lunedì 30 maggio 2016

«Una certezza è sempre una mezza bugia, giacché è una visione parziale di qualcosa che mostra solo una faccia»

Selene Calloni Williams

Le parole sono di Selene Calloni Williams. Nel cammino di Ricerca che ognuno di noi ha scelto di percorrere non si può restare perennemente in balia dell’incertezza. È naturale anelare a un punto fermo, un appiglio cui sorreggersi nei momenti di tempesta. Ma tramutare il momentaneo punto di riferimento in certezza potrebbe ancorarci in quel punto per sempre, fermandoci nel nostro percorso. Ricordiamo a noi stessi che ogni certezza è la tessera di un mosaico più grande, all’interno del quale potrebbe assumere un significato profondamente diverso da quello di cui, per l’appunto, eravamo certi.

Fonte: Spazio interiore

Nadav Crivelli torna in Italia



Nadav Crivelli, uno dei più noti cabalisti internazionali, torna in Italia. E lo fa in occasione del tradizionale seminario residenziale estivo in Casentino, dal 10 al 14 di agosto, sul tema: «Dalla sterilità fisica alla fertilità spirituale». Maggiori informazioni, unitamente al programma dettagliato del seminario, si possono ottenere cliccando qui

venerdì 27 maggio 2016

Il vento dello York

di Tiziano Busca



Nonostante sia arrivato sereno alla Grande Assemblea, non ero assolutamente preparato a quello che poi nella realtà è successo.

Quando hanno iniziato ad applaudire e si sono tutti alzati in piedi era come entrare immediatamente in mezzo ad una folata di vento, dove pur volendo trattenerti sei trasportato, diventi di una fragilità che non ti immagini; capisci che non è la tua volontà a condizionare gli eventi, e che la tua volontà ormai non condiziona più nessuno.

Vieni messo nello stato d'animo di lasciarti trasportare da un coro di emozioni e di forza ed è come se in quel momento tu stessi volando davvero, provi letteralmente l'emozione di chi vola in alto, ed è proprio vero che quando ti travolgono con un' onda emotiva così potente diventi leggero e voli in aria, hai quella sensazione di essere portato dagli altri indipendentemente da quello che può essere il tuo pensiero logico e razionale.

Mi sono scoperto a dire: "basta grazia basta grazie", con una forza ed un tono di voce sempre più flebile, ed accanto a me c'era Enzo Heffler che mi diceva: «È inutile non si fermano, non c'è niente da fare non si fermano!».

In quel momento mi sono reso conto che dovevo solo tacere e raccogliere tanto, comunque non potevo né intervenire né agire; ed in quel momento mi sono anche confrontato con la mia fragilità mista a quella sensazione di impotenza che ti piomba addosso quando vieni travolto da una energia talmente forte che ti spinge e che ti porta lontano; che è l'energia dei Compagni. E quando ho pensato questo mi è venuto un nodo in gola.

Ed è in quella condizione di estrema fragilità ed emotività mi sono rovinato del tutto perché mi è venuto in mente Giordano Bruno Galli il mio Maestro che li purtroppo non c'era. Questo vento è potente, è il Vento dello York.

In uscita per Tipheret l'opera di William Morgan, a cura di Douglas Swannie



Questo libro – a cura di Douglas Swannie e in uscita nelle prossime settimane per Tipheret – passò alla storia in quanto svelava i segreti della Massoneria. Fu pubblicato da un massone ‘pentito’ (1774-1826?) che fu anche al centro di una delle principali vicende storiche antimassoniche. Infatti Morgan, dopo la pubblicazione del libro, scomparve e la leggenda vuole fosse stato ucciso da massoni e il suo corpo fatto sparire. L’opera si articola in due tomi: nel primo volume l’autore descrive l’iniziazione, le parole di passo, i segni dei primi tre gradi, mentre nel secondo affronta i gradi di perfezionamento del Rito di York.
L'introduzione è del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale Tiziano Busca.


Sabrina Conti sul libro di Mauro Cascio

di Sabrina Conti



Mauro Cascio al Salone del Libro ci sta un po' come se fosse a casa sua. Ne è diventato oramai un ospite fisso.

Quest'anno ha voluto cimentarsi con il Tempo, argomento assolutamente non facile perché nel Tempo ci si vive, come ha giustamente evidenziato già nel titolo del libro che ha presentato “Contributo alla Critica del Tempo (e di me stesso)” ed è proprio quel me stesso, volutamente,  messo tra parentesi da cui si evince il paradosso di interrogarsi su questa  macro categoria che insieme allo Spazio sono quelle con cui l'essere umano è costretto a confrontarsi da millenni.

Verrebbe da dire che è impossibile poter parlare del tempo senza parlare di se stessi all'interno di esso, ma lui può farlo da filosofo Hegeliano che sappiamo essere, e che riesce a districarsi magistralmente all'interno di questo paradosso, riuscendo, come ogni bravo scrittore, a creare un suo doppio che nel caso specifico del racconto è il Viaggiatore protagonista del racconto.

Mauro Cascio ha il potere evocativo della metafora e quando parla del Tempo lo fa usando la nostalgia che è propria del viaggiatore perché più di altre identifica la caratteristica che maggiormente spaventa del Tempo il fatto che non si può arrestare, i momenti che scandiscono il Tempo non riescono a diventare eterna presenza, nella consapevolezza di quella inevitabilità in cui tutto sfugge ed in cui nulla resta.

Ed allora è alla nostalgia che viene affidato il ricordo che è la memoria degli eventi.

Il viandante è anch'esso una metafora, quella dell'uomo che si vede costretto ad allontanarsi dai soliti luoghi, da quei luoghi familiari, che lo costringono ad essere schiavo del divenire.



giovedì 26 maggio 2016

A Pesaro la presentazione del libro sullo York di Tiziano Busca. Con Mauro Cascio, Marco Colombo e Marco Rocchi

Il Rito di York cresce nel mondo


Bartrand e Busca con le delegazioni straniere all'ultima Grande Assemblea di Rimini

Il Rito di York, il più antico e diffuso sistema altograduale massonico, cresce in tutto il mondo. Anche in Italia negli ultimi due anni c'è stato un incremento del 20%: nuovi Capitoli sono nati un po' ovunque. I Maestri cominciano a studiare, a conoscere, e vedono nel simbolismo e nella ritualità non solo la 'purezza delle origini', senza contaminazione alcuna, ma anche uno strumento potentissimo, pieno di riferimenti alchemici e cabalistici, alla propria realizzazione interiore.

mercoledì 25 maggio 2016

Simbologia della Croce

di Antonio Biviano



La Croce è uno dei simboli universali più antichi e più diffusi al mondo.
La ritroviamo in tutte le tradizioni antiche, con significati molteplici, ed ecco perché Essa non può e non deve essere considerata solo come un simbolo  cristiano.
Simbolo antichissimo, ne sono stati rinvenuti reperti preistorici anche dell’era neolitica (10.000 a.C.), per poi arrivare alla croce Ansatica dell’antico Egitto (che rappresentava e rappresenta tutt’oggi la vita eterna) ed ancora dello Swastica che appare nelle aree Indo-mediterranee dell’epoca tardo Neolitica (circa 4000 a.C.) prima e dell’area egeo-anatolica dopo. Da qui, si arriva, nei secoli susseguenti, ad indicare la manifestazione di tutte le cose, nel buddismo,  da un punto centrale generatore, o ancora la croce azteca di Tlaloc, detta la croce di Quetzalcoatl, nel 200 d.C.; ed ancora, scorrendo lungo i secoli, presso i Celti, la Croce è iscritta in un cerchio, a rappresentare il rapporto esistente tra macrocosmo e microcosmo, e cioè il rapporto tra Dio e Uomo, concezione propria della religione Druidica.
Sull’origine e sull’attribuzione cristiana, possiamo dire che nei primi secoli d.C. il simbolo del Cristianesimo era il pesce, in greco si dice Icthus, ma è dal II secolo, con gli scritti di Marco Minucio Felice, che essa viene associata come simbolo di Cristianesimo, come appare in dei papiri del 200 d.C., dove appare lo staurogramma formato da Tau e Rho .

Al fine di non dilungarci in una più lunga disamina storica sui molteplici significati attribuiti nell’antichità alla Croce, e diciamo che: come per ogni altro simbolo, il suo significato è percepito in funzione delle posizioni filosofiche e religiose di ciascuno di noi. Essa è, a nostro avviso, il simbolo che meglio di ogni altro, svela il mistero della divinità.

La realizzazione dell’uomo universale, è infatti simboleggiata in tutto il mondo, dalla maggior parte delle dottrine tradizionali, sempre col medesimo segno: il segno della Croce. – Esso si ricollega alla tradizione primordiale, e rappresenta come gli stati dell’essere umano, siano l’orizzontale, materiale, appartenente al mondo reale e tangibile, collegati all’asse discendente , verticale della spiritualità, in cui il verbo si cala in noi qualora lo evochiamo, incrociandosi nel punto di maggiore importanza: sul cuore.
La dimensione orizzontale rappresenta quindi l’ampiezza, la base terrena della realizzazione individuale durante lo scorrere della sua esistenza; mentre la dimensione verticale, rappresenta una molteplicità di mondi possibili e di stati interiori via via sempre più spiritualmente elevati.

Per il Cavaliere il simbolo della Croce deve essere considerato come la rappresentazione dell’uomo universale. L’orizzontalità corrisponde all’ampiezza o estensione, come base dell’individualità umana, mentre la verticalità corrisponde alla gerarchia di molteplici mondi, spirituali e cognitivi, all’insieme di tutte le possibilità che l’universo può offrire.
Ed ecco quindi che la Croce è l’Uomo, con il suo asse verticale, attivo, spirituale, sacro, che discende come Verbo in Lui e come tale lo rende elevabile verso l’alto, in una rappresentazione che come la scala, secondo Cusano, può essere al tempo stesso discesa o risalita; L’Uomo però possiede anche un asse orizzontale, passivo, legato ai metalli, alla sua vita quotidiana, alle sue incertezze, alle sue paure, ai suoi bisogni, alle sue passioni.
La Croce ci rappresenta perfettamente, la Croce è l’Uomo Universale.
 
 Infatti,  Essa è costituita da due segmenti posti a 90°: quello orizzontale rappresenta il negativo, la terra. Quello verticale mette in comunicazione il mondo celeste con quello terreno, congiungendo l’alto con il basso. E quindi, Dio che si unisce con la natura, come il Verbo che discende per emanare la Parola Vivifica.
Il punto centrale è il luogo del Principio Universale, il Cuore, il Graal. Essa può ancora essere intesa come l’albero della vita dei cabalisti, ed ancora, in essa vi sono forze centrifughe e centripete, poiché da essa si diffonde e verso essa si ricapitola. -Altro significato importante è quello dell’ascensione e quindi la simbologia legata al ponte e alla scala.
I due assi della Croce possono essere anche intesi come, la virtù, l’asse verticale, e la conoscenza, l’asse orizzontale. Da cui scaturisce che essi debbano sempre essere nel giusto equilibrio fra loro, pena una disarmonia della figura e quindi dell’Uomo stesso. Ma perchè l’armonia sia sempre perfetta, bisogna ottenere un equilibrio tra l’essere ed il divenire.

Dal punto di vista strettamente Cristiano, la Croce è legata al numero 3 ed al principio di Trinità. Ed ecco che quando il cristiano traccia con le mani il segno della Croce, pronunciando la fatidica frase “in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, procede con la mano destra, quella che opera attivamente, congiungendo il capo col ventre, e quindi la spalla sn con quella dx. -Simbolicamente quindi il segno verticale rievoca la discesa di Dio dal cielo alla terra, che si esprime con la venuta del Figlio, opera che si espleta attraverso l’intervento dello Spirito Santo e cioè il Verbo stesso di Dio, che col segno orizzontale, esso si diffonde sulla terra quale logos vivifico di Dio stesso. Ed ecco come in questo semplice gesto noi possiamo ritrovare un intero concetto sul significato del Nuovo Testamento,  dove, il Padre, cioè la Coscienza Universale, si fa Verbo, o Logos, cioè Cristo, per discendere su tutte le cose, sotto forma di energia vitale, azione stessa di Dio. Possiamo quindi concludere tale ipotesi col dire che: la Croce, dal punto di vista Cristiano, rappresenta Dio sotto forma di Suo Pensiero, Sua Parola e Sua Azione.
 
Da un punto di vista Massonico, possiamo dire che nella Croce l’asse verticale è un simbolo di vita, mentre l’asse orizzontale che la attraversa è un simbolo di morte; e quindi, si potrà dire che l’iniziato non potrà accedere alla vita eterna se non dopo avere superato la barriera della morte.
Con la morte, egli vince la morte stessa.
Ed ancora che l’asse verticale rappresenta allora un luogo metafisico della manifestazione della volontà Divina, la quale interseca ciascun piano orizzontale nel suo centro. L’asse verticale, quindi nella sua discesa può essere inteso come  la parola vivifica che ci investe singolarmente, creando, per ognuno di noi massoni, il nostro destino su questa terra.
Ma l’asse verticale lo si deve anche intendere come la via iniziatica, la via personale, la via del samurai. E cioè gli stati crescenti dell’essere, lungo l’incessante via della ricerca della perfezione.
Indicheremo allora come perfezione passiva, quella che ci discende dal Cielo come asse verticale divino, il destino di ognuno di noi; e perfezione attiva, quella che mettiamo in atto quotidianamente nel perseguire la nostra via iniziatica.
Ed ecco perché la risposta che un sacerdote ebbe a dare ad un bambino che gli chiedeva “cosa vuol dire farsi il segno della Croce ”  fu: per significare la discesa di Cristo in noi.
Tale frase può essere, da noi Cavalieri e Massoni del terzo millennio, perfezionata col dire che, farsi il segno della Croce rappresenta  sicuramente la discesa di Cristo in Noi,  la quale però ci stimola nella ricerca di perfezione lungo un'ascesa mistica degli stati superiori del nostro essere, e che tale ascesa è attiva e consapevole. Giammai dunque una semplice accettazione di una dogmatica dottrina cristiana che ci discende dall’alto e che dobbiamo accettare passivamente e inconsapevolmente.
Un’ultima considerazione, prima di concludere: la Croce latina, nella sua rappresentazione ideale è raffigurata con una linea verticale che è di circa tre quinti di quella orizzontale. Tale proporzione è una proporzione aurea. Essa  infatti ricade nel rapporto di circa 1:1,61, tipica delle cose perfette della natura quale la periodicità con cui si dipartono le foglie del ramo, la rotazione della spirale del nautilus, rapporto ben conosciuto dagli artisti di ogni tempo. Tale proporzione aurea, non è un caso, ma vuole  rappresentare, a nostro avviso, che ci deve sempre e comunque essere una giusta proporzione tra il braccio materialista e quello spiritualista nell’Uomo che la incarna.
In Esso, dunque, i due bracci dovranno sempre conservare tale divina proporzione, in un perfetto equilibrio, dove la spiritualità sia sempre 3/5 e la materialità non superi mai i 2/5.
Riteniamo infine che tutti noi Cavalieri del terzo millennio dobbiamo aspirare a divenire come l’Uomo Ideale o Aureo, colui che idealmente rientra in questa Divina proporzione.          

martedì 24 maggio 2016

Le straordinarie immagini della Parata Templare, dopo la Gran Commenda



La delegazione italiana York con SK Lawrence E. Tucker, R.E. Grand Recorder Generale Grand Encampment International

Una composta bellezza, capace di suscitare antiche emozioni. Uno stupore che è quello della storia: la storia, anche, dello Spirito. Il Rito di York, custode di una sapienzialità che viene da lontano, sa raccontare anche questo. Come nelle immagini che vi proponiamo, riprese dopo la Gran Commenda in Romania



Il Clan Sinclair festeggia a Sassocorvaro



In occasione del quarto Compleanno del Clan Sinclair Italia, il Presidente del Clan Tiziano Busca ed il Vice Presidente Massimo Agostini in collaborazione con la Proloco del comune di Sassocorvaro e con Andrea Aromatico, hanno scelto una location d'eccezione per festeggiare questa importante ricorrenza: la Rocca di Sassocorvaro. Per l' occasione verrà presentato l'ultimo libro di Massimo Agostini. Al termine della manifestazione culturale i festeggiamenti continueranno a cena...

Ecco i protagonisti del Salone del Libro di Torino

Da sinistra: Massimo Agostini, Sabrina Conti, Tiziano Busca, Mauro Cascio

A una settimana esatta dalla chiusura del Salone del Libro di Torino ci arriva questa bella foto di Valentina Marelli con i protagonisti dell'ultima giornata,  tutta dedicata a esponenti del Rito di York che presso lo stand della GLDI hanno presentato i loro ultimi libri. Mauro Cascio, con il suo Contributo alla critica del tempo (e di me stesso), lavoro che vanta in appendice un intervento del filosofo Diego Fusaro, Tiziano Busca con il suo Rito di York e Massimo Agostini con Nel nome della Dea. Tutti editi da Tipheret. E voi? Li avete già letti?

lunedì 23 maggio 2016

Rito di York. Una delegazione italiana alla Grande Assemblea di Romania

Una delegazione italiana ha partecipato a Bucarest alla Grande Assemblea di Romania, portando ai presenti i saluti del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale - Rito di York Tiziano Busca. «È importante, in Massoneria in generale, saper dialogare con l'estero, per intrecciare fuori dai confini nazionali una rete di fratellanza che, nella comune ricerca del Sacro, è la sostanza stessa della nostra Istituzione».





Il momento dei saluti durante i lavori

venerdì 20 maggio 2016

Disponibile l'audio dell'intervista a Tiziano Busca



È disponibile l'audio dell'intervista fatta in diretta a margine del Salone Internazionale del Libro di Torino a Tiziano Busca da Radio Archimede. Per ascoltarla basta cliccare qui

Il Rito cresce in tutto il mondo. A settembre la Northeastern York Rite Conference

La cravatta dello York in vendita su oggettomassonico.com

Il Rito di York è diffuso in tutto il mondo.  E in tutto il mondo, ogni anno, ogni nazione celebra la sua Grande Assemblea, come quella che in Italia si è appena conclusa a Rimini. Un momento di confronto che è sempre arricchente anche perché si esce dal contesto del proprio Capitolo, del proprio Concilio, della propria Commenda, per incontrare altri fratelli di altre realtà geografiche. E che cos'è la Massoneria se non l'incontro delle genti? Una catena spirituale senza confini e senza dogane, tutti impegnati nella stessa ricerca del sacro.
Pur non essendo affatto, come qualche volta si dice, un 'Rito Americano', è indubbio che il Rito ha una forza e una presenza massiccia oltreoceano. Sono già cominciati i preparativi per la Northeastern York Rite Conference che si terrà il 9 e il 10 settembre all'Holiday Inn di Mansfield. Ne dà comunicazione Gene Fricks, Deputy General Grand Master NE Region.

giovedì 19 maggio 2016

Rito di York. Gilberto Bonaccorso e Walter Faggi Sommi Sacerdoti onorari

Gilberto Bonaccorso con Tiziano Busca

In occasione della Assemblea del Gran Capitolo di Rimini con un applauso convinto di tutti i Gran Sacerdoti è stato nominato Sommo Sacerdote Onorario Vicario il compagno Gilberto Bonaccorso. La carica a cui è stato chiamato riveste un ruolo non solo di prestigio ma anche di attività in seno al Gran Capitolo per la particolarità della funzione vicaria del Sommo Sacerdote nelle occasioni di rappresentanza sia interne che esterne. Una continuità ed un riconoscimento al lavoro da sempre svolto per il Rito di York che lo ha da sempre visto presente e protagonista nei momenti cruciali di sviluppo e crescita del corpo rituale.
Nella stessa occasione è stato nominato Sommo sacerdote Onorario anche Walter Faggi che per tre mandati ha svolto le funzioni di Gran tesoriere del Capitolo.

Grande Assemblea. Le foto della Cena di Gala














mercoledì 18 maggio 2016

Grande Assemblea. Online la relazione del Gran Segretario Almerindo Duranti

Il saluto delle delegazioni al Sommo Sacerdote Tiziano Busca

In genere in questa circostanza, si tende a fare un bilancio del lavoro svolto: di ciò che si è fatto, di quello che si deve fare e così via.
 Io però penso, e ne sono convinto, che la Gran Segreteria contrariamente al ruolo e alla funzione che svolgono il Sommo Sacerdote e la  Giunta, nel loro lavoro di proposizione e guida, non abbia, lo dico tra virgolette, un inizio e una fine nel suo mandato.
La Gran Segreteria è una 'continuità operativa' ininterrotta, che regola la fisiologia del Corpo Rituale, dove un Gran Segretario, subentrando ad un Gran Segretario uscente, ne prende, continuandola, l’operatività in corso.
Solo lui potrà davvero capire il lavoro svolto, quello che è stato fatto, quello che non è stato fatto. Cosa, dopo essere entrato nel meccanismo che regola la fisiologia del corpo rituale, dovrà essere continuato, magari rafforzato e cosa andare a fare, di nuovo, per migliorare sempre più.
[...]
Da dove siamo partiti. Siamo partiti da un corpo rituale che al 31/12/1012 vedeva presenti in Italia 44 Capitoli (40 con Bolla, 1 sospeso, 3 sotto dispensa e un Piedilista nazionale che presentava una consistenza di 753 compagni.
Dove siamo arrivati al 31 dicembre 2015. Ad un corpo rituale che a quella data vede presenti sul territorio italiano 52 capitoli ( 44 con Bolla e 8 sotto dispensa e un piedilista di 848 compagni).
La Sardegna si è arricchita di 3 nuovi Capitoli: il Shardana di Sassari, il Knight of Heredom di Cagliari, e come una fenice, lo storico  Sulki all’oriente di Carbonia.
Sempre come una fenice, ha ripreso vigore, risvegliando il Veneto, lo storico capitolo  n.7 il Delta di Abano Terme.
Un nuovo capitolo in Sicilia a Trapani, e con forza in Toscana lo storico Lux Etruria che è qui con noi quest’oggi per riprendersi la sua Bolla.
E, come un  gioiello,  il Cap. Arco d’Albania all’Oriente di Taranto,  dove  due settimane fa Fr.lli Albanesi hanno cinto il grembiule di Maestri dell’Arco Reale, primo seme del futuro Arco Reale Albanese, del futuro Rito di York Albanese.
Il 2015 ha visto inoltre il decreto di demolizione dello storico capitolo di Napoli Ugo de Pagani, ma come accennerò fra pochi istanti, come l’oriente di Napoli Napoli è pronto a risorgere più forte e presente di prima.
Dove siamo quest’oggi.  Oggi compagni sono onorato di comunicare a tutti voi che il piedilista fra effettivi, nulla-osta rilasciati, e quelli in procinto di esserlo, ha superato la porta arcata dei mille compagni e che troverà certamente conferma e incremento al 31 dicembre 2016.
È questo l’anno della nostra maturità fisiologica, che ci porta ad essere quasi certamente,  il più radicato e consistente Arco Reale d’Europa.
L’anno che dà inizio ad un nuovo, e spero entusiasmante, capitolo della vita dell’Arco Reale in Italia.
Nuove pagine nella vita dell’Arco Reale,  che già dal prossimo autunno, vedrà  a maturazione nuove realtà sulle quali andranno a generarsi nuovi capitoli: a Bari, a Venezia, a Trieste, a Imola, a Udine, a Milano, a Como a Napoli, a Caserta…
Per quanto attiene a tutti gli altri aspetti della organizzazione, posso solo dirvi che abbiamo consolidato la nostra autonomia nella realizzazione e gestione di un magazzino che ha permesso e permette una spending rewieu preziosa  per quanto attiene grembiuli, sicli, e finalmente oggi, anche i rituali in cartaceo nella nuova edizione, arche e strumenti rituali vari). Mi scusino i comp. Gran Sacerdoti e segretari dei capitoli per gli inconvenienti che ho loro causato in qualche circostanza, sul ritardo con cui ho loro inviato il materiale: non ero abituato a fare anche il magazziniere e senza rendermene conto mi sono ritrovato con grembiuli finiti senza averli per tempo richiesti al fornitore.
Per quanto riguarda i nostri strumenti di comunicazione, vedi il Sito Web, la rivista on-line, la newsletter e  il Blog [...] che è stato visitato fino a pochi giorni fa da 486.000 visitatori, quotidianamente e con le loro cadenze arrivano a voi e alla comunione massonica italiana ed estera.
Chiudiamo quest’oggi  grazie al lavoro costante e defilato alla maggior parte dei compagni, la rete diplomatica che da Rimini si dirama a tutti i Gran Capitoli dell’Arco Reale del mondo, che il caro compagno Nicola Zanetti, come una mitica penelope in calzoni, ha con caparbietà intessuto,  consegnando le credenziali ai nuovi Gran Rappresentanti presso i Gran Capitoli Esteri dell’Arco Reale. Una sua relazione sarà inviata a tutti i capitoli perché prendano una dettagliata visione di quanto fatto e che sinteticamente vi espongo:

- Abbiamo contattato e ricevuto risposta da tutti gli 89 Gran Capitoli Nazionali e Sotto dispensa presenti  sul sito del General Grand Chapter Royal Arch Masons International.

- Per quanto riguarda i Rappresentanti per l’Italia, 21 Gran Capitoli Esteri hanno già nominato il loro rappresentante mentre 62 lo nomineranno a breve; dal canto nostro, come già detto, il Gran Capitolo italiano ha nominato i rappresentanti verso tutti i Gran Capitoli esteri.

- per migliorare l’aspetto comunicativo della nostra Assemblea Annuale sono stati creati programmi e flyer bilingue, è stato organizzato un 'programma alternativo' per le signore che hanno accompagnato qui a Rimini i compagni delegati e le delegazioni Estere (il Tour di San Marino) ed è stata potenziata l’organizzazione con la presenza di un traduttore simultaneo durante tutta la Grande Assemblea.  

- Nell’ottica di condividere sempre di più le informazioni tra i Gran Capitoli del Mondo e per permettere a tutti i Compagni italiani ormai 'internazionali' di conoscere in anticipo le date delle Grandi Assemblee estere e quindi di potervi partecipare, è stato creato il Calendario Mondiale delle Grandi Assemblee che è presente sul Sitoweb nell’area dell’Arco Reale.

- In accordo (su nostra proposta) con tutti i Gran Capitoli esteri abbiamo iniziato a condividere gli eventi, ai quali per motivi contingenti o di lontananza, il Gran Capitolo Italiano non può partecipare: ecco allora la presenza sul nostro blog e sul Magazine di fotografie e report delle Grandi Assemblee del mondo:

- Hawaii, New Jersey, Cipro, Arkansas, Rhode Island, Indiana  solo per citare alcuni dei Gran Capitoli che hanno condiviso con noi i momenti delle loro Grandi Assemblee in Marzo e Aprile.

- I Gran capitoli che non hanno potuto essere qui con noi e che ci hanno inviato i loro auguri di buon lavoro e ringraziamento sono stati: parteciperanno e che comunque hanno inviato i loro ringraziamenti sono stati: California - Delaware - Hawaii  -  Idaho - Illinois - Indiana - Maine – Nevada - New Hampshire - New Jersey - Ohio - Texas - Utah - Virginia - Washington  per quanto riguarda l’America.
- Alberta – Manitoba – Newfoundland & Labrador –  New Brunswick – Saskatchewan  per quanto riguarda I Canada.
- New South Wales & Australian – Australia Victoria - Australia
- Venezuela
- Cipro
- Sono pervenuti anche i saluti da parte del Gran Capitolo Internazionale nelle persone di:
- Ted Harrison – Past General Grand High Priest, John Wermann – Deputy General Grand High Priest
- Sono pervenuti anche i saluti da parte del Fratello Iain Doole  - Immediate Past Worshipful Master della Loggia Kilwinning.
Questi, cari compagni, gli elementi essenziali di questo anno, e di questo triennio.
Permettetemi, e me lo permetta il Sommo Sacerdote, di chiudere questa essenziale relazione, riportando, condividendolo, il giudizio espresso dal nostro Sommo Sacerdote Internazionale del Gran Capitolo Generale Internazionale dell’Arco Reale del Rito di York comp. Louis Bartrand che è qui presente con noi:
«…io penso che in qualche modo si possa parlare di “caso Italia”, perchè dei numerosi Paesi in cui il Rito di York anima le comunioni massoniche, l’Italia è particolarmente vivace, soprattutto negli ultimi anni, nell’approfondimento esoterico e filosofico e nella comunicazione. Riconosco all’amico Tiziano un impegno grandissimo nel guidare una comunità in crescita che sa trovare nei gradi di perfezionamento della maestria gli strumenti per una crescita spirituale senza pari. Mi auguro che il lavoro nei prossimi anni possa proseguire su questo sentiero indicato con tanta sicurezza». Me lo auguro, e ve lo auguro anche io.

martedì 17 maggio 2016

Tiziano Busca ospite di Radio Archimede



Inaugurata domenica 30 novembre Radio Archimede è la web radio settimese che si può ascoltare dal sito www.radioarchimede.it e dal sito della biblioteca www.bibliotecaarchimede.it, in diretta streaming h24. L’obiettivo è incentivare il movimento di energie, soprattutto giovani che gravitano attorno ad Archimede, dando la possibilità di acquisire nuove esperienze e professionalità, sperimentando un mezzo vivace e sempre in evoluzione come quello della radio. Lo studio di registrazione è al piano terra della Biblioteca Archimede in piazza Campidoglio, 50 a Settimo Torinese.

Il link della Radio

Speciale Salone del Libro. Il Rito di York raccontato da Tiziano Busca



Chi meglio di Tiziano Busca poteva scrivere un libro sul Rito di York? Lui è il Sommo Sacerdote dei Record, quello che ha saputo coltivare contatti internazionali che non c'erano, che ha fatto crescere esponenzialmente il Rito, che lo ha saputo presentare, che lo ha saputo raccontare. «Rito di York. Storia e metastoria» è il punto di arrivo di un percorso che dura almeno da quattro anni con convegni, seminari, open day. Ora il più antico e diffuso Rito massonico nel mondo vuole dimostrare anche di essere il più ricco. Ricco di simboli e di richiami e approfondimenti esoterici, chiaramente, che rendono, a conoscerla, ogni giorno più affascinante la Massoneria delle Origini, prima dell'epoca delle sovrastrutture, delle aggiunte. Cioè conoscere il suo cuore esoterico, che è il suo senso e il suo destino, vale a dire orientare l'iniziato in un percorso di crescita e consapevolezza che non ha eguali in altre esperienze. La presentazione del volume, edito da Tipheret, con Sabrina Conti ha chiuso la mattinata di eventi al Salone Internazionale del Libro di Torino organizzata dalla GLDI.

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Speciale Salone del Libro. Massimo Agostini nel Nome della Dea



Ancora un'occasione per parlare de «Nel nome della Dea» di Massimo Agostini. «Il percorso che conduce al Tempio della Mote non è né facile né immediato, molti scappano, vivendo nell'illusoria realtà serena, trovando rifugio nell'oblio concesso da un ego che alimenta se stesso. Non c'è né peccato né colpa nel cammino segnato da quello che sembra essere il 'Progetto Universale', ma ci deve essere invece responsabilità, perché ogni atto compiuto perpetra la missione del Cristo incarnato come espiazione di un destino segnato. L'unico vero peccato sarebbe di non dare un senso alla propria vita, sprecandone i talenti e privandola di un percorso condotto con consapevolezza.

Il serpente le insegnò la generazione (sporà) della concupiscenza 
(epithymia) della contaminazione e della distruzione, poiché 
queste cose sono utili (Vangelo Apocrifo di Giovanni)

Nel quotidiano confronto dell'uomo con se stesso e con la natura che lo circonda, a ben vedere, vi è un'inevitabile percorso di crescita individuale e collettiva, alimentato da continue prove e da vivificanti emozioni che possono donare l'anelito verso l'infinita sottile Energia che permea l'Universo».

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Speciale Salone del Libro. Mauro Cascio, le nostalgie di chi parte, il calore di chi resta



È toccato a Mauro Cascio aprire l'ultimo giorno degli incontri organizzati al Salone Internazionale del Libro di Torino dalla GLDI, intervistato da Sabrina Conti. «Contributo alla critica del tempo (e di me stesso)» (Tipheret) è il suo ultimo lavoro, con un intervento del filosofia Diego Fusaro. «Di me in realtà avevo poco da criticare, di fatti è un libro molto corto. Però una cosa c'è da dire: che il protagonista di queste pagine, a metà tra il saggio e il letterario, ha paura del tempo. Il racconto è suddiviso in giorni, ed ogni giorno è un pretesto, per un viaggio, per una partenza, per un allontanarsi dai soliti luoghi. Partire vuol dire rendersi schiavi del divenire, essere costretti a ricordare i momenti belli per esempio nel ricordo. Ma con questa sconfitta: nel non riuscire a farli diventare eterna presenza. Tutto, pure l'amore, è qualcosa che fugge, che non resta. Come ogni singolo attimo della nostra vita. Così in queste pagine ho raccontato di una nostalgia, che è quella del viandante che non vuole riposo se non nell'andare. E il pianto della domenica, dell'ultimo giorno del racconto, è di chi vuole che tutto sia scritto sotto la voce 'restare'».
Il tema degli incontri quest'anno era dedicato all'Alchimia, per cui si è parlato anche del libro precedente di Cascio, «Il Secreto degli dei». E anche dei tanti volumi a sua cura usciti in questi mesi: dal Trattato di Martinez de Pasqually, alle opere di Willermoz, a quelle di Saint-Martin, di Gerard Encausse (Papus), Bricaud, Chevillon, Gikatilla.

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lunedì 16 maggio 2016

Conclusa la 52ma Assemblea del Gran Capitolo dell'Arco Reale Italiano


Un momento dei lavori

Si è chiusa a Rimini la 52^ Assemblea del Gran Capitolo dell'Arco Reale italiano - Rito di York all'insegna di un grande abbraccio di gioia tra i Delegati rappresentanti i capitoli dell'Arco Reale Italiano e il Sommo Sacerdote Tiziano Busca, riconfermato per 'acclamazione' in un secondo mandato che si svilupperà lungo il triennio maggio 2016-maggio 2019. Si è trattata di una Grande Assemblea dei record, per la presenza di Compagni da tutto il mondo, a livello di un certosino lavoro internazionale che si è fatto negli ultimi anni, per la presenza peraltro anche del Sommo Sacerdote Internazionale Louis Bartrand che si è complimentato per il lavoro fatto da Busca, nominandolo anche membro permanente del Gran Capitolo internazionale, con diritto di voto. Record anche per i numeri del Rito che negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente un po' in tutta Italia. Affiancheranno il Sommo Sacerdote Domenico Billotta del Cap. Peritrion come Gran Reggente, il Comp. Claudio Tonetto come Gran Dottore della Legge del Cap. Piemonte Reale ed Enzo Heffler come Gran Tesoriere del Cap. Lindo Conti. Gran Segretario è stato riconfermato Almerindo Duranti del Cap. Giordano Bruno Galli - Nello Gentili. Alla nuova Giunta sono arrivati numerosi auguri, tra cui quello di Gustavo Raffi, presente in sala, ex GM del GOI e Sommo Sacerdote Onorario dello York.
Il Gran Conclave ha visto la elezione a Gran Commendatore del Cav. Guido Vitali affiancato dai Cavalieri Mario Masillo  (Gran Commendatore Vicario), Salvatore Gueli (Generalissimo), Massimo Agostini (Capitano Generale), Domenico Ruffa (Tesoriere), Tiziano Casilino (Gran Segretario).

I lavori del Gran Concilio che non prevedevano elezioni si sono svolti in armonia e fraterna partecipazione.



Louis Bartrand

venerdì 13 maggio 2016

Al via da oggi a Rimini con Tiziano Busca la Grande Assemblea dei record


Sete di York



Per una bella e sana prima colazione o per placare la vostra sete ecco questa bellissima tazza griffata Arco Reale. È solo uno dei tanti nuovi gadget che da oggi potete trovare online, come le classiche magliette, ma anche ombrelli, orologi, portachiavi, polsini, tappetini per il mouse. Per portare sempre addosso con voi l'orgoglio di appartenenza al Rito di York.

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giovedì 12 maggio 2016

Massimo Agostini al Salone del Libro di Torino

Tiziano Busca al Salone del Libro di Torino

Tiziano Busca

«Il Rito di York. Storia e metastoria» è il primo libro completo sul Rito di York. Completo nel senso che alla parte storica, aggiornata ad oggi e comprendente anche gli avvenimenti italiani degli ultimi cinquant'anni, unisce anche un veloce studio sul simbolismo dei gradi della struttura di un Rito che, giova sempre ricordarlo, è il più diffuso ma soprattutto il più antico tra i Riti massonici. Questo rende i suoi rituali quanto di più vicino ci sia a quelli della Massoneria delle Origini. Impreziosiscono il volume due importanti appendici. E due parole bisogna spenderle anche sull'autore, Tiziano Busca, Sommo Sacerdote Italiano del Gran Capitolo dei Maestri dell'Arco Reale e quindi massimo interprete che ha vissuto lo svolgersi del patrimonio sapienziale da una condizione di assoluto privilegio. Regista, soprattutto, di una serie di iniziative culturali che hanno portato il Rito in particolare e la Massoneria in generale in palcoscenici prestigiosi e importantissimi. La prefazione del libro è firmata dal Sommo Sacerdote Internazionale che non a caso ha parlato di 'caso Italia'. Negli ultimi anni lo York di nessun Paese è stato frizzante culturalmente come quello italiano.
«Il Rito di York. Storia e metastoria» (Tipheret), battezzato in Gran Loggia a Rimini e già disponibile in libreria e negli store online, sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino lunedì 16 alle 12.00 (stand GLDI).

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Mauro Cascio al Salone del Libro di Torino


Sabato alle 11.00 l'appuntamento al Salone Internazionale del Libro di Torino sarà con Mauro Cascio e il suo ultimo lavoro, «Contributo alla critica del tempo (e di me stesso)», con un intervento in appendice del filosofo Diego Fusaro. Sarà anche l'occasione per parlare degli ultimi libri curati da Cascio, dai due capolavori di Martinez de Pasqually a «Istruzioni della saggezza» e «Lettera a un amico sulla rivoluzione francese» di Louis-Claude de Saint-Martin, dai saggi sul Martinismo curati da Gerard Encausse, Jean Bricaud, Constant Chevillon all'atlante di Prunelle de Lière e all'opera omnia di Jean Baptiste Willermoz (l'anno scorso erano usciti i volumi «L'uomo-Dio. Trattato delle due nature» e «Le istruzioni di Lione»). Un lavoro che finalmente mette in chiaro i problemi e le forzature di molto Martinismo contemporaneo che in qualche occasione arriva a esiti opposti rispetto a quello delle origini. L'editore, Tipheret, ha così impreziosito una collana, Lamed, tutta dedicata agli studi su questa importante corrente iniziatica dell'Occidente con gli impianti critici degli studiosi più accreditati e conosciuti: Vittorio Vanni e Ovidio La Pera.

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mercoledì 11 maggio 2016

La Grande Assemblea del Rito di York in Togo

Roggy Paass con le delegazioni internazionali

Si è conclusa in Togo la Grande Assemblea del Rito di York, un momento importante per fare il punto della situazione sul lavoro dentro e fuori le camere rituali. A fare da padrone di casa il Sommo Sacerdote Roggy Paass. Erano presenti delegazioni dal Gabon, dal Ghana e dal Portogallo (presente Paul Derrica). Lo York internazionale si è detto soddisfatto dalla crescita esponenziale del Rito di York in Africa.

Ad Asuncion lo York Latin American Conferenze

Edmund Harrison e Louis Bartrand scortati da giovani De Molay

Il Rito di York è il più diffuso Rito massonico nel mondo, oltre ad essere il primo per fondazione. E le Grandi Assemblee dei Paesi di tutto il mondo sono anche il momento di incontro tra fratelli, luogo privilegiato di condivisione di esperienze spirituali, di ricerca, di conoscenza. Si è chiuso ad Asuncion, in Paraguay, lo York Latin American Conference fortemente voluta dal Sommo Sacerdote Odilon Ayala, con la partecipazione di circa 120 delegati. In particolare erano presenti Brasile, Venezuela, Panama, Costa Rica e Argentina, presente per la sua prima volta. Era presente il Sommo Sacerdote Internazionale Louis Bartrand..

Ernesto Nathan e la Massoneria

di Marco Rocchi



In questo articolo del 2 settembre 1910, il giornale "The Canadian Jewish Time" comunica la elezione a sindaco di Roma di Ernesto Nathan, sottolineando la sua appartenenza massonica.

Clicca qui per leggere l'articolo originale (in inglese)

martedì 10 maggio 2016

È online il nuovo numero di YR Mag@azine



È online il nuovo numero di YR Mag@zine. Tra i contenuti di questo numero, con l'editoriale del Sommo Sacerdote Tiziano Busca una recensione del suo libro, «Rito di York. Storia e metastoria» (Tipheret), alcuni interventi tra cui da segnalare quelli di Marco Rocchi, Michele La Rocca, Marco Galler (il libro Sacro nel grado di Maestro del Marchio), Gennaro Natale (La Parola Sacra del grado di Maestro dell'Arco Reale), Luigi Maria Bianchini. Ma si parla anche della fondazione del Rito di York in Albania, delle recenti Grandi Assemblee nel mondo e della storia del Capitolo di Studi De Lantaarn. Per leggere il n.2 (e tutti i numeri precedenti) è sufficiente cliccare la copertina in alto a destra.

lunedì 9 maggio 2016

Lo York al Salone del Libro. Lunedì prossimo il libro di Tiziano Busca sulla simbologia del Rito



Si terrà lunedì prossimo alle 12.00 la presentazione del libro del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori del Rito di York Tiziano Busca. Il Rito di York è il Rito più vecchio e praticato nel mondo eppure, in Italia, la bibliografia è rimasta molto indietro. Da qualche anno Busca ha dato vita e incoraggiato numerose attività di studio, incluso il progetto di De Lantaarn, presentato nelle più importanti vetrine culturali internazionali, tra cui l'Università di Oxford. Il Capitolo di Studi ha anche dato origine ad una collana di libri, aperta da La Massoneria. Una simbologia in movimento un paio di anni fa. Il Rito di York. Storia e metastoria è l'ultimo volume della collana.


A Torino lo scorso anno: Sven Boehne, Karl Sinclair, Tiziano Busca, Massimo Agostini, Mauro Cascio

venerdì 6 maggio 2016

Anche in Albania il Rito di York



Un grande successo internazionale del Rito di York italiano. Anche in Albania il Rito di York è una realtà e  questo proprio grazie all'impegno e questo proprio grazie all’impegno del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell’Arco Reale Tiziano Busca, con la collaborazione del Sommo Sacerdote Austriaco Comp. Kraus e con il Gran Capitolo Generale degli Stati Uniti che ha tracciato la road map dell’operazione. «Queste cose non si fanno da sole», ha detto Busca. «Paolo Ciaccia, Fausto Soggia, Pino Scarlino Ciro Tadicini, Stefano Colazzo, Claudio Stasi, Pino Neglia per citare solo alcuni dei compagni che con entusiasmo, intelligenza e grande organizzazione hanno esaltato due giorni di pura Massoneria e unica fratellanza. A questi e a tutti i compagni pugliesi va il grazie sentito di tutto il Rito di York».

Peter Crick riconfermato alla guida dello York a Victoria (Australia)

Peter Crick

Il Gran Segretario del Rito di York dello Stato di Victoria, Australia, ha scritto al Rito di York italiano, mandando i saluti al Sommo Sacerdote Tiziano Busca. «La nostra ultima Grande Assemblea è stato un successo, trecento partecipanti e delegazioni da tutti gli Stati australiani e della Nuova Zelanda». È stato confermato alla guida dello York, per il secondo mandato consecutivo, Peter Crick. Second Gran Principal Robert Redman e Third Gran Principal Gavin Myers.



mercoledì 4 maggio 2016

Nulla si evolve meccanicamente



La proprietà fondamentale di questo nuovo linguaggio consiste nel fatto che tutte le idee si concentrano attorno a una sola idea; vale a dire esse sono tutte prospettate nella loro relazione reciproca, dal punto di vista di una idea unica. Questa idea è l'idea dell'evoluzione.
Naturalmente, non nel senso di una evoluzione meccanica, poiché questa non esiste, ma nel senso di una evoluzione cosciente e volontaria. Questa è la sola possibile. "Non vi è nulla nel mondo, dal sistema solare fino all'uomo e dall'uomo fino all'atomo, che non salga o non scenda, che non si evolva o non degeneri, che non si sviluppi o non decada. Ma nulla si evolve meccanicamente. Solo la degenerazione e la distruzione procedono meccanicamente. Ciò che non può evolversi coscientemente, degenera. L'aiuto esterno non è possibile che nella misura in cui è apprezzato e accettato, anche se esso lo è all'inizio solo dal sentimento.
Il linguaggio che permette la comprensione, si basa sulla conoscenza del rapporto dell'oggetto che si esamina con la sua evoluzione possibile, sulla conoscenza del suo posto nella scala evolutiva.
A questo fine, un gran numero delle nostre idee comuni sono divise in conformità agli stadi di questa evoluzione. "Una volta ancora, prendiamo l'idea dell'uomo.
Nel linguaggio di cui parlo, al posto della parola 'uomo' sono usate sette parole, ossia: uomo n. 1, uomo n. 2, uomo n. 3, uomo n. 4, uomo n. 5, uomo n. 6, uomo n. 7. Con queste sette idee, noi saremo in grado di comprenderci allorché parleremo dell'uomo.
L'uomo n. 7 è giunto al più completo sviluppo possibile per l'uomo, e possiede tutto ciò che l'uomo può possedere, come volontà, coscienza, un 'Io' permanente e immutabile, individualità, immortalità, e una quantità di altre proprietà che nella nostra cecità e nella nostra ignoranza noi ci attribuiamo. Solo fino a un certo punto possiamo capire l'uomo n. 7 e le sue proprietà, così come le tappe graduali per avvicinarci a lui, cioè capire il processo di sviluppo che ci è possibile.
L'uomo n. 6 segue da vicino l'uomo n. 7. Differisce da lui solo per qualcuna delle sue proprietà che non sono ancora diventate permanenti.
L'uomo n. 5 è anch'egli un tipo d'uomo a noi inaccessibile, perché ha raggiunto l’unità.
L'uomo n. 4 si trova ad un grado intermedio: ne parlerò in seguito.
Gli uomini n. 1, 2, 3, costituiscono l'umanità meccanica: restano al livello in cui sono nati.
L’uomo n. 1 ha il centro di gravità della sua vita psichica nel centro motore. È l'uomo del corpo fisico, in cui le funzioni dell'istinto e del movimento predominano sempre sulle funzioni del sentimento e del pensiero.
L’uomo n. 2 è allo stesso livello di sviluppo, ma il centro di gravità della sua vita psichica si trova nel centro emozionale; è dunque l'uomo in cui le funzioni emozionali predominano su tutte le altre, è l'uomo del sentimento, l'uomo emozionale.
L'uomo n. 3 è anch'esso allo stesso livello di sviluppo, ma il centro di gravità della sua vita psichica, è nel centro intellettuale; in altri termini, è un uomo in cui le funzioni intellettuali predominano sulle funzioni emozionali, istintive, motorie; è l'uomo che ragiona, che ha una teoria per tutto ciò che fa, che parte sempre da considerazioni mentali.
Ogni uomo nasce n. 1, n. 2, n. 3. L’uomo n. 4 non è nato n. 4, egli è nato 1, 2, 3 e non diventa 4 che in seguito a sforzi di carattere ben definito. L'uomo n. 4 è sempre il prodotto di un lavoro di scuola. Non può nascere tale né svilupparsi accidentalmente: le influenze ordinarie dell'educazione, della cultura, ecc, non possono produrre un uomo n. 4. Il suo livello è superiore a quello dell'uomo n. 1, 2 e 3; egli ha un centro di gravità permanente che è fatto delle sue idee, del suo apprezzamento del lavoro, e della sua relazione con la scuola. Inoltre, i suoi centri psichici hanno già incominciato a equilibrarsi; in lui, un centro non può più avere una preponderanza sugli altri, come per gli uomini delle tre prime categorie. L'uomo n. 4 comincia già a conoscersi, comincia a sapere dove va.
"L'uomo n. 5 è già il prodotto di una cristallizzazione; egli non può più cambiare continuamente, come gli uomini n. 1, 2 e 3. Ma si deve notare che l'uomo n. 5 può essere sia il risultato di un lavoro giusto come il risultato di un lavoro sbagliato. Egli può essere diventato n. 5 dopo essere stato n. 4 e può essere diventato n. 5 senza essere stato n. 4. In questo caso, non potrà svilupparsi oltre, non potrà diventare n. 6 e 7. Per diventare n. 6 egli dovrà prima rifondere completamente la sua essenza, già cristallizzata. Dovrà perdere intenzionalmente il suo essere di uomo n. 5. Ora questo non può essere portato a compimento che attraverso sofferenze terribili. Per fortuna, tali casi di falso sviluppo sono molto rari.
La divisione dell'uomo in 7 categorie permette di spiegare molte cose che non potrebbero essere comprese altrimenti. Questa divisione è una prima applicazione all'uomo del concetto della relatività. Cose apparentemente identiche, possono essere del tutto differenti, secondo la categoria di uomini da cui dipendono o in relazione alla quale si considerano.
Secondo questa concezione, tutte le manifestazioni interiori od esteriori dell'uomo, tutto ciò che gli è proprio, tutte le sue creazioni, sono ugualmente divise in sette categorie.
Possiamo dunque dire che vi è un sapere n. 1 basato sull'imitazione, gli istinti o imparato a memoria, meccanicamente, per ripetizione. L'uomo n. 1, se è un uomo n. 1 nel pieno senso di questo termine, acquisisce tutto il suo sapere come una scimmia o un pappagallo.
Il sapere dell'uomo n. 2 è semplicemente il sapere di ciò che gli piace. L'uomo n. 2 non vuole sapere nulla di ciò che non gli piace. Sempre e in tutto egli vuole qualcosa che gli piaccia. Oppure, se è un uomo malato, è attratto da tutto ciò che gli dispiace, è affascinato dalle proprie ripugnanze, da tutto ciò che provoca in lui l'orrore, lo spavento e la nausea.
Il sapere dell'uomo n. 3 è un sapere fondato su un pensare soggettivamente logico, su parole, su una comprensione letterale. È il sapere dei topi di biblioteca, degli scolastici. Per esempio, sono uomini n. 3 quelli che hanno contato quante volte ritorna ogni lettera dell'alfabeto arabo nel Corano, e hanno basato su ciò tutto un sistema di interpretazione.
Il sapere dell'uomo n. 4 è di una specie completamente differente. È un sapere che viene dall'uomo n. 5 il quale l'ha ricevuto dall'uomo n. 6, il quale l'ha attinto alla sorgente dell'uomo n. 7. Tuttavia è chiaro che l'uomo n. 4 assimila di questa conoscenza solo ciò che è in rapporto con le sue possibilità. Ma a confronto del sapere degli uomini n. 1, 2 e 3, il sapere dell'uomo n. 4 ha incominciato a liberarsi dagli elementi soggettivi. L'uomo n. 4 è in cammino verso il sapere oggettivo.
Il sapere dell'uomo n. 5 è un sapere totale e indivisibile. L'uomo n. 5 possiede un Io indivisibile e tutta la sua conoscenza appartiene a questo 'Io'. Non può esserci un 'io' che sappia qualche cosa senza che un altro 'io' ne sia informato. Ciò che egli sa, lo sa con la totalità del suo essere. Il suo sapere è più vicino al sapere oggettivo di quanto può esserlo quello dell'uomo n. 4.
Il sapere dell'uomo n. 6 rappresenta l’integralità del sapere accessibile all'uomo; ma può ancora essere perduto.
II sapere dell'uomo n. 7 è del tutto suo e non può più essergli tolto; questo è il sapere oggettivo e interamente pratico di Tutto.
Per quanto riguarda l'essere, succede esattamente la stessa cosa. Vi è l'essere dell'uomo n. 1, vale a dire di colui che vive con i suoi istinti e le sue sensazioni; vi è l’essere dell'uomo n. 2 che vive dei suoi sentimenti e delle sue emozioni; l’essere dell'uomo n. 3, l'uomo della ragione, il teorico, e così di seguito. Si comprende in tal modo perché il sapere non può mai essere molto lontano dall'essere. Gli uomini n. 1, 2, 3 non possono in ragione del loro essere possedere il sapere degli uomini 4, 5 e oltre. Qualsiasi cosa gli sia data, la interpretano a modo loro e non potrebbero fare altrimenti che ricondurla al livello inferiore, che è il loro.
Lo stesso genere di divisione in 7 categorie è applicabile a tutto ciò che è in rapporto con l'uomo. Vi è un'arte n. 1, che è quella dell'uomo n. 1, un'arte di imitazione, di vana apparenza, oppure grossolanamente primitiva e sensuale, come la musica e le danze dei popoli primitivi. Vi è un'arte n. 2, un'arte del sentimento; un'arte n. 3 che è intellettuale, inventata; e vi deve essere un'arte n. 4, n. 5, ecc.
Esattamente allo stesso modo, vi è una religione dell'uomo n. 1, vale a dire una religione fatta di riti, di forme esteriori, di sacrifici e di cerimonie brillanti che possono essere talvolta di imponente splendore o al contrario di carattere lugubre, selvaggio, crudele, ecc. E vi è la religione dell'uomo n. 2: la religione della fede, dell'amore, degli slanci, dell'adorazione e dell'entusiasmo, che non tardano a trasformarsi in una religione di persecuzione, di oppressione e di sterminio degli 'eretici' e dei 'pagani'. Vi è una religione dell'uomo n. 3, intellettuale e teorica, una religione di prove e di argomenti, fondata su ragionamenti, interpretazioni e deduzioni logiche. Le religioni n. 1, 2 e 3 sono realmente le sole che noi conosciamo, tutte le confessioni a noi note appartengono all'una o all'altra di queste tre categorie. Per ciò che riguarda le religioni dell'uomo n. 4, 5, 6 e 7, non le conosciamo e non le possiamo conoscere fino a che resteremo ciò che siamo.
"Se invece di prendere la religione in generale, noi consideriamo il Cristianesimo, allora vedremo che allo stesso modo esiste un Cristianesimo n. 1, in altre parole un paganesimo sotto nome cristiano. Il Cristianesimo n. 2 è una religione di sentimento, talvolta molto pura, ma priva di forza, talvolta ebbra di sangue ed atroce, che conduce all'inquisizione, alle guerre di religione. Il Cristianesimo n. 3 di cui le differenti forme di protestantesimo offrono esempi, si fonda su teorie, su argomenti, su tutta una dialettica, ecc. Poi vi è un Cristianesimo n. 4 del quale gli uomini n. 1, 2, 3, non hanno la minima idea. "Di fatto il Cristianesimo n. 1, 2, 3 non è che un'imitazione esteriore. Solo l'uomo n. 4 si sforza di diventare un Cristiano, e solo l'uomo n. 5 può realmente essere un Cristiano. Perché per essere un Cristiano bisogna avere l’essere di un Cristiano, vale a dire vivere conformemente ai precetti del Cristo. "Gli uomini n. 1, 2, 3 non possono vivere conformemente ai precetti del Cristo, perché per essi tutto 'accade'. Oggi è una cosa, domani è un'altra. Oggi essi sono pronti a dare la loro ultima camicia, domani a fare a pezzi un uomo, perché rifiuterà di donare loro la sua. Sono mossi a caso dagli avvenimenti, vanno alla deriva. Non sono padroni di se stessi e per conseguenza non possono decidere di essere cristiani, ed esserlo realmente.
"La scienza, la filosofia e tutte le manifestazioni della vita e dell'attività umana possono essere suddivise esattamente nello stesso modo, in sette categorie; ma queste distinzioni sfuggono in genere al linguaggio ordinario, proprio per questo è così difficile per gli uomini comprendersi. "Analizzando i sensi differenti e soggettivi della parola 'uomo' abbiamo visto quanto essi siano diversi e contraddittori, e soprattutto quanto velati e nascosti, persino per chi parla, siano i sensi e le sfumature — creati dalle 'associazioni abituali' — che possono essere messi in una parola.

(tratto da Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Piotr Demianovich Ouspensky).