venerdì 31 luglio 2015

Le Cattedrali della Costellazione della Vergine

di Valentina Marelli



Troppo spesso siamo abituati a pensare, ed una certa tradizione ci ha legittimati in questo pensiero, che i popoli che ci hanno preceduto avessero una conoscenza del mondo infinitesimale rispetto alla nostra, soprattutto rispetto all’universo ed alle leggi che lo regolano. Ci siamo convinti che lo scarso sviluppo tecnologico confermasse questa teoria soprattutto perché abbiamo usato il mondo in cui viviamo come metro di misura per esprimere giudizi di valore sulla storia.
Nel corso di questi mesi, nei quali abbiamo visitato luoghi dello spirito, ci siamo accorti che forse, nonostante i nostri viaggi nello spazio, le nostre sonde e navicelle, questa idea era grossolana ed errata, e che anzi abbiamo così tanto da imparare dai nostri predecessori. La costruzione di certi edifici, della categoria del sacro, non sarebbe stato possibile, nei termini in cui sono stati edificati, senza competenze e conoscenze che abbiamo bisogno di riscoprire.

Il problema di cui si diventa consci è che siamo noi a non avere più gli strumenti, anzi le chiavi di decifrazione, di quelle conoscenze di cui, attraverso mezzi sempre più tecnologici, stiamo disperatamente tentando di riappropriarci. La nostra cultura non ha fatto fondamentalmente passi enormi nel progresso conoscitivo, sta solo affinando capacità e mezzi che ci permettano di capire, e di metterci in pari, con coloro che ci hanno preceduto, e che nella pietra hanno lasciato scritto il loro sapere. Stiamo, attraverso la tecnologia, cercando di colmare un gap conoscitivo.

Un esempio di questo sono un gruppo di cattedrali edificate in Francia che vengono chiamate “le Cattedrali della Vergine” proprio perché la loro collocazione sulla superficie terrestre è esattamente la stessa delle stelle che in cielo formano tale costellazione; viene da pensare immediatamente ad Ermete Trismegisto ed alla sua Tavola Smeraldina nella quale si recita: “come è in altro così è in basso”.

Le prime cattedrali gotiche furono erette in Francia nel Medio Evo a partire dal 1130 circa, in un periodo di relativa prosperità e di pace. L'imponenza di queste strutture ed i molti enigmi che le cattedrali presentano hanno contribuito ad alimentare la letteratura leggendaria sulle gesta dei Cavalieri Templari, di ritorno dalla Terrasanta proprio in quegli anni. Si pensi ad esempio che oltre alla tecnica costruttiva assolutamente rivoluzionaria quello che non si riesce a capire è il motivo per cui, in paesini di poche anime numericamente parlando, fosse sorta l’esigenza di edifici di culto così volumetricamente spropositati, in grado di accogliere centinaia di fedeli. Oltre a questo c’è chi ci ha fatto notare che si pone un problema anche di committenza e di fondi necessarie alla costruzione di questi colossi. Chi le ha volute e perché? Chi le ha progettate e chi le ha finanziate, sono domande che a tutt’oggi non hanno una risposta esaustiva.
L'elenco di tutte le cattedrali gotiche francesi è lungo. Sono più di trenta e sono quasi tutte dedicate a Notre-Dame (cioè la nostra signora, cioè Maria) e Saint-Étienne. Uno dei motivi per cui si chiamano “della Vergine” è anche questo richiamo a “nostra signora” appunto perché intitolate ad una figura femminile; anche su questo punto ci sarebbe da parlare perché a quale figura femminile precisamente è tutto da vedere. Si è giocato moltissimo sul significato di Vergine come costellazione ed il concetto della Verginità della Madonna, la madre di Cristo, ma forse le cose sono un po’ più complicate di così.
All’interno di questo esteso gruppo ve ne sono alcune che come dicevamo tracciano sulla superficie terrestre la costellazione della Vergine ecco di quelle mi piacerebbe parlare perché sono quelle che ho visto l’anno scorso in un giro in Francia, ma anche  per ragionare insieme sul messaggio che custodiscono.
La costellazione della Vergine è una della costellazioni più antiche e più importanti anche se è formata da poche stelle abbastanza brillanti, compare a est in marzo, culmina il 10 maggio e scompare in settembre verso occidente. Da sempre la figura disegnata da queste stelle è quella di una donna alata che tiene nella mano sinistra una spiga di grano, la stella Spica appunto. Questa figura femminile governava il raccolto dell’orzo e del grano e a qualunque latitudine è possibile ritrovarla nelle culture agricole. L’espressione divina più alta era la Grande Madre, la Terra, il cui culto si è incarnato, a seconda delle epoche storiche, in Iside fino a Maria Maddalena. Come dicevamo poco fa quindi l’interesse per tale costellazione e i relativi edifici intitolati  a suo nome è probabile che non celebrassero tanto la Verginità di Maria ma la Madre Terra.
Non a caso infatti tutti questi edifici hanno delle caratteristiche comuni che confermano questa ipotesi: hanno tutte l’abside rivolto ad est cioè verso la Luce, vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della “Grande Madre”, ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti), Hanno pianta a croce latina: la croce "è il geroglifico alchemico del crogiuolo", sostiene Fulcanelli, ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.
Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo. Ecco più che Chiese hanno le caratteristiche dei Templi. Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti. Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura. È da sottolineare la relazione tra le statue di Iside, la divinità egizia corrispondente alla dea greca Gea ("la Terra"), che venivano custodite nei sotterranei dei templi egizi, con le Vergini Nere, anch'esse collegate al culto della Terra, diffuso in tutta l'Europa. Uno dei simboli maggiormente presente nelle cattedrali è il labirinto che sta ad indicare la via che l'uomo deve percorrere per conseguire l'iniziazione.
Luoghi di culto o templi iniziatici? Ma di preciso quali sono queste cattedrali: parliamo di quelle di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. L’anno scorso ho provato a girale tutte, purtroppo per motivi geografici ho dovuto abbandonare il progetto e quindi mi mancano quella di Evreux, di Rouen, di Bayeux, che mi riprometto di visitare in un prossimo viaggio, nell’attesa vediamo insieme quello che di interessante ho trovato nelle altre.

giovedì 30 luglio 2015

Il ritorno dei Templari. Sulla Playstation



Assassin’s Creed Syndicate è ambientato a Londra, nel 1868. La rivoluzione industriale ha dato inizio a un’era di straordinarie invenzioni, trasformando le vite di milioni di abitanti con tecnologie che fino allora erano ritenute impossibili. In molti hanno raggiunto Londra nella speranza di cogliere le opportunità di questo nuovo mondo. Un mondo non più controllato da sovrani, imperatori, politici o religioni, ma da un nuovo comun denominatore, il denaro. Tra questi, troviamo i gemelli Jacob ed Evie Frye, che lasciano la cittadina di Crawley per arrivare in una Londra controllata dai Templari. Cresciuti come Assassini, essi vogliono riprendere il controllo della città, aiutati dalla malavita e da notabili dell’epoca, quali Charles Darwin e Charles Dickens.

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mercoledì 29 luglio 2015

Battesimo e iniziazione

di Diana Bacchiaz



Gli esseni, ma anche altre religioni oltre l'ebraismo, hanno praticato il rito del battesimo per immersione, rito simboleggiante la purificazione ed il rinnovamento interiore. Giovanni il Battista, si legge nella Bibbia di Gerusalemme, mirava ad una purificazione morale e non rituale. Notiamo che tale rito non viene ripetuto ed assume perciò il significato vero e proprio di una iniziazione, introduce il neofita nel gruppo degli iniziati.
I vari riti del battesimo scaturiti dalle varie confessioni cristiane hanno in comune i due tempi del battesimo: l'immersione e l'emersione. All'immersione si è ormai sostituita l'aspersione, ma in entrambe le operazioni il senso profondo è di mondare l'essere maculato per renderlo 'immacolato'. Il ripulire dal peccato, il ritorno allo stato di innocenza, di grazia, di purezza. Non dimentichiamo il significato simbolico delle Acque, e soprattutto delle acque infere che tentano di portare l'Uomo nell’abisso e di tenerlo in balia di questa forza.
…e così dice Abraxa: «…colui che riuscisse a soggiogarla (la forza) interamente, per mezzo di essa potrebbe dominare la natura intera, fuoco terra aria acqua la vita e la morte, le virtù dei cieli e quelle degli inferni, perché essa in sé tutte le raccoglie…». «…Bisogna allora creare qualcosa di fermo, di impassibile, di immortale, tratto in salvo, vivente e respirante fuori delle Acque, sussistente fuori dalle Acque, libero… tale è il segreto della nostra Arte…»
L'Emersione dalle acque rivela quindi l'apparizione dell'uomo in stato di grazia, purificato e puro, che ha ricevuto una nuova vita, proprio come al momento della nascita quando si abbandona il liquido amniotico… assume quindi un significato vero e proprio di Rinascita e di Resurrezione.
Ricordiamo inoltre il “camminare sulle acque” che semplicemente significa dominare la sfera emozionale e non rimanerci invischiati dentro. Acque = mondo emozionale. Se si è in stato emotivamente coinvolgente le Nostre Acque subiscono un processo di esaltazione: aumento della sudorazione, salivazione, minzione ecc.
Sostituire quindi l'immersione ed emersione come faceva il Battista con una semplice aspersione, ne fa perdere tutto il significato iniziatico, eliminiamo l'inspirazione e la successiva espirazione, spezzandone il ritmo, quindi da rito iniziatico si assurge invece ad una semplice cerimonia, che non mantiene più il significato simbolico di Uscita dalle acque.
Nel battesimo cattolico si mantengono dei significati simbolici quali: l'imposizione delle mani, il sale in bocca, apertura bocca e orecchie, unzione con differenti olii di esorcismo, la veste bianca, il cero acceso ecc.



Con iniziazione si parla di un cambiamento di stato, quasi sempre si parla di una morte simbolica, morte del profano che viene invece portato a nuova vita, tra gli adepti, dove è suo compito il costruire un 'Corpo di Gloria', quindi in vita, parliamo della resurrezione del corpo, non fisico ovviamente, ma del corpo di gloria, tramite il quale abbiamo un veicolo verso l'immortalità. Tale concetto di immortalità non è in senso post mortem, ma è il frutto di una morte profana, di un lungo lavoro su se stessi, e di una trasmutazione vibratoria, che deve condurre ad una 'Resurrezione'.



Ricordiamo che si sale di ottava in ottava e qui riporto questo passo di Johan Georg Gichtel, mistico cristiano seguace di Jacob Bohme nella sua Theosophia Practica la cui prima edizione è del 1696, “…l'anima cerca di ritirare la sua volontà dalla costellazione esteriore per volgersi a Dio, nel suo 'Centro', per abbandonare tutto il visibile, passare attraverso l' 'Ottava forma del fuoco', e ciò richiede un lavoro accanito, sudor di sangue, perché l'anima ha allora da lottare contro Dio e contro gli uomini, ecc.…” L' 'Ottava forma del fuoco' è ciò in cui si sbocca avendo superato il settenario esteriore, ed è la soglia per la 'discesa agli inferni' alla quale seguirà la 'Resurrezione'.


martedì 28 luglio 2015

Il Conclave Saxa Rubra presente ai lavori della 143ma Assemblea Annuale del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino

Il Compagno Attinà con Robert S.Finley

Il Conclave Saxa Rubra, nella persona del suo Potente Sovrano, compagno Salvatore Attinà, ha partecipato alla 143ma assemblea annuale del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino, tenutasi nella date del 4-6 giugno in Seattle (WA) USA. Nel corso dei lavori, al termine dei quali è stato istallato il nuovo Molto Illustre Gran Sovrano del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino, compagno Robert S. Finley, è stata adottata una risoluzione che invita i tre Conclavi Italiani a dar vita ad un proprio Gran Concilio Imperiale con propria autonomia, ponendo così  loro un nuovo ambizioso obiettivo, al quale si spera di pervenire quanto prima.

Gli Inni massonici di Bernard Muracciole



Certo, i classici di musica massonica sono sempre gli stessi: Mozart, Sibelius, Satie. Ma tra i contemporanei è un continuo tentare di dare al sacro dei lavori in Loggia la nota giusta. In Italia ci ha provato, un nome su tutti, Michele Moramarco con una serie di composizioni pubblicate su Cd da Bastogi, ormai qualche annetto addietro. E in Francia, fresco fresco, questo tentativo di Bernard Muracciole.

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Il lavoro delle Logge di Ricerca francesi



De Lantaarn è un Capitolo di Studio e di ricerca del Rito di York che ha al suo attivo, tra le altre cose, anche 4 libri. Il modello di riferimento è quello delle Logge di Ricerca, una tradizione per esempio in Inghilterra. O in Francia, dove ci sono realtà consolidate come quella che vi proponiamo oggi. Una serie di studi sul simbolismo e la portata tradizionale e iniziatica della Massoneria, disponibili in epub.

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Rosenkreutz, tra il vero, l’immaginario e l’immaginato



Quale misterioso filo sotterraneo lega tra di loro, attraverso i secoli, il mitico fondatore della Confraternita dei Rosa+Croce, Christian Rosenkreutz, lo scienziato alchimista Raimondo De Sangro, la Società della Golden Drawn inglese e un giovane assistente dell'Università di Napoli? Un ideale, una fratellanza intellettuale, una condivisione d'intenti o qualcosa di più profondo? Eventi, miti, trasmissione iniziatica orale, segreti gelosamente custoditi e spesso solo sussurrati a coloro che sono degni e pronti a sopportarne il peso, tutto concorre in questo romanzo a dare corpo a una storia, ovvero a far sì che la storia diventi essa stessa romanzo. I confini tra realtà e finzione letteraria sono sfumati: tra il vero e l'immaginario c'è un velo sottile. In fondo, può darsi, che d'inventato ci sia ben poco e che la storia narrata sia proprio... la Storia vera. Rosenkreutz è l’ultimo libro di Marcello Vicchio, in uscita per Tipheret

Archeologia: da Ravenna a Qingzhou per il recupero del tempio Longxing



Il docente dell’Università di Bologna Salvatore Lorusso è stato nominato professore emerito dell’Istituto di Beni Culturali dell’Università di Zhejiang. La nomina arriva da parte del direttore dell’istituzione cinese Cao Jinyan, dopo una visita del professore Lorusso al Museo di Qingzhou e all’Università di Zhejiang durante la quale sono state poste le basi per realizzare un progetto di ricerca dedicato al recupero e alla valorizzazione delle statue del tempio buddista Longxing di Qingzhou. Il ritrovamento delle statue buddiste di Qingzhou, avvenuto nel 1996, è stato una delle maggiori scoperte archeologiche del XX secolo, sia per la sua importanza dal punto di vista scientifico-culturale che per la sua rilevanza dal punto di vista socio-economico: la Cina è ormai un paese pilastro dell’economia mondiale e la sua tradizione di civiltà millenaria raccoglie un interesse sempre maggiore a livello internazionale.

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Il mistero della «Tavola degli Dei»



Una mostra permanente dedicata alla Tavola Osca di Capracotta / Agnone il più importante documento in lingua e alfabeto soci riguardante il pantheon agreste italico. La mostra permette al visitatore di avvicinarsi alla storia e alla cultura dei sanniti e degli italici attraverso la lingua, la scrittura e gli alfabeti da essi utilizzati tra il V e il I secolo a.C.  Un’area laboratorio consentirà di cimentarsi nell’antica scrittura. L’inaugurazione della mostra – intitolata “La Tavola degli Dei. La Tabula anglonensis fra archeologia, storia e misteri” avrà luogo a Palazzo Bonanni, Salita Martisciano ad Agnone il 1 agosto dalle ore 17.00. Infoline 0865/779173-77722 oppure 339.7893125

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lunedì 27 luglio 2015

Si incontrano i Clan Sinclair di tutto il mondo

Nella foto si riconoscono Tiziano Busca e Massimo Agostini

In questi giorni in Scozia si sono riuniti tutti i Clan Sinclair del mondo. Un momento di incontro, di confronto, e anche semplicemente la voglia di stare insieme, anche per ricordare Ian Sinclair, recentemente scomparso e sempre nel cuore e nel pensiero di tutti. Il presidente del Clan Sinclair Italia, Tiziano Busca, ha presentato il lavoro del gruppo italiano negli ultimi tre anni...

Il cuore e la spada: l'ora delle scelte



«Il cuore e la spada, l’ora delle scelte» è il titolo del convegno in programma l’8 agosto a Castignano, in provincia di Ascoli Piceno, a cura del Collegio circoscrizionale delle Marche. Sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi. L’evento anticipa il Templaria Festival, rassegna di rievocazione storica medievale che dopo Ferragosto terrà la 25esima edizione grazie alla Pro Loco che mantiene vivo il fascino del Medioevo a Castignano e il suo ricco patrimonio culturale. Oltre a una storia antichissima, questo piccolo comune ha suggestive tracce templari che lo accomunano ad altri borghi della valle del Piceno che ha rappresentato uno dei presidi più importanti dell’Ordine Templare nell’Italia centrale. Al tempo delle Crociate, Castignano è stato sicuramente crocevia dei Cavalieri nei loro viaggi verso Gerusalemme.
L’appuntamento della Massoneria marchigiana per l’8 agosto si svolgerà nella Sala riunioni “Le Grotte” (Via Sante Scaramucci-Castignano) con inizio alle ore 15:30. Il presidente circoscrizionale Fabrizio Illuminati aprirà i lavori per poi lasciare la parola a specialisti su Templarismo e Massoneria, tema che affascina e attrae studiosi non solo massoni. Porteranno contributi: il Grande Oratore Claudio Bonvecchio (“Cavalleria nel Terzo Millennio), Sebastiano Fusco (“Templari e tradizione iniziatica”), Fabrizio Bartoli e Paolo Corallini (“Templari e Massoni: antichi confratelli?”), Francesco Tenella. Le conclusioni del convegno saranno del Gran Maestro Bisi. Ingresso libero.

Fonte: GOI

Torna a Napoli il Festival dell'Oriente



Il Festival dell'Oriente di Napoli (dall'11 al 20 settembre) sarà una delle edizioni più belle di sempre, grazie alle numerose novità che caratterizzeranno questa fantastica quattordicesima edizione.  Una delle principali è il prolungamento dell'orario serale fino alle ore 24:30! In questo modo il pubblico potrà vivere il Festival dell'Oriente anche in questa fascia serale, con il protrarsi oltre la mezzanotte di tutto il programma, composto da concerti, spettacoli, esibizioni, conferenze, seminari, workshop, ecc.

Per la prima volta, inoltre, il Festival dell'Oriente si terrà non solo all'interno dei padiglioni coperti ma in contemporanea anche all'aperto nella bellissima piazza delle fontane! Una novità che consentirà al pubblico di fruire del Festival dell'Oriente non solo all'interno dei 20.000 metri quadrati dei padiglioni coperti climatizzati, ma anche nella piazza antistante ai padiglioni stessi: il tutto inserito nella bellissima cornice della fiera "Mostra d'Oltremare", per un totale di oltre 30.000 metri quadrati, che fanno della edizione di Napoli una delle più grandi d'Italia. La fiera per altro e situata adiacente alla fermata della metropolitana, cosa che contribuirà non poco ad agevolare la partecipazione entusiastica del caloroso pubblico Partenopeo.

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Un workshop sulla gestione creativa del conflitto



La negoziazione viene generalmente associata alle trattative di natura economica. In realtà, essa ha costantemente luogo nella vita quotidiana: negoziamo con i nostri parenti, amici e colleghi, talvolta senza possedere strumenti e strategie che consentano di ottenere un reale soddisfacimento reciproco.
La negoziazione è “l’insieme delle trattative indispensabili per raggiungere l’accordo tra le parti in una situazione di conflitto”, quale alternativa al mercanteggiare, al persuadere, al cedere alle richieste della controparte, all’imporsi e all’obbligare, all’andare in giudizio oppure al lasciare al caso la gestione del conflitto.
Dal momento che le strategie dell’arte della negoziazione implicano abilità e strumenti di natura comunicativo-relazionale, cognitiva ed emotiva, il counseling filosofico si rivela un prezioso alleato del buon negoziatore. La capacità di saper sfruttare le variabili comunicative - verbali e non verbali - che entrano in gioco in ogni relazione umana, l’attitudine a penetrare empaticamente nella visione del mondo del nostro interlocutore tramite il decentramento cognitivo-esistenziale, il buon uso del pensiero critico, creativo e valoriale,  la capacità di ascoltare attivamente le sue parole e di riformularle, nonché la capacità di “fare le domande giuste al momento giusto”, sono solo alcune abilità che permettono di impersonare il corretto atteggiamento negoziale al fine di  aumentare le possibilità di successo nel processo di gestione dei conflitti.
 Il workshop (in collaborazione con la Sicof) presenta alcune abilità e strumenti della consulenza filosofica utili in ogni processo negoziale, e insieme le principali teorie e strategie della negoziazione presentate nella vasta letteratura internazionale sulla materia.
I partecipanti acquisiranno un insieme di nozioni teoriche che si riveleranno utili al fine di migliorare la propria capacità di gestione "creativa" dei conflitti nella vita quotidiana. Il Workshop, condotto da Luca Nave e Giancarlo Marinelli, si terrà a Roma il 3 e 4 ottobre presso lo studio Regula Network, in via di Santa Teresa 23 a Roma.

Per maggiori informazioni

L'alfabeto massonico nel Manuale delle Giovani Marmotte


Robert Amadou e l'attesa da assecondare



«La migliore prova in materia di Lumi autentici è di sentire la loro anima, di sentirvi Dio, la Saggezza. Tutte le scienze occulte, tutta la teosofia, non hanno, in fin dei conti, altro scopo, che quello di assecondare l'Attesa. L'iniziazione annulla la distanza tra la Vera Luce e l'uomo»
(Robert Amadou).

domenica 26 luglio 2015

Lutto nello York. È scomparso il papà di Mauro Leone

È morto il papà di Mauro Leone, deputy del Sommo Sacerdote per i Capitoli della Puglia. La vicinanza al Compagno da parte di Tiziano Busca, del Grande Segretario del Gran Capitolo Almerindo Duranti,  dei Compagni tutti e della redazione del nostro blog. Ci consola in questi momenti la consapevolezza che si tratta solo di un viaggio e che i nostri cari sono solo passati oltre un velo, lasciando la materialità terrena per inoltrarsi in una nuova dimensione.

venerdì 24 luglio 2015

Santa Maria della Consolazione: lo stupore è anche in Italia

di Valentina Marelli



La Francia come sempre non ha deluso le nostre aspettative regalandoci la scoperta di due posti ricchi di storia e simboli; di qualcuno abbiamo parlato, altri ci sono sfuggiti, altri ancora parleranno ai pellegrini che in futuro decideranno di andare ad interrogare questi sacri luoghi.

Molto spesso però dimentichiamo che anche in Italia ci sono luoghi sacri che aspettano qualcuno a cui parlare, di tanti non ne conosciamo neanche l’esistenza. Ma questo signori è lo scopo del gioco e della conoscenza, percorrere percorsi inesplorati di senso. È quello che mi è capitato qualche giorno fa in occasione di un pranzo con amici nella provincia di Bergamo che si è svolto in un antico monastero del 1200 con annessa chiesa che si è rivelata piena di simboli interessanti.

A poca distanza e a cavallo tra Almenno San Bartolomeo ed Almenno San Salvatore troviamo quattro splendidi esempi di arte romanica e post romanica che sono: San Tomè, la pieve della Madonna del Castello, San Giorgio e Santa Maria della Consolazione conosciuta meglio con il nome di San Nicola.

L’ex convento in cui si è svolto il pranzo apparteneva all’Ordine degli Agostiniani, un ordine monastico che sorse nel 1244 con l’approvazione del Papa Innocenzo IV, sotto la guida di un priore generale e con l’esplicito intento di rifarsi alla Regola di Sant’Agostino, tanto che nel 1968 l’Ordine cambiò nome nell’Ordine di Sant’Agostino.

La spiritualità di tale Ordine era quella di Sant’Agostino e guardava al modello della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme. È tipica la devozione dell'Ordine all'umanità di Cristo, patrona dell'Ordine, è Maria tradizionalmente invocata con i titoli di Nostra Signora di Grazia, della Consolazione, del Buon Consiglio e del Perpetuo Soccorso.  Nel loro comportamento i frati devono procedere con la libertà ispirata dall'amore (non come servi sotto la legge, ma come uomini liberi sotto la grazia). Ordine molto interessante ancor più interessante sono le caratteristiche architettoniche della chiesa che fu intitolata a San Nicola da Tolentino dopo la peste del 1630.

La chiesa, a pianta rettangolare, è formata da un’unica ampia navata che si conclude con il presbiterio, consta, nella parte inferiore, di sei cappelle per lato definite da altrettante colonne, per un totale di dodici che azzardando una constatazione sono esattamente tante quanti sono i segni dello zodiaco.  Questo impianto fa parte della struttura originaria della chiesa che ovviamente nel corso dei secoli è stata rimaneggiata, troviamo molti stucchi barocchi, le pareti interne infatti ne erano quasi del tutto ricoperte, soprattutto nella parte bassa , tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo sono state in parte recuperate e riportate allo stato originale al fine di consentire la lettura degli innumerevoli affreschi che le rivestono. La qualità di tali stucchi e la loro azione corrosiva sugli affreschi sottostanti non hanno ancora consentito la messa in luce di tutto quanto è ricoperto, in parte anche con la calce che in abbondanza venne stesa sulle pareti durante la peste del 1630. Proprio la calce ha protetto molti affreschi che in questi ultimi anni sono stati recuperati a cura del Comitato S. Nicola; qualcuno di questi affreschi ha attirato la nostra attenzione in questa prima visita, in particolare questo:



Come si può bene vedere il colore delle vesti non è quello consono della Maria intesa come madre del Cristo ma richiamano maggiormente quelle della Maddalena ritenuta sua sposa, la Maddalena era rappresentata con il colore Rosso perché esso era il colore dello Spirito, ricoperta da un mantello verde il cui colore rappresenta l’iniziazione. Se è vero che gli Agostiniani ritenevano che Maria fosse la patrona dell’Ordine viene da chiedersi a che Maria si riferivano. Forse Maria Maddalena come colei deputata a portare avanti gli insegnamenti del Cristo?

Un altro affresco molto interessante è quello della cosiddetta “Madonna del Latte”:



Che ha un richiamo che per molti ha a che fare con il culto della Dea Iside, e per latri richiama, in un filone di matrice più templare se vogliamo, la leggenda della linea di sangue e del Santo Graal inteso come discendenza del Cristo.

Infine degne di nota sono le numerose pietre tombali a pavimento i cui simboli sono tutt’ora oggetto di studio data la loro peculiarità ma anche complessità:



Attualmente ancora non ne è stata data una interpretazione simbolica, si è solo notato che poteva richiamare simboli alchemici, ma è stata sottoposta al Maestro Giordano Bruno Galli che si è espresso in questi termini: «Troppo bella questa foto, nella sua complessa, significativa, elaborata simbologia tutta nuova. La sua lettura esprime una grande conclusa altezza nell'elevata evoluzione della materia.  Quando commenterai lo sposalizio della vergine e illustrerai l'aurificazione dello zolfo ti parlerò di questo simbolo che vedo per la prima volta e credevo non esistesse. Solo in questo modo avrai memoria».

Ed io, insieme ad altri, attendiamo che il Maestro ci parli.



giovedì 23 luglio 2015

Dike, l'ultimo libro di Emanuele Severino



Ecco l'ultimo libro di Emanuele Severino, pubblicato da Adelphi. La parola díkē, comunemente tradotta con «giustizia», nasce in un contesto religioso e poi giuridico, ma ha in realtà un significato più profondo, che compare per la prima volta nella più antica testimonianza del pensiero filosofico: il frammento di Anassimandro. Si può dire che l'avvento della filosofia coincida con l'avvento di tale significato – quello che Aristotele chiama «il principio più stabile». Díkē designa l’incondizionata stabilità del sapere. E richiede la stabilità incondizionata dell'essere. Riguarda tutto ciò che l'uomo può pensare e può fare. In rapporto con essa si svolge l'intera storia dell'Occidente. Se nel Giogo Severino aveva puntato l'attenzione sulla conseguenza decisiva per l'uomo della tradizione occidentale, resa esplicita da Eschilo, ovvero che l'incondizionata stabilità del sapere e dell'essere è il «vero» rimedio contro il dolore e la morte, e sul rapporto tra Eschilo e Anassimandro, in questa sua nuova opera si volge invece verso le radici di quel significato. Soprattutto perché díkē e l’Occidente, che ne è dominato, sfigurano il volto della stabilità autentica: il volto del destino della verità. Affrontando il rapporto tra il puro volto del destino e il suo volto sfigurato da díkē, questo libro compie alcuni passi avanti rispetto agli scritti precedenti, da cui pure trae origine. Se comune e già più volte evidenziato è il punto di partenza – la sconvolgente rivelazione della struttura originaria del destino e il suo implicare l'eternità di ogni essente e la necessità del farsi innanzi della terra –, Dike rappresenta un'altra via accanto a quella indicata fin dall'inizio dal filosofo per raggiungere il medesimo risultato: l’eternità degli essenti.

La tomba del templare



I Templari c'entrano sempre, diceva Umberto Eco. E anche in editoria funziona così. Un libro sui Templari ogni tanto ci sta bene. L'ultimo è questo di Fabio Tardini, presentato in questi giorni.
Ascoli Piceno, 1295. Fra’ Giacomo Fortebraccio, conte di Saleto e Prigliano, figlio di Astolfo e cavaliere dell’Ordine del Tempio, è finalmente di ritorno a casa. Partito più di vent’anni prima per partecipare alla crociata indetta da re Luigi ix, ha onorato la sua vita da templare servendo la Chiesa in imprese che sono andate dal Cairo a Rodi e dalle mura di al-Mansura a Otranto. Commosso dall’emozione di essere di nuovo a casa, Giacomo scoprirà con dolore che la guerra per lui non è affatto finita: nelle sue stesse terre si stanno infatti tessendo trame ai danni del pontefice, Bonifacio viii, che vedranno nel templare l’unica possibilità di smascherare la fitta rete di traditori della Chiesa. Ascoli Piceno, 1982. Durante il restauro della chiesetta di San Nicolò, gli operai scoprono che sotto il pavimento c’è una stanza rimasta segreta per secoli. L’ambiente, completamente sigillato, è il guardiano silenzioso di un sarcofago di pietra scolpito con stemmi e disegni elaborati. Prospettando un ritardo a tempo indeterminato nella ripresa dei lavori della chiesetta, la stanza sotterranea viene subito risigillata con il proprio mistero. La notizia riesce però a giungere alle orecchie di due ragazzi del posto, e per loro la tentazione è troppo forte: bisogna assolutamente riportare la tomba alla luce. Tutto ciò che hanno sentito, e tutto ciò che gli basta sapere, è che a vegliare incisa sul coperchio, troneggiante, c’è una frase: «non nobis, domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam». Il motto dei templari.

Clicca qui per vedere l’intervista all’autore


mercoledì 22 luglio 2015

Epistolarium Hermeticum. A Fano la mostra di Francesco Milesi

Massimo Agostini con Francesco Milesi

Si intitola Epistolarium Hermeticum, la mostra di Francesco Milesi a Fano, nella ex chiesa di san Michele. Un evento culturale con la partnership del Capitolo De Lantaarn del Rito di York. L'inaugurazione è prevista per  mercoledì 12 agosto 2015, alle ore 21,15 con gli interventi introduttivi di Mauro Cascio e Davide Riboli e i saluti di Tiziano Busca. La mostra resterà aperta fino al 27 agosto / orario: tutti i giorni 17-23. In mostra saranno esposte 60 opere grafiche digitali (in tiratura 1-5) dedicate all’alchimia, agli alchimisti e al sogno dei 'soffiatori'. Ogni opera sottintende un rapporto epistolare tra un maestro alchimista e un suo allievo. Gran parte delle opere si collocano nel filone del 'serio ludere'.

martedì 21 luglio 2015

Una tre giorni di iniziative massoniche a Radicofani. Con la consueta tornata rituale nel bosco Isabella



“LiberaMente Massoneria” è il tema dell’evento che si terrà a Radicofani, in provincia di Siena, dal 4 al 6 settembre. Oltre al Grande Oriente e al Collegio toscano sono coinvolte le due logge del territorio, la “XX Settembre” (604) di Montepulciano e la “Ghino di Tacco” (1373) di Radicofani. Il programma si annuncia denso di impegni. A dare il via alla manifestazione sarà, venerdì 4 alle 17, nella Sala del Consiglio Comunale, una conferenza, dal titolo “Massoneria: una storia di libertà. Dall’Indipendenza americana ai nostri giorni”. Il sindaco Francesco Fabbrizzi darà il benvenuto ai Liberi Muratori. Moderatore Gianmichele Galassi (giornalista e saggista). Parteciperanno: Zefiro Ciuffoletti (Università di Firenze), Gabriele Paolini (Università di Firenze), Massimo Nardini (Università di Firenze), Giovanni Greco (Università di Bologna). Alle 19,30 al Teatro Costantini di Radicofani Concerto di solidarietà per le scuole della cittadina. Il Maestro Francesco Attesti al pianoforte eseguirà brani di Chopin e Schubert. La mattinata di sabato 5 sarà dedicata alla presentazione di libri, a cura del Collegio toscano. Alle 15,30 cerimonia di inaugurazione, alla presenza del sindaco e del Gran Maestro Stefano Bisi della piramide restaurata a Bosco Isabella. E ancora, alle 17,30, sempre al Costantini una tavola rotonda sul tema “Che cos’è la Massoneria? Fine e principi dell’istruzione iniziatica massonica”. Al dibattito, condotto da Gianmichele Galassi (giornalista, saggista) parteciperanno il Gran Maestro Stefano Bisi, il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, il presidente del Collegio circoscrizionale Francesco Borgognoni.

Domenica 6 settembre (ore 9:30) si terrà l’ormai consueta, e attesa, tornata rituale in grado di apprendista nel Bosco Isabella, organizzata ogni anno dalla loggia “XX Settembre” (604) di Montepulciano, in collaborazione con il Collegio della Toscana. Dopo i lavori è prevista un’agape bianca nel vicino Ristorante “La Torre”. Il Bosco Isabella fu realizzato tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento dal massone Odoardo Luchini, senatore del Regno, nativo di Radicofani. Per la realizzazione del “tempio a cielo aperto” Luchini utilizzò specie arboree e arbusti a carattere simbolico. Dedicò l’opera alla moglie Isabella Andreucci.Il Bosco Isabella, dichiarato di interesse pubblico nel 1922 e classificato tra le bellezze naturali nel 1939, è stato acquistato dal Comune di Radicofani nel 1983 e oggi è parco pubblico.

lunedì 20 luglio 2015

Federico Pignatelli nel Capitolo De Lantaarn

Tiziano Busca, Mauro Cascio, Federico Pignatelli, Michele Polini

Un grande acquisto del Capitolo De Lantaarn, il capitolo di studi del Rito di York. Un colpo di mercato, si direbbe in termini calcistici. Fa infatti parte del Capitolo Federico Pignatelli, uno dei più conosciuti e autorevoli 'interpreti' della Tradizione occidentale, attivo già negli anni Sessanta. Discepolo di Ivan Mosca, è da anni l'anima della Montesion, ci cui da sempre cura anche il sito Internet. Infaticabile conferenziere, curatore delle opere di Warrain, Willermoz e di tanti classici del pensiero qabalistico ha scritto numerosi saggi ed interventi. La soddisfazione di Tiziano Busca: «Stiamo crescendo in qualità. Era anche questa la scommessa del Capitolo itinerante De Lantaarn. Esserci per fare».

La prima agape all'aperto del Capitolo La Culma di Bergamo



Nella stupenda cornice di un monastero del 1200 si è svolta la prima agape aperta del capitolo La Culma di Bergamo.  Alla numerosa presenza dei Companion dello York si sono aggiunte le mogli che ha condiviso la convivialità e l'allegria di un capitolo che si è trasformato in una squadra di lavoro sia per la crescita del rito in Lombardia che nei territori dell'Italia settentrionale. È infatti grazie all'impegno di Errico Defilippis che si sono create le condizioni per aprir un nuovo capitolo. I momenti dei saluti da parte di Antonio Marinosci, infaticabile segretario ed organizzatore, e di Maurizio Conca hanno esaltato in tutti i compagni lo spirito di appartenenza che si è sviluppato via via nei mesi e che era stato iniziato da Andrea Colonnelli oggi deputy per la Lombardia.
Le conclusioni di Tiziano Busca - Sommo Sacerdote - hanno evidenziato lo stato di ottima salute del Rito che si sta ancor di più negli approfondimenti della ritualità che mantiene la profonda differenza tra chi ha la conoscenza della "parola" e gli altri fratelli della comunione massonica. «Un maestro massone dell'arco reale ha ciò che gli altri fratelli ricercano: la parola. Questo non solo ci differenzia e ci rende orgogliosi ma ci carica di un impegno di testimonianza e coerenza che deve divenire distinzione e valore iniziatico che va autorevolmente testimoniato nella comunione massonica. Noi siamo coloro che offrono a tutti gli altri la conoscenza perché essa è nella nostra natura iniziatica rituale che precede la riscrittura di Anderson che come sappiamo va alla ricerca della parola perduta attraverso un percorso che seppur vicino all'originale non ha l'essenza originaria di chi la massoneria l'ha generata».  Tiziano Busca ha concluso augurando a tutti un sereno periodo di buone vacanze.

sabato 18 luglio 2015

Si è spenta la mamma di Walter Faggi

Ieri è scomparsa dall'orizzonte dei fenomeni la mamma del compagno Walter Faggi, Gran Tesoriere del Gran Capitolo dei LLMM dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York. A lui la vicinanza e l'abbraccio del Sommo Sacerdote Tiziano Busca, della giunta, della redazione del blog e dei compagni tutti.

venerdì 17 luglio 2015

La Cattedrale di Saint-Germain ad Auxerre

di Valentina Marelli



Appena lasciata la Cattedrale intitolata a Saint-Etienne ne abbiamo un’altra ancora che merita una visita e sicuramente uno studio più approfondito. È oggettivamente inusuale trovare in una cittadina così piccola due cattedrali egualmente imponenti.

Tra il 1166 e il 1193 Guglielmo IV e Pierre de Courtenay, conti di Nevers, costruirono una seconda cinta muraria, il cui perimetro di m. 3240 superò di molto quello dell'antico castrum e incluse anche l'abbazia di Saint-Germain. Distrutte dagli inglesi nel 1359 e ricostruite poco dopo, queste fortificazioni furono definitivamente rase al suolo nel 1776. L'abbazia di Saint-Germain originariamente non era che un piccolo oratorio consacrato a S. Maurizio e destinato alla sepoltura di Germano, nato nel 378, vescovo della diocesi di Auxerre dal 418 al 448. Quasi tutti i suoi successori, non meno di venti tra i ventiquattro vescovi che ressero la diocesi tra il sec. 5° e il 9°, furono sepolti presso la tomba del santo, divenuta luogo di fervente venerazione.

Ma questa cattedrale ha un forte legame con i Re Merovingi, infatti Clotilde, sposa di Clodoveo re dei Franchi, prima del 545 fece erigere una basilica dedicata a S. Germano, trasformando la chiesa funeraria in un edificio abbaziale; dal sec. 7° esso viene annoverato tra le seniores basilicae del regno franco, esercitando a evidenza la potestà sui monasteri suburbani della città. Come unica testimonianza di quest'epoca resta una lastra sulla quale appare in bassorilievo, inscritta in un cerchio, una croce la cui asta verticale termina con un P (rho; croce monogrammatica).
Questa lastra, scoperta nel 1630 e attualmente murata in una nicchia del corridoio di collegamento delle cripte della chiesa di Saint-Germain, è stata oggetto di varie ipotesi. Secondo la più plausibile, si tratterebbe della fronte dell'altare posto nella basilica merovingia sopra la tomba di s. Germano. La chiesa di Saint-Germain è celebre soprattutto per le cripte di epoca carolingia (cryptae inferiores et superiores). Malgrado la loro complessità, esse presentano una disposizione razionale, di grande chiarezza, che venne imitata dai costruttori della vicina abbazia carolingia di Saint-Pierre di Flavigny. La sua importanza deriva dal fatto che è tra le meglio conservate di Francia, sia perché conserva un ciclo di affreschi praticamente unico risalente al IX secolo, i più antichi di Francia.

Ma al di la dell’importanza prettamente artistica e storica di questa cattedrale, l’aspetto che a noi interessa di più è un particolare di cui non si trova traccia storica e di cui nessuno si accorge: una Chiave di volta nella parte centrale della cattedrale.



È l’inequivocabile segno distintivo di una famiglia che la leggenda vuole legata alla stirpe regale dei Merovingi; stiamo parlando della famiglia St.Clair o Sinclair; quello infatti è il loro scudo con la croce dentellata di cui la Cappella di Rosslyn è piena, ma come ci sarà finita ad Auxerre?

Le chiavi di volta in genere non erano elementi esclusivamente decorativi, a volte potevano avere la funzione di segnalare una committenza per i lavori di costruzione o di restauro, infatti quando arrivò il custode per portarci a visitare la cripta gli provai a chiedere qualche informazione su quella chiave di volta mostrandogli anche sul cellulare l’immagine di quelle di Rosslyn ma lui chiuse il discorso molto brevemente dicendo che non ne sapeva nulla e che anzi non ci aveva mai fatto caso.

Delusa uscii dalla Cattedrale con le domande che mi ronzavano ancora nella testa e quasi come se il fato avesse voluto darmi una risposta mi imbattei a pochi chilometri dalla città in quella che un tempo era stata una delle più belle Commende Templari della zona.



Adesso è di proprietà di privati ed è possibile visitarla solo su appuntamento, anche se sbirciando dalle finestre all’interno sembra non esserci rimasto più nulla di interesse storico, credo sia stata trasformata in abitazione dopo essere stata abbandonata e usata come stalla per il bestiame, un sacrilegio.

Da un foglio appiccicato su una delle porte è possibile leggere che: «Questa casa è stata originariamente chiamata la Commenda di le Saulce. È stata poi nominata successivamente Commenda di Auxerre, probabilmente perché i Comandanti, appartenuti ai secoli passati, la accostarono alla loro provenienza pur residenti in questa città. Saulce, tuttavia, era considerata la casa maggiore del balivato. Questa casa è stata data ai Cavalieri Templari all'inizio del XIII secolo da un nobile, di nome Drogo de Mello o Maillot , 'di Mileto', come emerge dalle lettere di William, figlio del comandante, in cui ratifica l’atto nel mese di luglio del 1206 per donazione dal padre nel tempio, la casa di Saulce 'elemosinam domo Salicis'».

La cappella della casa di Saulce è stata fondata da Guglielmo, conte di Joigny. Le lettere di fondazione, datate luglio 1238, ne attestano la provenienza che è rimarcata dall’acquisito del conte William sotto Escolives 'in domo Templi Salice subtus Escolivas' per 15 libbre di denari tornesi pensione da riscuotere dai fratelli di detta casa ogni anno, o defalcare dal bilancio di Joigny, appartenente al conte, e in caso di fallimento dal prevosto della città.

Sono stati ritrovati diversi documenti espressi in titoli del 1210-1260 per l'acquisto di terreni coltivabili, ma soprattutto vigneti, fatta dal Templari di Saulce.

Un signore, Raoul de Mailly, assunto vicino Auxerre, riscuoteva la decima che aveva Escolives 'apud Escolius'. Suo figlio, Hugh e Guiele, sua moglie, eseguì la volontà del padre e dopo la sua morte, privo di debiti, abbandonò questa proprietà per i fratelli del Tempio con la scrittura delle lettere ufficiali presso Auxerre, nel mese di Febbraio 1258. Nello stesso periodo, la terra e la signoria di Saulce è stata data ai Cavalieri Templari da Ugo di San Verain Elisabethe e sua moglie. Giovanni, conte di Joigny, il nipote ha confermato questa donazione nel 1270, e Robert, conte di Nevers, che ricevette la proprietà terriera, ne concordò l'ammortamento nel 1272. Tutto questo emerge dai vari atti relativi alla donazione, incluso un tumulo, 'motam', vicino alla casa del Tempio; qualsiasi terreno che era vicino all’enclave 'Loindat' nel sito Templare; un pezzo di terra in 'Courcelles' vicino al Tempio e nei pressi del torrente  'I curry' (questo è probabilmente il torrente chiamato il Val de Mercy, che passa vicino Vincelles e sfocia nel sud della Yonne Escoviles e Saulce, Cassini map); un prato a Courcelles 'Truchebeuf  Vincelles apud Vincellas'; da un lato, e dall'altro dello Yonne; e si estendeva nel campo dei signori della giustizia 'Dominorum di Campis' per i signori di Vincelles.

Nel XIV secolo passò nelle proprietà degli Ospitalieri, attuale Sovrano Militare Ordine di Malta. Chiunque si sia preso la briga di farci conoscere queste informazioni, suppongo gli attuali proprietari, ci tiene a farci sapere che la fonte da cui ha tratto queste informazioni è un certo Jack Bocar storico del luogo. Per Auxerre vale sicuramente il discorso che abbiamo ripetuto tante volte che ogni luogo di questo cammino ad ogni visita ci regale scoperte sempre nuove, tasselli di una storia che vuole essere scoperta per poter ritornare a vivere. Un uomo saggio una volta ha detto: «All’Universo non piacciono i segreti. Cospira per rivelarci la verità».

giovedì 16 luglio 2015

Il primo Festival mondiale di arte e simbolismo massonico

A Brasilia dal 15 al 20 settembre prossimo il primo Festival mondiale di arte e simbolismo massonico. Brividi, emozioni, virtuosismi su tela, foto, materie plastiche e figurative... Perché la Massoneria la puoi vivere anche solo raccontandola...

Thomas W. Jackson, Chairman of the Association of Masonic Arts


Registrati qui per il Festival

I Figli di Salomone: un approccio storico e rituale sul Compagnonaggio e la Massoneria



Una nuova monografia impreziosisce gli scaffali degli studi sulla Massoneria. «Les Enfants de Salomon» di Christelle Imbert e Hugues Berton è un’altra pietra sulla costruzione di un patrimonio, quello massonico, che ha ereditato il pensiero sapienziale dell’Occidente. Ecco perché sono difficili da scrivere i saggi, perché richiedono tante competenze e tutte assieme, per rendere la dimensione storica, iniziatica e simbolica di una società che custodisce da sempre il segreto dell’uomo.

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Anche i massoni ridono





«Anche i massoni ridono» è l’ennesima dimostrazione che la Massoneria non è solo teoretica e ricerca iniziatica, per la definizione del proprio senso, ma anche allegria, condivisione e voglia di stare insieme. Sacro e profano. OggettoMassonico.com sta proponendo questo divertentissimo librino 13x15,5 cm di 100 pagine.

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Il libro sacro e la politica in Loggia



In ogni Tempio massonico c'è un'Ara e sopra di essa, oltre al Settenario (la Menorah) ci sono le tre Grandi Luci della Loggia: Squadra, Compasso e Libro Sacro. Mentre le prime due non hanno mai destato critiche e problemi, il terzo elemento è stato oggetto di lunghe discussioni e di discutibili cambiamenti. Tradizionalmente il Libro Sacro posto sull'Ara è la Bibbia. Del resto la Massoneria nasce in Europa, nel tardo medioevo, in ambiente cattolico. La prima corporazione di muratori a dotarsi di quella struttura, che poi sarà imitata in tutto il continente, fu quella dei Magistri Comacini, che da Como partirono per contribuire alla costruzione di molte opere in tutta Europa. Le Logge operative, nate prima della riforma protestante, erano cattoliche e avevano come membro accettato anche un prete che dicesse la messa per i lavoratori e desse eventuali conforti religiosi ai morenti. La Massoneria moderna, nata nel 1717, non si mise all'obbedienza di Roma, ma incarnando il pensiero dei tempi, lasciò liberi i suoi membri di aderire alla religione che preferivano. Lo stabilisce anche formalmente il primo articolo delle costituzioni di Anderson


Vuoi fare l’assessore? Basta che non sei massone



Vuoi fare l’assessore? Le candidature per la giunta a 5 stelle sono cominciate. Un’avvertenza, dice subito l’aspirante sindaco grillino Steidl: niente massoni. Per il resto servono competenze specifiche. «Guai a voler fare i tuttologi».

Il centenario di Roland Barthes, ovvero della vita dello scrittore dopo la morte dell’intellettuale




Se incalzati dall’appuntamento che il genere “centenario dello scrittore” esercita puntuale su critici e ammiratori, anche i più timidi possono infine uscire allo scoperto. Perfino uno studioso al centro del dibattito internazionale, e lontano quanto mai possibile da Roland Barthes (dalla schiera degli ammiratori di Barthes), come Jean-Marie Schaeffer pubblicherà a settembre una sorta di lettera postuma a lui (Thierry Marchaisse). Nel frattempo, altri intimi stanno aggiungendo ricordi ad altri ricordi, come nel caso delle recenti memorie di Chantal Thomas (Pour Roland Barthes, Seuil), che ha seguito un genere già consolidato, quello del monumento al maestro. Queste ricorrenze di calendario diventano un modo pratico per verificare la notorietà di uno scrittore, soprattutto tra gli addetti ai lavori.

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Scienza, etica, senescenza



L'Isue, l'Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali propone la V edizione della Scuola Estiva di Alta Formazione in Etica della Scienza «Stefano Buffardi». Come ogni anno si confrontano psichiatri, psicologi e consulenti filosofici. Il tema quest'anno è: «Scienza, etica, senescenza. Principi, metodi e strategie per migliorare la qualità della vita del singolo e la gestione delle malattie croniche nella terza età nell’ottica di un’antropologia etica».

La senescenza è un processo che non riconosce più dei limiti temporali;  essa è fortemente modificato dallo stato di salute del singolo ma è anche dipendente dalla capacità del singolo di gestirla e rallentarla. Alcune condizioni croniche o subcroniche di malattie che intervengono in età giovanile, come le patologie psichiatriche, accelera solitamente la senescenza della persona ammalata. Nuove strategie mediche, farmacologiche, psicologiche, esistenziali e sociali possono ridurre l’impatto di tali condizioni cliniche sul singolo. Un imperativo etico è consentire a tutte le persone di poter accedere a cure e programmi deputati.

È stata avanzata la richiesta di accreditamento al MIUR per l’acquisizione dei crediti ECM. L’evento sarà accreditato per 50 partecipanti tra medici e psicologi. La partecipazione all’evento è gratuita. Solo per coloro che chiederanno l’iscrizione ai fini del conseguimento crediti ECM è prevista una quota di partecipazione di euro 70,00. Il termine delle iscrizioni è fissato al 10 settembre 2015; ovviamente tale termine sarà anticipato al raggiungimento della 50° iscrizione. A Napoli, Palazzo Alabardieri, l'1, il 2 e il 3 ottobre.

mercoledì 15 luglio 2015

La volta stellata

di Diana Bacchiaz



Mi si associa la conclusione del Passo IX della «Critica della Ragion Pura» di Kant: «Due cose riempiono l'animo di meraviglia e di venerazione sempre nuove e crescenti, quanto più spesso e più perseverantemente la riflessione se ne occupa: il Cielo stellato sopra di me e la Legge Morale in me. Non devo punto semplicemente supporle, l'una o l'altra, e cercarle, come se fossero avvolte nelle tenebre o (si trovassero) nel mondo trascendente, fuori dal mio campo visivo; io me le trovo davanti e le collego immediatamente con la coscienza del mio esistere».
E rileggendo e ripassando si rivivifica in me la spinta di simmetria, di purificazione,   di ascesi. Ognuno di noi deve diventare una Luce sempre più splendente, risvegliando in noi la predisposizione interiore al 'perfezionamento spirituale', risvegliando la qualificazione di concetto morale indispensabile per ricevere la Luce iniziatica.
Una piccola luce in terra riflette specularmente la Luce in alto. In tutte le tradizioni iniziatiche ritroviamo questo concetto di specularità: nel Cristianesimo "come in cielo così in terra", nell'ermetismo estratto dalla Tavola di Smeraldo "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola"; ed anche negli I.Ching, nell'11.esimo esagramma: "il cielo discende la terra ascende - si uniscono". La Luce, allegoria della Sapienza in opposizione alle Tenebre, Genio del Male, allegoria dell'Ignoranza, due principi in eterna lotta tra di loro. Nel buio delle Tenebre dunque l'accendersi nella volta stellata di mille luci, che rappresentano tutto ciò che è bello, vero, buono. Dare la Luce simboleggia il compiersi dell'iniziazione, e come in Terra in mezzo ai profani si accendono delle Luci, così in Cielo nell'Infinito delle Tenebre si accende il Firmamento Stellato. Cielo stellato che ci copre tutti indistintamente, così come veniamo nudi sulla Terra e senza nulla portarci dietro trapassiamo, così con altrettanta Giustizia ed Eguaglianza il Cielo ci copre tutti nello stesso modo, non discrimina.
Come possiamo accendere una nuova Luce? Con la formazione di una coscienza Iniziatica. La Coscienza Iniziatica ci porta alla 'Conoscenza', che è trascendenza nel senso che presuppone un cambiamento di stato. Non la si consegue che trasformando un modo di essere in un altro modo di essere, mutando la propria coscienza. 'Trasformarsi' questa è la premessa di una conoscenza superiore che porta alla 'Realizzazione'. Tale realizzazione va intesa come qualcosa di positivo ed in genere occorrono una crisi ed un brusco rivolgimento.

Il Cielo stellato ha inoltre sempre assunto una connotazione del Divino, ricordiamo i proverbi:

- Il Cielo sia lodato
- Il Cielo mi aiuti

classici esempi di come l'uomo da sempre ha associato al cielo il concetto del Divino che interviene nella vita, umana proteggendolo.

Già all'epoca  degli Egizi la Dea Nut, la dea del Cielo, detta 'la grande', sposa di Geb, dio della Terra, era rappresentata come un corpo femminile conformato ad arco che si appoggia sulle mani, che toccano il sole ad Oriente e sui piedi che toccano l'Occidente. Le stelle ed il sole percorrono il suo corpo. Compare nelle camere funerarie regali e sopra i sarcofagi, offrendo la propria protezione al defunto per l'eternità.

Anche nella tradizione cinese il Cielo ha correlazione col divino, non dimentichiamo che l'imperatore della Cina ha infatti il titolo di 'Figlio del Cielo', come anche il Khan della tradizione mongola, l'iscrizione del sigillo di Gengis Khan è infatti 'Un Dio nel Cielo e il Khan sulla Terra'. E concluderei ricordando ancora che nel nostro lavoro di Ascesi si sale di ottava in ottava, si passa da un livello vibratorio ad un livello vibratorio superiore, salendo nei cieli, come ben ritroviamo nel Paradiso Dantesco e nelle 'Gerarchle Celesti' di Dionigi Areopagita, o nel profano nel momento della felicità quando diciamo: 'Sono al settimo cielo'.
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martedì 14 luglio 2015

Il Castel del Monte ‘vissuto’ da Giordano Bruno Galli

Giordano Bruno Galli con Tiziano Busca a Castel del Monte

Ti sei presentato un giorno di fronte a me, e quando, dopo avere salito la scaletta esterna, hai osservato il portale e hai notato che la forma e le decorazioni erano a suggerire un pentagono, la stella a cinque punte e il cerchio che contiene l’uomo, hai visto te stesso, e sei stato lieto di oltrepassare l’ingresso con la convinzione di entrare nella parte più profonda di te, e di poter penetrare molti segreti.

Ti sei sbagliato, caro turista iniziato.

Non hai capito che quei simboli erano e sono affermazione di me. Io sono il Castrum che è essenza come te, viva e sensibile, che conosce e può dire. Tu sei entrato in me e solo con la conoscenza di me potrai scoprire te, perché questo è il tuo interesse. Considera quindi che siamo due essenze, due uomini che possono diventare uno, perché sono a tua disposizione per aiutarti.

 Entra pure in serenità e che tu sia il benvenuto. Potremo colloquiare perché parliamo lo stesso linguaggio. Entra. Non indugiare troppo a osservare tutto, ad annotare i simboli che vedi, a cercare quelli che non vedi, ad ipotizzare significati consoni e pertinenti. Se farai così non ti basterà una vita, sei già stato qui molte altre volte, e molte altre si succederanno perché non hai la capacità di selezionare.

Entra quindi in me con animo tranquillo e sarai come me. Il turista iniziato, armato di volontà interessata a capire per conoscere e trasmutare gli eventi, che sono fenomeni importanti per la crescita verso il profumo di ogni essenza, individualità, che è nascosta nel segreto del proprio io profondo, oltrepassa la soglia e si incammina verso la visione e l’elaborazione di tutto quello che conosce e ricorda del Castrum. Vuole attuare una scelta mirata da studiare, approfondire, e realizzare, se comporta il fare.

- Sosta a lungo, il nostro, sulla soglia della porta che immette nella grande sala centrale a forma di ottagono. Osserva due portali: uno simbolo di maschile e l’altro di femminile, che ricordano nuovamente come il Castrum sia essenza in similitudine con l’uomo, ed annota che il tamburo ottagonale significa passaggio dal quadrato al cerchio, dalla terra al cielo, esaltazione di corpo e spirito.

- Si vede inserito all’interno di una canna, pronto per ricevere una spinta verso l’alto, non nascondendo uno stato di angoscioso timore.

- Si rifugia oltre la porta di destra e inizia a percorrere le sale con andamento sinusoidale, dovuto allo sfalsamento delle porte, che sarà meno accentuato al piano superiore.

- Si disinteressa della forma pentagonale, del quadrato, del triangolo, delle sezioni auree che accompagnano tutte le geometrie del Castrum, e dei simboli inseriti nelle chiavi delle crociere, nelle decorazioni delle pareti, nei capitelli delle colonne, nelle aperture delle porte, e nei percorsi individuati come iniziatici,

- Si disinteressa inoltre del quando, del perché, e di chi lo abbia costruito.

- Il turista iniziato si sofferma a lungo sulla volta esapartita inserita nella torre numero sette, e sui telamoni. Prende coscienza della sua terrestrità.

- Il turista iniziato si sofferma a lungo sulla volta tripartita inserita nella torre numero tre e nota la mancanza di una parte di scala, la mancanza di uno spicchio di volta e la presenza di tre mensole di cui una resa irriconoscibile. Sono i volti di un maschio e di una donna. Vede la scala che continua al di sopra della volta. Sente il suo spirito.

- Il turista iniziato si sofferma a lungo sulla presenza di una scala inserita nella torre numero cinque che porta senza interruzioni direttamente alla terrazza di copertura, a differenza delle altre.

Solo questi pochi elementi simbolici sembrano essere essenziali per la conoscenza e per la consapevolezza di sé: per attivare la via iniziatica, e attuare la sua elevazione.

 Castrum! Come farò per raggiungere la terrazza e vedere la luce?

Se sei uomo di terra, come ti hanno descritto i telamoni raccontando la tua essenza corporea, raggiungi la scala inserita nella torre numero cinque, e dopo averla percorsa, riuscirai a vedere la luce.

Se sei uomo dell’universo perché hai notato il tratto di scala mancane e avrai seguito l’insegnamento per la tua sacra riunificazione in uno, attraverso il maschile e il femminile, con il suggerimento del mercurio nascosto, raggiungi la scala inserita nella torre numero tre e riuscirai ad arrivare in terrazza, dove parteciperai della luce.

Vedere non è partecipare.       .

Online il nuovo sito del Grande Oriente d'Italia



Il Grande Oriente d’Italia ha finalmente inaugurato il nuovo sito. Una grafica veloce e accattivante per accogliere informazioni, notizie e aggiornamenti sulle attività, con un’area multimediale e una maggiore attenzione ai social.

Visita il nuovo sito

Quando la cultura si fa dal basso. Rimossa su Wikipedia la pagina dedicata a Paolo Lucarelli



Quando si dice ‘cultura dal basso’. Wikipedia si fonda sul principio opposto alla Treccani, per esempio. O di ogni rivista che ha, metti caso, un ‘comitato scientifico’. Qual è il principio? Che un comitato, esperto di quell’argomento, valuta e seleziona i contenuti proposti. Così come per la storica enciclopedia dove a scrivere le singole voci è chiamato il massimo esperto di quella materia. Wikipedia si basa su di un’idea non sempre condivisibile: quella della cultura per alzata di mano, tutti possono contribuire a dire la loro, senza chiedersi la competenza specifica dei tutti che intervengono. Gli esiti sono persino divertenti. Domani per esempio verrà cancellata la pagina dedicata a Paolo Lucarelli che sta all’Alchimia come Pirandello sta al Nobel. Che ha curato le edizioni in italiano di Canseliet, che si è dato da fare per la divulgazione con conferenze e convegni. Che ha scritto un libro, peraltro bellissimo. Sta di fatto che per un anonimo utente di Wikipedia non è enciclopedico. «Autore di un libro, regolarmente in vendita ma nulla più. Poi, curatore, commentatore, traduttore, scrittore di prefazioni di altri libri. Rilevanza enciclopedica nulla», l’incredibile motivazione. In compenso c’è Fabri Fibra, Martufello e Leone di Lernia. Ognuno ha l’enciclopedicità che si merita.

Jung e la Consulenza Filosofica



Si svolgerà a cura della Sicof - Sucf il Seminario «Jung e la conferenza filosofica». La consulenza filosofica è lo strumento nelle relazioni di aiuto che si sta affermando sempre più come alternativa alle psicoterapie. Appuntamento il 19 e 20 settembre presso la Domus Nova Bethlem in via Cavour 87 a Roma. Interverranno Giancarlo Marinelli, Arcangela Miceli, Ezio Maria Risatti e Ferdinando Testa. Il costo di partecipazione è di 80 euro. Infoline 347.6373803.

Visita il sito della Sicof

lunedì 13 luglio 2015

«Alla scoperta della Massoneria delle origini». A Taranto si chiude il primo seminario di studi del Rito di York

Decine di compagni da tutto il sud d’Italia hanno partecipato al primo seminario di Studio del Rito di York, organizzato, in rituale, dai Capitoli di Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia. I relatori (Mauro Cascio, Francesco Bernabucci, Guido Vitali, Pino Neglia, Vitantonio Vinci, Emilio Attinà) hanno messo in evidenza gli aspetti simbolici più importanti dei tre gradi, per sottolinearne la ricchezza e la peculiarità nell’ambito della Tradizione occidentale. La camera di Maestro del Marchio, in particolare, proprio per la sua propedeuticità è quella dove il simbolismo esoterico è più intenso e più chiaro. I lavori sono stati introdotti ritualmente da Domenico Billotta, Fausto Soggia, Mauro Luzi. Erano presenti Mario Petraccioli, Illustrissimo Gran Maestro del Concilio Criptico del Rito di York e Giovanni Pascale, eminente Gran Commendatore dei Cavalieri Templari del Rito di York, e Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del Grande Oriente d’Italia che ha portato i saluti del Gran Maestro Stefano Bisi e il suo apprezzamento per i lavori culturali e di approfondimento iniziatico che lo York sta portando avanti in questi ultimi anni. La Pesa ha anche sottolineato come il Rito di York sia il più naturale completamento dei primi tre gradi Emulation. A Tiziano Busca, il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Maestri dell’Arco Reale, sono state affidate le conclusioni. Una sfida da fare, una sfida vinta. «Quando tempo fa raccontavo di questa mia intenzione, quello di portare in Italia l'idea del Development Capitular Course, non ci si credeva. Un progetto ambizioso, che è solo la prima tappa di un viaggio. Che ha lo scopo di farci capire chi siamo, qual è la Massoneria originaria. E lo scopo di farci conoscere dai Maestri della Comunione, con la nostra ricchezza e la nostra storia».

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