venerdì 30 novembre 2018

Croce e la Massoneria



Croce polemizza con la Massoneria. E fin qui niente di straordinario. In pagine purtroppo poco conosciute si racconta uno scontro tra l'esperienza culturale tra le più importanti in Europa e un protagonista dell'effervescenza filosofica del Novecento. Croce aveva torto, ha voluto a tutti i costi gettar fango. E basta una risposta del Gran Maestro Ernesto Nathan per metterlo a posto. I protagonisti dello scontro non lo sanno ma dagli anni cinquanta subiranno lo stesso destino. Croce sarà messo in soffitta perché considerato 'retrivo' e 'provinciale'. La Massoneria dopo il Fascismo faticherà ad essere degna di sé e della ricchezza della sua storia.
Un nuovo lavoro di Mauro Cascio in uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

Nietzsche e le origini della tragedia





Nietzsche sosteneva che la tragedia greca nasceva dall’eterno conflitto di due elementi presenti nella cultura classica e ben rappresentati attraverso la mitologia. Il primo è lo spirito dionisiaco ovvero lo slancio mistico e irrazionale, il desiderio di infinito, l’ambizione all’assoluto. Il secondo elemento è l’apollineo, inteso come razionalità, equilibrio, serenità teoretica, senso di finitezza.

«il Greco conobbe e sentì i terrori e le atrocità dell’esistenza: soprattutto per poter vivere, egli dové anteporre a queste la nascita onirica degli dei olimpici. Per poter vivere, i Greci dovettero, per la più profonda necessità, creare questi dei: il loro avvento dobbiamo senz’altro rappresentarcelo così, che dall’originario titanico ordinamento divino del terrore attraverso quell’impulso apollineo alla bellezza si sviluppò, in lenti passaggi, l’olimpico ordinamento divino della gioia, nello stesso modo in cui le rose sbocciano da uno spineto».

Leggi tutto (Democrazia pura)

giovedì 29 novembre 2018

Più libri più liberi nella Nuvola di Fuksas. Anche Tipheret alla Fiera dell'editoria


Anche Tipheret a «Più libri più liberi», la Fiera Nazionale della piccola e media editoria che si svolgerà a Roma, presso la Nuvola di Fuksas all'Eur, dal 5 al 9 dicembre. L'occasione per conoscere i nuovi prodotti editoriale dell'editore catanese, dal saggio di Enzo Heffler ai saggi di Nuccio Puglisi, dalle vignette di Almerindo Duranti a Federico Pignatelli, da La Massoneria parla all'uomo di Tiziano Busca a La Sapienza di Re Salomone di Mauro Cascio. Appuntamento con per il firmacopie il 7 alle 17, presso lo Stand  A67


mercoledì 28 novembre 2018

Massoneria e Chiesa Cattolica

di Nuccio Puglisi

Tra le cose che ho notato negli ultimi tempi è il tentativo da parte della Massoneria di  volersi legittimare di fronte ai profani e di instaurare un colloquio con la Chiesa cattolica
Ad essere sincero, questo tentativo di legittimazione da parte della Istituzione Massonica   di fronte al “volgo” mediante l’apertura pubblica dei Templi con visite guidate mi sembra alquanto patetica, perché si pretende di spiegare in qualche ora la simbologia esoterica che a mio avviso, ai più non interessa e si viene a profanare la sacralità di un luogo solo per consentire ad alcuni di soddisfare la propria curiosità.
Mi sembra invece oltremodo valido, l’organizzazione di conferenze aperte al pubblico, patrocinate dal Rito di York, in cui si discute di esoterismo, cabala, alchimia etc, che dimostrano come la Massoneria sia studio approfondito della cultura esoterica invece che una aggregazione di faccendieri senza scrupoli o, peggio ancora, un covo di mafiosi.
Fatta questa premessa, quello che mi preme trattare è il rapporto tra Massoneria e Chiesa cattolica, anche se mi rendo conto che questo sia un argomento alquanto complesso per poter essere trattato in maniera esaustiva in quanto implica questioni di ordine diverso come quello storico, filosofico, scientifico, dottrinale, morale etc.
La lotta tra le due Istituzioni ebbe inizio nel 1738 con la bolla di scomunica “In eminenti” di Clemente XII.

                                                                 

A quell’epoca, la Massoneria era una società come le altre nell’ambito della vita inglese. Era il periodo in cui si contrapponevano due dinastie: quella cattolica degli Stuart e quella protestante degli Hannover.
Inizialmente, la Massoneria si schierò a favore degli Stuart e successivamente apertamente con quella degli Hannover.
Tale decisione determinò una presa di posizione da parte del papato che reagì con la bolla di scomunica.
È indubbio che il problema fu di carattere politico piuttosto che religioso, come affermato da molti studiosi e come si può leggere “tra le righe” nella stessa bolla:   «contro le bande clandestine note con il nome di massoni” affinchè “ questa categoria di persone non distrugga la casa del Signore”, ma anche “per altri motivi a noi noti, giusti e legittimi”.
Questi motivi non furono mai specificati, ma quasi tutti gli esperti, vi intravidero il sostegno del papato agli Stuart.
Il Papa, in quanto capo di uno Stato sovrano, poteva intervenire politicamente per perorare la causa degli Stuart, ma, in tale veste, non avrebbe potuto pronunciare alcuna scomunica, per cui per poter intervenire contro la Massoneria era necessaria una motivazione teologica e religiosa
L’ultima scomunica papale contro la Massoneria porta la data 1902 con la bolla Annum ingressi a firma del Papa Leone XIII.

                                                                 


Successivamente , gli eventi parlamentari come la bocciatura della mozione Bissolati (1908) contro l’insegnamento religioso nella scuola elementare che fu una grossa conquista per la Chiesa cattolica, anche perché a votare contro ci furono molti parlamentari massoni, cosa che creò nella Massoneria del tempo una scissione di notevoli proporzioni ; lo scoppio della grande guerra che portò il fascismo al potere, il quale si scagliò contro la Massoneria dichiarandola fuori legge, concedendo al Vaticano vari riconoscimenti; la preoccupazione del comunismo subito dopo la seconda guerra, fecero si che la Chiesa cattolica pose in secondo ordine il “pericolo massonico”, senza comunque cambiare opinione nei suoi confronti.
Verso la fine degli anni sessanta, dopo il Concilio Vaticano II  conclusosi  l’8 Dicembre 1965 sembrò che da parte della Chiesa potesse esserci un ammorbidimento.
Tra il 1969 ed il 1979, esponenti della Chiesa cattolica e della Massoneria si incontrarono diverse volte ed i segnali furono tali da far scrivere a Padre Giovanni Aprile nella prefazione a “Massoneria e Chiesa Cattolica: ieri, oggi e domani”, (ed. Paoline, Roma 1982), che “conoscersi, stimarsi, dialogare e, chissà giungere un giorno a collaborare in qualche settore, a vantaggio dell’Uomo, non significa accettare tutta l’altra ideologia capitolare su punti irrinunciabili di fede, né rilasciare decreti di canonizzazione! Significa solo incontrarsi con gli altri fratelli, lontani forse, ma pur sempre fratelli e guardarsi sinceramente e cordialmente negli occhi e nel cuore”
La nuova formulazione del Codice Canonico del testo 2335, divenuto 1374, relativo alla condanna della Massoneria, eliminando il termine “setta massonica” e sostituendo “scomunica” con “giusta sanzione” determinò la sensazione che si potesse aprire almeno una porta per un confronto tra le rispettive posizioni.
Tale porta venne letteralmente sbattuta in faccia dall’attuale Papa Emerito Benedetto XVI , allora  Cardinale Ratzinger, prefetto della Sacra Congregazione della Dottrina della Fede il quale, tramite l’Osservatore Romano del 26 settembre 1983, il giorno prima che il nuovo Codice Canonico andasse in vigore, ribadì che nei confronti della Massoneria “rimaneva immutabile il giudizio negativo della Chiesa” per cui si continuava a considerare i massoni “in stato di peccato grave e non ammissibili alla Santa Comunione”.
Tutta questa storia mi porta a fare alcune considerazioni.
È evidente che la Massoneria e la Chiesa cattolica, per la natura del rispettivo essere, sono da sempre su posizioni distanti tra di loro.
Le verità a cui si richiamano le due Istituzioni sono e rimarranno, a mio parere, totalmente inconciliabili: rivelata e, perciò indiscutibile quella della Chiesa Cattolica, da ricercare quella della Massoneria.
La differenza mi sembra non di poco conto, differenza che si sostanzia anche nelle finalità e soprattutto nei metodi.
La Chiesa cattolica si sente latrice di un messaggio, o meglio ancora, detentrice di una verità di provenienza divina, e, come tale, dogmatica, assoluta fino al punto di far ritenere eretico chi, già battezzato se ne allontana, passibile fino a qualche secolo fa, di eliminazione fisica mediante il rogo (Giordano Bruno ad esempio).




La Massoneria, invece, propone un metodo di ricerca che porti alla scoperta della verità propria da confrontare con quella degli altri, senza appiattire la propria coscienza e conoscenza sul dogma.
Se la Chiesa rifiuta un dialogo con la Massoneria ed ogni tentativo di approccio da parte di quest’ultima viene sistematicamente respinto, mantenendo invariato il giudizio di condanna che praticamente è una riconferma della scomunica, non deve essere un problema della Massoneria.
Penso che sia giusto che ognuno sostenga e difenda i propri ideali e le proprie credenze, ma demonizzare chi fa la stessa cosa per credenze ed ideali diversi sinceramente non mi sembra un comportamento corretto.
Il prof. Giuliano Di Bernardo quando era il Gran Maestro del G.O.I.  propose il riconoscimento reciproco delle rispettive essenze con il contestuale impegno del rispetto delle reciproche e specifiche dottrine concludendo con una ipotesi di conciliabilità “anche se limitata al piano etico”.
Nel momento in cui, annota il Prof  Di Bernardo, sia la Chiesa cattolica che la Massoneria si trovano nello stesso ambito nel difendere i valori morali e spirituali, improntati alla trascendenza, anche se intesa diversamente, contro ogni manifestazione del materialismo e dell’ateismo che rappresentano nel mondo contemporaneo le cause principali di quella crisi dei valori che disorienta ed opprime le nuove generazioni, perché , pur mantenendo la propria specificità, non partecipare ad un progetto comune per la soluzione dei gravi problemi che affliggono l’uomo contemporaneo?
La risposta, che fu data mediante un editoriale di oltre 10 pagine , tramite la rivista dei Gesuiti, La Civiltà Cattolica, con il titolo “La Chiesa e la Massoneria oggi” ribadì quanto affermato dal Cardinale Ratzinger nel 1983 e pubblicato dall’Osservatore Romano e quindi l’inconciliabilità tra le due Istituzioni  attraverso una serie di deliranti spiegazioni che alla fine volevano significare che tutto quanto è e fa la Chiesa Cattolica vale per tutti e per ognuno, perché solo quello è giusto e perfetto , tutto il resto è errore e menzogna.
Ora, se la Chiesa Cattolica, oppone alla Massoneria i suoi dogmi, le sue dottrine e le sue verità rivelate è un diritto ed un dovere perfettamente rispettabile che nessuno deve impedire e contestare, ma tutto questo è sufficiente e giusto per ergersi a giudice infallibile?
Non esiste l’infallibilità umana, non è esistita e non esisterà mai. Se così non fosse, l’ammissione di condanne e comportamenti sbagliati da parte di uomini di chiesa, che portarono Papa Giovanni Paolo II a chiedere pubblicamente perdono, non ci sarebbe mai stata.
Quindi condannare chi crede in cose diverse, quando, soprattutto, non travalicano i confini dell’etica comune, manifesta una presunzione di infallibilità inaccettabile.
Ritengo che la mentalità di base della Chiesa cattolica non sia assolutamente cambiata ed ancora oggi continua a mancarLe quello che nella Massoneria risulta essere un valore preminente: la tolleranza.
La tolleranza, non deve intendersi nella sua accezione comune come la capacità di sopportare ciò che non piace, ma come un atteggiamento morale verso chiunque,  riconoscendole il diritto di professare, manifestare e diffondere opinioni e convincimenti difformi da quelle proprie , e ciò in nome di quella libertà di pensiero e di coscienza che non deve mancare in un uomo e in una società civile.
Il problema della tolleranza emerse ed emerge in maniera evidente proprio nel rapporto del cittadino con la religione.
La Chiesa Cattolica ha avuto sempre una vera e propria fobia nei confronti dell’eresia,  più  presunta che vera fino a fare uso spietato del rogo e della forca, mediante la Santa Inquisizione.
S. Roberto Bellarmino, persecutore accanito e spietato di Giordano Bruno e di Tommaso Campanella, spiegò che il supplizio per gli eretici era da considerare un atto di carità, per loro e per il popolo cristiano, nel senso che, con la morte ne guadagnavano, mentre vivendo più a lungo, andavano ad aggravare la loro posizione, in quanto commettendo altri errori (?), andavano ad aumentare le pene eterne.
Nella nostra attuale società, una persona capace di dire una colossale stupidaggine come questa, verrebbe messa al “bando” , ma nel 1600 queste persone in nome di una “verità rivelata” mandavano a morte i propri simili tra atroci sofferenze.
Come dimenticarsi di Galileo Galilei, che venne accusato di eresia, sempre da S. Roberto Bellarmino, ed arrestato dal Tribunale dell’Inquisizione solo perché sosteneva la teoria Copernicana di sfericità della terra contro quella Tolemaica che la credeva piatta, e che fosse la Terra a girare intorno al Sole e non il contrario come voleva Tolomeo?
Risultato: carcere a vita, commutato in confino nella sua villa di Arcetri, ad abiurare la dottrina copernicana, nonchè alla recita settimanale di salmi penitenziali.
Praticamente la morte intellettuale e scientifica che anticipò di 10 anni quella corporale nel 1642. In compenso la Chiesa cattolica, anche se parzialmente, si è ravveduta riconoscendo di avere infierito contro lo scienziato; solamente che per riconoscere questo errore ci sono voluti “solamente” 350 anni e questo grazie a Papa Giovanni Paolo II.
Senza volere togliere nulla ai meriti di tanti studiosi che coniugarono i valori della tolleranza, da Montaigne a Locke, da Spinoza a Bayle, Voltaire ne diede la misura precisa quando, ad un suo interlocutore che gli manifestò un convincimento contrario al suo, gli disse: “ Non condivido la tua opinione, ma sono pronto a dare la vita affinchè tu la possa esprimere”.
Quale espressione migliore di questa può sintetizzare  il concetto di tolleranza?
Se la religione cattolica ha la presunzione di essere depositaria della “Verità” allora tutte le altre religioni non hanno valenza, tutti si trovano ai suoi occhi in peccato grave, il colloquio con rappresentanti di altre religioni ha solo ed esclusivo valore politico.
Domando: possibile che la storia non abbia insegnato niente, possibile che non sia stato fatto tesoro di tanti errori fatti in passato?
Se io credo nel Dio creatore, lo cerco nel mio cuore, mi comporto nella vita seguendo i principi etici e morali, questo Dio potrà condannarmi alla dannazione eterna solo perchè sono Massone?
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lunedì 26 novembre 2018

Tiziano Busca: «Solo la Massoneria ti insegna che un 9 è un 6 capovolto»



di Tiziano Busca


È sempre questione di prospettive, come il 6 e il 9. Se rovesci il 6 hai un 9 e viceversa. Dipende da come lo guardi. Un 6 può essere allo stesso tempo un 9. C’è un vecchio detto che recita più o meno: «Quando un uccello è vivo, mangia le formiche. Quando è morto sono le formiche a mangiare l’uccello». Cioè: possono cambiare non solo le prospettive, ma anche i rapporti di forza. E in questo equilibrio sei solo, non puoi scappare né barare. Un albero basta per creare migliaia di fiammiferi, ma ne basta uno, di fiammifero, per bruciare migliaia di alberi.
La Massoneria, per come l'ho sempre vista, per come la vivo, ti aiuta a vedere un mondo uguale da qualsiasi prospettiva ti metti, dove pesa il valore e non la convenzione, dove contano gli uomini e non le geografie, dove i rapporti di forza sono intesi armonicamente a formare una sostanza spirituale. Per questo insisto quando parlo di 'formazione'. La Massoneria non è solo una società iniziatica a cui si demanda il compito di ricamare il senso delle cose, è una palestra etica e civica. Cioè quella scuola di Bildung su cui insisteva Fichte. A questa eredità, a questa visione, dobbiamo rimanere ancorati. Perché è il porto sicuro dove non ci saranno mai tempeste.

venerdì 23 novembre 2018

La notte dell'adunanza



L'Adunanza, libro mitico scritto da un cavaliere templare 7 secoli fa, riaffiora dal passato a raccontare gli ultimi momenti di vita dell'ordine cavalleresco. Il libello nasconde un segreto e indica un luogo dove misteriosi personaggi che sembrano anch'essi riemersi dal passato, affiancano terroristi islamici nella preparazione di un micidiale attentato. Quali segreti contiene quel libro conteso da secoli? Perché i terroristi hanno scelto proprio il luogo dell'Adunanza?.

giovedì 22 novembre 2018

Giordano Bruno: «Non mi vergogno di esser stato deriso dagli stolti»



Venni, tra gli altri, io, attratto dal desiderio di visitare la casa della sapienza, ardente di contemplare codesto Palladio, onde non mi vergogno d’aver sopportato la povertà, la malevolenza e l’odio dei miei, le esecrazioni, le ingratitudini di coloro ai quali volli giovare e giovai, gli effetti d’un’estrema barbarie e d’un’avarizia sordidissima; e i rimbrotti, le calunnie, i torti, anche le infamie di quelli che mi dovevano amore, servizio, onore.

Né mi vergogno d’avere sperimentato derisioni e dispregi di ignobili e stolti, persone che, mentre son proprio bestie, sotto immagine e similitudine d’uomini, per il modo di vivere e la fortuna, insuperbiscono di temeraria arroganza.

Per il che non mi duole d’esser incorso in fatiche, dolori, esilio: ché faticando profittai, soffrendo feci esperienza, vivendo esule imparai: ché trovai in breve fatica lunga quiete, in leggera sofferenza gaudio immenso, in un angusto esilio una patria grandissima.

Giordano Bruno, «Oratio valedictoria» (pronunciata nel 1588 davanti ai professori della Università di Wittenberg che lo avevano accolto «esule» e «privo di favore»)

Fonte

mercoledì 21 novembre 2018

Storia di un grembiule errante. La presentazione del libro di Enzo Heffler a Pavia



Globalizzazione, governance, simmetria. Elia Valori con Paolo Savona, Gianni Letta e Oliviero Diliberto. Parteciperà anche Tiziano Busca



Oggi Giancarlo Elia Valori presenterà il suo nuovo libro «Globalizzazione, governance, simmetria» (Rubbettino) con Paolo Savona, Gianni Letta, Oliviero Diliberto. È stato invitato a partecipare anche Tiziano Busca. L'instabilità e le sfide della postmodernità.

martedì 20 novembre 2018

Maestri per la città. I sindaci della Massoneria nell'Ottocento e nel Novecento



I volumi indagano i Sindaci massoni nell'Ottocento, e Novecento, un progetto che arriva ai nostri giorni. Centocinquanta “cittadini militanti” per usare un’espressione di Paolo Pansa riferita al sindaco Lando Conti, da Bolzano a Taormina, nelle grandi come nelle piccole comunità. Un patrimonio di idee e di realizzazioni veramente straordinario, dove ognuno di questi sindaci ha portato una parte cospicua di sé riuscendo spesso a concretizzare i sogni della propria vita: la gente di talento è la risorsa più grande di una nazione dal conte di Cavour a Gabriele Albertini, da Giuseppe Zanardelli a Francesco Angelini. Un viaggio verso la libertà attuata da amministratori locali noti o meno noti, dai tre sindaci della capitale con circa tre milioni di persone a piccoli comuni con poche anime, ma tutti sindaci operosi, onesti e liberi sotto ogni profilo. E questi sindaci, insieme a tanti altri, hanno fatto brillare le loro luci, a maggior ragione nel contesto politico attuale dove spesso più marce sono le mele e meno i cittadini italiani pretendono dal cesto.




lunedì 19 novembre 2018

Tiziano Busca: «La Massoneria invita a stare dritti con la schiena. Dove tutti ti consigliano di strisciare»

di Tiziano Busca*


Tiziano Busca

«Un buon cortigiano non deve mai avere un'opinione personale, ma solamente quella del padrone o del ministro». Così d’Holbach nel suo Saggio sull’arte di strisciare.« Un buon cortigiano non deve mai avere ragione, non è in nessun caso autorizzato ad essere più brillante del suo padrone: deve tenere conto che l'uomo che sta al comando non ha mai torto».
In realtà noi continuiamo a vivere a Corte, perché è la quotidianità, anche televisiva, che ci restituisce uomini con “diverse anime” in tutte le latitudini. La corte sa crearsi il suo spazio, tutti sono sodali tra loro. «Senza la Corte», ha scritto in Teologia portatile, «nemmeno la chiesa può prosperare, lo Spirito Santo vola con un’ala sola. È a corte in ultima istanza che si decide l’ortodossia. Gli eretici sono sempre coloro che non pensano come alla Corte. Le divinità di quaggiù regolano comunemente la sorte delle divinità di lassù”.
Ed ecco a cosa serve la Massoneria, a cosa è servita, a cosa servirà. A raccogliere eretici che non vogliono stare a Corte, essere il ritrovo dei “mortali affetti da rigidità di Spirito”, “tutti d’un pezzo”, “incapaci di cedere a capricci” e di “assecondare fantasmi”. Anche fuori dalla Corte c’è eleganza, lusso, bellezza. Ma c’è soprattutto l’odore della dignità dell’uomo. Che non ha prezzo.

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York

giovedì 15 novembre 2018

Attualità di Giovanni Gentile



Il filosofo Giovanni Gentile viene spesso riconosciuto come la figura intellettuale del Regime. Ma che ne sarebbe se, sviscerando il suo pensiero, dal lato strettamente ontologico sino a quello pedagogico e politico, emergesse, al contrario, una mente essenzialmente incompatibile con le mire totalitarie? E se così fu, per quale ragione egli si avvicinò al fascismo?

Questo è il motivo di fondo che ha accompagnato la stesura del nuovo volume AM Edizioni, in uscita in questi giorni: «Giovanni Gentile e la sfida liberale» di Valentina Gaspardo.

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mercoledì 14 novembre 2018

Necessità matematica dell'esistenza di Dio. Torna in libreria René de Cléré a cura di Mauro Cascio e Federico Pignatelli



Questo breve trattato di René Cléré, apparso in Francia nel 1899,  curato da Mauro Cascio e Federico Pignatelli con un saggio introduttivo di Sergio Magaldi, si colloca per entro la reazione spiritualistica allo scientismo positivista diffusosi in Europa nel XIX secolo. Fu soprattutto in Francia, dove il positivismo, sin dall’inizio del secolo, nasce e si sviluppa come concetto ad opera di Saint-Simon e di Comte che tale reazione si colorò di forte tradizionalismo sia in campo religioso che filosofico-politico e morale, con pensatori come Chateaubriand e de Maistre o come il Lamennais che, in un saggio della metà del secolo, promuove il celebre argomento ontologico di Anselmo d’Aosta a idea fondamentale dell’essere umano e a principio infinito di ogni realtà...

martedì 13 novembre 2018

La Massoneria parla all'uomo. Da oggi in libreria il manifesto di Tiziano Busca



È ora che la Massoneria si riappropri del suo ruolo pre-ideologico, che declini cioè nell’attualità politica i suoi valori, che sono quelli che ha dato alla modernità. Continuando a custodire il suo patrimonio sapienziale e teoretico (soprattutto cabalistico), deve contribuire alla costruzione di esperienze nuove, dopo le macerie delle grandi ideologie. Uno scatto di orgoglio farlo proprio oggi, quotidianamente attaccata e svillaneggiata dagli eredi dei totalitarismi di ieri, gli stessi che ha sempre combattuto. Questo libro, in uscita a ottobre per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno, è un Manifesto che mette a sistema idee vecchie e costrutti nuovi e nasce dalle chiacchierate, a Milano, Trieste, Compiano, tra l’autore, Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale, un filosofo tra i più attivi negli Studi Tradizionali, Mauro Cascio, e un autore radiotelevisivo, tra i più stretti collaboratori di Gabriele La Porta, nella storica stagione a Rai 2 e Rai Notte, Egidio Senatore.

La Sapienza di Re Salomone. Lo studio di Mauro Cascio su Massoneria e Cabala finalmente in libreria



«Erano anni che la Filosofia non volava così in alto», dice Nadav Hadar Crivelli. E l'ultimo libro di Mauro Cascio è questo: il tentativo di riportare alla Filosofia alla sua arroganza di voler interpretare le cose e il mondo, a partire anche dalla Massoneria, come chiesa del libero pensiero, cioè come il luogo deputato da sempre designato per essere fucina di idee ed esperienze, cioè per la pratica filosofica più autentica. E soprattutto partendo la forma più sapienziale più tipica della Massoneria: la Cabala. Tutto il simbolismo è informato infatti di 'depositi' che è ora di cominciare a indagare se si vuole riportare la Massoneria al suo senso più autentico: quello di società iniziatica alla continua ricerca del senso dell'uomo. Re Salomone è il personaggio leggendario, il 'mito di fondazione'. Colui che ha fatto sì che la 'cultura' dei sacerdoti fosse condivisa agli artigiani. Il filosofo pontino ci invita a raccogliere questo messaggio. Disponibile in libreria per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

Rito di York. Tornata aperta della Commenda Templare di Firenze


lunedì 12 novembre 2018

Sei anni di Rito di York e di Massoneria come antidoto alla stanchezza della cultura

La Filosofia, gli Studi Tradizionali (la Cabala e l'Alchimia). Cioè il contenuto teoretico della Massoneria. Ma anche il contributo reale che la Massoneria può dare, coi suoi valori, alla società. Di questo il Rito di York ha parlato in questi ultimi 6 anni, grazie anche all'energia del Sommo Sacerdote Tiziano Busca. Ha promosso incontri, pubblicato libri, invitato al dibattito e alla riflessione. Perché non c'è bisogno di esperienze che si chiudono. Tutto deve sempre allargarsi al confronto e alla condivisione. Anche perché, quando c'è il cuore, quando c'è la passione, si agitano risposte e riconoscimenti. Ci sono sempre state grandi riscontri a livello di pubblico. E una volta tanto, oltre che ricordare i relatori, bisogna ricordare anche chi è dall'altra parte. Con curiosità, voglia di capire, predisposto all'ascolto. In un mondo dove c'è solo la stanchezza della cultura.

Compiano

Cagliari

Trieste

Crotone

Un seminario in Garfagnana

Como

Milano

Gallipoli

Novara

Roma

Taranto

Catanzaro

Milano

Reggio Calabria

Parma

Lanciano

Roma

Napoli

Frosinone

Pesaro

Torino

Bergamo

Salle

La Patria: un limite o un valore?


giovedì 8 novembre 2018

Le donne curiose. Goldoni massonicamente commentato da Marco Rocchi



Goldoni fu massone oppure no? Molto probabilmente la risposta è affermativa. Ma la questione, affrontata nel saggio introduttivo di questo libro, è tutto sommato secondaria rispetto al fatto che il commediografo veneziano avesse senza ombra di dubbio l’intenzione di rappresentare la Massoneria nella sua commedia Le donne curiose, una delle più amate e rappresentate del suo vastissimo repertorio. E che, altrettanto indubitabilmente, volesse innalzare una difesa della Libera Muratoria dalla scomunica emanata (o meglio, confermata) con la bolla Providas romanorum del 1751, le cui parole sono messe in bocca – parafrasate – alle donne curiose della commedia.
Il volume è arricchito da due contributi di Enrica Veterani (sulla fortuna editoriale della commedia goldoniana) e di Davide Riboli (sull’importanza del segreto e sull’attualità dell’opera).

Lo gnosticismo storico. Filippo Goti in libreria



È difficile per l’uomo contemporaneo riuscire a comprendere un fenomeno composito ed articolato come lo gnosticismo. I suoi sistemi filosofici ricchi di immagini affrontano la questione ontologica in modo diametralmente difforme da come essa è trattata nei sistemi ermetici e nelle religioni monoteiste del bacino del mediterraneo; la potenza delle loro effigi, la moltitudine di tenebrose forze avverse, la nostalgia per un mondo perfetto contrapposto a questa nostra manifestazione e la solitudine dell’anima gnostica, appaiono all'odierno lettore più prossimi alla favola che a tentativi di comunicare una qualche auspicabile forma di redenzione e salvezza.
Tale asimmetria comunicativa è dovuta sicuramente all’incapacità dell’uomo che vive nel terzo millennio di liberarsi dalla costrizione di una informazione frammentaria, scomposta ed enunciativa, che limita la sua capacità di riflettere oltre un vacuo e dilatato presente. In uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

martedì 6 novembre 2018

La biografia infelice di Sandor Marai, autore della malinconia



Ci sono biografie che ti fanno riflettere sull'influenza della Storia sulla vita dei singoli uomini, che finiscono per esserne inghiottiti: una di queste è, per esempio, quella di Sándor Márai, autore di "Le braci" (pubblicato per la prima volta nel 1942 e riscoperto solo nel 1995, sei anni dopo il suicidio dell'autore). Com'è possibile che uno dei più grandi autori del Novecento abbia incontrato il successo letterario solo dopo la sua morte? Ecco un approfondimento sul blog de Il Tuo Biografo.