.


Dopo quell'incontro insolito e straordinario lo stesso Garosi, già segretario del Fascio a Montalcino, rinnegherà il suo passato politico per aderire ai valori e agli ideali della Massoneria.


In questo memoriale finora inedito vi è così anche la storia di una conversione" inattesa.


Dopo quell'incontro insolito e straordinario lo stesso Garosi, già segretario del Fascio a Montalcino, rinnegherà il suo passato politico per aderire ai valori e agli ideali della Massoneria.

Il testo contiene la prefazione di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia e il patrocinio della Massoneria Universale - Comunione Italiana Grande Oriente d'Italia Palazzo Giustiniani.


Per richiedere una copia e per maggiori informazioni: 0577/391787 - prima.media@agenziaimpress.it






giovedì 24 aprile 2008

Così puoi donare il tuo cinque per mille


In Torino, dal 1886, è attiva l’Associazione Asili Notturni Umberto I.


Gli Asili Notturni offrono alloggio gratuito ai meno fortunati (8.000 ricoveri all’anno), distribuiscono anche pasti caldi (70-75.000 pasti serali) e abiti ai più bisognosi, e per coloro che hanno necessità mediche è disponibile un ambulatorio che fornisce un servizio di medicina generale e medici oculisti che consegnano occhiali e anche medici odontoiatri che oltre alle cure applicano protesi realizzate da odontotecnici.


Tutto è realizzato con l’opera dei Fratelli delle Logge di Torino del Grande Oriente d’Italia, Palazzo Giustiniani.


Dagli Asili Notturni è nata anche l’Associazione Piccolo Cosmo che con 65 posti letto è la più importante associazione italiana nel fornire alloggio totalmente gratuito (4.400 presenze nel 2007), ai bambini e adulti ed ai loro familiari che si portano in Torino per cure mediche, particolarmente di tipo oncologico.


Le associazioni traggono i fondi per il loro sostentamento anche dall’opzione del 5 mille che viene destinato tramite la dichiarazione dei redditi.


L’esercizio dell’opzione del cinque per mille non comporta nessun costo a carico del contribuente, per questo raccomando a tutti di esercitare tale possibilità e di coinvolgere tutti i parenti, gli amici, i conoscenti, diffondendo la comunicazione qui unita e convincendoli ad esercitare questa scelta a nostro favore.


Per donare il Vostro cinque per mille agli Asili Notturni Umberto I dovrete seguire le seguenti indicazioni:
1) FIRMARE sotto la voce “ Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale etc…..”
2) INSERIRE NELL’APPOSITO SPAZIO IL SEGUENTE CODICE FISCALE: 80095950012

lunedì 21 aprile 2008

Bicentenario del Fr:. Antonio Meucci



200° della nascita di Antonio Meucci. Un ricco programma per celebrare il genio della creatività fiorentina.


Le manifestazioni cercheranno di ricostruire la tradizione tecnico-scientifica della Firenze di Meucci, cioè del primo Ottocento, illustrando anche con un percorso didattico museale i luoghi del sapere dell'epoca.
Ma anche un incontro scientifico di alto livello, in collaborazione con il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, aiuterà a fare il punto sulla ricerca scientifica del settore".
I primi appuntamenti sono stati domenica 13, con un concerto dell'Orchestra dell'Università d Firenze dedicato a Meucci, presso il Teatro della Pergola, e martedì 15 aprile (Aula Magna dell'Università) con la manifestazione di apertura, nel corso della quale è effettuato anche lo speciale annullo filatelico.
Al Teatro della Pergola - dove Meucci costruì un tubo acustico per comunicare dal piano del palcoscenico a quello dei "soffittisti" - giovedì 17 aprile è stata inaugurata la mostra "Scene dell'ingegno: la Pergola di Firenze ai tempi di Antonio Meucci, tra storia e tecnica" (Teatro della Pergola). Venerdì 18 aprile, i Presidi delle Facoltà di Ingegneria italiane hanno promosso il convegno a carattere storico "L'Ingegneria delle Telecomunicazioni in Italia tra ‘800 e ‘900".
Sarà ristampata inoltre, a cura della casa editrice digitale dell'ateneo, Firenze University Press, la relazione presentata da Luigi Respighi nel 1930 a Guglielmo Marconi, allora presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, "Sulla priorità di Antonio Meucci nell'invenzione del telefono", che rappresenta la prima, autorevole, rivedicazione della priorità di Antonio Meucci in un'invenzione che ha cambiato il mondo.
Il Museo di Storia Naturale dell'ateneo organizzerà, invece, un percorso espositivo su "I luoghi del sapere tecnico-scientifico nella Firenze di primo Ottocento".
Occorre ricordare che Meucci si formò all'Accademia di Belle Arti di Firenze frequentando il Conservatorio di Arti e Mestieri.
Questo comprendeva un Museo delle Macchine e un Laboratorio per la fabbricazione di macchine e strumenti di Fisica, diretti da Felice Gori che era "Real Macchinista" presso il Regio Museo di Fisica e Storia Naturale.
La scuola di Chimica dell'Accademia, frequentata da Meucci, era diretta da Antonio Targioni Tozzetti, che diventerà nel 1829 direttore del Giardino dei Semplici, l'attuale Orto Botanico del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze".
In programma anche i convegni "Comunicare nella Toscana degli anni giovanili di Antonio Meucci" al Gabinetto Vieusseux e un simposio storico-scientifico su "Scienza e tecnica nella Firenze di Antonio Meucci" con la partecipazione del Museo di Storia della Scienza.Nella seconda parte dell'anno, fra le manifestazioni in programma, un cineforum a cura della Mediateca Regionale Toscana che proporrà una rassegna di film e filmati legati al telefono o a tematiche correlate; un concorso di opere "manifatturiere" in marmo/legno e grafiche rivolto agli studenti dell'Istituto del Marmo di Carrara, gli Istituti d'Arte ed i Licei Artistici della Toscana; l'istituzione di un "Premio di Laurea Meucci-Marconi", allo scopo di incentivare i giovani ad entrare nel mondo della ricerca scientifica, nel nome dei due grandi inventori italiani.
Enti promotori del Comitato per il bicentenario, oltre all'Università di Firenze, sono Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Ministero della Pubblica Istruzione-Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, CNIT-Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, Ente Teatrale Italiano-Teatro della Pergola, Fondazione per la Ricerca e l'Innovazione, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, Telecom Italia.

(Comunicato da Moreno Milighetti, Vicepresidente del Collegio MMVV Toscana)

Il programma completo delle manifestazioni è disponibile all'indirizzo http://meucci.ing.unifi.it/
(Università di Firenze)

Aiutiamo Fabio "Fasullo" per gli amici.

Ricevo dal Fr. e Compagno C. Mario una richiesta di aiuto che mi permetto di pubblicare sul Blog per ampliarne la diffusione invitando tutti a rafforzare la "catena d'unione" che in questi casi particolari dovrebbe trovare la sua massima espressione ed efficacia. Forza Fabio! (A.Duranti)



Carissimi,
Vi scrivo per segnalarvi il caso del nipote di un fratello della mia Ausonia, Giogo Aimo, da tempo passato all'Oriente Eterno.
Il bambino, Fabio o Fasullo per gli amici, ha poco più di 3 anni ed è nato con una grave malformazione cardiaca che alcuni mesi or sono ha provocato inictus celebrale.


Le sue condizioni sono migliorate, ma per una più completaripresa necessiterebbe di una riabilitazione particolare che viene eseguitanegli Stati Uniti.
I suoi genitori hanno lanciato una richiesta di aiuto anche via Internet,dal sito http://www.fabullo.it/ <http://www.fabullo.it/> , dal quale potrai ricavare maggiori informazioni.
I bambini sono il nostro futuro, dobbiamo aiutarli a cresce, dobbiamo fare di tutto affinché tutti loro abbiano le stesse possibilità.

Con affetto , Mario Cifarelli

Un Blog davvero bello tutto da vedere!



Caro Almerindo, sono Ottorino Catani, compagno del Capitolo Ugo dei Pagani di Napoli e volevo complimentarmi con te per la dedizione e la grande passione con cui stai curando questo magnifico blog sul rito di York.
Anch'io curo un blog : è quello della mia loggia di appartenenza Bovio Caracciolo 199 all'Oriente di Napoli (http://www.boviocaracciolo.com/) e ti posso confessare che ti "osservo" con frequenza e viva fascinazione per la scelta dei temi dibattuti,la semplicità del linguaggio utilizzato e la fresca pulizia dei tuoi testi.Insomma sei un mio punto di riferimento.....sei stato scelto tra i link più interessanti del nostro blog.
La nostra è una loggia emulation ed in quanto tale cerca di sposare con "osservanza" il rigore della Tradizione e la necessità di essere al passo con i tempi.
Abbiamo quindi cercato di impostare un "format" risoluto e nello stesso tempo "generoso".
Internet è un mondo meraviglioso, ma anche estremamente pericoloso.
Potrebbe rappresentare la lingua universale, la parola perduta, la vittoria finale sulla babele degli anacronistici dialetti e gerghi umani.
Ma internet è anche la trappola degli orchi, delle truffe, delle privacy violate, ed il trionfo di una scadente sottocultura informativa e mediatica.
Sarei onorato di poter condividere con te argomenti, temi, consigli o difficoltà che potremmo incontrare in questo arduo percorso di comunicazione digitale.
Con la speranza di abbracciarti a Maggio in Pesaro ti auguro buon lavoro.


Grazie per i complimenti, ma tu non sei da meno.
Mi auguro che questo "incontro" virtuale in Internet sia foriero reciprocamente per altri incontri con altri "operai" che come noi lavorano la loro pietra.
Certo che ci vedremo a Pesaro, e spero che altri che come noi che si occupano di Blog, pagine Web, Forum si facciano sentire per ritagliare in quel di Pesaro uno spazio a latere dei lavori, tutto per noi. (A.Duranti)

lunedì 14 aprile 2008

Francesco: il “povero che arricchì il mondo”


Nel pubblicare sul Blog questa presentazione del Fr:. Gianmichele Galassi della Sezione di Fisica Medica - Dipartimento di Fisica- Università degli Studi di Siena al libro del Fr.: L.C. e invitandovi tutti a comperarlo e leggerlo: "Ipotesi su San Francesco Ed. Erasmo - V.San Pancrazio,8 - Roma" - invito tutti i visitatori e lettori del Blog a segnalare eventi che si intendono pubblicizzare. (A.Duranti)




Oggi sono stato chiamato ad un arduo, ma gradito compito, quello di presentare un saggio del nostro Fr! Cappelli dal titolo «Ipotesi su San Francesco». Ogni qual volta ci accostiamo ad una figura storica, è bene concentrarsi sugli avvenimenti della sua vita cercando sempre di capire l’uomo che si cela dietro al personaggio.






I lunghi anni di studio mi hanno insegnato che le cose non stanno quasi mai come vengono ufficialmente raccontate e gli storici, solo recentemente,
hanno compreso quanto il distacco temporale sia indispensabile per ottenere una visione quanto più obiettiva.




Per questo motivo porrò l’accento su alcuni risvolti della vita di Francesco,
lasciandone agli esperti – come il ns. Fr! Cappelli – l’analisi completa, nè tantomeno commenterò il suo lavoro: vorrei evitare il rischio di svelarne i
punti salienti, lasciando così al lettore il piacere della scoperta.




Certamente è facile rimanere affascinati da figure di questo calibro, alquanto rare nel panorama storico umano; quando la prima volta mi sono interessato a Francesco, mi ha immediatamente risvegliato il ricordo della vicenda di un uomo per molti aspetti assonante, quello di San Galgano.




Galgano Guidotti compì infatti un gesto di valore simbolico assoluto, specie se consideriamo il contesto storico-sociale: egli dicise platealmente di rinunciare al potere ed al dominio della spada, intrinsecamente legata alla propria posizione sociale, per dedicarsi totalmente alla croce, simbolo di pace, amore e fratellanza.




Questo gesto è facilmente e popolarmente interpretabile con il netto rifiuto dei propri privilegi a favore di una condizione più naturale dell’uomo, traducibile in una contestazione pubblica del modus vivendi dell’epoca.




Galgano, con questo suo gesto straordinario, risalì la scala della notorietà divenendo uno dei maggiori testimoni di quella corrente eremitica e riformatrice caratterizzante i primi secoli del nuovo millennio: simbolo di una Chiesa più umile, fu certamente guardato con interesse da Francesco che, dopo le sofferenze causate dalla malattia durante la prigionia, decise anch’egli di emulare le gesta di Galgano abbandonando le armi ed il suo status sociale di ricco borghese per dedicarsi a più alti ideali.






Abbandonò quindi la materia in favore dello spirito, si eresse a rappresentante degli humiles che, pur nella sfortuna materiale, potevano contare sulla speranza dell’eternità nella «piena luce» del Creatore.




Galgano e Francesco, attraverso le proprie scelte, sollevarono un’onda dirompente paragonabile ad una vera e propria rivoluzione sociale destinata a minare le fondamenta stesse di una Chiesa e di una classe clericale alla deriva: lusso e potere - ovvero i moderni idoli - stavano corrompendo i rappresentanti di Dio, sempre più lontani dallo stile di vita indicato dal Cristo nelle Sacre Scritture.






Ecco la caratteristica principale dell’opera divulgativa di Francesco d’Assisi che l’ha reso così popolare: il suo essere «imitatore perfetto di Cristo».




Certamente Francesco non ha mai apertamente contestato la gerarchia
ecclesiastica anzi, tutt’altro: i suoi testamenti, soprattutto quello “di Siena”1, esortano al rispetto ed all’obbedienza all’Istituzione romana ed ai suoi rappresentanti.






Ma come non leggere e notare una vena polemica nel suo agire e nelle sue opere? Come tutti i grandi sogni, a cominciare da quelli biblici, i Fioretti sono profezia e polemica, sogno e scandalo, e come non leggervi un’aperta e chiara chiamata in giudizio dell’intera Chiesa di Roma? Ad un certo punto della sua vita, al termine di un momento delicato e difficile, fu probabilmnete avvolto dal calore di un’umanità spontanea, da quel tipo di calore che solamente la vista della “luce” è capace di creare e che, una volta
provato, è impossibile dimenticare.




Dal punto di vista massonico questo è paragonabile alla piena comprensione ed al raggiungimento dei primi due gradi: l’apprendistato ed il compagnonaggio.




Nel primo si acquista la piena coscienza di sé, arrivando alla certezza di chi siamo e quindi di ciò che è veramente importante per noi stessi; successivamente il compimento dell’essere umano, ovvero la trasposizione della raggiunta armonia interna verso il “tutto”, ovvero con ciò che ci circonda, l’esterno.




Detto ciò, è facile comprendere come un uomo che abbia raggiunto tali traguardi possa essere diventato esempio e guida per tutti gli altri, forte della virtù ingenerata dalla piena coscienza di sé e del proprio posto nel mondo.




A testimonianza di queste affermazioni troviamo numerosi momenti in cui
Francesco ricrea unità ed armonia fra il corpo e l’anima, il visibile e l’invisibile, fra materia e spirito, attraverso il dialogo e la riconciliazione con “tutte le creature”.






Non dimentichiamoci infatti che nelle numerose versioni del rituale dell’Agape massonica in nostro possesso, l’oratore dà lettura proprio del “Cantico delle Creature”.






Si dà, così, grande rilevanza proprio al rapporto dell’uomo con la natura ed i suoi frutti, facendo particolare riferimento agli altri esseri viventi.




Difatti, l’armonia con il creato è cercata nel momento forse più difficile - quello del nutrimento – interpretato come grande dono da vivere con consapevolezza e serenità.




Fra i numerosi simboli dal risvolto esoterico che hanno accompagnato vita ed opere di Francesco, mi sembra opportuno in questa sede porre l’accento sulla TAU2, non a torto è considerato l’emblema principale dell’Arco Reale.




Di antichissima origine, questo segno ha ricopertogrande importanza in molte culture; seppur neesistano molte varianti3 è chiaro che fosse ritenuto simbolo magico e vitale.




Nella società egizia il geroglifico Anck4 (variante uncinata) stava ad indicare la divinità; mentre in quella ebraica rappresenta forse il compimento dell’opera di Dio, almeno della parte rivelata, essendo l’ultima lettera dell’alfabeto; in più era utilizzata (e lo è ancora) davanti al nome come segno distintivo dell’alto valore di una persona: nell’antichità se ne fregiavano i guerrieri che si erano particolarmente distinti in battaglia, salvandosi. A questo proposito, fra le frequenti menzioni bibliche5, vorrei ricordare un passo di Ezechiele (9,3-4): «Il Signore disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau6 sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono...».






Nella cultura cristiana è perciò segno di riconoscimento del figlio di Dio scampato dal pericolo, ovvero del salvato dallo sterminio.






Considerata la potenza della TAU come segno di protezione contro il male, Francesco la utilizzò nella nota lettera (Chartula) di “Benedizione a Frate Leone” per restituire la speranza all’amico assalito dal dubbio sul suo destino eterno.






Secondo alcuni studiosi, poi, la TAU7 rappresenterebbe la parola perduta, ovvero l’ineffabile segreto, scopo primario del massone, ed è curioso come - per talaltri autori - lo stesso Francesco l’abbia disegnata che pare uscire dalla bocca (Signum tau cum capite).




Riprendendo il titolo della presentazione, la scelta di vivere in povertà ha profondi significati esoterici.






La pratica dell’abbandono delle cose materiali in favore dello spirito è, indubbiamente, il metodo più rapido per salire la scala curva di cinque gradini.






Le distrazioni dell’uomo, infatti, sono spesso legate al desiderio profano e l’assoluta povertà elimina gran parte delle tentazioni offerte dal mondo.






Inoltre Francesco si dimostrò più volte immune alle lusinghe del potere.






Tale risolutezza nell’agire secondo principio, lo rese esente dai tentennamenti procurati dalla brama, permettendogli di ricevere la conferma mistica di assoluta rettitudine in vita8:




1) Da Innocenzo III (ma regalmente sua dura intenzione/ ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe/ primo sigillo a sua religione.).
2) Dallo Spirito Santo per mezzo di Onorio III, che approvò la sua regola (di
seconda corona redimita/ fu per Onorio da l'Etterno Spiro/ la santa voglia d'estoarchimandrita.).
3) Ed infine da Gesù stesso con il dono delle stigmate9 (nel crudo sasso intra Tevero e Arno/ da Cristo prese l'ultimo sigillo,/ che le sue membra due anni portarno.).




Questa considerazione, insieme ad altre, conduce il F! Cappelli alla formulazione di alcune ipotesi non prive di fascino, descritte nel volume in
modo da indurre il lettore ad una meditata riflessione su metodo e scopi perseguiti dal non comune Santo d’Assisi.




Certamente è doveroso il ringraziamento all’autore di questo intenso saggio
vuoi per la sapienza con cui espone le proprie tesi su un personaggio così conosciuto vuoi per la generosità dimostrata, insieme alla Società Edizioni Erasmo, donando il ricavato delle vendite in beneficienza.




Concludendo, ne consiglio la lettura a tutti gli iniziati: gli stimoli di approfondimento e riflessione che è capace di trasmettere saranno una ricca fonte per gli assetati di conoscenza.






Lasciando la parola all’autore e ringraziandovi per l’attenzione, non mi resta che augurarvi buona lettura!

1 Testamento di Siena, dettato dal santo nella primavera del 1226: «Scribe qualiter benedico cunctis fratribus meis, qui sunt in religione et qui venturi erunt usque in finem seculi. Quoniam propter debilitatem et dolorem infirmitatis loqui non valeo, breviter in istis tribus verbis patefacio fratribus meis voluntatem meam, videlicet: ut in signum memorie mee benedictionis et mei testamenti semper diligant se ad invicem, semper diligant et observent dominam nostram sanctam paupertatem et ut semper prelatis et omnibus clericis sancte matris ecclesie fideles et subiecti existant.» ovvero «Scrivi che benedico tutti i miei frati, che sono ora in questa Religione e quelli che vi entreranno fino alla fine del mondo. E siccome, a motivo della debolezza e per la sofferenza della malattia, non posso parlare, brevemente manifesto ai miei frati la mia volontà in queste tre parole. Cioè: in segno e memoria della mia benedizione e del mio testamento, sempre si amino gli uni gli altri, sempre amino ed osservino nostra signora la santa povertà, e sempre siano fedeli e sottomessi ai prelati e a tutti i chirici della santa madre Chiesa.» (Francesco d'Assisi, Testamento di Siena, [FF 132-135]. trad.: F. Olgiati - C. Paolazzi)




2 Da notare che è l’unica lettera presente sia nell’antico ebraico sia nell’antico greco, oltre che nell’aramaico, nel latino. Ed in generale in tutte le lingue semitiche ed indoeuropee.




3 È presente in numerosi ritrovamenti archeologici risalenti al II°-III° millenio a.C.




4 Gli antichi egizi la riproducevano con un cartiglio simile ad un manico e la chiamavano la croce della vita e della morte, donata all’uomo spirituale dal Dio della Conoscenza Thot.




5 Lo si ritrova anche nel libro della Genesi (4,15), nell'Esodo (12,7) ed in Giobbe (31,35).




6 In questo modo coloro che lo meritavano sarebbero stati risparmiati dai “sei messaggeri della distruzione”, in molte recenti versioni della Bibbia al posto della “Tau” è trascritto erroneamente “croce”.




7 Christopher Knight e Robert Lomas nella Chiave di Hiram: “La traduzione ebraica del carattere egizio è 'Giosuè', attraverso cui poi si perviene al greco 'Gesù'. In buona sostanza, il crocifisso non è il simbolo di Gesù, ma il suo stesso nome!”.




8 Come del resto ci fa notare Dante nell’XI° Canto del Paradiso (vv.30-117).




9 Come riportato in: Legenda Major di San Bonaventura e Vita Prima (III, 95) di Tommaso da Celano.

giovedì 10 aprile 2008

Gabriel Mandel Khân




Il 3 Maggio 2008 ad Ancona, alle ore 17, nel Salone Loggia dei Mercanti in V. della Loggia (Ancona) organizzato dal Comune di Ancona e dall’O.S.M.T.H. (Accademia Templare Italiana) si terrà un incontro con Gabriel Mandel Khân Vicario Generale per l’Italia della Confraternita Sufi Jerrahi-Halveti. dal titolo il Sufismo .

Allocuzione del Gran Maestro "Tu sei mio fratello".

Il testo integrale dell'Allocuzione del Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Gustavo Raffi tenuta a Rimini in occasione della Gran Loggia 2008, (4-6 aprile) "Tu sei mio Fratello". (A.Duranti)

Tavola Rotonda: Conoscenza e Iniziazione nella Scuola Pitagorica



Centro Studi Tradizionali "Sé"
Rivista di Studi Tradizionali"Sé Metafisica Realizzativa" .

Pubblico la comunicazione fattami pervenire dal Fr.llo Giuseppe Vinci per allargare la diffusione della interessantissima Tavola Rotonda in programma per il 10 maggio a Montalbano di Fasano. (A.Duranti)
Carissimi Fratelli, in allegato trasmetto il programma della Tavola Rotonda di Sabato 10 Maggio 2008 dal tema Conoscenza e Iniziazione nella Scuola Pitagorica, tenuta dal Fr. Enzo Ferrari dell'Or. di Cosenza. Nell'attesa di potervi incontrare vi abbraccio fraternamente.
Il Presidente Giuseppe Vinci
per info: 335 8198522Giuseppe Vinci

CENTRO STUDI TRADIZIONALI “Sé”
Rivista di Studi Tradizionali
“Sé Metafisica Realizzativa”
Tavola Rotonda sul Tema
CONOSCENZA E INIZIAZIONE
NELLA SCUOLA PITAGORICA
Relatore
Prof. Vincenzo Ferrari
(Università della Calabria)

Sabato 10 maggio 2008
Ore 17.00 Masseria Spetterrata
C.da Spetterrata – Montalbano di Fasano
Info: 335 8198522



CONOSCENZA E INIZIAZIONE NELLA SCUOLA PITAGORICA . “Pochi sanno essere felici; soggiogati dalle passioni, volta a volta sballottati da onde contrastantesi sopra un mare senza alcuna terra in vista, molti brancolano ciechi; senza poter resistere, né cedere alla tempesta. Dio! voi li salvereste togliendo l’illusione dai loro occhi?... Ma no: è compito dell’uomo, creatura Divina, discernere l’Errore e guardare la Verità. La natura, mediante i suoi veli, ti spiega. Tu che li hai sollevati, uomo savio, uomo felice, emetti un sospiro di soddisfazione: tu sei in porto! Osserva le mie istruzioni, rifletti su ciascuna cosa dopo d’aver posto in alto un’ottima ragione direttrice, affinché, elevandoti poi nell’Etere radioso, Tu divenga immortale, spirito eterno, non più soggetto a morte”. (Pitagora - Versi Aurei)

Il Relatore Prof. Avv. Vincenzo Ferrari è Avvocato cassazionista e docente universitario. Esercita la professione forense con studio in Cosenza. Insegna "Istituzioni di Diritto Privato" presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell'Università della Calabria. E' componente della Giunta del Dipartimento di Scienze Giuridiche della stessa università e dirige il consorzio interuniversitario COIS, costituito fra il medesimo Ateneo e quelli di Bologna, Firenze e Salerno. E' autore di circa ottanta
pubblicazioni fra monografie, volumi collettivi, e saggi su riviste giuridiche. Fa parte di diversi organismi associativi fra giuristi a livello nazionale e internazionale.

Il Centro Studi Tradizionali “Sé”, attraverso lo studio e la ricerca, nel solco della Tradizione Iniziatica Universale, si propone di stimolare e approfondire la ricerca della Verità/Realtà. Questa conoscenza che si distingue profondamente dall’erudizione, va sperimentata e vissuta direttamente, giorno dopo giorno, incessantemente, fino a divenire un modo di essere, fino a realizzare l’essere, il Sé.

martedì 8 aprile 2008

Il World Award a Karen Kidd


a sinistra: Lord Northampton Awaed con Karen Kidd, a destra con Alan Bergin


Il marchese di Northampton, Pro-Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra, ha patrocinato un concorso internazionale indetto dalla Internet Lodge per il migliore "short paper".

I premi erano tre: il Northampton Award per la miglior tavola in assoluto, il World Award per il miglior lavoro di un Massone non appartenente alla UGLE, e il Nova Award per il lavoro di un Fratello entrato in Massoneria da meno di cinque anni, e mai stato Venerabile.

La competizione era riservata ai Massoni.

Il World Award è stato vinto da tale Karen Kidd, che in effetti è una signora, appartenente all'Onorevole Ordine della Massoneria Mista Americana, Shemesh Lodge n.13, Seattle, che ha presentato una tavola dal titolo "Io sono regolare".

La signora Kidd è stata premiata dal marchese di Northampton in una cerimonia pubblica, nella quale il pro Gran Master si è rivolto alla vincitrice col titolo di "Brother", che è quello che in America ed in Inghilterra si usa indipendentemente dal sesso (negli USA le "Sorelle" sono le appartenenti all'Ordine della Stella d'Oriente - OES ).

lunedì 7 aprile 2008

Gran Loggia 2008



Rimini, 6 aprile 2008.



Massoneria: Gran Loggia 2008; Raffi: “nostro compito non politico: offriamo un contributo costruttivo alla società civile”.

sabato 5 aprile 2008

Tutte le Ipotesi su Giuda: non fu soltanto traditore

Dalla pagina dei libri sul Corriere della Sera di venerdì 4 aprile, leggo che Armando Torno così presenta un saggio di P.E. Dauzatt Ed. Arkeios dal titolo: Giuda. Dal Vangelo all’Olocausto.



Giuda per secoli è stato il simbolo del tradimento.



Oggi è anche altro.




Sull’apostolo che dopo l’Ultima Cena vendette Gesù si sono moltiplicate domande e ipotesi, non sono mancate le assoluzioni.



Di Pierre-Emmanuel Dauzat, che una ventina d’anni or sono fece parlare di sé per il libro “Il suicidio di Cristo” (edito da Puf), è oggi tradotto “Giuda.



Dal Vangelo all’Olocausto”, uscito nel 2006.



Un saggio che non risparmia colpi a quelle invenzioni romanzesche che immaginano amori tra Maddalena e Cristo o Giuda, nonché contro quei manuali scolastici cretini che invitavano a calcolare le rendite del deposito dopo l’avvenuto tradimento (in Francia ne circolavano ancora nel 2001).



Non a caso l’autore definisce questo modo di trattare Giuda come “l’eucarestia degli imbecilli.



Il saggio ha valore per l’indagine storica e letteraria che offre, dedicata sia al Giuda dei Vangeli che a quello della Midrash o della letteratura apocrifa.



E inoltre esamina l’interpretazione che ne diede il tempo: se il medioevo lo considerò parricida e incestuoso (nella “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine), all’epoca di Shakespeare diventava tragico, mentre Johann Sebastian Bach gli riconcedeva voce.



C’è un Giuda illuminista e uno per la contemporaneità; Nietzsche invitava a farne “Buon uso”, Borges gli dedica un apologo, la cultura russa – con Remizov e Voloshin – lo riabilita.



E poi prenderà un nuovo nome: Dreyfus.”

giovedì 3 aprile 2008

Sodoma e Gomorra distrutte da un'asteroide?

Un'asteroide ha distrutto Sodoma e Gomorra. Questa è la notizia pubblicata sul Corriere della Sera dove si scrive che ricercatori inglesi lo hanno decifrato da una tavoletta del 700 a.C.


Per 150 anni gli scienziati hanno tentato invano di capire cosa raccontasse quel testo in scrittura cuneiforme inciso su una tavoletta di terracotta del 700 a.C.


La risposta che hanno dato gli studiosi ha avanzato l’ipotesi che in quei segni ci sia scritta la vera storia della fine di Sodoma e Gomorra, annientate da uno asteroide del diametro di quasi un Kilometro.


Nell’articolo si legge che i ricercatori Britannici hanno finalmente decifrato la cosiddetta “Planisphere tablet”, ritrovata a metà ottocento da Henry Layard tra le rovine della biblioteca reale dell’antica Ninive.


Si tratterebbe di una copia del 700 a.C. di appunti di un astronomo sum che osserva il cielo la notte della catastrofe.


L’astronomo descrive l’asteroide come “ una coppa di pietra bianca” che viene illustrata mentre “avanza con forza”.


L’articolo prosegue dicendo che gli studiosi usando i computer per ricostruire come appariva il cielo migliaia di anni fa, hanno stabilito che questo avvistamento avvenne all’alba del 29 giugno 3123 a.C.


Sulla statuetta sono leggibili circa la metà dei simboli, e la metà di questi fanno riferimento all’asteroide.


Altri descrivono la posizione di nebulose e costellazioni.


Per cinque volte, in 150 anni, gli scienziati hanno fallito l’impresa di decifrare il misterioso documento.


Ora, secondo l’articolo, il sesto tentativo sembra essere riuscito a Mark Hempsall e alla sua equipe dell’università di Bristol: “ E’ un meraviglioso frammento di osservazione, un pezzo di scienza assolutamente perfetto”.


La traiettoria e le dimensioni dell’asteroide suggeriscono che si sia schiantato sulle Alpi Austriache, a Koefels, dov’è evidente un’antica frana larga 5 Km e profonda 500 metri.


Mentre si avvicinava al terreno, avrà lasciato una scia di distruzione a causa delle onde sonore supersoniche, mentre l’impatto a terra avrà avuto un effetto cataclismico.


Frammenti del corpo celeste, anche colossali, saranno caduti lungo il suo tragitto; la scia avrà generato temperature di 400 gradi, uccidendo qualsiasi essere vivente.


Un milione di Kilometri quadrati di territorio, alla fine, sarebbero stati distrutti

mercoledì 2 aprile 2008

La Gran Commnda dei Cavalieri Templari a Convegno: "Rito di York - Le ragioni di un cammino di perfezionamento alla riceerca della luce"

“Rito di York – Le ragioni di un cammino di perfezionamento alla ricerca della luce”.

CONVEGNO RITO DI YORK

La Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia, di concerto con il Gran Concilio dei Massoni Criptici e il Gran Capitolo dei LL.MM. dell’Arco Reale, al fine di far conoscere ai Fratelli Maestri del G.O.I. i principi, gli scopi e le finalità del Rito di York – che come gli altri Riti svolge un ruolo determinante nel cammino di approfondimento iniziatico-esoterico all’interno della Massoneria – dalle sue origini ai giorni nostri, indicono un convegno che si terrà a Roma, presso l’Hotel Casa San Bernardo in Via Laurentina n. 289, alle ore 15, 00 del giorno 19 aprile p.v.



Il convegno, che come si è detto è riservato ai Maestri LL.MM. del Grande Oriente d’Italia, s’intitola “Rito di York – Le ragioni di un cammino di perfezionamento alla ricerca della luce”.



Alle ore 20, 00 si concluderà la serata con una fraterna agape bianca.



I depliants dell’evento, con il programma dettagliato e le modalità per le eventuali prenotazioni alberghiere, saranno diramati a breve.

In Italia la prossima Conferenza Europea dei Gran Capitoli e Gran Concili del Rito di York in Europa


Larry E. Gray General Grand High Priest del General Grand Chapter Royal Arch Masons International(a sinistra) e Pandelis E. Mastromanolis Deputy General Grand High Priest, Europe General Grand Chapter Royal Arch Masons International (a destra)










Nel 2009 in Italia la prossima Conferenza Europea dei Gran Capitoli e Gran Concili Europei.




Si sono conclusi i lavori della 1° Conferenza Europea, che si è inteso dopo due giorni di lavori intensi, considerare “preparatoria” alla prima vera Conferenza Europea che si terrà in Italia il prossimo anno nel 2009.




In primo piano, protagonista dei lavori, la delegazione Italiana che era composta dal Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell’Arco Reale in Italia Giuseppe Fabbri, dal Gran Dott. Della Legge Tiziano Busca, e dal Gran Maestro Delegato del Gran Concilio dei Massoni Criptici in Italia Franco Baioni.
Assieme ad essi i Comp. Almerindo Duranti Gran Segretario Aggiunto del Gran Capitolo dell’Arco Realein Italia e dal comp. Giuseppe Mariotti.