venerdì 28 giugno 2019

Cristianesimo e Massoneria: ma davvero c'è inconciliabilità?



In questi ultimi anni s’è fatto un gran parlare di massoneria in riferimento alla fede cristiana (evangelica). «Possiamo facilmente rilevare che il grado di assertività e di sicurezza di chi parla è direttamente proporzionale al suo livello di ignoranza sul tema», dice Giancarlo Rinaldi, già ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Napoli. «Meno si conosce, più si pontifica. Dunque ci troviamo di fronte a un tema storiografico che non possiamo eludere, pena la falsificazione di un ampio tratto della storia dell’evangelismo italiano». Fresco di stampa il suo nuovo libro.

giovedì 27 giugno 2019

Freedom, la Massoneria su Rete Quattro. Roberto Giacobbo intervista il Gran Maestro



Il Vascello ha aperto i cancelli alle telecamere di Freedom Oltre il confine, che ha dedicato il sesto appuntamento, andato in onda su Retequattro il 25 giugno in prima serata, alla Massoneria con un ampio focus dedicato al Grande Oriente, alla sua splendida e storica sede che domina il Gianicolo, ai preziosi tesori custoditi nella sua  biblioteca, con Roberto Giacobbo che ha intervistato il Gran Maestro Stefano Bisi  che ha spiegato cos’è la Massoneria e come si diventa massoni.

Fonte: GOI

mercoledì 26 giugno 2019

«Spesso l'informazione umilia l'uomo». Riccardo Di Segni ospite della LIDU



Una chiave di lettura molto particolare su temi di grande attualità quella che la Lega italiana dei Diritti dell’Uomo ha potuto utilizzare il 19 giugno durante l’incontro organizzato dal vice presidente Oreste Bisazza Terracini che ha coinvolto come relatore d’eccezione Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Un appuntamento molto atteso e,  come evidenziato dal presidente della Lidu Eugenio Ficorilli nei saluti iniziali, di grande valenza per un confronto ed una crescita civile. Rabbino infatti altro non è che un termine che indica il Maestro, colui che aiuta la comunità alla comprensione e alla conoscenza delle leggi, ma anche alla tolleranza e alla disponibilità.    Argomento del dibattito i diritti inalienabili dell’essere umano in tema di Diritto all’informazione, diritto alla riservatezza  e  presunzione di innocenza, oggi, nell’era del web, quasi annichiliti, ma pienamente tutelati nel corso dei secoli dall’antica legge ebraica. ‘Apparteniamo al regno animale e come specie umana siamo animali di gruppo per cui la convivenza è imprescindibile, ma ubi societas ibi ius, da questa convivenza deriva  la nascita di regole e diritti,    – ha spiegato Bisazza Terracini, avvocato e vicepresidente dei giuristi ebrei nel mondo,  introducendo il rabbino Di Segni –  che riguardano  il singolo e tutti gli altri e che devono essere osservate poiché  la lesione di una regola provoca una reazione che avrà la veste di una sanzione dopo un giudizio. Per prevenire l’inottemperanza alle regole  occorre farle conoscere e su questo  la collettività ha diritto ad essere informata”.

«Quando si parla del mondo ebraico è indispensabile ricordare le radici bibliche su cui fonda la sua Legge, – ha detto nel suo discorso Riccardo Di Segni, evidenziando la distanza temporale con i moderni sistemi giuridici. ‘Oggi esiste la legge in un tutti i paesi occidentali ed in tema di privacy  ci troviamo a dover firmare montagne di carte, mentre nel mondo ebraico esistono da secoli regole  che condannano la  maldicenza in quanto tale, cioè non si deve  sparlare del tuo prossimo. Ma la legge ebraica va ancora più a fondo perché afferma che non si deve parlare dei fatti degli altri codificando tale divieto in altri di natura progressiva: il più grave è quello di attribuire ad altri cose che non ha mai fatto, cioè il divieto di diffamare un’altra persona. Il secondo è che non si devono divulgare notizie negative su una persona, anche se vere». Una vera rivoluzione di pensiero considerata la leggerezza con cui nella nostra era moderna si leggono offese o semplicemente pareri a vario titolo su chiunque, a partire dal mondo dei social media, ma anche su giornali e nei talkshow.  Giudizi o semplicemente pettegolezzi che finiscono con il pesare come macigni sulla vita delle persone. Senza dimenticare la notizia autoreferenziale, quella data dallo stesso soggetto che, in maniera narcisistica, mette al corrente il mondo dei social su cose che riguardano la sua sfera privata.

Un mondo dell’informazione ormai impazzito che non tiene conto delle conseguenze sull’animo umano di tante inutili e aberranti notizie, spesso squisitamente personali, tanto che il corretto comportamento nel web è oggetto di discussione all’interno della comunità rabbinica. «La divulgazione di  fatti personali non deve essere oggetto di trattazione collettiva,- ha affermato con convinzione il rabbino Di Segni –  siamo invasi su Fb da informazioni di cui non ci interessa nulla. Sulla informazione corretta si misura la civiltà di un popolo» ha concluso,  non tralasciando un’attenzione ai doveri di chi fa informazione. Ma soprattutto la Legge ebraica impone una educazione critica, che porta l’individuo a porsi delle domande ricercando egli stesso la  verità della notizia. Una educazione che sviluppa la conoscenza ed il bagaglio culturale personale per non cadere in trappole poco credibili che annichiliscono la coscienza civica, che  l’ebraismo sin dalla notte dei tempi vuole invece tener viva e capace di distinguere il bene dal male, partendo da una corretta e utile informazione.

FONTE

martedì 25 giugno 2019

Totò e Goethe, il grande amore per la Massoneria. In occasione dell'uscita di un saggio sul grande comico napoletano, un bell'articolo su Il Giornale



La notizia non è tanto l'uscita di un nuovo saggio su Totò e la Massoneria. La notizia è un articolo su un quotidiano importante, il Giornale, per una volta senza i soliti stereotipi e pregiudizi. Lo firma Marino Freschi e l'argomento è il ponte ideale che unisce il grande comico napoletano con un gigante del pensiero europeo come Goethe.

«Che c'è in comune tra Goethe e Totò? Apparentemente proprio nulla, eppure tra le stravaganze della storia entrambi sono stati massoni.
Ancora troppo poco, è vero. Ma tra gli sporadici discorsi che Goethe tenne nella Loggia Anna Amalia delle tre Rose di Weimar (in cui fu iniziato il 23 giugno 1780) ce n'è uno che potremmo intitolare La livella, come la più famosa poesia del Principe Antonio de Curtis, in arte e per tutti noi e sempre: Totò. La celebre orazione di Goethe in loggia avvenne il 15 giugno 1821 in occasione della commemorazione di alcuni «fratelli» scomparsi...»

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Scautismo e Massoneria: un nuovo studio



Che lo Scautismo abbia origini massoniche nei suoi principi, nei suoi scopi, nel suo cerimoniale, è argomento ormai accettato da tutti, grazie anche all’ultimo libro di Giuseppe dell’Oglio; che B.-P. fosse effettivamente iniziato in una Loggia Massonica resta invece argomento controverso, con lo Scautismo Cattolico decisamente negazionista, quello Nazionale piuttosto favorevole e con la Massoneria che tiene un cauto riserbo.
In un excursus ad ampio raggio, l’Autore spazia su diversi argomenti, avverte che esistono diverse Massonerie, tratta del Lion’s e del Rotary Club, traccia una panoramica sugli Scout italiani del passato che erano Fratelli Massoni, sulla primitiva opposizione della Chiesa Cattolica verso lo Scautismo Nazionale ed approda su fotografie di grande interesse e su diversi documenti indicativi del fatto che B.-P. sia stato realmente un Maestro Massone e propone all’attenzione del Lettore una serie di 10 indizi tanto evidenti da superare le tre prove di indizio grave, preciso e concordante che trasformano gli indizi stessi in prove, che B.-P. era Massone, oltre ogni ragionevole dubbio.
Uno studio, questo di Giancarlo Moretti, che non mancherà di coinvolgere il lettore e che rappresenta un punto fermo sull’argomento, finora solo sfiorato dagli storici dello Scautismo, che non sono mai pervenuti ad una conclusione convincente nell’una o nell’altra direzione.

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lunedì 24 giugno 2019

Il Sommo Sacerdote Domenico Bilotta: «Gli iniziati nel Rito di York incontrano il loro futuro»



«Se la felicità diventa duratura allora chiamiamola tranquillità. Così, per “abitare le parole” Nunzio Galantino sul Sole24Ore qualche giorno fa. E la tranquillità è quella dell’iniziato. Non dobbiamo pensare a una generica calma, una conquista per cui non valga la pena impegnarsi. La conoscenza può portare alla tranquillità, non alla felicità. La felicità ha una durata limitata ed è “strettamente legata a un evento percepito come positivo e fantasioso per la propria vita”. La tranquillità no. È qualcosa che esonda il contingente e il particolare. Va oltre. Non è la meta. Ma il cammino che alla meta conduce. Chi è tranquillo sa di non essere arrivato. Ho visto tanti nuovi Maestri dell’Arco Reale sorridenti, sereni, tranquilli appunto. Sono consapevoli, per citare Hawthorne, che “la felicità è come una farfalla: se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te”. Gli iniziati sono qui ad incontrare il loro futuro. La magia della Massoneria sta proprio in questa tranquillità, in questa certezza che non può andar via». Sono parole di Domenico Bilotta, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell’Arco Reale.

Lino Salvini e la Massoneria

di Roberto Galimberti

Lino Salvini

Medico, nacque a Firenze il 21 luglio 1925. Dopo gli studi liceali si iscrive alla facoltà di medicina e chirurgia all'Università di Perugia. Nel 1974 è interno all'Istituto di Patologia Chirurgica, lavorando anche in sala operatoria. Conseguì la laurea nel 1949 e frequentò la clinica medica dell'Università di Firenze, prima come interno e poi come assistente volontario. Nel 1951 esercitò la funzione di condirettore al centro di medicina nucleare. Nel 1958 consegue la libera docenza in patologia medica, nel 1959 in gerontologia e geriatria e nel 1964 in medicina nucleare. Nel 1965 insegnò semeiotica nucleare sino al 1970. Dal 1968 al 1974 fu componente della Commissione del Ministero della Sanità per l'accertamento dei requisiti tecnici delle specialità medicinali con il compito particolare di studiare i farmaci destinati alla geriatria. Di notevole interesse sono i suoi studi sulla terapia anticoagulante, sull'uso dell' eparina e su nuovi metodi di diagnostica. Più di 200 pubblicazioni medico-scientifiche testimoniano il suo impegno di ricercatore.
Iniziato Massone il 25 giugno 1952 nella Loggia "La Concordia" di Firenze, ne fu eletto Maestro Venerabile dal 1963 al 1968 e "Emulation" dal 7 maggio 1980. Fu nominato Membro effettivo del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Eletto Gran Maestro il 21 novembre 1971 e riconfermato per due mandati. Durante la sua Grande Maestranza ottenne nel 1972 il riconoscimento del Grande Oriente d'Italia da parte della Gran Loggia Unita d'Inghilterra e, l'anno successivo, l'unificazione con la Ser.ma Gran Loggia Nazionale Italiana, detta di Piazza del Gesù. Si spense a Firenze il 1° ottobre 1982.




venerdì 21 giugno 2019

San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, Solstizio d'Estate

di Marcello Mura


La libera Muratoria è un peculiare sistema di moralità velata da allegorie e illustrato da simboli.

È un Ordine Iniziatico Tradizionale; vediamo cosa significa.

Un Ordine: “insieme di persone che, per condizione sociale, dignità, grado gerarchico,  professione, comunanza di vita simili, forma una categoria, un corpo a sé”.

Iniziatico: “relativo all’iniziazione religiosa o all’esoterismo: ciò che è riservato, enigmatico, ermetico, incomprensibile ai più, misterioso”.

Tradizionale: “quanto di sacramentale viene comunicato  nel tempo, da una generazione a quelle successive, dal maestro al discepolo che diventa a sua volta maestro e trasmette al suo discepolo. È Trasmissione di memorie, notizie, testimonianze, usi, riti e liturgie. Può essere trasmesso in forma orale o scritta”.

Questo Ordine è una scuola che fornisce un metodo, più che degli insegnamenti in senso stretto, e trae la sua origine, le sue allusioni, le sue allegorie, i suoi simboli da antichi contesti sacri dell’iniziazione di mestiere, nell’ambito della Tradizione cristiana e ancor prima ebraica.

In questo senso uno dei simboli su cui porre attenzione, oggi in particolare, attiene al numero due, che allude alla lettera “B”, la Beth (ב‎) per l’ebraismo, con tutto ciò che ne deriva: da una parte la contrapposizione e dall’altra la restaurazione e l’unione degli opposti.

Facciamo prima una piccola distinzione, peraltro sottile, e ci viene in aiuto la “Treccani”. Il Dualismo è la presenza di due principî fondamentali concordanti a un fine o contrastanti, distinti o opposti. La Dualità è la condizione e coesistenza di due elementi o principî. Anima e di corpo, bianco e nero, bene e male, luce e tenebra, giorno e notte, il passato e il futuro, Alfa e Omega, Maschio e Femmina, San Giovanni d’Estate e San Giovanni d’Inverno. Tradizione scritta e tradizione orale.

Tutto origina dal Due, si pensi al Bereshit della Genesi; anche l'uomo materiale nasce da due genitori.

Le Tradizioni sono pertanto due, parallele, tangenti, coerenti: Tradizione scritta e tradizione orale.

Questo allude al fatto che l’insegnamento Tradizionale avviene sempre in forma duale, non attraverso la contrapposizione, ma mediante il dialogo e il confronto, per la ricerca di una pluralità di pareri, di intenti, di sensi. Cerchiamo nuovi quesiti e non risposte univoche.

Nel nostro Ordine esiste una forma cristallizzata scritta e circolare, immutabile, che è rappresentata dalla Tradizione scritta (il Rituale per noi, la Torah in ambito religioso), ed una forma aperta - per contro - in continuo divenire (la discussione in Loggia, la ricerca personale, lo studio, il Talmud e i Catechismi in ambito religioso).
Questo simbolo è davanti ai nostri occhi: è il pavimento a scacchi o a mosaico.

Questo significa che affiancata alla Forza della Pietra granitica e immutabile, sta la Bellezza della ricerca e dello libero sviluppo intellettuale, scevro ovviamente di retorica: è un sistema aperto ove ognuno può interpretare e intuire tanti valori con estrema libertà, purché essi siano fondati sui Landmarks, coerenti ed adeguati al contesto.
Noi crediamo che una pluralità di vedute possa consentire di porre nuovi quesiti, nuove riflessioni e quindi nuove soluzioni.
Al di là delle differenze e delle contrapposizioni, il Sistema rimane coerente, organico, armonico.

Ci viene ancora in aiuto la Tradizione Rabbinica, da cui la Libera Muratoria ha attinto alcune fenomenologie, peraltro estesamente espresse poco sopra. Un discepolo chiese al maestro di insegnargli l’intera Torah nel tempo lui potesse riuscire a rimanere su un piede solo. Il maestro rispose stizzito: “non fare agli altri ciò che non vuoi che sia fatto a te. Vai e studia”. Questo potrebbe significare che il Maestro non posso togliere le castagne dal fuoco al Discepolo (o all’Apprendista). Ma anche che non puoi prescindere dai due piedi su cui puoi stare fermamente eretto: la Torah Scritta e la Torah Orale. Per noi in qualche modo il Rituale da un lato e la ricerca individuale dall’altro. La libera Muratoria ti può fornire un metodo, ma il Lavoro è il Tuo.

Ma vediamo il Duale: i due San Giovanni.

Alcuni dei valori più enfatizzati nella nostra epoca sono la laicità e l’uguaglianza, valori fondamentali per una civiltà moderna, che voglia evitare qualsiasi ingerenza teocratica o clericale sulla vita di tutti i giorni. Si vedano come esempio contrari alcuni stati teocratici, integralisti e retrogradi dell’Asia. Questi valori non devono comportare un’ipocrita omologazione degli individui ed un’inaridimento della morale.

Nelle società Tradizionali, le attività umane erano invece impregnate del senso del Sacro, ed i mestieri erano perciò scelti da ciascuno secondo le proprie inclinazioni fisiche, ma anche intellettuali e spirituali: erano contesti ove sviluppare verità di ordine superiore, trascendenti, derivando esse da principi di ordine metafisico.

Si svilupparono pertanto le Iniziazioni di Mestiere mediante le quali gli artigiani potevano accedere a domini sacri.

Le Antiche Corporazioni di Mestiere erano nel contempo delle confraternite, ovvero delle “Gilde”, in cui i valori consociativi di mestiere si correlavano immancabilmente con valori sacri e religiosi, ed erano caratterizzati inoltre da uno spirito di mutua assistenza. Tutt’oggi molte corporazioni di mestiere, in particolare oltre Manica, aprono la giornata di lavoro con invocazioni sacre: i Librai, i Mercanti, i Tessitori, i Pellicciai, i Pescatori, i Muratori.

Anticamente, i Collegia Fabrorum latini erano consacrati a Giano, lo stesso Giano Bifronte, di cui S. Giovanni d’Estate e S. Giovanni d’Inverno sono un adattamento cristiano, da cui deriva la dicitura di “LM di S. Giovanni”. Yeochanan ha un valore gematrico pari a "Reincarnazione di Elia": entrambi sono profeti, e sta scritto anche nel Vangelo (Matteo 17:10-13): Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».  Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

L’Evangelista annuncia l’Apocalisse Il Battista è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù, e annunciò il Nuovo e il cambiamento. Sta scritto che discendesse da famiglia sacerdotale.

A rigor di logica il parallelismo tra Giano e Giovanni è valido sul piano concettuale, e allegorico, e l’allitterazione è suggestiva, mentre l’etimologia è diversa. Giano deriva da janua, ovvero “porta”, Giovanni invece dall’ebraico Yehōchānān, e significa “Dio è propizio” ma anche “Dio ha avuto misericordia”.

Quando il Candidato, appena iniziato ed ammesso alla Libera Muratoria viene posto nel punto a Nord Est della Loggia, a rappresentare simbolicamente la Prima Pietra che viene posata all’atto della fondazione dell’Edificio, appare come un giusto e retto muratore, esortato a esercitare sempre la Carità, caratteristica distintiva del cuore di un Muratore, così come sua sorella, la Misericordia, che benedice colui che dà, così come colui che riceve.

Quindi tutte le suggestioni, cerimonie ed allegorie ci esortano ad essere uomini migliori, per dare un contributo tangibile e sacro al nostro prossimo.

Possano la Virtù, l'Onore e la Misericordia continuare a distinguere i Liberi e Accettati Muratori.

Ancora una volta: il valore duale del nostro Ordine: speculativo e spirituale, operativo e tangibile.

Buon solstizio d'estate

di Cesare Marco Delorenzi




Il solstizio d'estate, rappresentando l'inizio dell'omonima stagione, è sempre stato nella storia occasione di feste, come i Litha nel neopaganesimo o la natività cristiana di Giovanni Battista, cosiddetta "Notte di San Giovanni" o "Notte di mezza estate".

Il Solstizio (dal latino solstitium, composto da sol-, "Sole" e -sistere, "fermarsi") è, in astronomia, il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica il punto di declinazione massima (o minima per il solstizio invernale).

Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l'angolo d'inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41000 anni tra 22° 6' e 24° 30'. Attualmente l'angolo è di 23° 27' ed è in diminuzione.

Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno (segnando l'inizio dell'estate boreale ovvero nel nostro emisfero, w dell’inverno australe) e negativa in dicembre (marcando altresì l'inizio dell'inverno boreale e dell'estate australe).

Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all'anno precedente (più precisamente: 5h 48min 46sec) e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario.

Al mezzogiorno locale del giorno del solstizio d’estate il Sole raggiunge la massima altezza sull’orizzonte. Come nota possiamo dire che nel tardo impero romano riferendosi al solstizio d'inverno, si parlava di Sol Invictus (Sole invitto) per celebrare il giorno in cui il Sole smetteva di calare sull'orizzonte.
Tracce di culti solari s'incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa alle Americhe e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il sole è la vita mentre la Luna è la morte, in Indonesia il sole s'identifica con un uccello e con il potere del volo, tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il sole, creatore della Terra.

Per gli Inca, la cui massima fioritura si ha intorno al XV secolo, la divinità Inti è il sole, sovrano della terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l'imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell'impero, sorgono i Mojones, torri usate come "mire" per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, famoso luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il Torreon, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'"Intihuatana", un orologio solare ricavato nella roccia.

Per i Maya il sole è il supremo regolatore delle attività umane, sulla base di un calendario nel quale confluiscono credenze religiose e osservazioni astronomiche per quell'epoca notevolmente precise.

Tra gli Indiani d’America il sole è simbolo della potenza e della provvidenza divine. Presso gli Aztechi veniva assimilato a un giovane guerriero che muore ogni sera e ogni mattina risorge, sconfiggendo la luna e le stelle; per nutrirlo il popolo azteco gli offriva in sacrificio vittime umane. Leggende analoghe, anche se fortunatamente meno feroci, si trovano ancora tra le popolazioni primitive nostre contemporanee. Gli stessi Inuit (eschimesi) ritenevano fino a poco tempo fa che il sole, durante la notte, rotolasse sotto l'orizzonte verso nord e di qui diffondesse la pallida luce delle aurore boreali: convinzione ingenua, ma non del tutto errata, visto che è stato studiato come le aurore polari siano proprio causate da sciami di particelle nucleari proiettate nello spazio ad altissima energia dalle regioni di attività solare. Tutto il culto degli antichi Egizi è dominato dal sole, chiamato Horus o Kheper al mattino quando si leva, Ra quando è nel fulgore del mezzogiorno e Atum quando tramonta. La città del Sole, Eliopoli, era il luogo sacro all'astro del giorno, il tempio di Abu Simbeli, fatto edificare da Ramses II°, XII° secolo a.c., era dedicato al culto del Sole.

Secondo la cosmologia egizia il Nilo era il tratto meridionale di un grande fiume che circondava la Terra e che, verso nord, scorreva nella valle di Dait, che raffigurava la notte; su esso viaggiava un'imbarcazione che trasportava il Sole (raffigurato come un disco di fuoco e impersonato nella figura del dio Ra) che nasceva ogni mattino, aveva il culmine a mezzogiorno e al tramonto viaggiava su un'altra imbarcazione che lo riportava a Est. Si devono agli Egizi alcune delle prime precise osservazioni astronomiche solari, in base alle quali i sacerdoti del Faraone prevedevano le piene del Nilo e programmavano i lavori agricoli. Le Piramidi sono disposte secondo orientamenti astronomici, stellari e solari. Gli Obelischi erano essenzialmente degli gnomoni, che con la loro ombra scandivano le ore e le stagioni. Gli orologi solari erano ben noti e ne esistevano diversi tipi, alcuni dei quali portatili, a forma di T o di L, chiamati merket: il faraone Thutmosis III, vissuto dal 1501 al 1448 a.C., viaggiava sempre con la sua piccola meridiana, come noi con il nostro orologio da polso. La prima comparsa di Sirio, la stella più luminosa del cielo, all'alba, in estate, era per gli Egizi il punto di riferimento fondamentale del calendario. Il loro anno era di 365 esatti, ma sapevano già che in realtà la sua durata è maggiore di circa sei ore, per cui avevano calcolato che nel corso di 1460 anni la data delle inondazioni del Nilo faceva una completa rotazione del calendario.

Tutti i rituali del solstizio erano pensati per decretare il momento di passaggio metaforico dalla fase embrionale del Bruco a quella completa di Farfalla, simbolo dell’Anima/Psiche, che si dischiude nella luce dell’estate. La Regina, che è la Luna, è vestita di regalità quando è al suo massimo splendore, ed è corteggiata dal Sole, al massimo della sua forza, che la invita ad unirsi in un matrimonio mistico e solenne.

giovedì 20 giugno 2019

Massoneria e totalitarismi nell’Europa tra le due guerre



Gli autori

Presso la Biblioteca della Casa massonica di Milano (Via G. B Pirelli 5),  si è tenuta la presentazione del libro Massoneria e totalitarismi nell’Europa tra le due guerre.

Prendendo in esame il periodo tra le due guerre, il volume mostra come in Europa la diffusione del fenomeno totalitario proceda di pari passo con quello dell’avversione alla Libera muratoria e della persecuzione dei suoi aderenti. Ostracizzata dall’Internazionale comunista in quanto “strumento della borghesia”, combattuta dai diversi fascismi, la massoneria costituirà comunque una significativa presenza nel movimento resistenziale dei vari paesi europei.

Alla presentazione, sono intervenuti due dei tre autori del volume Santi Fedele, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia e Marco Cuzzi.

L’iniziativa è stata replicata il 15 giugno, e anche qui con grande successo, nel tempio maggiore della Casa massonica di Torino nel corso di un incontro aperto a tutti organizzato dal Collegio del Piemonte-Valle d’Aosta.


Gli autori

Santi Fedele insegna Storia contemporanea nell’Università di Messina. Si è dedicato allo studio dei partiti e dei movimenti politici del Novecento italiano con particolare riferimento ai filoni della democrazia laica e repubblicana e del socialismo libertario.

Marco Cuzzi insegna Storia contemporanea nell’Università Statale di Milano. Si occupa di storia del confine orientale d’Italia, che della dimensione internazionale del fascismo e di storia dei Balcani nel Novecento, con particolare riferimento alla Jugoslavia. 

Marco Novarino insegna Storia contemporanea nell’Università di Torino. Si è prevalentemente dedicato allo studio della Spagna contemporanea, del movimento libertario internazionale e dei rapporti tra massoneria e partiti politici.


La copertina del libro


FONTE: GOI

mercoledì 19 giugno 2019

Federico Stibbert e la Massoneria

di Roberto Galimberti



Federico Stibbert nacque a Firenze nel 1838, da Thomas Stibbert (1771-1847) un militare inglese colonnello delle Coldstream Guards, e di Giulia Cafaggi (1805-1883), una giovane toscana. Quella degli Stibbert era una famiglia molto facoltosa, originaria del Norfolk: il nonno Giles Stibbert (1734-1809) era generale comandante nella Compagnia delle Indie e governatore del Bengala.
Educato in Inghilterra, venne iniziato Massone il 5 dicembre 1861 nella Loggia "La Concordia" di Firenze; Fratello Onorario il 13 aprile 1891.
Combattè fra le fila delle Guide con Garibaldi nella terza guerra d'Indipendenza, coprendosi di gloria a Condino, il 16 luglio 1866, dove meritò un medaglia al valore. Proprietario di una villa fiorentina in Montughi con annesso giardino già appartenuta alla famiglia Davanzati, vi depose una splendida raccolta di porcellane, mobilio, bronzetti, medaglie, armi antiche europee ed estremo orientali. Intorno al 1870 iniziò i lavori di restauro della villa e del giardino, coadiuvato da figure di spicco come Giuseppe Poggi, Gaetano Fortini, Gaetano Bianchi e Augusto Passaglia.
Alla sua morte, avvenuta il 13 aprile 1906, volle che il museo di Montughi passasse al Comune di Firenze insieme ad un dote di 80.000 per il suo mantenimento.
Dal 1909 il Museo Stibbert è aperto al pubblico (merita una accurata visita).



martedì 18 giugno 2019

Ebraismo e Massoneria. Il Rito di York incontra il Rabbino Capo di Trieste


Il Rito di York a Firenze. Il Sommo Sacerdote Domenico Bilotta: «La nostra è la via dell'armonia e della lealtà»

Il Sommo Sacerdote Domenico Bilotta

Alla presenza del Sommo Sacerdote, Domenico Bilotta, sabato 15 giugno nella storica fonderia del compagno Omero alle porte di Firenze si è svolta la elevazione a compagno Maestro dell’Arco Reale di quatto fratelli. L’ appuntamento annuale in questa location unica e suggestiva del capitolo Lando Conti di Firenze, coinvolge tutti i capitoli toscani che erano presenti anche questo anno con i compagni di Lucca, Piombino, e Siena. Il Sommo Sacerdote nel porgere il saluto ha rimarcato che “completando questo percorso iniziatico con il grado di Maestro massone dell’Arco Reale si chiude un processo di unione del percorso del tanto in basso quanto in alto che aveva visto il massone attraversare le colonne ( la via spirituale e la via materiale)  in un spazio che poteva essere unito per dare completamento alla conoscenza solo attraverso un arco e la pietra di volta suggellando nella scoperta dell’Arca i segreti della sapienzalità gnostica che fanno della massoneria del Rito di York la via di completamento spirituale dell’iniziato. La gioia che ha caratterizzato l’incontro è il miglior viatico per tutti noi a proseguire sulla strada della armonia e della lealtà che è la caratteristica peculiare del Rito di York che costruisce uomini maestri per una comunione, il Grande Oriente d’Italia, di cui siamo orgogliosamente parte».

La solitudine

di Massimo Agostini*



Ognuno vive la solitudine del proprio divenire, pur condividendo con altri vita, emozioni, amori, esperienze. Alla fine di ogni giornata l'unico amico che ci è concesso di conoscere è lo specchio della nostra essenza, e con esso ci troviamo, se attenti, ad un confronto serrato unico, assoluto, universale (VITRIOL).

La solitudine è buona amica per chi, dotato di sensibilità, vive l'esperienza interiore delle proprie emozioni. La solitudine appartiene a chi ama e fortemente sente l'immensità del divenire. Viviamo con gli altri, ma alla fine ognuno si ritrova solo con se stesso: si è soli quando si nasce e si è soli alla fine di questo nostro peregrinare nel mondo.
Nessuno, per quanto amato e caro, potrà mai comprendere la nostra sensibilità, i nostri più nascosti pensieri, le nostre emozioni, desideri, conoscenze. Si dice nel mondo esoterico che la verità non è rivelabile ed è così: come spiegare le proprie esperienze interiori, come far comprendere agli altri un vissuto che non gli appartiene?

* Gran Commendatore dei Cavalieri Templari - Rito di York

lunedì 17 giugno 2019

Tiziano Busca: «È fatto di errori il progresso dell'uomo. La Massoneria è custode di verità non date»



«La Massoneria è la strada dell'errore. Non nel senso che si sbaglia, ma nel senso che non esiste una verità ultima e definitiva da mettere in tasca. Così la Massoneria è la ricerca. La Verità non sta all'inizio del viaggio. Sta alla fine». Lo ha detto Tiziano Busca a La Spezia, in occasione della presentazione de La Massoneria parla all'uomo. Dalla Tradizione un progetto ribelle organizzata dal Capitolo Apro Lunense del Rito di York, con il suo Gran Sacerdote Mario Bertocchi e Angelo 'Ciccio' Delsanto, da anni instancabile motore culturale.
Il filosofo Mauro Cascio è tornato sul doloroso paradosso della Massoneria. Quello di avere una storia che ha scritto le pagine migliori della nostra cultura, e di non avere riconoscimenti dal mainstream. Eppure nessuno può negare che nella formazione del suo patrimonio ideale ha concorso un Lessing, un Voltaire, tutto l'idealismo tedesco da Fichte ad Hegel, personaggi come Mozart, Goethe, Victor Hugo e poi le democrazie occidentali, diciassette presidenti degli Stati Uniti sono stati massoni, il Risorgimento Italiano, con Garibaldi, i mazziniani, Ernesto Nathan, cinque presidenti del Consiglio, i repubblicani che hanno scritto la Costituzione, Meuccio Reini, Giovanni Conti, Ugo della Seta... e persino Paolo Paschetto, massone, che ha disegnato il simbolo della nostra Repubblica.
I lavori sono stati condotti da Alessia Canaccini, che ha sorpreso tutti, pubblico e relatori, per la puntualità delle sue osservazioni e per la profondità analitica delle sue letture. Le conclusioni sono state affidate a Claudio Palandrani.

L'amore per gli animali e la Cabala. L'ultimo libro di Daniela Abravanel



Uno degli aspetti meno conosciuti dell’ebraismo è la sua vocazione a ispirare all’umanità il senso del rispetto per la Creazione: diciassette secoli di persecuzioni, di roghi che bruciarono assieme ebrei, alchimisti e streghe, hanno spinto la cultura ebraica a rendere sempre meno visibile il suo profondo legame con la Natura. Tuttavia, se si sa dove cercare, ci si accorge che i testi sacri dell’ebraismo traboccano di rimandi agli animali, alla saggezza che rappresentano e al trattamento compassionevole e pieno di gratitudine cui hanno diritto. Scopriremo insieme all’autrice questo tesoro di nozioni e suggestioni, ma ci spingeremo anche oltre: grazie a una ricca aneddotica, osserveremo come sia possibile anche per noi leggere nelle relazioni quotidiane con i nostri animali una vasta gamma di insegnamenti, di messaggi e di intuizioni che ci apriranno gli occhi verso un sapere superiore.

Daniela Abravanel, laureata in Filosofia e Counselor in family therapy, è una studiosa e profonda conoscitrice della cultura ebraica, nella quale affondano le sue radici; in particolare, ha studiato con i più grandi rabbini di Israele (Rav Ginzburg, Rav Steinsaltz, Rav Leon Ashkenazi), approfondendo in particolare l’aspetto cabalistico-esoterico della tradizione ebraica..

mercoledì 12 giugno 2019

Kit Carson e la Massoneria




Nato a Richmond, nel Kentucky, il 24 dicembre 1809, Christopher “Kit” Carson (sotto) scappò di casa poco più che quindicenne. Giunto in Colorado, si mise a fare prima il cacciatore e poi la guida, conducendo spedizioni di esploratori e pionieri verso la California e le Montagne Rocciose. Mentre soggiornava a Fort Bent, in Colorado, si distinse come cacciatore di bisonti e sfidò tutti in un’impresa che sembrava impossibile: uccidere sei bisonti con sei colpi. Ci riuscì, fra lo stupore di tutti.  Anzi, fece ancora meglio, perché recuperò un proiettile da uno dei bisonti abbattuti e ne uccise un settimo.

Ebbe una moglie indiana. Una volta, fuggì a una gruppo di pellerossa ostili camminando per una notte intera dentro il letto di un torrente, così da far perdere le sue tracce. Combatté nella Guerra di secessione tra le file nordiste. Fu inviato a Fort Stanton, nel Nuovo Messico, per reprimere le rivolte di Apache e Navajo. Nonostante avesse ricevuto l’ordine di uccidere tutti i maschi e catturare le donne, si limitò alla distruzione dei loro beni materiali, risparmiando le vite umane.

Morì il 23 maggio 1868. Oggi riposa nel memoriale a lui dedicato nella cittadina di Taos, nel Nuovo Messico. Fu massone, e una loggia del Nevada, la Carson Lodge, porta il suo nome.

FONTE

martedì 11 giugno 2019

Roberto Perotti oggi su Repubblica: «Sembra incredibile, ma ancora si crede al complotto pluto-giudaico-massonico»

Roberto Perotti


Roberto Perotti oggi su Repubblica si interroga sui miniBOT. «I più avveduti tra i loro fautori sanno benissimo che essi non risolveranno i problemi dell’Italia, ma serviranno ad uno scopo ben diverso: “preparare il terreno” a un’uscita dall’euro. Qui si capisce perché nella mozione approvata dal Parlamento sia stata infilata la condizione apparentemente innocua che i minibot devono essere di “piccolo taglio”. Quando mai si è visto un debito dello Stato
verso un fornitore di 5 o 10 euro? Il motivo è molto sottile: oggi facciamo circolare dei pezzi di carta rigorosamente in italiano con le effigi di Michelangelo e Verdi: ammesso che siano di piccolo taglio e quindi li vedano in tanti, la gente si abitua psicologicamente a qualcosa di molto simile a una moneta italiana. Come tutti i movimenti estremisti che vanno al governo, inizialmente l’ordine di scuderia è “moderare i toni”, “apparire governativi”. E come sempre gli avversari si fanno ingannare dalla “trasformazione moderata” degli estremisti. Ma è un errore: vasti strati della classe dirigente della Lega, inclusi molti assai ascoltati da Salvini, sono ferocemente, violentemente, irrimediabilmente anti-euro ed anti-Europa (il tutto condito in moltissimi casi, e per quanto possa sembrare incredibile al giorno d’oggi, con dosi da cavallo di teorie del complotto pluto-giudaico-massoniche). Non illudiamoci e non facciamoci ingannare: questo è il loro scopo ultimo, e questo stanno perseguendo; tanto più se, come è ormai certo, faranno prima o poi un governo con Fratelli d’Italia»

lunedì 10 giugno 2019

Il Rito di York cresce nel mondo. Jim Hodge: «La Massoneria educa al dialogo»


Jim Hodge

«I mezzi di informazione sono inondati di parole, tutti hanno bisogno di esprimere le loro opinioni. Devono dirti che hanno torto, hanno ragione e hanno bisogno di esserlo, allora così sia. In realtà non si preoccupano di arrivare alla verità di qualsiasi problema. Sono maleducati e chiassosi, gli manca il garbo, il tatto, l'eleganza. Non sono uno che ama le scommesso ma su questo ci scommetto: non parteciperò mai ad un dibattito. Non con queste regole. Che bisogno c'è di urlare». Lo ha dichiarato in una nota Jim Hodge, General Grand High Priest del General Grand Chapter Royal Arch Masons International in un momento storico in cui il Rito di York si sta affermando, diffondendo e crescendo in tutto il mondo.
«Ora, possiamo accettare di non essere d'accordo; ma rimaniamo amici, nel caso. La semplicità di un concetto rivoluzionario. Eppure questo abbiamo perso e a questo dobbiamo tornare. Al rispetto, all'onestà, perché se due parti cercano la verità, e lavorano insieme per raggiungere l'unità, l'equilibrio è nell'interesse di tutti. Magari una volta si chiamava compromesso, ed è qualcosa che la politica ha perso.
La Fratellanza, le Logge, i Capitoli sono un luogo privilegiato per guardare da vicino il mondo, l'umanità. "Non sono solo un uomo, sono un massone", una divisa che affronta il problema decisivo della visione delle cose e che regala nuovi occhi per vedere il mondo. Io sono orgoglioso di essere un uomo e un massone. Sono orgoglioso di essere un membro di un gruppo che crede nella Pace, nell'armonia e nell'amore fraterno e, a prescindere da quello che gli altri pensano, lavorano per il bene del mondo».

Andrea Niccoli e la Massoneria. L'ultima maschera del carnevale fiorentino

di Roberto Galimberti



Nato a Firenze il 9 luglio 1862. Attore teatrale, iniziò la sua carriera nella Compagnia Rossi. Fu tra i massimi interpreti della maschera di Stenterello, la maschera tradizionale di Firenze, conosciuta come l'unica maschera del Carnevale e del Teatro Fiorentino, ma anche l'ultima della Commedia dell'Arte. Seppe esportare il vernacolo fiorentino sia in Italia che all'estero. Superbo interprete dei lavori di Augusto Novelli fra cui "Acqua cheta", il classico più famoso del Teatro Fiorentino, operetta musicata da Petri, che dette al Novelli un indiscusso successo nella notte di capodanno tra il 1907 ed il 1908 al Teatro Alfieri di Firenze. Non si sa dove e quando fu iniziato Massone: fu affiliato Mastro nella Loggia "Il Dovere" di Livorno il 4 settembre 1905. Si spense a Montecatini (Pistoia) il 25 maggio 1917.

«Combattiamo i massoni». Amadeo Bordiga contro la Massoneria: «La democrazia come antidoto alla lotta di classe»

di Michele Leone



Combattiamo i Massoni, sembra una delle tante affermazioni che possiamo leggere su un quotidiano o trovare sul web, eppure, questa specifica affermazione, Combattiamo i Massoni, è di Amadeo Bordiga ed è del 1912.

Le parole troppo spesso dette a casaccio tanto contro la Massoneria quando in difesa della stessa, mi hanno portato ad interrogarmi ed ho scoperto la mia ignoranza sulle cause dell’anti-massoneria. Parlo volutamente di cause, perché spesso gli atteggiamenti che oggi si riscontrano nella avversione alla Massoneria sono atteggiamenti derivanti da una particolare mentalità, sono effetti, ma quello che va indagato è ciò che è all’origine. Solo andando all’origine e ripercorrendo la storia si potrà avere un punto di vista sufficientemente chiaro. Si potrebbe dire che questa è una questione marginale e che non ha a che fare con l’esoterismo. Non può essere marginale un problema che coinvolge molte migliaia di persone, un problema culturale che coinvolge un intero Stato; non è detto che non abbia a che fare con l’esoterismo, soprattutto, se questo ha a che fare con il mutamento delle coscienze.

Il problema delle origini e dello sviluppo dell’anti-massoneria [...] non può per certo essere affrontato in un unico post, ma una collezione di articoli sull’argomento, potranno, spero, contribuire ad avere punti di vista più ampi ed utili delle semplificazioni nelle quali troppo spesso ci si infila, indipendentemente dallo schieramento che si è scelto come proprio. [...] Non partirò dal 1738 e non seguirò obbligatoriamente uno sviluppo cronologico del problema, ma, piuttosto, il filo dei miei pensieri e riflessioni. Spero che quanto sia utile per, possa esserlo anche per te. Ora lascio la parola a Bordiga ed al suo Combattiamo i Massoni:

«È invalsa la pessima abitudine di alzare le spalle quando si sente questa parola e di tacciare di esagerazione quei compagni che richiamino l’attenzione sulla questione massonica talvolta sotto lo specioso pretesto che si fa in tal modo il gioco della massoneria facendone la réclame e dipingendola più grossa che non sia realmente.

C’è bisogno di ripetere che la réclame non può giovare ad una associazione segreta, o quasi, e che è meglio avere di fronte cento avversari aperti e palesi che dieci nascosti e traditori? Non credo: io credo invece che il nostro silenzio e la nostra quasi indifferenza per tale questione sarà di fronte alla storia la vergogna più grande del presente movimento rivoluzionario.

La Massoneria va ora intensificando la sua propaganda tra i giovani e anche tra le donne. Gli organizzatori operai in modo particolare sono con ogni mezzo attirati nelle logge, quelli che sanno resistere sono avversati e assaliti coll’arma della calunnia in modo da piegarli o annientarli ben presto. L’azione della trista consorteria si va affermando nel Mezzogiorno d’Italia dove tenta di creare quella democrazia che non esiste perché possa compiere in un vicinissimo domani la sua azione di antidoto alla lotta di classe.

Di fronte a questo noi giovani socialisti che ci facciamo un programma dell’indipendenza teorica e politica da tutte le concezioni e le manovre della società presente, dobbiamo stare in guardia, anzi attaccare direttamente il nemico che ci minaccia. Attaccarlo nel campo teorico, svelando la nullità del suo contenuto ideale e la contraddizione profonda coll’ideologia rivoluzionaria, e soprattutto nel campo tattico scoprendone per quanto ci è possibile le mosse, rivelandone i metodi e i sistemi, costringendolo con attacchi violenti ed espliciti ad uscire da quel silenzio che è la sua forza, come è stata la forza di tutte le sette che si sono mosse attraverso il cammino dell’umanità malcontenta verso le migliori forme sociali.

Un’altra leggenda c’è da sfatare: la nobiltà delle tradizioni massoniche, e le benemerenze della massoneria nelle conquiste storiche per l’indipendenza nazionale e per la libertà del pensiero. Senza neanche sfiorare il campo vastissimo in cui una critica storica disinteressata dovrebbe addentrarsi per sfrondare molte vanterie senza fondamento, possiamo osservare come noi socialisti, pur riconoscendo la necessità storica delle fasi in cui si svolsero quelle conquiste, dobbiamo negare il valore educativo della loro esaltazione attuale, che viene fatta dalla borghesia per dare al popolo l’illusione di essere libero mentre in realtà divengono più ferree le catene della sua schiavitù economica.

Possiamo quindi infischiarci del passato della Massoneria. C’è una cosa che ci separa nettamente da tutte le idee stolte borghesi: noi non educhiamo il popolo nelle visioni di un passato ciarlatanescamente falsato dall’eloquenza democratica che vive di plagio continuo ai manualetti di storia e di letteratura da cinquanta centesimi e idealizzato a comodo modello del presente; ma cerchiamo di dare alla massa le fonti vive della sua auto-educazione nella visione netta di ciò che sono le sue condizioni di oggi e di ciò che potranno essere quelle di un domani di emancipazione, nella visione di una società che non ha la sua falsariga nel quadretto di nessuna città tradizionale del buon tempo antico,  e neanche nelle fantasie degli utopisti, ma che vive oggi nella coscienza sicura che la massa dei calpestati acquista della sua forza e dei suoi logici ineluttabili destini.

Tutto il ciarpame dei luoghi comuni patriottici e democratici noi lo buttiamo via senz’altro dalla nostra coltura modesta di propagandisti di un’idea che vive non del passato ma dell’avvenire.

Ritornando all’argomento non voglio dilungarmi sulle incompatibilità teoriche tra l’idea socialista e l’idea massonica. L’ideale massonico non esiste: l’associazione ha degli statuti, forse un programma, non certo dei principi. Il vuoto frasario anticlericale corrisponde non ad un contenuto teoretico e filosofico, ma ad una balorda conciliazione di idee opposte e cozzanti nello sciocco tentativo di accarezzare l’anarcoide e l’uomo d’ordine nel medesimo tempo.

Non ci sono troppe incompatibilità morali, o meglio di valore educativo.  La concezione nostra del socialismo è quella che vede in ogni aspetto e in ogni momento dell’azione la preparazione educativa degli uomini alla trasformazione sociale che vorrebbe fare del partito socialista un ambiente storicamente staccato dalla società attuale – poiché mira a cambiarne le basi fondamentali –  un focolare inesauribile di educazione rivoluzionaria.

Ogni socialista per educare se stesso e i compagni dovrebbe vivere intellettualmente di tutto questo e tutti gli altri suoi rapporti colla società attuale devono essere sotto forma di lotta e di contrasto stridente di interessi e di tendenze con essa.

Chi è socialista non può quindi dare la sua attività e neanche la sua partecipazione platonica ad una solidarietà di ambiente che non sia quella del socialismo.

Chi non è con noi è contro di noi. Mi aspetto il luogo comune. Settarismo? Ah no! Chi lo dice non ragiona e non sente da socialista. E dopo tutto c’è qualcosa di peggio del settarismo di cui ci incolpate: è il settarismo in partita doppia, il settarismo a due facce: la faccia da socialista e la faccia da massone!»

Amadeo Bordiga. L’Avanguardia, a. VI, n. 252, 28 luglio 1912



È impossibile in questa sede commentare passo a passo le parole di Bordiga espresse in Combattiamo i Massoni, ma è da ricordare seppur superficialmente il contesto. Il primo Novecento vede un acceso dibattito all’interno del Partito Socialista sulla possibilità per un socialista di essere massone. È appena il caso di ricordare che il problema venne posto la prima volta a Bologna nel 1904, ripreso con maggior vigore nel congresso di Milano del ’10 – in questo congresso il problema venne messo da parte con l’intervento di Filippo Turati – e dello stesso anno il libello di Vannuzzi – (a breve riedito per i tipi di Mondi Velati Editore) Socialismo e Massoneria, note di un Socialista massone – e di come nel congresso di Ancona del 1914 la mozione Zibordi che prevedeva l’incompatibilità tra tessera di partito e massoneria ricevesse oltre i sette decimi di voti favorevoli. Sono da segnalare, in questo congresso, gli interventi di due uomini: Amaedo Bordiga e Benito Mussolini. Entrambi nel breve fondatori di due partiti: quello comunista e quello fascista.

FONTE

venerdì 7 giugno 2019

Primo Levi e i luoghi comuni



«Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni? » (Primo Levi).

giovedì 6 giugno 2019

Shir ha shirim. In libreria le riflessioni cabalistiche di Nadav Hadar Crivelli

(foto ed elaborazione di Luigi Malgherini)

«Questo è un libro di cabalà, che ha come asse il Cantico dei cantici, ma il cui raggio si estende in tutto quanto possa aiutare il ricongiungersi del Santo, benedetto Egli sia, e della Sua Shekhinà». Nadav Hadar Crivelli, uno dei più autorevoli cabalisti europei, il suo nuovo libro Shir ha shirim. Riflessioni cabalistiche sul Cantico dei Cantici, edito da Psiche2 e già disponibile in libreria. E cita Baal Shem Tov: «Nel comprendere la gioia dello sposo e della sposa, nel mondo piccolo e fisico, ti renderai conto quanto maggiore possa essere la gioia e la felicità a quei livelli così nobili».

mercoledì 5 giugno 2019

Massoneria, Dario Vergassola: «Conoscevo solo Gelli e la P2, anch'io vittima di pregiudizio»



Primocanale.it ha intervistato Dario Vergassola, a margine dell'incontro a La Spezia con il GM del Grande Oriente d'Italia.

Guarda qui l'intervista

A Bordeaux, una delle capitali della Massoneria, l'Incontro Internazionale delle Logge di Ricerca



Lo scopo di ICOM è quello di riunire i più importanti membri delle Logge di Ricerca di tutto il mondo, gli studiosi, i saggisti, per ragionare insieme sulla storia e la cultura della Massoneria. Un ruolo importante sotto il profilo sociale e politico, riconosciuto, tranne in alcuni Paesi, tra cui l'Italia, in cui forze oscurantiste e totalitarie cercano di screditarne l'immagine con una 'cultura del sospetto' in servizio permanente effettivo.

La prima edizione di questo Incontro Internazionale delle Logge di Ricerca si è svolta nel 2017, a Tolone, ed è stata un'enorme successo. La qualità dei contenuti e l'atmosfera generale di tre giorni di incontri, il grande numero di partecipanti, la notorietà delle personalità francesi e straniere presenti, l'impatto mediatico ha saputo genere, non poteva rimanere senza un seguito.

La seconda edizione si svolgerà così a Bordeaux, da molti designata come fonte della Libera Muratoria, dal 7 al 9 giugno.

Sito ufficiale

martedì 4 giugno 2019

Mauro Mellini: «Il Papa ha chiesto scusa a tutti tranne che alla Massoneria e a chi ha dato a questo Paese dignità, libertà, modernità»

di Mauro Mellini*



Papa Francesco, si è scusato ed ha chiesto perdono, ai Rom per le discriminazioni delle quali sono stati fatti oggetto in passato.
Si allunga l’elenco di quelli che dai Pontefici che si sono succeduti negli ultimi decenni hanno ricevuto le scuse della Chiesa di Roma e la richiesta di perdono per le persecuzioni delle quali essa, in passato li aveva fatti oggetto.
Ma, o le scuse e la richiesta di perdono che, nella loro infallibilità (???) i Pontefici hanno ritenuto dovute ad eretici e “nemici” variamente perseguitati, arrostiti, demonizzati, non significano nulla o la mancanza di analoghi gesti di ravvedimento di fronte ad errori e nefandezze compiute dalla Chiesa stessa in danno di altri può considerarsi una forma di persistenza, sia pure attenuata, della persecuzione nei loro confronti.
Scuse, dunque, per violenze, errori, ingiustizie, violazioni dei diritti umani. Ma solo nei confronti di alcuni.
Ma non per tutti. E, di conseguenza, conferma della discriminazione di quelle vittime di tale persecuzione.
Contemporaneamente alle scuse a non so più a quanti e quali perseguitati in passato, la Chiesa non troppi anni fa ha beatificato Pio IX, l’ultimo “Papa-Re”, ma anche l’ultimo ad aver mantenuto già, si può dire, a ieri, qui a Roma la pena di morte, anche e soprattutto per i ribelli al suo “potere temporale”, mantenuta confermando le leggi che la prevedevano, ma anche ordinando una per una l’esecuzione dei condannati.
Nessuna scusa per ciò. E nessuna scusa per avere con tenacia e protervia, ricorrendo alla violenza propria ed invocando quella delle altre nazioni cattoliche, ostacolato, condannato, demonizzato l’unità e la libertà del nostro Paese, l’Italia.
Nessuna scusa ai Liberali, ai Massoni, a quanti soffrirono e si prodigarono per dare a questo nostro Paese dignità, libertà, modernità. Nessuna scusa per l’appoggio al fascismo sancito con il Concordato.
Caro signor Papa, non è proprio delle Sue scuse e del Suo pentimento che abbiamo bisogno. Ma se proprio volessimo congratularci con Lei per le scuse ed il pentimento verso i Rom, ci sarebbe meno difficile farlo se la Sua “modernità” si fosse espressa anche con un gesto analogo nei confronti nostri, dei nostri principi, della nostra storia nei confronti dell’Italia e della libertà che è fondamento della nostra Repubblica.

* Avvocato e politico, è stato parlamentare per il Partito Radicale, di cui è stato tra i fondatori

Maloge, su iPhone la App per gestire una Loggia



Maloge è una App per iPhone e Android stato pensato dai massoni per i massoni. La App è in francese ma è una iniziativa importante che magari presto si diffonderà anche in Italia.

«Abbiamo creato Maloge perché ci siamo resi conto di quanto sia difficile gestire per tutti i fratelli il dress code, le istruzioni, le agapi. Una necessità, quella di ottimizzare ogni dettaglio, che è caratteristica di ogni associazione. E in più, ed è importantissimo, c'è il bisogno di stare assieme, di sentirsi comunità».

E con la App è possibile mandare comunicazioni per la Logge, tenere l'agenda per le tornate, iscriversi alle Agapi e gestire i visitatori, raccogliere le tavole delle tornate, commentare le tavole  o i fatti di attualità, avere i profili personalizzati di tutti i fratelli con tutte le informazioni, accesso ai documenti di Loggia, registro delle presenze e la possibilità di contattare gli ufficiali del Collegio. «In un unica App cioè abbiamo raccolto e ottimizzato tutte quelle attività che oggi le Logge fanno, spesso amatorialmente, con i gruppi Facebook, WhatsApp o con i siti web».

App Store: https://itunes.apple.com/fr/app/ma-loge/id1452101756
Play Store: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.blissmedia.maloge&hl=fr





lunedì 3 giugno 2019

La Menorah nella tradizione cabalistica. A Roma la Commenda Bernardo di Clairveaux ha organizzato una tornata aperta alle commende e ai capitoli del Lazio del Rito di York



Venerdì scorso a Roma la Commenda Bernardo di Clairveaux ha organizzato una tornata aperta alle commende e ai capitoli del Lazio, presenti i Capitoli Tevere e Venturi di Roma, Hedmund Harrison-Lavinium di Anzio e San Galgano di Ciampino. È stata una tornata ricca di spunti di riflessione che ha lasciato i Compagni presenti entusiasti, grazie a una tavola tracciata dal Compagno Giancarlo Merelli, e alla presenza del Compagno Federico Pignatelli, che a conclusione dei lavori ha argomentato sulle tematiche cabalistiche e in particolare sulla Menorah, tema della tavola  tracciata.

I lavori in Commenda, Bernardo di Clairveaux, hanno visto all' Oriente la presenza del Gran Sacerdote del Capitolo Tevere e dell' Illustre Maestro del Concilio Capitolium, così da rappresentare il Rito di York nella sua completezza. Era presente il  Gran Tesoriere del Grande Accampamento Templare Angelo Mancini, che ha portato il saluto del Gran Commendatore Massimo Agostini e della Gran Giunta.

Sergio Romano sulla Massoneria: «Una costola dell'Illuminismo, è animata da una forte fede nei diritti del cittadino e nel progresso dell’umanità»

Sergio Romano

«In Europa e in America la massoneria fu nel Settecento e in buona parte dell’Ottocento, una costola dell’illuminismo, un’associazione animata da una forte fede nei diritti del cittadino e nel progresso dell’umanità. Non è sorprendente quindi riscontrare una sua forte presenza nei movimenti nazionali e liberali dell’epoca. Ma fra la massoneria dei Paesi anglosassoni e quella dei Paesi mediterranei esiste da sempre una fondamentale differenza. Mentre la prima poté spesso contare sulla simpatia delle Chiese protestanti, la seconda dovette scontrarsi con l’ostilità della Chiesa cattolica per almeno due ragioni. In primo luogo anche la massoneria, per certi aspetti, era una religione ricca di omaggi all’Architetto dell’Universo e di complicate liturgie che mettevano in discussione le verità rivelate della Chiesa romana e la sua egemonia sulla società dei Paesi in cui il cattolicesimo era la confessione dominante. In secondo luogo i suoi programmi politici minacciavano l’esistenza dei troni che avevano stretto con l’altare un patto di mutua convenienza e rappresentavano una sfida all’Europa della restaurazione, creata a Vienna dopo la fine delle guerre napoleoniche».
Così Sergio Romano sul Corriere della Sera il 25 maggio 2010. In un’altra occasione, rispondendo al prof. Nunzio Dell’Erba dell’Università di Torino Sergio Romano aveva anche ricordato la natura ‘repubblicana’ della Massoneria, la difesa di Antonio Gramsci contro la legge fascista che ne impose lo scioglimento e la tesi di Benedetto Croce, recentemente riproposta da Tipheret.

In libreria la polemica di Benedetto Croce sulla Massoneria

Antonio Puccinelli e la Massoneria

di Roberto Galimberti



Antonio Puccinelli nacque a Castelfranco di sotto (Pisa) nel 1822. Fu allievo del Bezzuoli all'Accademia di Firenze e con un "Gesù visitato dagli Angeli" gli valse il pensionato a Roma, dove soggiornò dal 1849 al 1852, frequentando lo studio del Minardi. Tornato a Firenze è citato dal Signorini tra i frequentatori del caffè Michelangelo; ma il "Nudo femminile" del 1854 (Firenze, Collezione Gannucci-Cancellieri) rimane essenzialmente una nobile accademia purista, sia pur velata di patetico realismo. E verso un realismo, sia pure alieno da effetti violenti, si volgono gli efficaci ritratti, fra cui eccelle per sobria ricchezza d'intonazione quello della "Signora Morrocchi" (Firenze, Galleria d'Arte Moderna). Ai ritratti appunto si deve l'odierna rivalutazione del Puccinelli quale precursore sia dei realisti, sia dei macchiaioli a cui sono molto affini i bozzetti come "Passeggiata al muro torto" (1852, Firenze, Collezione Ojetti), "Il chiostro dello Spedale del Ceppo"(ca 1873, Milano, Collezione Borgiotti), "Villa Petrocchi" (Roma, Collezione Fiano) per la franca opposizione di chiari e scuri. Vi si collega la vivace spigliatezza del "Ritratto di Nerina Badioli" (ca 1865, Roma, Galleria d'Arte Moderna), mentre restano ligi ad un teatrale accademismo il "Leone X" ed altri due quadri storici per la villa di Careggi esposti a Firenze nel 1861. In quello stesso anno il Puccinelli fu chiamato all'Accademia di Bologna, dove insegnò pittura fino al 1867. Era stato iniziato Massone nella Loggia "Felsinea" di Bologna tra il 1866 ed il 1868. Si spense a Firenze nel 1897.



Il Katipunan, la società che voleva indipendenza e crescita delle Filippine



È interessante vedere come la Massoneria, con il suo carico di ideali, abbia influenzato direttamente o indirettamente altre società. Avvenne in Italia con la Carboneria e con le associazioni mazziniane, che pur prendendo la distanza dall'organizzazione stricto sensu, dal suo simbolismo e dalla sua ritualità, ne riproponevano la classe valoriale. Pensiamo alla Giovine Italia o alla Giovine Europa.
Dobbiamo a Michele Leone in questi giorni la notizia della Katipunan, una organizzazione filippina sorta nel 1892. Quattro anni dopo si rese responsabile della rivoluzione contro la dominazione spagnola nelle Filippine. Questa società "ha alcuni punti in comune con quelle sorte nel così detto Risorgimento italiano, prima su tutte la Carboneria" e pubblicava un suo proprio bollettino/giornale chiamato La libertà, in realtà vide la luce un solo numero, quello del 1896. Il suo nome esteso è Katastaasang Kagalanggalangang Katipuanan ng mga Anak ng Bayanche, in italiano suona più o meno così: Suprema e Venerabile Associazione dei Figli del Popolo (Nazione).

Per il Katipunan abbiamo il giorno e il luogo della fondazione: Tondo di Manila, in via Azcarraga (ora Claro M. Recto) il 7 luglio 1892. Tra i leader (molti dei quali massoni): Deodato Arellano, Ladislao Diwa, Teodora Plata, Valentine Diaz, Andres Bonifacio.

Gli scopi di questa società segreta erano principalmente tre: un obiettivo politico (ottenere l'indipendenza delle Filippine), uno morale, anche per affrancare la popolazione dal fanatismo religioso e uno solidale, aiutare gli oppressi.

Il Katipunan gestiva tre gradi e la somiglianza con la Massoneria si può ad esempio intravedere con la fascia del terzo grado. Nella immagine sono riportati i colori, le divise e le parole dei tre gradi.

FONTE

sabato 1 giugno 2019

Il Presidente Trump consegna alla memoria di Brent Alan Thompson la “Medal of Valor”



Dal Freemason Information –Web Magazine apprendiamo che il 22 maggio scorso, il presidente Trump  ha conferito alla memoria dell'ufficiale di polizia e fratello massone Brent Alan Thompson,  la  “Medal of Valor”, il più alto riconoscimento nazionale al valore.  Il Fratello Brent è rimasto vittima dei colpi di un cecchino durante una manifestazione pacifica  il 7 luglio 2016 nel centro di Dallas (Texas). Non aveva ancora compiuto 44 anni e due settimane prima si era risposato con Emily, una sua collega poliziotta.

Migliaia di poliziotti provenienti da  tutta la nazione hanno assistito nella loro divisa blue ai suoi funerali che si sono tenuti nella “ Potter's House”, una chiesa che può ospitare oltre 17.000 fedeli.

Il suo Pastore  lo ha ricordato  come un uomo che istintivamente amava e che piaceva a quasi tutti quelli che lo incontravano. Mentre la sua compagna Emily Thompson rivolgendosi ai presenti ha detto: «Martedì 21 giugno 2016 è stato uno dei giorni più felici della mia vita. Ho sposato l'uomo più incredibile, premuroso, amorevole e altruista che abbia mai conosciuto. Brent mi ha mostrato che, anche se di tanto in tanto dubitavo di me stesso, sono forte e posso fare qualsiasi cosa. Giovedì 7 luglio 2016 alle 8:58, tutto ciò mi è stato strappato in un atto di violenza insensata».

Brent Alan Thompson era un maestro massone nella  Corsicana Lodge n. 174, all’obbedienza della  Grand Lodge del Texas AF & AM. Fece anche parte del Black Gold Chapter di DeMolay, Corsicana, Texas. Gli ufficiali della Gran Loggia del Texas hanno partecipato la sua cerimonia funebre.

FONTE