giovedì 31 gennaio 2019

Che cos'è un Maestro



« Io non sono stato maestro mai di nessuno; soltanto, se c’è persona che quando parlo o attendo a ciò che credo l’ufficio mio, desidera ascoltarmi, sia giovane sia vecchio, non mi sono mai rifiutato; e non è vero che, se ricevo denari, io parlo e, se non ne ricevo, sto zitto, perché io sono egualmente a disposizione di tutti, poveri e ricchi, di chiunque mi interroghi e abbia voglia di stare a sentire quello ch’io gli rispondo [...]. Non ho mai promesso nessun insegnamento a nessuno né nessuna cosa ho mai insegnato [...] metto alla prova quei tali che credono d'esser sapienti e non lo sono»

Platone, “Apologia di Socrate”, 33 b-c

martedì 29 gennaio 2019

Valore e attualità del compagnonaggio, antica iniziazione di mestiere

Nel 1986 la città di New York ha affidato ai Compagnoni il restauro della Statua della Libertà

Il Compagnonaggio è la più antica associazione di mestiere ancora oggi vitale. Proviene dalle corporazioni medievali e i suoi membri, i Compagnoni, hanno messo in piedi istituzioni che sfidano il tempo con regole basate sull’onore e la solidarietà, la pratica del viaggio, la qualità del lavoro sancito dal capolavoro. Dal 2010 il Compagnonaggio è registrato nell’elenco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità ed è una scuola unica di trasmissione di conoscenze e abilità legate ai mestieri della pietra, del legno, del metallo, della pelle e dei tessuti. Diffuso in Francia, è presente anche in Svizzera, Belgio, Olanda, Germania e Paesi Scandinavi anche se con tradizioni e aspetti diversi. Si parlerà di questo storico sodalizio il 16 febbraio, dalle ore 10, al Teatro Vascello di Roma (Via Giacinto Carini, 78)

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lunedì 28 gennaio 2019

I sogni degli antichi. Il nuovo libro di Claudio Saporetti



Nel mondo antico sognare era uno dei tanti modi per tentare di conoscere il volere delle divinità e la storia futura: proprio come studiare l’eterno ruotare degli astri, esaminare il volo degli uccelli, scrutare le viscere di una vittima. Quest’opera distingue con dovizia di particolari e acume filologico tali varie categorie; ne scaturisce un mondo che si agita nel sottofondo; interpreti, sovrani, divinità ed eroi, protagonisti della storia e della letteratura. In primo piano sono gli esempi provenienti dalla Mesopotamia, comprensivi delle testimonianze sumere e assiro-babilonesi. Ad essi ne sono accostati altri, scelti dalla letteratura di vari popoli del passato: Ittiti, Egizi, Ugaritici, Ebrei fino ad alcuni casi tratti dal mondo greco più antico. Se ne potranno osservare, di conseguenza, le affinità, ma anche le profonde differenze, a rimarcare i caratteri peculiari che li hanno contraddistinti.
Claudio Saporetti prossimamente in libreria per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

domenica 27 gennaio 2019

Tiziano Busca: «Oggi c’è gente con la coscienza pulita ma scarsa memoria»

di Tiziano Busca*



Il ricordo è permanente, oppure non è, ha l’ipocrisia del dovuto, della data, della frase di circostanza con la data di scadenza. Il Giorno della memoria è una cosa che deve entrare dentro tutte le nostre fibre perché deve esorcizzare non una tragedia passata, ma un rischio presente, che avvertiamo tutti i giorni, nella sua banalità, nella sua apparente innocenza. ll clima culturale che ci ha ricordato il senatore 5S Elio Lannutti appena qualche giorno fa è tipico di una mentalità, purtroppo molto diffusa in larghe fasce della popolazione, che ancora crede ai Protocolli dei Savi di Sion, che crede cioè ci sia una ‘regia occulta del mondo’, di ebrei e massoni, che magari non si riuniscono di notte nei cimiteri, ma che nelle sinagoghe o nelle logge pianificano questa o quella operazione finanziaria, e lo smantellamento delle sovranità nazionali. Sospetto che si allarga a tutti gli ebrei, e a tutti i massoni. E questo continuo avvelenamento dei pozzi, questo clima culturale ostile e diffidente alimentato quotidianamente, che ha reso possibile una persecuzione sistematica alla luce del sole, a favor di stampa e di opinione pubblica. Perché nessuno poteva dire: io non lo sapevo, quando si prese a discriminare tutti gli ebrei, quando li si cominciò a licenziare dai loro lavori. Si è costruito un comodo capro espiatorio, poi, per lavarci tutti la coscienza, ma le leggi razziali e le deportazioni pesano nella coscienza di tutti, non nella coscienza di qualcuno.
La giornata della memoria vuol dire fare i conti con il passato è il passato è lacerante, doloroso. Perché siamo tutti colpevoli. Ma vuol dire anche fare i conti con il presente, perché i complottisti di oggi sono uguali ai complottisti di ieri, perché la stampa di oggi è a favor di complotto come la stampa di ieri, perché le discriminazioni di oggi, contro i massoni che sono esclusi dal contratto di governo e contro cui è stata presentato un disegno di legge di cui proprio Lannutti è primo firmatario, sono ancora una volta a favor di popolo e con il silenzio della stampa che quasi mai ha evidenziato la discriminazione. Attenzione che c’è una mentalità che è pericolosissima, e che oggi ha la maggioranza al parlamento e al senato. Li riconosci subito. Solo quelli che snobbano la giornata della memoria, che ti dicono che sì, è vero, ma che bisogna ricordare anche tutte le altre tragedie del mondo. Il Comune di Aprilia è stato capace di invitare soltanto ProPal e un portavoce della comunità palestinese. «La memoria è come il mare, ne ha la stessa stranezza», diceva Primo Levi, «ti può restituire quello che vuole lei, brandelli, rottami, magari a distanza di anni». Oggi dobbiamo passeggiare tutti sulla riva. E capire la lezione che ci dà.

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale - Rito di York

venerdì 25 gennaio 2019

Cabala. Nadav Crivelli incanta Savona

Nadav Hadar Crivelli

Un grande pomeriggio culturale, ieri a Savona. È considerato tra i più grandi cabalisti europei. Allievo a sua volta di Ginsburg e di Shlomo Carlebach, Nadav Crivelli è impegnato nell'insegnamento della tradizione sapienziale ebraica almeno dagli anni Ottanta, con incontri, seminari, e una serie di libri che costituiscono un prezioso strumento per tutti coloro che si vogliono avvicinare a questo mondo. Mondo che è costitutivo della Massoneria stessa, tanto che c'è chi sostiene che senza Cabala non può esistere nessuna autentica Massoneria, perché la Massoneria verrebbe svuotarsi dal suo interno il midollo prezioso. Rimarrebbe in tal caso solo un guscio vuoto. Senza Spirito. Partendo da questa consapevolezza il Rito di York, che custodisce in modo 'plastico' e 'rappresentativo', la quasi totalità dei concetti cabalistici, ha avviato da diversi anni un'attività di studio dei propri rituali.

giovedì 24 gennaio 2019

In cerca di ciò che venne smarrito

di Marcello Mura



In tutte le Tradizioni sacre si fa riferimento ad un oggetto essenziale sacro e primordiale di valore incommensurabile noto a pochi, che viene perduto o più propriamente nascosto, custodito da un’elite iniziatica ristretta deputata alla conservazione del Sacro, ed al suo ritrovamento attraverso una ricerca ed un percorso travagliato ed accidentato. Non fa eccezione la Libera Muratoria.
Si allude ad un'epoca primordiale edenica, in cui l'uomo viveva in comunione con l'Altissimo, definita nelle varie culture come Età dell'Oro, Krita-Yuga o Satya-Yuga, Gerusalemme Celeste, Paradiso Terrestre. La perdita di tale condizione non avvenne subitaneamente in modo repentino, ma in momenti diversi, che rappresentano altrettante fasi di progressivo allontanamento: riflessi sempre più pallidi ed indistinti dello stato edenico primitivo. Alla Tradizione Primordiale si sostituiscono Tradizioni Secondarie ulteriori e Locali: riconosciamo pertanto dei livelli “inferiori” di spiritualità, che si sostituiscono al Primo, sempre più lontani dal trascendente e sempre più vicini al materiale. Tutte le Tradizioni prevedono quasi invariabilmente un concetto ciclico delle Ere, con lento e progressivo decadimento da uno stato perfetto e mitico ad uno degenerato di perdita del legame con D*o.
Nell’Induismo si susseguono epoche simili a quelle della Tradizione Ellenica: l'Età dell'Argento o Treta-Yuga, l'Età del bronzo o Dwapara-Yuga, e l'Età del Ferro o Kali-Yuga. Questa graduale degenerescenza fino allo stato oscuro, è simboleggiato dalla Confusione delle Lingue e dalla Torre di Babele: la tentazione di usare il Nome in modo improprio. Per dirla con la Genesi: “tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole”, poi vi fu la dispersione delle Nazioni: per superbia ed orgoglio vi fu la perdita della coscienza dell’Unità Essenziale di tutte le forme Tradizionali.
Secondo alcune correnti dell’Ebraismo la Parola venne perduta già con la creazione dell'uomo: diversa era la Lingua del Creatore, quella degli angeli e quindi di di Adamo ed Eva (o Lilith, la prima donna). Secondo altre viene perduta con la cacciata dal Paradiso Terrestre (tale peraltro è l’orientamento degli autori degli Studi Tradizionali), secondo altre ancora con la distruzione del Primo Tempio e la dispersione del Popolo Ebraico, così come nel Rito Scozzese Rettificato.
Il compito del Rito iniziatico è quello di comporre la contraddizione fra passato mitico e presente degenerato, annullando l’intervallo che li separa e riassorbendo tutti gli eventi nella struttura sincronica o addirittura atemporale, aoristica.
L'Iniziazione avviene con un percorso opposto a quello della degenerescenza: di avvicinamento e ricongiungimento col Centro, mediante Gradi che non vengono conseguiti indistintamente, ma secondo meriti e capacità. È quanto viene simbolizzato dal “riunire ciò che è sparso”: gli iniziati conseguono “il Dono delle Lingue”, tramite il quale possono comunicare con gli appartenenti alle diverse forme di iniziazione regolare, con i profani, ed anche col Santo e Benedetto, recuperando la Lingua Universale e la Parola mediante la Restaurazione.
È il concetto lungamente espresso in altra sede, del Centro Supremo e Primordiale e dei Centri Secondari, sempre collegati gerarchicamente e dinamicamente. Cosa è il Centro? Un punto all'interno del Cerchio dal quale ogni punto della circonferenza è equidistante. Questo Simbolo grafico è un Archetipo. In tutte le religioni e le culture rappresenta il Divino, ad esempio come Simbolo Solare, ma anche l'uomo (riflesso del D*o). Pensiamo alla Croce Patente dei Templari: una Croce che pare inscritta in un Cerchio. I suoi bracci si incontrano in un Centro e si irradiano da Esso. Il Centro Supremo irraggia la Creazione, con movimento centrifugo; il Creato tende a ricongiungersi con Esso con movimento centripeto. Un continuo emanare e ricongiungere, ciclico, ritmico e vitale perché ricorda la respirazione e la circolazione del sangue, entrambe legate al cuore, simbolizzato geometricamente dal Triangolo e misticamente nelle leggende cavalleresche dal Graal, e nella cristianità dal Sacro Cuore di Cristo, centro dell’uomo e del Divino. D*o si irradia per il tramite del Centro del Figlio – il Sacro Cuore – che venne posto al centro della Croce, nella Città Santa, Gerusalemme. D*o è il Centro Supremo e Primordiale da cui si irradiano quindi Centri Secondari, che sono (mediante una gerarchia discendente): la Terra Santa, Gerusalemme (Centro del Mondo), il Tempio di Re Salomone, il Sancta Sanctorum (ove avviene la Shekinah e si palesa D*o), il cuore dell'uomo.  Questi Centri Secondari desiderano ricongiungersi al Centro Primordiale e Supremo. E' questo il fine ultimo del Cammino Iniziatico, il percorso di ricongiungimento col Sacro, cui accennavo.
Se ricordiamo che i Lavori Massonici iniziano sempre col Prologo Giovanneo: “in Principio era la Parola, e la Parola era presso D*o, e la Parola era D*o”, l'allontanamento dal Divino viene simbolizzato dalla perdita della parola nel Grado di Apprendista, e dalla morte simbolica (alla vita profana) che avviene col Rito di Iniziazione. Nel secondo Grado si riacquista la facoltà di parola razionale, tuttavia nella Tavola di Tracciamento del Secondo Grado (del Rituale Emulation) si intravede il Sacro e la Parola Spirituale dissimulata, perché: “Quando i nostri antichi Fratelli erano nella Camera di Mezzo del Tempio, la loro attenzione veniva particolarmente attratta da certi caratteri ebraici che sono qui rappresentati dalla lettera “G”, che simboleggia D*o. Il Grande Geometra dell’Universo, al quale noi tutti abbiamo il dovere di sottometterci e che dobbiamo con umiltà adorare”. Nel Terzo Grado della Libera Muratoria “Antient”, Emulation o di York, la Parola del Maestro viene perduta per la prematura morte del Maestro Hiram Abiff, mentre in quella Rettificata essa viene abbandonata dai Costruttori, per il timore che il Maestro l'avesse rivelata ai Compagni fedifraghi, nel momento dell'aggressione. Si subisce la morte simbolica e si impara a rinascere, in un contesto - in questo grado - chiaramente spirituale.
Si allude alla perdita della Parola, ma non si fa menzione al Suo ritrovamento. Si ricevono pertanto delle Parole fortuite o Misteri Sostitutivi, Centri Secondari, fino a quando il tempo o le circostanze non ci restituiranno quelli Genuini: il ricongiungimento col Centro Primordiale. Nel Grado di Maestro Muratore si intuisce che Hiram fosse Architetto e Artigiano, ma anche Sommo Sacerdote.  Infatti si narra che fosse uso ritirarsi in raccoglimento nel Sancta Sanctorum del Tempio, secondo la legge Levitica, prerogativa esclusiva del Sommo Sacerdote, il cui compito era quello di bruciare incensi ad onore e gloria dell’Altissimo Onnipotente, e di pregarlo con fervore affinché, nella sua infinita saggezza e bontà, si degnasse di concedere pace e tranquillità alla Nazione di Israele nel corso di tutto l’anno e rinnovasse i legami tra cielo e terra, i cosiddetti “Sentieri della Luce”. Ne consegue che egli  fosse a conoscenza della Parola di Passo che consentiva l'accesso alla Camera dei Maestri, e della Parola Misteriosa che è il Nome Ineffabile dell'Altissimo, Verbo creatore e vivificante, secondo l'Accezione Ebraica Tradizionale.
“In Principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di D*o aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu”.  D*o crea parlando, e crea “in principio” ma anche “per mezzo del Principio”, “Bereshit bara Elohim et hashamayim ve'et ha'arets”.  È lo stesso Principio cui allude Giovanni, la Torah secondo gli ebrei, Gesù secondo i Cristiani. Nell'ebraismo, e nelle Tradizioni correlate e derivate, ogni parola è sacra in sé, non può essere mai casuale, e la Parola è Verità e Creazione diretta. D*o crea con la Parola e secondo “Il Vangelo del Ghetto”, del Rav Riccardo Di Segni, Gesù compiva miracoli attraverso una specifica Parola: il Nome (uno dei tanti) di D*o, con la sua esatta pronuncia.

All'inizio dei tempi “Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco».  Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un Nome, per non disperderci su tutta la terra».  L'ambizione, la superbia e l'arroganza li spinsero ad utilizzare strumenti, materiali e metodi impropri; la costruzione non poteva reggere. L'ebraico scritto, in forma semplificata ossia senza punti indicanti le vocali, consente che i fonemi abbiano diverse pronunzie e quindi diversi significati.  La parola Misteriosa e la corretta pronuncia del Nome Ineffabile dell'Altissimo erano note solo al Sommo Sacerdote, che a sua volta la riceveva dal suo predecessore di generazione in generazione, per rivelazione divina, e tale Parola poteva essere pertanto pronunciata solo da Esso - che unico poteva accedere al Sancta Sanctorum (Qōdesh Haqǒdāshīm) - solo una volta all'anno, nel giorno dello “Yom Kippur”, uno dei “Giorni di Espiazione”, e di “Timore Reverenziale” della Religione Ebraica, il più solenne di esso, ove si pratica privazione, penitenza, digiuno, astinenza, preghiera, espiazione dei peccati.
La Parola Perduta non è altro che il Vero Nome del Grande Architetto dell’Universo, ovvero la Sua esatta pronunzia, visto che le lingue semite, come aramaico ed ebraico, non possiedono vocali scritte.
Nell’Ebraismo possedere una parola significa possedere la Sostanza ad essa correlata, dominarla, quindi anelare a possedere il Suo Nome significa voler ricongiungersi a Lui. Arrogarsi il diritto di farlo, per contro, significherebbe volersi porre in competizione o sostituirsi a Lui.
Vangeli apocrifi ma anche canonici narrano di Gesù che impartisce lezione ai Maestri nel tempio. Aveva 13 anni, era il suo “esame” di Bar Mitzva ossia ingresso fra gli adulti del popolo.  Egli stesso divenne Maestro (infatti predicava in Templi e Sinagoghe e venne processato dal Sinedrio) e secondo alcuni vangeli apocrifi possedeva la Parola. Narra una legenda degli apocrifi che Gesù rinvenne l'esatta pronunzia (tale da essere dimenticata appena utilizzata!) nel Sancta Sanctorum del Tempio di Gerusalemme e la trafugò incidendola su una tavoletta, da lui inserita nella propria coscia.
Come venne ucciso il Maestro, e come venne perduta la Parola del Maestro? Con tre colpi al capo assestati mediante gli utensili degli Ufficiali Principali: la perpendicolare o il filo a piombo, la livella ed il maglio.  Alle tre virtù edificanti sono affiancati e contrapposti tre vizi demolitivi: ignoranza, fanatismo, ambizione, ovvero invidia, orgoglio, cupidigia.
Willermoz nei suoi Catechismi moralizza la Leggenda intorno al 1785: “ho ricevuto tre colpi che significano il nemico che devo combattere, gli ostacoli che bisogna vincere, le armi da adoperare per ottenere la ricompensa eterna”.
Il Sebastiani ricorda che i tre cattivi compagni rappresentano anche le tre tentazioni che l'iniziato deve superare: l'adagiarsi nella retorica delle belle parole, il cedere alle passioni, e l'inaridirsi in sterili speculazioni mentali.
Facciamo un passo indietro e ricordiamo i tre distinti colpi che preludono all'iniziazione, e riflettiamo su questa ennesima contrapposizione.  La Seconda Sezione della Prima Lezione Emulation recita:

D: Come siete stato ammesso?
R: Con tre colpi distinti.
D: A cosa alludono questi tre colpi distinti ?
R: A un'antica e venerabile esortazione: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto."
D: Come avete applicato questa esortazione alla vostra situazione?
R: Dopo aver cercato nel mio animo ho chiesto del mio amico; egli ha bussato e la porta della L. M. mi è stata aperta.

Nel Duncan e nell’Antient York il Maestro Venerabile dona al neofita tre preziosi gioielli: un orecchio per ascoltare, una lingua per tacere, un cuore leale. Non dimentichiamo mai l'ambivalenza degli attrezzi da Lavoro: sviato dalla sua funzione iniziale, ogni strumento può trasformarsi in uno strumento di morte: l'ambizione, la superbia e l'arroganza spinsero i cattivi compagni ad utilizzare strumenti, materiali e metodi impropri. Il Maestro Muratore deve trovare il giusto utilizzo di ognuno di essi, così come il premio o la disfatta sono estesamente spiegati nella Tavola di Tracciamento del Secondo Grado, un tempo il grado della pienezza iniziatica della Libera Muratoria, a proposito della Parola di Passo - Shibboleth - che denota abbondanza: premio e ricchezza per chi merita, rovina per i traditori, come gli Efraimiti. Mi piace precisare che questo continuo rimando ai vari Gradi del Craft sia la dimostrazione che l'autentica Muratoria si compone in realtà di quattro Gradi, almeno, perchè nell’ultimo di essi si riprendono, arricchiscono e completano i valori ed i Misteri dell'Arte. Senza l’Arco Reale, e aggiungerei senza il Grado di Maestro Scozzese di Sant’Andrea (di radice comune), il Grado di Maestro è come una promessa non mantenuta. Con la Morte di Hiram, il Triangolo è spezzato, l’Antica Parola è andata perduta.  Essa è il Logos, il Mistero Genuino del Maestro Muratore. Al ritorno dalla Cattività Babilonese, cioè dal peccato, dalla schiavitù della superstizione, durante la ricostruzione del Secondo Tempio abbiamo rinvenuto un’antichissima pergamena su cui è vergata la Genesi, che simboleggia l’origine di tutte le cose, ed abbiamo ritrovato l’Antica Parola, incisa su una lamina d’oro in certi caratteri ebraici.

YHWH.
יהוה 

Di Essa conosciamo solo le consonanti, perchè le vocali attengono alla dimensione umana, e non a quella divina: Yod-He-Vau-He,  il Nome Ineffabile Tetragrammatico la cui pronuncia Jehovah  è solo allusiva, mentre quella vera ci è preclusa, e con essa il significato autentico.  Vi è ritrovamento ma non comunicazione. Avvicinamento ma non restaurazione né reintegrazione. Vengono pertanto adottati certi Misteri Casuali o Fortuiti, che Salomone decise di adottare, mutuandoli dai Segni, Toccamenti o Parole casuali, che potessero verificarsi mentre si rendevano gli ultimi tristi tributi all’illustre scomparso. Il Triangolo è davvero spezzato. Re Salomone e Hiram Re di Tiro perdono la capacità di comunicare il "Mistero", perché, sebbene Esso fosse in loro possesso, in quanto condiviso, poteva essere comunicato e conferito regolarmente in forma rituale solo col concorso congiunto dei tre: è infatti impossibile formare un triangolo senza la completezza dei tre lati. Il recupero di tale Mistero si è avuto solo tramite un’altra Triade iniziatica, quella della completezza, perchè allude al ricongiungimento con la Trinità sul piano exoterico, ed alla pienezza su quello esoterico, ovvero il conseguimento delle tre forme iniziatiche: quella Regale (Zorobabele), quella Sacerdotale (Giosuè), quella Profetica (Aggeo). Questo stato simboleggia Melchisedec, ed ancor più lo stesso Gesù Cristo, ed è espresso molto bene nella Cerimonia di Esaltazione nell’Arco Reale e in quella di Accettazione ed Elevazione nella Loggia di Sant’Andrea.
Va detto che nell’Ebraismo le Parole hanno un valore numerico e sacro.  Senza scomodare la Kabalah, la Gematria e il significato Sacro della grafia delle singole lettere e parole (sarebbe complicato e ci porterebbe lontano), possiamo dire:
- Yod/Yud rappresenta il Padre dei Padri, l’Origine di tutte le cose, la Fine e l’unità del Tutto, la testa. Il Fuoco.
- He’ emana da Yod e gli si contrappone o giustappone (passivo versus attivo, femminile versus maschile, sostanziale versus essenziale), ed indica la Shekinah, il cuore, la maternità, la generazione. L'Acqua.
- Vau/Waw l’affinità e l’unione. L'Aria.
- He si ripete ed indica il generato, il popolo (in particolare il popolo di Israele). La Terra
Pertanto il Nome Ineffabile è Tetragrammatico ma perfettamente trisillabico, e denota il passaggio della Trinità verso il mondo materiale: è l’origine, il divenire e la transizione, l’eternità.
Nelle Sacre Scritture (Gioele 2.32, Romani 10:13, Atti 2:16-21) sta scritto: “Chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvato”. Anche i testi indù ci insegnano che la via più rapida per la realizzazione spirituale è la recitazione del Mantra, Simbolo agito. Il ritrovamento della Parola pertanto corrisponde pertanto al ricongiungimento con lo Stato Edenico Primordiale, ed allude alla restaurazione di tale realtà, e d’altro canto ci proietta verso la comunione con il Logos, Parola antica ma anche Buona Novella, la Nuova Alleanza.
Il Tetragramma Yod-He-Vau-He, il Nome Ineffabile misericordioso, con l’aggiunta di Shin, diviene il Pentagramma Effabile, Yod-He-Shin-Vau-He (anche Esso di pronuncia trisillabica), Yehoshua, Gesù: “Io sono il Pane e sono la Vita (...). Sono venuto a portare il Fuoco sulla terra”. La lettera Shin denota il fuoco, spirito, spinta vitale, la simmetria e il cambiamento, l’alleanza; una delle più importanti lettere, perché rappresenta due Nomi di Dio: Shaddai (Illimitato) e Shalom (Pace), la sua forma ricorda fenomeni naturali che sembrano sollevarsi verso il cielo, come a cercare Dio, e il Ternario che si fa Uno.
Parafrasando Louis-Claude de Saint-Martin: quando il Cristo è venuto, ha reso la pronuncia di questa parola ancora più grande ed interiore, e ci ha esortato a chiuderci nelle nostre stanze e nel nostro cuore, quando volessimo pregare, mentre nella Legge Antica occorreva necessariamente ed immancabilmente pregare nel Tempio. Gesù è il Logos, il Principio, ma anche il futuro, la Speranza, la Nuova Alleanza verso l’effettiva Restaurazione.

mercoledì 23 gennaio 2019

Gli ebrei non perdonano Elio Lannutti: «Non può più stare in Senato». Non si placano le proteste nemmeno dopo le scuse del 5S primo firmatario della legge contro la Massoneria




Non si placano le polemiche contro Elio Lannutti, il senatore dei 5 stelle già primo firmatario della legge contro la Massoneria, che l'altro giorno è scivolato sui Protocolli dei Savi di Sion, portando agli onori di cronaca una delle prime fake news della storia: l'idea che dietro le Banche, più in generale dietro il Potere, ci siano giudei e massoni, in un complotto per guidare il mondo. Per carità, pane quotidiano per gli haters sui social. Il problema è che Lannutti, è un senatore. Creativo, perché ha saputo unire in modo originale il giustizialismo dell'Italia dei Valori, e la presunzione di colpevolezza come a-priori (almeno nei confronti della Massoneria), con l'improvvisazione e la rabbia a 5 stelle.
Lannutti si è scusato. Ma a Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica, non piacciono le sue minimizzazioni. Provo sgomento, ha detto al Corriere della Sera. «Quindi non più semplice preoccupazione. Perché la preoccupazione non può e non deve bastare. Chi ha rispolverato e divulgato uno dei simboli del più odioso antisemitismo siede in Senato: istituzione che dovrebbe rappresentare il luogo più alto della democrazia, della saggezza e della morale. Per di più questa stessa persona appartiene a un Movimento che oggi è decisiva forza di governo. È stato varcato un confine inaudito, in una maniera difficile da contrastare». La Comunità ebraica ha annunciato di voler denunciare il Senatore e ha chiesto l'espulsione: «Non può stare lì».

Leggi tutto l'articolo sul Corriere della Sera



I “Protocolli dei Savi di Sion” sono una FakeNews ante litteram, smascherata già pochi anni dopo la loro pubblicazione, ricorda intanto un Tweet del GOI. Scritti da Sergej Aleksandrovič Nilus tra il 1901 e il 1903, su un libello originario del 1864 e utilizzato dall’ Ochrana, la polizia segreta zarista con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’ImperoRusso. I 24 protocolli, stesi in forma di documento segreto erano attribuiti ad una fantomatica cospirazione ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe stato quello di impadronirsi del mondo. Già una serie di articoli apparsa sul “Times” londinese nel 1921 ne dimostrava la non veridicità.
Durante gli anni venti e trenta, l'idea che il bolscevismo fosse una cospirazione ebraica per il dominio mondiale diventò uno degli strumenti più utilizzati nell'ambito della propaganda fascista in Italia e nazista in Germania, e in questo contesto i Protocolli diventarono il testo di riferimento per giustificare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei e di massoni.



Delle 'teorie del complotto', con protagonisti ebrei e massoni, si era già occupato Umberto Eco.

martedì 22 gennaio 2019

Jack A. Holloway (Rito di York della Florida): «Anche nei colori il Piano del Grande Architetto dell'Universo»



«Li ha colmati d’intelligenza per eseguire ogni sorta di lavori d’artigiano e di disegnatore, di ricamatore e di tessitore in colori svariati: violaceo, porpora, scarlatto, e di lino fino, per eseguire qualunque lavoro e per concepire lavori d’arte» (Esodo 35,35).

«Poi, con le stoffe tinte in violaceo, porporino e scarlatto, fecero de’ paramenti cerimoniali ben lavorati per le funzioni nel santuario, e fecero i paramenti sacri per Aaronne, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè» (Esodo 39,1).

«Cari Compagni, dobbiamo essere orgogliosi del viola nei nostri paramenti. Quando guardiamo nello specchio del tempo e vediamo gli antichi inizi del nostro rituale fraterno, ci rendiamo conto che il Grande Architetto dell'Universo ha pianificato, progettato e realizzato tutto. Ci viene detto che la Massoneria è un sistema di moralità, velato dall'allegoria e illustrato da simboli. Il nostro blu, viola e scarlatto fanno parte dei simboli che devono essere spiegati e trasmessi ai nostri nuovi compagni. Siamo orgogliosi di loro. Che il Signore possa sempre darci la consapevolezza di essere l'Architetto dei nostri giorni e che la sua Parola possa rischiararci il passato, il presente e il futuro». Sono parole di Jack A. Holloway, Gran Cappellano del Rito di York della Florida.



L'antisemitismo di Lannutti, il senatore della legge contro la Massoneria



Scivolone social di Elio Lannutti, il senatore a cinque stelle primo firmatario della folle legge contro la Massoneria.  "Il Gruppo dei Savi di Sion" e Mayer Amschel Rothschild, l'abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: "I Protocolli dei Savi di Sion", scrive su twitter Lannutti, che posta anche il link di un sito antisemita. L'Ansa, e di rimando i giornali e i siti di informazione, riportano poi  le proteste della comunità ebraica e le critiche da parte di un po' tutte le parti politiche. Tranne che dei 5 stelle. Che forse in giornata rilanceranno anche su Ufo e Scie chimiche. Perché, come si dice in gergo giornalistico, bisogna rimanere sul pezzo.

Venezia: il Conservatorio della Massoneria



Per quasi un secolo quelle stanze, ricoperte da una mano di calce e da strati di polvere, sono stati i magazzini del Conservatorio: locali angusti in cui l’unico “tocco” artistico erano i graffiti che gli studenti lasciavano qua e là per decorare muri coperti da scaffali di metallo grigio. Poi un’incredibile intuizione e una scoperta clamorosa: quei luoghi erano in realtà un appartamento di ben sette stanze fatto realizzare da Alvise Pisani, figlio di un doge e diplomatico veneziano di fine Settecento, e nascondevano un segreto.

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Hegel e la Massoneria

di Mauro Cascio



Che cos'è la Massoneria? Una domanda per niente facile. Nelle tante occasioni in cui ho tentato di rispondere credo di essermela cavata così: è una forma storica della Tradizione, nata nel 1717, che la Tradizione ha custodito, sotto forma di simboli, rivestendo in una continuità ideale con le antiche società dei misteri, il ruolo di 'società segreta a carattere iniziatico'. Il 'segreto' si deve intende come la realtà ultima delle cose, quello che gli intelletti cercano come spiegazione definitiva e che rimane lì, estraneo ad ogni possesso.
La Massoneria parla per miti, riti e simboli. Cioè 'esprime' Verità. Ancora: custodisce il 'segreto' non nel senso che abbia una dottrina sconosciuta che altre culture non hanno e tiene ben a riparo, 'segreto' nel senso che vi orienta 'teleologicamente' quella che, già nel suo mito fondativo, chiama 'ricerca'. La 'ricerca' della Parola Perduta, ovvero il Compimento del Tempio di Re Salomone che i muratori, i 'massoni', stanno costruendo. Notava molto a proposito Hegel: «Sulla distinzione che viene stabilita tra il mito ed il suo significato e sul fatto che la rappresentazione mitica, la rappresentazione dell'idea adatta alla raffigurazione naturale, sia considerata come un mascheramento dell'idea risposa l'ammissione che il significato è il contenuto e che il contenuto è preso secondo la sua maniera autentica solo in quanto esso si spogli della sua figura sensibile e delle relazioni finite ed assuma risalto nella forma del pensiero».
Così che può esserci un 'segreto' solo nell'intelletto. E la Massoneria pone, per gli intelletti degli iniziati, quello che spetterà al pensiero, cioè alla ragione, pienamente dispiegare. La Massoneria, come abbiamo sottolineato in tante occasioni, pone di fatto domande. La mitologia d'altronde richiede una interpretazione, e "l'interpretazione [...] non vuol dire altro che tradurre le figure che prima si presentano come sensibili ed i loro rapporti finiti, in pensieri ed in relazioni di carattere spirituali".
La Massoneria ha, diciamo così, un carattere 'rappresentativo'. Deve 'rappresentare' in mito e simbolo un'eredità sapienziale in divenire che è quanto abbiamo indicato con Tradizione. Ora, questa benedetta Tradizione non è quella di cui balbetta Guénon, ovvero, ci dice Hegel, non è la brava "massaia che custodisce fedelmente ciò che ha ricevuto" preoccupata di consegnarlo intatto ai posteri. La Tradizione, che tanto per cominciare non ha nemmeno un'origine, è qualcosa che 'diviene' nel tempo. Non è una "statua immobile" ma "vive e rampolla come un fiume impetuoso" .
Non che Platone facesse diversamente riguardo all'utilizzo dei miti. Non voleva mascherare, nascondere, principi filosofici, sotto le figure del mito ma cercare anzi di renderli più presenti e veri. Un mito non è un involucro sotto cui giace nascosta la verità ma sono "le raffigurazioni ed i rapporti finiti [...] entro i quali la verità viene espressa, mediante cui non può non venir espressa, cioè non può non manifestarsi". Certo, a volta li si può usare per trasformare il contenuto in un segreto di non facile penetrazione, a metà tra la facezia zen e la supercazzola prematurata. Precisa Hegel: «Ad esempio si potrebbe congetturare una simile finalità nei simboli e nei miti dei quali si serve la Massoneria, tutta via non si farà ad essa questo torto se si è convinti che essa non è depositaria di nessun particolare sapere e pertanto non ha niente che potrebbe tener nascosto. Che essa non sia depositaria d'una peculiare sapienza, scienza o conoscenza, che non sia in possesso di una verità che non sta dappertutto ci si convince facilmente se s'esaminano gli scritti che ne promanano direttamente così come quelli che vengono alla luce ad opera d'amici ed affiliati, su qualsiasi branca della scienza vertano; in questi scritti non si trova che l'espressione alta della cultura universalmente diffusa e delle cognizioni note».
La Massoneria, quindi, 'rappresenta', in modo alto, un sapere che è universale, non le appartiene in modo esclusivo. Ed orienta i suoi lavori 'teleologicamente' verso il fine ultimo di una Conoscenza compiuta e totale.

Mozart e la Massoneria. Successo al Teatro Bellini di Catania per il Flauto Magico



Die Zauberflöte (Il flauto magico) è l'ultimo titolo del catalogo melodrammatico di Wolfgang Amadeus Mozart, rappresentato per la prima volta al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre del 1791 su libretto di Emanuel Schikaneder, che riservava a se stesso il ruolo di Papageno. L'opera ha aperto la stagione lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania. Con una sorpresa...

lunedì 21 gennaio 2019

Continuano le iniziative del Rito di York


Continuano le iniziative del Rito di York. Da sette anni a questa parte convegni, seminari, incontri rituali, per dimostrare che il patrimonio simbolico e sapienziale è qualcosa che quasi non ha pari, nel pur ricco corredo della Massoneria. Appena due giorni fa l'iniziativa patrocinata dal Comune di Cantù nel complesso monumentale della Basilica di San Vincenzo, con Massimo Agostini e Guido Vitali introdotti e moderati da Erik Lucini. Infaticabile anima dal nord al sud della Penisola il sommo sacerdote del Gran Capitolo Tiziano Busca, che in questi anni ha fatto crescere il Rito, in termini qualitativi e culturali, ma anche nelle relazioni con l'estero, facendo acquistare dignità e prestigio all'interno della comunione massonica italiana. Nelle prossime settimane delle nuove presentazioni del suo ultimo libro, La Massoneria parla all'uomo (Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno)

Chiesa Valdese e Massoneria




Il recente incontro tra il Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma nella sede romana del Grande Oriente d'Italia ha riportato in prima linea il rapporto della Massoneria con le religioni. Che è un rapporto, escluso quello con la chiesa cattolica fatto di guerre, scomuniche e calunnie, abbastanza buono. Anche la Chiesa Valdese, peraltro da sempre nota per posizioni di grande apertura su temi etici e politici, un po' in controtendenza all'interno di tutto il mondo cristiano, non ha nessun pregiudizio, riconosce la storia e i Valori della Massoneria, ci tiene a precisare che la Massoneria moderna fu fondata da Pastori Protestanti e ammette che ci sono e ci sono stati tanti valdesi massoni. «È vero che c'è stata una pagina recente in cui abbiamo conosciuto massonerie deviate, con interessi più politici», dice il moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini, «ma è altrettanto vero che l'albero lo riconosci dai frutti. Su questo deve fondarsi un giudizio, e vale per tutti. Se il frutto è buono...»

Testimoniando il Destino. Emanuele Severino di nuovo in libreria



Sin dal suo inizio storico la filosofia è stata la volontà di incarnare il sapere assolutamente innegabile. Ma come è possibile «la stabile conoscenza della verità», si chiede Emanuele Severino, «in un clima come quello del nostro tempo, dove non solo la scienza, ma la filosofia stessa ha quasi ovunque voltato le spalle a ciò che essa ritiene il "sogno" di un sapere siffatto». In realtà, già nel modo in cui la «scienza della verità» compie i primi passi è presente l'errare più radicale in cui l'uomo possa trovarsi, quello che per Severino è la Follia estrema: «la fede nella quale si crede che le cose diventano altro da ciò che esse sono ... affermando che l'evidenza suprema è che le cose escono dal nulla (dal loro non essere) e vi ritornano». Tutta l'opera di Severino, sin dal suo primo libro ("La struttura originaria", 1958), è volta dichiaratamente allo «smascheramento della Follia di questa fede», per «consentire al linguaggio di testimoniare l'assoluta innegabilità del destino della verità». E in queste pagine l'intero percorso viene ripresentato nell'insieme dei suoi tratti fondativi, con l'approfondimento di alcuni temi centrali quali l'interpretazione, il rapporto tra destino e scienza, l'essenza linguistica del sapere originario, il senso ultimo dell'esser uomo e la storia infinita dell'uomo, il senso della salvezza. Un percorso, dunque, attraverso l'intero 'terreno' di Severino, da cui il lettore potrà spaziare con lo sguardo: «Non basta possedere un campo: bisogna coltivarlo. Il campo di cui qui si tratta è l'insieme dei 'miei scritti'. Un linguaggio, dunque. E anche questo libro intende indicare l'autentica "pianura della verità"»..

venerdì 18 gennaio 2019

Abramo Lincoln e la Massoneria



Non è chiaro se anche Abramo Lincoln fu tra i (tantissimi) presidenti degli Stati Uniti che fecero parte della Massoneria, una tradizione che era cominciata con George Washington. Una comunione di ideali che era apparsa evidente sin dagli inizi. Lincoln pensò sicuramente di far domanda "per l'ammirazione e la fraternità di galantuomini che sapeva fossero massoni" ma non arrivò a presentarla, probabilmente per lo scoppio della guerra. Nel 1860 la Gran Loggia dell'Hillinois lo invitò e in quell'occasione disse: «Ho sempre avuto un profondo rispetto per la Massoneria e ho coltivato a lungo il desiderio di esserne membro. Non ho potuto superare la mia esitazione perché ero candidato alla presidenza degli Stati Uniti e questo gesto si prestava a facili fraintendimenti».

giovedì 17 gennaio 2019

La Massoneria sull'Economist: è il quinto articolo più letto dell'anno. Ecco cosa dice. Per chiarire le idee ai complottisti e agli avvelenatori di pozzi



Mentre in Italia gran parte della classe politica è ostile, e davanti a tutti i più rumorosi (Fava, Lannutti e gli eredi della Bindi), con una campagna stampa che punta ad una disinformazione calunniosa ogni giorno più oppressiva e fuori le righe, all'estero il trattamento mediatico nei confronti della Massoneria è decisamente diverso. La BBC le ha recentemente dedicato un documentario. E quello sulla Massoneria è uno degli articoli più letti dell'Economist. Logge oggi caratterizzate sì dalla ricerca della Verità ma anche "dall’impegno per la fraternità universale e il miglioramento personale". Essendo "laica, apartitica, basata su valori universali", sarebbe  dotata di propri rituali, la Massoneria,  ha attirato “l’ira della Chiesa cattolica e dei politici di destra”.

Leggi sul sito dell'Economist

Prosegue oggi a Latina la Scuola di Filosofia



Prosegue oggi a Latina, nella sala conferenze del Multisala Oxer, la 'scuola di Filosofia', l'iniziativa di Diego Fusaro, che ha l'obiettivo quello di approfondire e far conoscere anche ai non addetti ai lavori temi, aspetti e problema della filosofia politica che possono essere utili per l'approfondimento dell'attualità. Oggi Mauro Cascio approfondirà il tema del Contrattualismo parlando di autori come Thomas Hobbes, John Locke, Spinoza, Rousseau e di questioni quali la Sovranità e la Sovranità popolare nel Contratto sociale. Ore 21.00

Mauro Cascio, filosofo, ha al suo attivo decine di libri. Il suo ultimo lavoro è appena uscito: Lo schiaffo a Benedetto Croce.

mercoledì 16 gennaio 2019

Le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale e dell’eugenetica



Massoneria e Conoscenza. Secondo appuntamento organizzato dal Collegio Circoscrizionale a Trieste, che sarà capitale europea della scienza nel 2020, è dedicato al tema “Tecnoscienza e tecnocoscienza“. Nel gennaio 2018 si era parlato della vita tra le stelle, mentre il 2 febbraio prossimo, al Teatro Miela, alle ore 15, si affronterà l’affascinante tema dell’etica nelle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale e dell’eugenetica.

Relatori la professoressa Serena Zacchigna, responsabile del gruppo di ricerca di Biologia Cardiovascolare dell’Università degli Studi di Trieste, collaboratrice presso l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, il professor Ugo Volli, ordinario di semiotica del testo, presso l’Università di Torino, e Gian Luca Foresti, ordinario di Informatica all’Università di Udine. A moderarli Francesco Zucconi, del Dipartimento di Matematica, Informatica e Fisica dell’Ateneo friulano.

Fonte: GOI

martedì 15 gennaio 2019

Dalla Dea Madre alla Shekinà



Sin dalla notte dei tempi, il mondo mediterraneo è intriso di femminilità, nel senso più ampio e profondo del termine. Le società arcaiche erano dominate dall’immanenza dell’Unica Dea, la Grande Madre, regolatrice dei cicli e delle messi; là dove il Pantheon classico disarticolava l’energia del femminile in una pluralità di Dee e Ninfe, che componevano e disfacevano le sorti dell’Umanità canalizzandone le spinte creative - spesso capricciosamente - in un vitale panteismo.
Tanto che si tratti della Matrice primordiale passiva, quanto della capacità di dare e diffondere la Vita, il Materno Tradizionale racchiude in sé sempre un duplice aspetto: il femminile “statico” ed il femminile “dinamico”. L’uno caratterizzato dalla funzione prioritaria di contenere e mantenere fermo ciò che da essa sorge, di circondarlo e proteggerlo; l’altro, che invece preme in direzione dello sviluppo, introducendo cambiamento, movimento e finanche destabilizzazione.
Per questa duplice accezione tutti i simboli collegati alla Grande Madre, o comunque riconnessi al Materno, sono di fatto contraddistinti da una forte ambivalenza, una duplice natura, positiva e negativa: la "madre amorosa" e la "madre terribile".
In questo contesto, i percorsi sapienziali tradizionali ci hanno restituito molte forme e chiavi di lettura del Materno: tutte diverse, ma sempre uguali. Tutte da intendersi, è bene sottolinearlo, nel principale aspetto, prettamente operativo, di strumento o, meglio, aiuto materno nel percorso di reintegrazione personale.
Il presente volume si prefigge l’obiettivo di ripercorrere il concetto archetipale del Materno descrivendone i principali aspetti simbolici e, soprattutto, la possibilità di un suo concreto utilizzo a vantaggio della ricerca personale e alla comprensione del Sé.
Innanzitutto si affronta la simbologia della Madre attraverso l’analogia con le Acque – e la fluidità Vita-Morte – rappresentata dalla lettera ebraica Mem, per poi ricercare e approfondire gli aspetti esclusivi che connotano di volta in volta le Divinità Femminili, da Iside a Venere, da Lilith a Maria. Il punto d’arrivo sarà la Shekinà, la presenza divina nel Cosmo, immanente e femminile, che, secondo gli autori, ben sintetizza quell’ininterrotta progressione che portò il Poeta ad affidare la sacertà del sepolcro all’Odorata Arbore Amica….

mercoledì 9 gennaio 2019

Online il nuovo numero di YR e.Mag@zine



È online il nuovo numero di YR e.Mag@zine. Tra i contenuti da segnalare l'editoriale di Tiziano Busca, gli interventi di Enzo Heffler, Federico Pignatelli, Nuccio Puglisi, Luigi Maria Bianchini. Il resoconto delle iniziative fatte e da fare di Mauro Cascio, Massimo Agostini, Angelo Ciccio Del Santo, Mario Bertocchi, Erik Lucini, Guido Vitali. Per leggere la rivista è sufficiente fare click nella immagine qui a destra.

Paura, rabbia e (poca) Speranza. Daniele Capezzone ospite della Massoneria a Torino


Il Gran Maestro della Massoneria incontra il Rabbino Capo Riccardo Di Segni




Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Stefano Bisi ha incontrato nella sede romana della Massoneria, a Casa Nathan, significativamente intitolata al più amato sindaco di Roma, ebreo e massone, il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni.

Fonte: GOI

martedì 8 gennaio 2019

I figli nobili della Massoneria: Meuccio Reini



Un Massone protagonista della Storia. Si annuncia con questo sottotitolo il convegno pubblico dedicato a una grande personalità delle vicende d’Italia: “Meuccio Ruini, dalla Grande Guerra alla Carta Costituzionale” è il titolo dell’incontro in programma a Parma il prossimo 19 gennaio. Sarà la Casa della Musica (Piazzale San Francesco 1) a ospitare, dalle ore 10, l’evento che nasce su iniziativa dell’Università Popolare di Parma e del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna del Grande Oriente d’Italia e sarà l’occasione per presentare il libro di Meuccio Ruini, “Diari e Memorie dal fronte (1918-1918)”, edito da Mattioli 1885 a cura di Giovanni Fontanesi, con prefazione di Marieli Ruini, nipote dell’autore, e introduzione di Fiorenzo Sicuri. Il convegno, però, non darà solo l’opportunità di conoscere l’esperienza di Meuccio Ruini nella Prima Guerra Mondiale ma permetterà di andare oltre, esplorando lo spirito e gli ideali che animarono l’impegno politico di questo personaggio, tutto da scoprire, nel corso della sua lunga vita – fu anche presidente del Senato – soprattutto durante la sua esperienza parlamentare nell’Assemblea Costituente, come presidente della Commissione dei 75 che, com’è noto, fu incaricata di redigere il progetto della Costituzione italiana, definita dallo stesso Meucci “inno di speranza e di fede”.

Fonte: GOI

lunedì 7 gennaio 2019

L’Italia dei diritti umani piange la morte di Alfredo Arpaia. Era stato nel Rito di York



L’Italia dei diritti umani piange la morte di Alfredo Arpaia, Commissario straordinario della Lega Italiana per Diritti dell’Uomo. Arpaia ci ha lasciato oggi, ad 88 anni, dopo una vita di impegno politico, anche in Parlamento come deputato nella VIII legislatura, sempre guidato da un solenne obiettivo democratico.  Dal 2002 al 2016 aveva presieduto la Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo, la più antica associazione italiana impegnata nella diffusione della conoscenza e l’applicazione dei diritti fondamentali dell’uomo, fondata a Roma nel 1919. Era stato anche Gran Segretario  della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d'Italia e membro del Rito di York.

La citazione massonica in Bohemian Rhapsody



La segnalazione su un gruppo Facebook, a cura di Sauro G. «Sono andato al cinema a vedere Bohemian Rhapsody, il film biografico sui Queen, e a pochi minuti dall'inizio vengono inquadrate le mani di un roadie (in gergo sono "gli uomini di fatica" che montano e smontano i palchi dei concerti)... E in bella vista, al centro dello schermo cosa si vede? Un bell'anello con squadra e compasso. Vista la meticolosa ricostruzione fin nei minimi particolari sinceramente non credo sia una svista».

venerdì 4 gennaio 2019

Ottocento anni fa l’incontro di Francesco col Sultano, Patton: un invito a coltivare il dialogo

"San Francesco e il Sultano", icona di fra Robert Lentz, OFM


È stato definito uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra cristianesimo e islam: oggi si parlerebbe di dialogo interreligioso, termine sconosciuto all’epoca medievale, esattamente 800 anni fa. Siamo nel mese di giugno del 1219, in piena Quinta Crociata, quando Francesco d’Assisi lascia la sua città per recarsi dai musulmani, dopo alcuni tentativi falliti. Su una barca di militari e mercanti raggiunge con alcuni frati il porto di Saint-Jean-d'Acre, nel nord della Palestina (l’attuale cittadina israeliana di Akka) con l’obiettivo di abbandonare il campo cristiano e far visita al sultano d’Egitto, Melek-el-Kamel.

L’incontro avvenne qualche mese dopo, forse nella tregua d’armi a settembre, nel porto di Damietta, sul delta del Nilo a circa 200 km a nord de Il Cairo, dove il nipote del Saladino accolse i frati (probabilmente Francesco e fra Illuminato) con grande cortesia, nonostante la contrarietà del resto della corte, e offrì loro pure dei doni che il Poverello però, come si poteva immaginare, rifiutò.

Continua a leggere (da La Stampa)

giovedì 3 gennaio 2019

Tiziano Busca: «L'armonia è il virtuosismo» (Guardando la televisione sul primo canale Rai)

di Tiziano Busca*




Un pianoforte, mani che si muovono tra tasti bianchi e neri, un cantante Cremonini, una musica che esalta un testo che racconta la bellezza è l’incontro dei sentimenti, passi di danza con un Étoile di Bolle che vanno dal basso in alto e rompono uno status piatto della immagine che ci porta visivamente, ogni istante, a collocare il nostro occhio sempre più in alto come la mente che si apre come l’udito a nuovi accordi ed a nuove emozioni. L’anima ed i sensi ne gioiscono ed insieme comprendiamo come l’Uomo sia una continua metamorfosi di se stesso del proprio animo del proprio corpo. Nulla è mai uguale, come la natura, nelle sue manifestazioni più forti: nelle onde del mare,nel sibilo del vento, nel crepitio delle fiamme del fuoco! Ecco la manifestazione più alta che si concretizza nel “concetto di armonia iniziatica” in cui l’Uomo Massone diviene altro per effetto di un costante virtuosismo di sensi di anima di intelletto di cultura usando tutto e per intero il concetto di relazione reale con l’altro su un piano di reciprocità e di differenze!
L’anno che verrà ci misurerà ogni giorno e noi dobbiamo essere pronti a gioire, a trasformare, a progettare il nostro tempo senza fratture ma con costanza e determinazione.
Sappiamo anche che i convincimenti di tanti portano ad immaginarci come “persone legate” alle materialità; contro questa ignoranza il nostro compito è più difficile perché essa ha grandi alleati nelle stanze del potere economico, della politica, della stampa, e nella ignavia di coloro che per mercato si definiscono “intellettuali” ma per rappresentazione di valori e cultura, non tutti ma in larga parte, sono solo servi di se stessi e della loro nicchia spocchiosa ed autoreferenziale.
Questi “intellettuali” hanno perso l’Uomo perché non alzano più la testa verso il cielo e la loro anima è sempre più buia e sempre meno pedagogica sul contributo del valore sociale.
Essere Massoni è difficile per se stessi e per il valore che dobbiamo esprimere ma anche per il dovere che abbiamo di dare una visione nuova e diversa. Dare la luce all’Uomo è un compito difficile ma per dovere e principio la “massoneria parla all’Uomo” e noi parleremo anche ai nostri fratelli non iniziati per testimoniare che è possibile: essere liberi, essere diversi, ed avere l’Armonia nel cuore per vivere la differenza. Buon anno!

* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York in Italia

mercoledì 2 gennaio 2019

La via regale nella Cabalà. Nadav Hadar Crivelli a Savona


Il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni ospite della Massoneria



Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, l’8 gennaio alle 17 riceverà a Casa Nathan il Rabbino capo della Comunità israelitica romana, Riccardo Di Segni. È una iniziativa del Collegio Circoscrizionale del Lazio che ha sede proprio Casa Nathan, Centro Polifunzionale del Grande Oriente e luogo di riunione delle logge capitoline, intitolato ad Ernesto Nathan, ebreo di origini anglo-italiane, laico, cosmopolita, repubblicano nella linea di Mazzini e Saffi, massone dal 1887, che fu, indimenticato, Sindaco di Roma e, per due volte, Gran Maestro della Massoneria italiana.
«L’incontro - spiega Carlo Ricotti, presidente circoscrizionale – va a saldarsi con le numerose altre iniziative sul rapporto tra libera muratoria e religioni, promosse di recente dal Grande Oriente e tanto più degne di attenzione in considerazione del difficile periodo che il mondo intero sta vivendo in termini di tolleranza religiosa e reciproco rispetto tra i popoli e le culture»