giovedì 28 febbraio 2019

Le origini del carnevale

di Massimo Agostini



Il Carnevale ha un’origine antica che si perde nei culti Pagani.  In epoca Romana vigeva il rito del “Carro Navale”, ovvero il “Navigium Isidis” dell'antica religione egizia (1).  Non è quindi un caso che nella città di Fano, la Fanum Fortunae, antico porto romano sull’Adriatico, dedicato al culto della Dea Fortuna (Iside fortuna o pelagia o del mare), si celebri il più antico carnevale d’Italia.

Il Carnevale rappresenterebbe quindi la trasposizione moderna di un antico rituale dedicato ad ISIDE, una cerimonia chiamata in epoca romana: Il Navigium Isidis (la nave di Iside) e consisteva in un rito in maschera molto festoso dedicato alla vicenda della dea Iside ed il suo sposo Osiride per celebrare il sacro accoppiamento fautore del rifiorire della natura dal gelido inverno.
La festa si teneva nella prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, e prevedeva un festoso corteo in maschera in cui un'imbarcazione di legno veniva ornata di omaggi floreali. "In tutto l’Impero Romano venivano celebrate feste religiose dedicate alla Dea con cerimonie che rispettavano gli antichi calendari previsti nel culto di Iside, comprese quelle del sacro accoppiamento, propiziatrici della fertilità.
Una di queste cerimonie, chiamata “I lupercali”, veniva celebrata nel mese di febbraio (2).  Le cerimonie si concludevano con l’accoppiamento e sposalizio sacro, affinché dopo nove mesi, in prossimità del nuovo Solstizio d’Inverno (dicembre), le donne che avevano partecipato al rito potessero partorire il nuovo Horus" (3).

Il Carnevale come festa popolare dal carattere pagano, trovò l’opposizione della Chiesa già nel periodo delle origini del Cristianesimo. La festa, che allora aveva ancora il nome di navigium Isidis (v. oltre), aveva conosciuto l’opposizione delle prime autorità cristiane(...)
Continuò comunque nella tradizione popolare.
A seguito dei divieti imposti dal Papa la celebrazione del Navigium Isidis venne sostituita infine con la Pasqua cattolica, quale rito di rinascita, attraverso la celebrazione della resurrezione di Gesù.
Per il popolo, profondamente legato all'antico rituale del Navigium Isidis, venne comunque consentito di celebrare nel mese di febrraio il Carnevale (carrus navalis, la processione delle maschere)



(1) Etimologia del termine Carnevale. Un’etimologia adeguata di Carnevale e “carrus navalis”, etimologia già proposta dal poeta e scrittore tedesco Karl Joseph Simrock nel 1855; accolta, sempre nell’Ottocento, dal filologo e storico delle religioni Herman Usener, e in un primo tempo accettata anche dal Diez (...) e da ultimo da Gustav Körting (1907), autore del primo dizionario delle lingue romanze che partiva dal latino. La spiegazione di Simrock – i festeggiamenti annuali, con navi montate su ruote, per l’inizio della stagione della navigazione – era sostanzialmente corretta, ma purtroppo insufficientemente documentata.  Gli fu infatti obiettato (da Rosenfeld [1969]: cfr. Di Cocco [2007: 19 ss]) che non c’erano attestazioni di carrus navalis nella documentazione del tardo latino o di quello medievale.  Ciò che è esatto, ma solo perché il carro navale che ha dato origine al nome del Carnevale non si chiamava carrus navalis bensì, come abbiamo già accennato navigium Isidis. "L’etimologia corrente di carnevale sembra derivare dal basso latino carne(m) levare, da cui l’antico pisano carnelevare, l’antico veneziano carlevar etc. e, attraverso una forma con assimilazione, *carnelevale e successiva sincope, deriverebbe l’italiano carnevale, diffuso poi in molti paesi (cfr. Tagliavini [1963: 209- 223])....  tra le proposte alternative vi è anche quella "carrus navalis" ovvero il Navigium Isidis.  http://www.continuitas.org/texts/alinei_carnevale.pdf

(2) A proposito dei Lupercali:
https://massimoagostini.blogspot.com/2016/02/san-valentino-e-i-la-festa-pagana-dei.html?m=1

(3) M. Agostini, Nel Nome della Dea. Sulle tracce dell’Antica Religione, Tipheret editore.


mercoledì 27 febbraio 2019

A Roma la 55.ma Grande Assemblea del Rito di York



Si svolgerà a Roma, all'Hotel Sheraton Parco de' Medici, la 55.ma Grande Assemblea del Rito di York, dal 3 al 4 maggio. Un'occasione per fare il punto sugli ultimi straordinari sette anni del Rito che è cresciuto in maniera esponenziale, che si è accreditato all'estero e soprattutto nel mondo culturale italiano, con una produzione importante di libri e una quantità considerevole di convegni e seminari. Mai si era vista un'attenzione per lo studio e la valorizzazione per il patrimonio simbolico e rituale delle camere. Un percorso di crescita, formativa, iniziatica, fatto in comunione e in fraternità, con tante occasioni conviviali e di amicizia sincera. Merito anche di un Sommo Sacerdote, Tiziano Busca, che ha saputo essere leader e fratello tra fratelli, Maestro e organizzatore, profondo conoscitore della Tradizione e leggero adepto della divulgazione e della comunicazione.

I Tarocchi dei tagliatori di pietra. Un'idea regalo



I Tarocchi, ovvero una sapienzialità 'rappresentata'. Non è la prima volta che studiosi di varia estrazione riconoscano allo strumento divinatorio per eccellenza il patrimonio simbolico di cui è costituito. Basti pensare ai lavori di Oswald Wirth, a quanto era stato abbozzato dal suo maestro, Stanislas de Guaita. E basti pensare al Liber Toth di Aleister Crowley, magnificamente illustrato da Frieda Harris. Anche la Massoneria è stata influenzata dalle stesse correnti, cabalistiche, alchemiche. Non esisteva, tranne qualche riferimento nelle singole lame, un riferimento diverso tra la tradizione artigiana e le carte. Questa che esce in Francia può essere una audacia, un'arditezza, sul piano squisitamente filologico. Ma può essere un'ottima idea regalo...

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martedì 26 febbraio 2019

Tiziano Busca: «Dei piccoli costruttori si affrancarono dagli assolutismi. E nacque la Massoneria»



Su YouTube l'intervento recente di Tiziano Busca a San Vito al Tagliamento «Nelle gilde medievali gli iniziati hanno usato una struttura operativa come strumento di conoscenza. Un luogo, uno spazio, distaccato dagli assolutismi religiose. Il costruttore era davvero 'libero', cioè 'affrancato' da uno stato di totale sudditanza. Il fenomeno diventa più importante quando si struttura. E nasce la Massoneria, nell'attuale città di York, con elementi di saperi sempre più complessi ed elaboratori, con le influenze cabalistiche e alchemiche, nell'area del Mediterraneo. Tutto si salda in un percorso favoloso che ha il suo massimo splendore nella Firenze del Rinascimento». Il Sommo Sacerdote del Rito di York ha ripercorso così le tappe del suo ultimo libro, La Massoneria parla all'uomo. Dalla Tradizione un progetto ribelle.

L'iniziazione in Massoneria. Un discorso di benvenuto dell'Oratore

di Jean-Etienne Marconis de Negre (1795-1865)*



O tu che sei stato iniziato ai misteri della Massoneria, presta un orecchio attento e che la tua anima si apra ai precetti della verità. Noi ti insegneremo il cammino che porta alla via gioiosa, ti insegneremo a pregare l’Onnipotente di cui il nome ineffabile deve essere pronunciato con contemplazione e rispetto, ti insegneremo a sviluppare tutti i mezzi che la Provvidenza ti affiderà per vivere in pace e renderti utile agli uomini.
Il tuo primo omaggio appartiene a Dio. Adora l’essere supremo che creò l’universo con un atto della sua volontà, che lo conserva per effetto della sua azione continua, che riempie il tuo cuore, ma che lo spirito umano non può né concepire né definire.
Perdona lo scellerato che abbassa i suoi occhi alla luce e che cammina tra tenebre fitte, ma sii tollerante, guardati dal perseguitarlo, la Divinità non ti ha dato il compito di vendicare le sue ingiurie.
Eleva spesso il tuo pensiero verso gli esseri materiali che ti circondano e getta uno sguardo di desiderio nelle religioni superiori che sono la tua eredità e la tua vera patria; perché la vita terrestre, pensaci bene, non è la fine dell’uomo: Siediti qui al banchetto della vita: non poggiarci i gomiti.
Se il tuo primo pensiero è del Sublime Architetto dei Mondi, il secondo dedicalo alla tua patria. Tu devi amarla e rispettarla come una figlia virtuosa ama e rispetta sua madre; sottomettiti alle leggi del tuo paese, non potrai mai essere dispensato da questo dovere, indipendentemente dalle condizioni, persino se la patria sarà con te matrigna o ingrata.
Dopo aver soddisfatto i tuoi doveri verso Dio e la patria, considera la tua famiglia: Figlio, sposo e padre, ciascuno di questi stati comporta delle obbligazioni numerose e sacre, applicati ad adempierle e il dovere ti sarà lieve. Non dimenticarti mai quanto devi all’autore dei tuoi giorni. Nell’età della maturità onora e rispetta tuo padre, ma rendi conforto anche a tua madre, sii tenero, rendile le cure che ti ha donato quando eri bambino, se ce n’è bisogno ti siano d’esempio i virtuosi figli di Noè, copri i loro sbagli con il mantello dell’amore filiale. Sarai benedetto.
L’amore parla al tuo cuore. Elevato dalla saggezza, allontana da te i desideri corruttori, i piaceri facili. Non frequentare i più belli o i più ricchi, frequenta i più virtuosi. Sforzati in seguito di essere degno di quanto hai ottenuto, perché amore ricompensa amore, e il vizio non risuona alla stessa frequenza della virtù.
Se il cielo ha benedetto i tuoi inni, ricordati che il bambino nella culla è un cittadino che la patria ti affida: fai crescere in questa giovane anima il principio di tutte le virtù. Questo è un nobile compito!
Capofamiglia, tu devi proteggere e istruire. Cittadino, ti è concesso qualcosa di cui farti vanto: essere il primo, non l’ultimo.
Non dimenticare mai il rispetto dovuto agli anziani, tu diventerai anziano a tua volta, riceverai l’affetto dei più giovani. Gli anziani sono i testimoni dei giorni andati. Guardati bene dal disprezzare e di comparare la tua saggezza nascente con la loro, non sederti mai in loro presenza senza aver chiesto il permesso. Non passare tra un anziano e il sole. Se un anziano ti  chiama, ritorna sui tuoi passi quando anche tu sarai atteso dalla femmina che ti prega.
Il luogo in cui ti si fa sempre giorno è la tua patria, l’uomo e la donna che ti hanno dato i natali sono i tuoi genitori. Ma guai ad agire solo dentro questo cerchio. È l’universo la patria del Massone. Niente che riguarda l’uomo gli è estraneo. Tutti gli uomini devono dunque essere fratelli come te, hanno un’anima immortale, gli stessi organi, lo stesso bisogno di amare, lo stesso bisogno di essere utili. Vieni dunque nei nostri templi, perché la santa umanità è al suo altare. Guardate con rispetto questo edificio maestoso destinato a serrare i lacci troppo lenti della morale e della fraternità. Uniti da un linguaggio misterioso, i Massoni sparsi su tutto il globo, ovunque la luce è penetrata, formano una sola famiglia, un solo popolo di fratelli. Un legame sublime riunisce questo popolo innumerevole, cioè la Beneficenza, la Beneficenza che non è la virtù, ma senza la quale non c’è nessuna virtù. La beneficenza, emanazione della divinità, rugiada fertile, prepara l’anima a ricevere il germe della saggezza.
Chiunque soffra ha su di te dei diritti sacri. Ci aspettiamo che le lacrime penetranti della miseria ti sollecitino: previeni e rassicura lo sfortunato timido, non ti avvelenare con l’ostentazione dei tuoi doni, la sorgente di acqua viva dove gli afflitti possono dissetarsi. Non cercare ricompensa per la tua beneficenza né applausi, ma nella calma tranquillità della tua coscienza. Se la Provvidenza ti accorderà qualcosa di superfluo, invece di farne un uso frivolo o criminale, con un atto libero e spontaneo della tua anima generosa, rendi meno evidente la distribuzione ineguale dei beni: gioisci di questa prerogativa, che mai l’avarizia, questa passione sordida, avvilisca il tuo carattere: che il tuo cuore possa alzarsi dai calcoli freddi e aridi che suggerisce. Che la tua beneficenza sia attiva, ingegnosa, rischiarata da una prudente saggezza. Il tuo cuore abbracci i bisogni della umanità intera: il tuo spirito deve scegliere i più pressanti e i più importanti.
La beneficenza non consiste solamente nel donare un po’ di oro. L’uomo non vive di solo pane. Vedi la miseria, l’impotenza dell’infanzia, reclama il vostro sostegno. Considera l’inesperienza funesta dell’adolescenza, sollecita i tuoi consigli. Fai in modo di preservare la felicità dagli errori e dalle seduzioni che la minacciano; eccitati, per quanto puoi, nei giovani cuori, le scintille del fuoco divino del genio, della virtù, aiutale a sviluppare per la gioia del mondo. Vergogna a chi vuole mettere sotto chiave la luce. Serviti del dono sublime della parola, segno esteriore del dominio dell’uomo sulla natura, per andare incontro al bisogno altrui e per esercitare in tutti i cuori il fuoco sacro della virtù. Non credere mai di aver fatto e non riposarti che per riprendere nuova energia.

* Tratto da Hermes, Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno

lunedì 25 febbraio 2019

San Vito al Tagliamento. Successo per il convegno con Tiziano Busca, Massimo Agostini, Egidio Senatore



“Maria Maddalena Apostola degli Apostoli”. Splendido evento, magistralmente organizzato da Daniele Franceschi e Lorenzo Duchi, in una città accogliente, San Vito al Tagliamento, e con un pubblico eccezionale. L'occasione per Tiziano Busca, relatore assieme a Massimo Agostini ed Egidio Senatore, con Guido Vitali e Andrea di Lenardo, per tornare a parlare del suo ultimo libro La Massoneria parla all'uomo (Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno). Perché non bisogna mai abbassare la guardia. I nemici della Massoneria, nutriti dal clima di rabbia, ignoranza e superstizione, sono sempre attenti ad assicurare la quotidiana dose di calunnia. L'informazione culturale non deve smettere mai di tenere alta la testa e la concentrazione.

Continuano gli attacchi alla Massoneria. Il M5S a braccetto con la chiesa cattolica

Nicola Morra

Fine settimana intenso in nome dell’antimassonismo. Prima quello in salsa cattolica che non è affatto una novità. L’Arcivescovo di Palermo non vuole mafiosi, condannati e massoni nelle Confraternite. Interessante il confronto sulla compatibilità sull’essere ‘liberi ricercatori’ o ‘fedeli’, cioè tra ‘conoscere’ e ‘credere’. Ma la chiesa da sempre sposta il piano della comunicazione sulla calunnia. E ha gioco facile.
D’altro canto tornano all’attacco anche i 5 Stelle, dopo il senatore Lannutti – che per la verità si è un po’ bruciato dopo la sortita anti-semita, anche Morra, il nuovo presidente della Commissione Antimafia, prosegue l’atteggiamento persecutorio della Bindi: «La Massoneria renda pubblici gli elenchi». Non si capisce perché dovrebbe. E, soprattutto, perché dovrebbe infrangere una legge. Quella sulla privacy. Che vale per tutte le associazioni.

venerdì 22 febbraio 2019

Rito di York a lutto per Gabriele La Porta



Eravamo nel tempio della Alchimia a Sassocorvaro la dimora di Ubaldini della Carda nella Rocca a forma di tartaruga edificata da Francesco di Giorgio Martini. Il luogo dell’Anima e dell’amore. Il luogo della conoscenza e della sapienza. Il luogo della luce che Gabriele ha donato a me, a tutti noi del Rito di York, a tutti coloro che lo hanno conosciuto! E che lo piangono! Ciao Gabriele, grazie Maestro!

Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Rito di York

giovedì 21 febbraio 2019

Simbolismo e filologia. In uscita per Tipheret un importante testo di Arturo Reghini




Sembra naturale che gli antichi si servissero del linguaggio come di un simbolo per esprimere la loro conoscenza. In tal modo ottenevano il duplice intento di imprimere nella mentalità dei popoli concetti base non errati, offrendo loro spontanei accostamenti suggestivi, e di lasciare indelebili tracce del loro passaggio che, riconosciute dal mistico pellegrino, costituiscono come una segnalazione e riprova della buona via percorsa. Un grande Arturo Reghini in uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

mercoledì 20 febbraio 2019

La voce delle Cattedrali




La cattedrale, stupefacente compendio di saggezza, forza e bellezza, è da considerarsi come uno scrigno al cui interno è racchiuso, come gemma preziosa, quel sapere antico e immutabile che rappresenta il punto d’incontro tra l’uomo e il suo Principio. Quel sapere, la cui radice affonda nei culti misterici, ci parla attraverso un linguaggio che è stato scritto nella pietra e con la pietra dagli antichi Magister. La simbologia è la chiave, il vero linguaggio, la voce dell’inesprimibile attraverso l’arte del costruire che allo stesso tempo nasconde e rivela From immemorial time. Esso è lo strumento per apprendere e comprendere in forma intuitiva ciò che ci sovrasta nella continua ricerca della dimensione divina. In uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

martedì 19 febbraio 2019

Seneca e la tranquillità dell'animo



« È importante sapersi ritirare in se stessi: un eccessivo contatto con gli altri, spesso così dissimili da noi, disturba il nostro ordine interiore, riaccende passioni assopite, inasprisce tutto ciò che nell’animo vi è di debole o di non ancora perfettamente guarito. Vanno opportunamente alternate le due dimensioni della solitudine e della socialità: la prima ci fa farà provare nostalgia dei nostri simili, l’altra di noi stessi; in questo modo, l’una sarà proficuo rimedio dell’altra. La solitudine guarirà l’avversione alla folla, la folla cancellerà il tedio della solitudine».

Seneca, De tranquillitate animi

lunedì 18 febbraio 2019

Tiziano Busca: «La libertà non è un soprammobile»

di Tiziano Busca*

Gian Maria Volontè nei panni di Giordano Bruno

Le Festa della Libertà, ieri. Abbiamo ricordato Giordano Bruno, che in difesa del suo pensiero preferì il martirio. Nel 1848 le lettere patenti di Re Carlo Alberto riconoscevano ai valdesi le libertà civili e politiche mettendo fine a secoli di discriminazioni e persecuzioni.
Dobbiamo fare attenzione perché la libertà è una cosa che perdi se la posi distrattamente e pensi che ne stia ferma lì, come un soprammobile. Perché se non te ne prendi cura, te la possono rubare, come l’argenteria nel salotto buono. Ricordare questi episodi tremendi nella vita dell’uomo serve a non abbassare la guardia contro gli integralismi, contro le violenze del più forte, del Potere. Un Potere che si crede sempre legittimo e mai si mette in discussione. Stiamo vivendo momenti difficili perché siamo governati dalla rabbia. Una rabbia anche legittima perché si erano frantumati i valori della solidarietà, della giustizia sociale in nome del Dio denaro. La rabbia ha bisogno di vendetta, la rabbia con conosce le altrui libertà. Ecco perché non dobbiamo mai ricordare la Libertà il 17 febbraio. Ma sempre dal giorno dopo…

* Sommo Sacerdote Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale - Rito di York

Brodetto ottobrino, consommè di carotine. A Roma il diario della prigionia di Mario Bianchini


giovedì 14 febbraio 2019

Elio Lannutti indagato per antisemitismo. Il senatore 5S è il primo firmatario della legge contro la Massoneria



Il senatore Elio Lannutti è indagato dalla Procura di Roma per il reato di diffamazione aggravata dall'odio razziale in relazione ad un post pubblicato nei giorni scorsi sui social network sui 'Protocolli dei sette savi di Sion'. Il parlamentare faceva suo il documento creato nei primi anni dello scorso secolo dalla polizia segreta dello Zar per alimentare l'odio contro gli ebrei, attribuendo loro un complotto per sottomettere il mondo con la massoneria.

Dal sito dell'Ansa

mercoledì 13 febbraio 2019

Croce e la Massoneria. Radio Radicale intervista Mauro Cascio



«Lo schiaffo a Benedetto Croce» (Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno) è l'ultimo libro di Mauro Cascio, dedicato alla polemica del grande filosofo con la Massoneria. Michele Lembo lo ha intervistato questa mattina su Radio Radicale. Vi proponiamo qui l'intervista.

Ascolta l'intervista

Pitagora e la Scienza dei numeri




Era un giorno fortunato, «un giorno dorato», come dicevano gli antichi, quello in cui Pitagora riceveva il novizio nella sua dimora e lo ammetteva  solennemente al rango di allievo. Prima di tutto, si entrava in rapporto continuativo e diretto con il maestro, si penetrava nel cortile interno della sua abitazione riservata ai fedeli. Di qui il termine di esoterici (allievi dell'interno), contrapposto a quello di essoterici (dell'esterno). La vera iniziazione cominciava allora.

La rivelazione consisteva in un'esposizione completa e ragionata della dottrina occulta, dai principi contenuti nella scienza misteriosa dei numeri alle estreme conseguenze dell'evoluzione universale, ai destini e ai fini supremi della divina Psiche, dell'anima umana. Questa scienza dei numeri era  nota sotto diversi nomi nei templi d'Egitto e d'Asia. Essa costituiva la chiave dell’intera dottrina, e perciò era accuratamente nascosta al volgo. Le cifre, le lettere, le figure geometriche, o le rappresentazioni umane che servivano da segni a questa algebra del mondo occulto erano comprese solo dall'iniziato. Questi ne rivelava il senso agli adepti solo dopo averne ricevuto il giuramento del silenzio. Pitagora formulò questa scienza in libro scritto di suo pugno e intitolato Hiéros Logos, la parola sacra. Questo testo non ci è pervenuto, ma gli scritti posteriori dei pitagorici Filolao, Archita e Ierocle, i dialoghi di Platone, i trattati di Aristotele, di Porfirio e di Giamblico ce ne fanno conoscere i principi, rimasti incomprensibili ai filosofi moderni, perché non hanno saputo comprendere il significato e la portata, accessibili solo attraverso la comparazione con tutte le dottrine esoteriche dell'Oriente.

Pitagora chiamava i suoi allievi matematici, perché il suo insegnamento superiore cominciava con la dottrina dei numeri. Ma quella matematica sacra, o scienza dei princìpi, era insieme più trascendente e più viva della matematica profana, la sola nota ai nostri dotti e ai nostri filosofi. Il numero non vi era considerato come una quantità astratta, ma come la virtù intrinseca e attiva di un Uno supremo, di Dio fonte dell'armonia universale. La scienza dei numeri era la scienza delle forze vive, delle facoltà divine in azione nel mondo e nell'uomo, nel macrocosmo e nel microcosmo... Penetrandoli, distinguendoli e spiegandone il gioco, Pitagora costruiva niente di meno che una teogonia, o una teologia razionale. Una vera e propria teologia dovrebbe fornire i principi di tutte le scienze: sarà scienza di Dio solo se dimostrerà l'unità e la concatenazione delle scienze della natura. Merita tale nome solo se costituisce l'organo e la sintesi di tutte le altre scienze. Proprio questo era il ruolo occupato nei templi egizi dalla scienza del Verbo sacro, formulata e precisata da Pitagora con il nome di scienza dei numeri. Essa aveva l'aspirazione a fornire la chiave dell'essere, della scienza e della vita. L'adepto, guidato dal maestro, doveva cominciare dal contemplarne i princìpi nella sua stessa intelligenza, prima di seguirne le molteplici applicazioni nell'immensità concentrica delle sfere dell'evoluzione.


Estratto del testo “I Grandi Iniziati” di Schurè, ed. Laterza

lunedì 11 febbraio 2019

Tiziano Busca: «La Massoneria deve ridistribuire la cultura nella società»

di Tiziano Busca*

Nietzsche

È noto il giudizio critico di Nietzsche sui dotti e sugli uomini del (suo) presente. La situazione non è che sia cambiata e anzi possiamo dire che, ancora una volta, lo Zarathustra è stato profetico. Gli uomini sono come carri di carnevale, di cartapesta e troppi colori, che non li distingui nemmeno più, sono le varie culture, dicono gli uomini, ma lo dicono senza avere un’anima. I dotti, poi, siedono all’ombra fresca e di tutto vogliono essere spettatori, guardano la gente per via e se ne stanno lì, in attesa di idee pensate da altri. «Lavorano essi come macine e cilindri da molino, purchè si getti in loro il frutto da macinare! — Sanno l’arte di triturare il grano e di ridurlo in polvere».
Nietzsche fu profetico nell’analisi dell’esistente anche in occasione delle conferenze sull’avvenire degli istituti tedeschi di cultura. Una degenerazione in atto, questo lamentava, da una parte verso una specializzazione erudita e dall’altro verso quella che chiamava una ‘cultura generale giornalistica’. La condivisione dei saperi e l’allagamento dell’istruzione non aveva prodotto, e questo ci fa riflettere, quello che si era sperato. Aveva invece prodotto una cultura elitaria sempre più chiusa in se stessa e un’altra cultura di massa, superficiale, giornalistica, da caffè. Né oggi la situazione è diversa. Da una parte la cultura che resiste in cenacoli via via sempre più ristretti, ai margini del main-stream e dei media, dall’altra la grande chiacchiera dei social, le narrazioni retoriche, le contrapposizioni facili, i social, Fabrizio Corona che pubblica tre libri con Mondadori. E il denaro, che asseconda il gusto dei più, orienta le scelte dei grandi editori che anziché ‘educare’ alla conoscenza, ‘assecondano’ un gusto che è ogni giorno più imbarazzante.
Ecco perché la Massoneria deve trovare il suo ruolo nella ridistribuzione delle risorse culturale. Perché il sapere va piano. Il sapere vuole sedersi. «La cultura diventa ogni giorno più scadente, poiché ogni giorno diventa più grande la fretta» era il tema dei convegni citati. E 150 anni fa nelle nostre case non erano entrate ancora le televisioni. E nemmeno Internet. Perché la nostra cultura non ha bisogno di ammirare quadri già dipinti. La nostra cultura deve riappropriarsi della meraviglia del poter dipingere ancora.

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale - Rito di York in Italia

La Massoneria italiana ricorda Lando Conti. Mercoledì a Firenze



Nel pomeriggio del 10 febbraio 1986, nella zona di Ponte alla Badia a Firenze, Lando Conti, da solo in auto, si stava recando in Consiglio comunale, dove rappresentava il Partito Repubblicano. Fu assassinato con una raffica di 17 colpi di pistola. Aveva 52 anni e lasciava la moglie e 4 figli e da pochi mesi aveva terminato il mandato di sindaco di Firenze che lo aveva avuto apprezzato amministratore della città. Nella stessa serata con una telefonata anonima a un giornale milanese le Br si assunsero la paternità dell’attentato. Conti era un libero muratore.
Era stato iniziato nel Grande Oriente d’Italia  il 22 novembre del 1957 nella loggia “Giuseppe Mazzoni” (62) di Prato. Nel 1959 si era trasferito nell’officina “La Concordia” (110) di Firenze e nel 1970 troviamo il suo nome tra i fondatori della Costantino Nigra (714), sempre di Firenze. In seguito, passò alla “Abramo Lincoln” (884) che oggi è a lui intitolata. Fu Gran Cappellano, nel 1974, dell’Arco Reale. Nel 2006 è stato proclamato Gran Maestro Onorario alla memoria.
Mercoledì 13 febbraio, alle 20:30, nella  Casa Massonica di Firenze di Borgo Albizi, Lando Conti verrà ricordato dalla loggia del Grande Oriente a lui intitolata la n.884 del capoluogo toscano con una tornata in grado di apprendista.

Fonte: GOI

La Massoneria e Napoleone III



Se la Terza Repubblica, secondo gli storici specializzati, fu un'età d'oro per la Massoneria, certamente dovette esserlo nel Secondo Impero.
Dal colpo di stato del 1852, i Massoni temettero giustamente per il futuro delle loro obbedienze: il nuovo padrone di Francia non nascondeva le sue intenzioni di metterli al bando. Tuttavia, a poco a poco, il giogo fu allentato e le Logge riuscirono a recuperare forza e vigore.
Le principali risoluzioni della Massoneria sotto il regime repubblicano hanno messo radici nei dibattiti iniziati sotto l'Impero: indipendenza dal potere politico, l'ingresso di donne in Massoneria, discussioni su argomenti sociali (le cui principali correnti "socialiste" erano rappresentate nelle camere massoniche), questioni religiose, il principio della scuola laica. Tutto questo stava già germogliando...
Di tutto questo parla un libro di Alain Quéruel (Edizioni Cépadues - febbraio 2019).

venerdì 8 febbraio 2019

Repubblica Romana, 170 anni di amore. Domani un convegno a Roma


Illustrazione di Antonio Balbiani in “Storia Illustrata della vita di Garibaldi”, Ed. Inversini-Pagani, Milano 1860

Il 9 febbraio del 1849 è la data storica della nascita della Repubblica Romana, la prima vera testimonianza moderna di democrazia e di libertà politica che la nazione italiana riuscì a esprimere prima del repubblicanesimo di oggi. Fu un’esperienza esaltante che chiamò a raccolta gli artefici del Risorgimento, primi tra tutti Giuseppe Mazzini, con il suo motto ‘Dio e Popolo’ che la ispirava, e Giuseppe Garibaldi che fino alla fine tentò di far vivere con i suoi seguaci – la Repubblica Romana durò cinque mesi –  quell’originale esperimento politico, il primo in Europa, che vagheggiava per l’Italia, con la sua illuminata Costituzione, un luogo più giusto dove vivere, laico, liberale, democratico e progressista.

La loggia capitolina “Dio e Popolo” (786) del Grande Oriente d’Italia, intitolata allo storico motto mazziniano, celebrerà, d’intesa con il Collegio Circoscrizionale del Lazio e il Servizio Biblioteca, il 170esimo anniversario della Repubblica Romana con un convegno pubblico che rievocherà quegli eventi e stimolerà la riflessione sul grande lascito di quel progetto che, anche se per breve tempo, fece vivere una parte d’Italia nella modernità. Sarà un omaggio, senza retorica, a uomini e idee a cui gli italiani devono molto.

“Dio e Popolo, Repubblica Romana, 170 anni di Amore” è il titolo dell’incontro che si terrà a Roma il prossimo 9 febbraio, alle ore 9 e 30, presso Palazzetto Mattei, a Villa Celimontana (in via della Navicella 12). I lavori si articoleranno per tutta la giornata e saranno aperti dal maestro venerabile della “Dio e Popolo” Giuseppe Bramucci. Seguirà l’introduzione di Carlo Ricotti, presidente del Collegio Circoscrizionale del Lazio, che modererà gli interventi. Porteranno contributi: il Generale Luciano Alberici da Barbiano (“Appunti e considerazioni sui principali aspetti militari”), il politologo Giuseppe Allegri (“1849 – Una Costituzione sociale?”), la storica Ester Capuzzo (“Gli Ebrei nella Repubblica Romana”), la studiosa e traduttrice Renata Caratelli (“Opinioni e commenti di alcuni autori stranieri dell’epoca”), il giornalista e scrittore Stefano Tomassini (“Roma 1848-1870. Inizio e fine del Risorgimento”), il Maestro Stefano Ragni (“Storia e Musica in ricordo della Repubblica Romana del 1849”, un percorso musicale con pianoforte e voce narrante), gli storici Carlo Ricotti (“La Costituzione della Repubblica Romana del 1849”) e Umberto Longo (“1849 – L’Eredità”). Sono in programma anche gli interventi del Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia Bernardino Fioravanti e dell’ex Gran Maestro Virgilio Gaito.

Fonte: GOI

Una piccola raccolta di saggezza ad uso dei massoni



Una piccola raccolta di saggezza ad uso dei massoni. Una bella iniziativa editoriale in Francia, nella speranza che possa presto esser tradotta e proposta in italiano. Perché l'iniziato non dimentichi mai che la sua Ricerca teoretica non può non avere come effetto immediato un'etica, un agire, un dovere morale. Non imposto dall'altro. Ma autonomo. Perché, come spesso si ama ripetere nella tradizione cristiana, l'albero lo si vede dai frutti.

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giovedì 7 febbraio 2019

I misteri della triplice cinta. Un viaggio iniziatico da Atlantide ai Templari



Un nuovo titolo nel catalogo della Tipheret. La Triplice cinta è una misteriosa traccia iniziatica la cui origine si perde nelle notte dei tempi e che ha accompagnato, in maniera riservata e praticamente segreta, le diverse fasi storiche dell’umanità, arrivando fino alle gilde medievali. Il libro presenta un itinerario simbolico da Atlantide ai Templari attraverso la Tradizione, ovvero una sorta di primigenia religione e sacra scienza i cui retaggi esoterici sono rintracciabili nelle diverse civiltà che si sono avvicendate nel corso dei secoli. L’autore inoltre approfondisce gli aspetti iniziatici della Triplice Cinta soffermandosi sui tre gradi dell’iniziazione e sulle loro implicazioni spirituali legate ai diversi livelli di coscienza. La sapienza ancestrale nascosta in questo antico simbolo passa dal megalitismo al druidismo, nell’esperienza mistica della scuola pitagorica, nella cultura delle popolazioni indoeuropee e nella civiltà romana. Il medioevo eredita tali conoscenze grazie all’opera dei benedettini e dei monaci cistercensi per arrivare nelle mani dei Templari. I Cavalieri dell’Ordine del Tempio diffondono la luce della conoscenza insita nella Triplice Cinta riportando in auge la Tradizione, diffondendola in tutta Europa attraverso le corporazioni muratorie e degli scalpellini, intrecciandola con i Trovatori, lo Stilnovismo, i Fedeli d’Amore e il Sacro Romano Impero. A conclusione dello studio si propone una nuova interpretazione del famoso quatre de chiffre basata sulle corrispondenze del quaternario, dell’axis mundi e i Quattro Santi Coronati, con riferimenti astronomici e al mitraismo, aprendo una nuova strada di ricerca..

mercoledì 6 febbraio 2019

L'arte di essere felici



Non c’è dunque nulla di peggio che seguire, come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti. Questa è la prima cosa da evitare. Niente c’invischia di più in mali peggiori che l’adeguarci al costume del volgo, ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l’esempio dei molti, vivendo non secondo ragione ma secondo la corrente.

(Lucio Anneo Seneca)


martedì 5 febbraio 2019

Bagheria, presentazione del libro «Il codice Kavad: un affare ancestrale»



Sarà presentato sabato 9 febbraio alle ore 17.00, presso la prestigiosa sala Borremans di palazzo Butera, il libro di Giovanni Cavadi, «Il Codice Kavad: un affare ancestrale». Un racconto che conduce per mano il lettore alla ricerca di una verità unica, viaggiando attraverso tre secoli per rivivere una tragedia assai simile alla shoah del popolo ebraico, vissuta dal popolo armeno e curdo. Da Giorgio Castriota, l’autore ci condurrà fino a Giordano Bruno, passando per il cardinale Cesarini e Vladd III meglio noto come il conte Dracula, il tutto con la brillante esposizione di Giovanni Cavadi. La manifestazione sarà presentata da Giuseppe Gargano, del gruppo “movimentiamo baaria” e dall’esperto d’arte e cinema Niki Domenico Mancini. L’evento rientra tra quelli già in programma del gruppo “movimentiamo baaria”, sarà presente la coordinatrice del movimento Alessandra Iannì. 

lunedì 4 febbraio 2019

Tiziano Busca: «La Massoneria e il tempo delle idee»

di Tiziano Busca*



Ho vissuto ore primaverili, ore di speranza, ore di entusiasmo, di partecipazione. Non voglio entrare nel merito della questione che ha opposto Guaidò a Maduro, ci sono letture più autorevoli delle mie. Quello che mi piace evidenziare però è l’effetto, la freschezza di chi finalmente ha alzato la testa e ha riscoperto attorno a sé troppi sguardi che erano bassi e senza futuro. Una volta si chiamava ‘riscatto’ ma erano, appunto, altri tempi. Era l’orgoglio di chi, nella Massoneria, vedeva l’incarnazione di ideali, conoscitivi sì, ma anche di giustizia e di uguaglianza. Una Massoneria che parlasse all’uomo, questo era lo scandalo che ci si era immaginati.
Ho ripetuto più volte che questi anni di crisi hanno bisogno di colore, che l’odio ha bisogno di dialogo, che gli steccati hanno bisogno di confronto. E in questi giorni stiamo vedendo tutti almeno questo: che le idee non sono astrazioni, che le idee sono presenti nella vita degli uomini e che hanno sempre delle conseguenze, perché sono come spilli, come ti ci siedi su, loro ti fanno saltare in piedi. Che le idee sono sempre qualcosa su cui vale la pena scommettere, perché se io ho una mela e tu hai una mela, e ce le scambiamo, alla fine io avrò una mela e tu avrai una mela. Avremo sempre una mela ciascuno. Ognuno la mela dell’altro. Ma se io ho un’idea e tu hai un’idea e ce le scambiamo non funziona come le mele: alla fine io ho due idee e tu pure.
La giustizia sociale, in Venezuela come in Italia, è il grande tema. Perché le democrazie occidentali sembrano essersi dimenticate dei problemi del lavoro, del precariato. Sono pronte ad eccitarsi per i migranti, ma le loro bandiere non sventolano più per gli operai di Fiat Mirafiori, per i precari di Bologna, per i disoccupati di Napoli. Non stiamo sempre asserviti alle logiche del capitale, sempre a dire sì ai signori del mondo. Negli anni Ottanta c’è stato il tempo delle mele, si era giovani e innamorati e le note di Richard Sanderson facevano il resto. Facciamo sì che ora si avvicini il tempo delle idee.

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale - Rito di York

Tecnoscienza e tecnocoscienza, Ugo Volli ospite della Massoneria



Grande successo a Trieste per il convegno Tecnoscienza e tecnocoscienza organizzato dal Grande Oriente d'Italia, a dimostrazione della voglia della Massoneria italiana di confrontare il suo bagaglio sapienziale con gli esiti ultimi delle conoscenze. Hanno partecipato la professoressa Serena Zacchigna, responsabile del gruppo di ricerca di Biologia Cardiovascolare dell’Università degli Studi di Trieste, collaboratrice presso l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, il professor Ugo Volli, ordinario di semiotica del testo, presso l’Università di Torino, e Gian Luca Foresti, ordinario di Informatica all’Università di Udine. A moderarli Francesco Zucconi, del Dipartimento di Matematica, Informatica e Fisica dell’Ateneo friulano.

Fonte: GOI

Benjamin Franklin, una vita per la Massoneria

Benjamin Franklin

È il 7 aprile del 1778 ed è una data particolare, perché è la data di iniziazione di François Marie Arouet detto Voltaire, nella Loggia parigina delle Nove Sorelle diretta dall’astronomo Jerome Lalande che avrà in piedilista anche Wolfgang Amadeus Mozart. Tra i presenti c’è Benjamin Franklin, dagli Stati Uniti d’America. Franklin è stato a sua volta iniziato probabilmente nel 1731 di cui sarà il Maestro Venerabile nel 1734, anno in cui, da editore, pubblica la prima edizione americana delle costituzioni massoniche di Anderson. In seguito diventerà Gran Maestro della Pennsylvania.
Benjamin Franklin fu uno dei padri degli Stati Uniti d’America, fu diplomatico, economista, giornalista, autore, editore. Appassionato filosofo, si interessò soprattutto del pensiero di Leibniz. Fu anche uno scienziato. Sua l’invenzione del parafulmine, delle lenti bifocali e della stufa che da lui prende il nome.

Buddhismo e Massoneria



Certo che l'accostamento può sembrare persino bizzarro. Cosa c'entra il buddhismo con la Massoneria? Detta così nulla. La Massoneria ha un simbolismo e un'eredità più o meno diretta con l'alchimia e  soprattutto con la Cabala e ogni altra parentela culturale sembra esclusa. Anche con l'Oriente, che i moderni studi teoretici giudicano a torto o ragione 'bambino' rispetto alla maturità del pensiero occidentale, i rapporti sono minimi. Eppure, a meglio ragionarci, l'accostamento non può essere del tutto fuori luogo. C'è un'etica simile, ci dice Christophe Richard, e anche un unico ideale di perfezione. L'uscita del suo libro in Francia, a cui speriamo segua presto un'edizione in italiano, aiuterà il dibattito e stimolerà la riflessione.

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venerdì 1 febbraio 2019

L'esoterismo delle favole



Apriamo le porte alla conoscenza esoterica che si cela dietro le fiabe. Scopriamone segreti e misteri. L’obiettivo primario è "crescere tornando bambini". Viaggiare "dentro" le storie, scoprire i simbolismi e i significati ci svelerà ogni dettaglio delle fiabe, ci farà comprendere il loro linguaggio ed i loro messaggi segreti. In questo volume analizzeremo attentamente Cappuccetto Rosso, poi voleremo sul tappeto volante di Alandin, ascolteremo le note dei Musicanti di Brema, seguiremo i sentieri di Hansel e Gretel, di Pollicino e Tremotino per arrivare a scoprire come trasformare la nostra vita in una favola. Per questo viaggio ci lasceremo guidare dalla saggezza della Kabbalah, la lampada al nostro piede, e dai colori, la luce sul nostro sentiero.