lunedì 1 ottobre 2018

«Piazza Dalmazia» al Teatro Tertulliano. Tiziano Busca: «Questo siamo noi: cercatori di senso»

Margò Volo, Tiziano Busca, Egidio Senatore, Furio Bigi

Grande successo al Teatro Tertulliano di Milano per la 'mise en space' «Piazza Dalmazia» di Raffaele Bruno dall'omonimo romanzo di Mauro Cascio, con Margò Volo. Diplomata al Piccolo, nota al grande pubblico della televisione per aver lavorato con Iacchetti, Gene Gnocchi, Luca e Paolo e prossimamente al cinema nell'ultimo film con Boldi e De Sica, Margò ha divertito, emozionato, fatto riflettere, dando corpo e sangue al testo del filosofo pontino, rendendone anche le sfumature.
«La filosofia si è fatta presenza», ha detto Tiziano Busca che con il Gran Capitolo del Rito di York ha patrocinato l'iniziativa. «Il racconto di questo viaggio all'apparenza così facile, così possibile, è un qualcosa che tutti ci riguarda. Abbiamo tutti una nostra piazza Dalmazia che può ricomporre il nostro senso, ed è il lavoro dell'iniziato, del massone. E qui c'è il grottesco che ci viene raccontato da questo testo straordinario. Litighiamo su come arrivarci, magari, se a piedi, se col 38, se in taxi, se in Metro. Litighiamo perché siamo convinti che ci sia una strada più strada delle altre. Che ci sia un percorso principe, l'unico, il migliore. E alla fine il viaggio nemmeno lo facciamo. Lo possiamo giusto immaginare. E raccontare qualcosa di presunto, non qualcosa di vero. È l'esatta fotografia della conoscenza e delle strade che ad essa conducono. Litighiamo su quale approccio al sacro adottare, e passiamo la vita a litigare, Guènon è meglio di Evola, l'Alchimia è più potente della Cabala, meglio i Sufi, no meglio la via mistica, no meglio la via religiosa. E la Conoscenza se ne rimane là, inesplorata. Come una piazza in mezzo a una città con tante vie che ti ci fanno arrivare. Solo che tu stai litigando. Stai aspettando il 38 sotto la fermata. Magari aspetti tanto e il 38 non arriva. Questa è l'amarezza: i 38 arrivano quando noi da quella fermata ce ne siamo già andati».
La serata è stata magistralmente presentata da Egidio Senatore. Con (meravigliosi) inserimenti musicali di Furio Bigi.