lunedì 30 novembre 2020

Nirmla, l'amore sacro ed eterno secondo Savino Moscia




Il peccato originale secondo le migliori tradizioni cristiane è qualcosa di cui l’umanità si può liberare. Lo ha reso possibile, secondo tradizione, il Maestro Gesù attraverso il sacrificio sulla croce. Sarà veramente così? Due donne, Piccarda Donati e Maria la pachistana, la profuga dal colore di mandorla giovane in fuga dal suo paese per essere cristiana di fede. La prima vissuta a Firenze nel XIII secolo, suora dell’Ordine delle Clarisse, posta da Dante in paradiso, nel cielo della luna, il più distante dalla visione di Dio e al tempo punita con la lontananza da Lui; vittima di violenza non trova la forza di tenere fede ai voti voluti, rompendo così il patto tra la sua promessa e la volontà di Dio. Maria la pachistana dice no all’amore del famoso iniziato, ricco e magico ciabattino Aristotele Crocco che scopre che l’amore più bello non è il primo ma l’ultimo perché non è l’amore che finisce ma la capacità dell’uomo di crescere attraverso l’amore. Per questo i due si incontreranno nella luna di Piccarda Donati: una per ritrovare Lui, l’altro per non perderla mai più.

sabato 28 novembre 2020

Un corso di logica speculativa



Partirà a dicembre il CORSO DI LOGICA SPECULATIVA curato da Mauro Cascio. Quali sono le regole che regolano il nostro pensiero? Quali le modalità con cui il nostro pensare pre-organizza il dato sensibile, crea cioè le condizioni di ogni esperienza?  Il corso dopo una parte introduttiva (H1), approfondirà la Logica intesa come Scienza dello Spirito (H2) per soffermarsi infine su ambiti quali l’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning e le Reti Neurali Artificiali (H3). È possibile ‘costruire’ una coscienza che guarda e impara, con le regole della Logica espresse nei moderni linguaggi di programmazione? Hal 9000, il computer della Discovery nel film «2001 Odissea nello Spazio» di Stanley Kubrick, può diventare realtà? Si può creare artificialmente il Logos? Si può creare artificialmente Dio?  
Il Corso ha un costo di 40 euro mensili comprensivi di 2 lezioni di 2 ore l’una su Zoom (in caso di assenza sarà comunque disponibile la registrazione) e 1 ora di tutoraggio individuale a distanza.
La presentazione del Corso si terrà mercoledì 9 dicembre, su Zoom, alle 20.30. Per le credenziali di accesso: lepantofoledihegel@gmail.com

mercoledì 25 novembre 2020

Auguri e... buon lavoro


Oggi il Sommo Sacerdote, comp. Domenico Bilotta, ha inviato ai Right Excellent Companion Michael Kraus, Paul Derrica e Gèrard Raiola le sue personali felicitazioni, quelli della Giunta  e di tutti i capitoli dell'Arco Reale Italiano per i prestigiosi incarichi loro assegnati durante la Triennial Convocation che ha proceduto al rinnovo delle cariche per il prossimo  triennio.
Al Right Excellent Companion Kraus la carica di "General Grand Captain of the Host (Board of International Masonic Affairs)" e al Right Excellent Companion comp. Paul Derrica quello di "Deputy del Sommo Sacerdote Internazionale per la Giurisdizione Europa-Africa" e al Right Excellent Companion Gèrard Raiola quello di  "Special Deputy del Sommo Sacerdote Internazionale per la Giurisdizione Europa-Africa con la delega specifica di seguire i paesi francofoni africani". (AD) 

lunedì 23 novembre 2020

Massoneria e Cabala. Mac Benac

di Luca Delli Santi 




Il grado di Maestro Massone è quello in cui viene acquisita la consapevolezza piena dell’essenza del nostro percorso, un percorso in cui gli archetipi universali ci vengono trasmessi nella rappresentazione della tradizione Occidentale, attraverso la condivisione di simboli ermetici e cabalistici che danno forma ai nostri templi insieme a quelli della scienza muratoria, l’esecuzione dei rituali li vivifica nelle nostre coscienze.
Vi è nel terzo grado l’indicazione anche operativa della natura della via  che abbiamo intrapreso, una ricerca dell’Armonia, dell’equilibrio fra gli opposti attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’intelletto, è un percorso governato dalla sephira Binà, il cuore che attraverso la Comprensione giunge alla Conoscenza.
La parola del terzo grado è stata tramandata come  מק בן Mac Benac, in realtà sarebbe più corretto pronunciare Benà, indica così come è scritta il significato di figlio della putrefazione. È evidente il riferimento al rituale in cui il massone rinasce a nuova vita dopo essere passato dalla prova infera della morte a causa del tradimento dei cattivi compagni, ambizione, fanatismo, ignoranza.
 Si tratta di un riferimento ermetico di come si giunga a realizzare l’opera solo passando attraverso la fase della nigredo, liberandosi della feccia. Si vive, inscenandolo con un dramma,  ciò che si era visto nel gabinetto di riflessione quando si incontro’ la scritta VITRIOL.
Interpretazioni leggitime ed assolutamente coerenti con la prospettiva che ci offre il rituale hiramico, ma può essere interessante prenderne in considerazione un’altra. 
È assai probabile che la forma giunta fino a noi di Mac Benac sia in realtà un errore di traduzione, è risaputo tradurre e tradire hanno la medisima etimologia, della formula originaria מאק בינאה il cui significato è abbattere ed edificare, si tratta di una sfumatura, entrambe i concetti fanno riferimento alla necessità di superare una stato precedente in modo radicale per conseguirne uno completamento nuovo, in questo caso il tradimento del tradurre non è sostanziale, ma è più evidente il nesso con l’arte muratoria e con la sephira Binà che la cui parola ha la medisima radice della parola costruito.

«Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà.  Io porrò il dritto come misura e la giustizia come una livella».
 
Questi versi di Isaia ( 28:16/17), che ritroviamo quasi identici in Pietro 2, 4:8, si riferiscono ad Emanuel uno dei nomi con cui viene indicato il Messia, elemento cardine della cultura giudaico-cristiana pure nella differente visione della figura, ci indica come la simbologia muratoria  trovi radici profonde nella antiche Scritture, il Messia è un costruttore, conosce l’arte la userà per edificare un mondo nuovo, l’arte del costruire è l’arte della Comprensione delle cose del mondo, o meglio della molteplicità dei mondi attraverso essa  si riconnette il logos umano con il Logos cosmico da cui promana.
La ghematria di מאק בינאה vale 209 come hadar, bello, era il nome dell’ottavo re di Edom che non condivise la sorte dei suoi predecessori in quanto aveva moglie, era in equilibrio fra le polarità opposte.
È anche la ghematria di Bnei chayai umezonai, figli vita e sostentamento. Non credo sia necessario aggiungere altro, divenendo  Hiram non si risorge figli della putrefazione, tutt’altro figli della vita pronti a sostenersi e ad offrire sostentamento ai fratelli iniziati ed all’umana famiglia tutta.

domenica 22 novembre 2020

Eletto il nuovo GGHP per il triennio 2020-23



M.E. Steven G. Tiner
General Grand High Priest
2020-23

Sabato sera (2 novembre) sulla piattaforma Zoom gestita dal Gran Capitolo Generale Internazionale si sono svolte le elezioni dei nuovi Gran Dignitari per il triennio 2020-23.
La delegazione italiana che ha partecipato era composta dai Gran Dignitari e  Ufficiali del Gran Capitolo Italiano e i dai Past Sommi Sacerdoti.
E' stato eletto il M.E. Comp. Steven G. Tiner a cui la famiglia italiana dei LL.MM. dell'Arco Reale fa giungere i suoi più calorosi auguri di Buon Lavoro. (A.D.)




lunedì 16 novembre 2020

Un solo Dio? I tre monoteismi a confronto oggi. Il libro di Franco Micalella

di Paolo Ciaccia




Nelle Logge Massoniche è vietato parlare di Politica e di Religione. E, tuttavia, la Massoneria non è solo un club di gentiluomini, liberi e di buoni costumi, che ispirano le loro azioni ai più elevati principi della moralità, simbolicamente rappresentati dagli strumenti di lavoro di un antico mestiere. La Massoneria, è – lo è sempre stata o, forse, lo è diventata – una comunità di uomini alla continua ricerca di una risposta – la “loro”, personale, risposta – ai massimi quesiti esistenziali, “da dove veniamo ? chi siamo ? dove andiamo”, che hanno ispirato la tela ottocentesca del noto pittore francese Paul Gaugin, facendone il suo testamento spirituale. In realtà, non è possibile imboccare il sentiero di questa ricerca, nel tentativo di soddisfare l’enigma celato da tali domande, sottraendosi al fascino ed alla potenza evocatrice che promana dalla lettura dei primi versetti della Genesi: «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce” E la luce fu». Dio, sempre Lui: ma esiste davvero ? E chi è ? Franco Micalella è un massone di lungo corso: fondatore e Maestro Venerabile della Loggia Hermes n. 1144 all’Oriente di Lecce, 33° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Italiana, Massone dell’Arco Reale nel Capitolo “Terra d’Otranto” n. 29, appassionato di Cabala ebraica. Insomma, una vita dedicata alla ricerca della verità ma, solo nel momento della sua maggiore maturità di uomo e di iniziato, Franco ha deciso di affidare alla penna, in modo organico, le sue riflessioni e ci ha regalato un bellissimo ed agile libro, intitolato «Un solo Dio ? I tre monoteismi a confronto oggi», edito da Infinity Books, 116 pagine, facilmente reperibile su Amazon. L‘approccio di Franco Micalella al tema della monografia sfugge a qualsiasi ambiguità: egli, da subito, si professa “uomo occidentale” e cristiano; tuttavia, non nasconde curiosità ed ammirazione verso le altre due grandi tradizioni religiose monoteistiche, l’ebraismo e l’islam, al cui studio, nel corso degli anni, ha dedicato un notevole approfondimento. Ne risulta un confronto, arguto, razionale ma sempre pacato, tra “tre facce della stessa medaglia”; un confronto condotto con sapiente utilizzo del metodo massonico e che giunge, nell’ultimo capitolo, ad una conclusione che, personalmente, ho subito sentito di condividere: «Penso che un Essere Superiore esista, anche se con diversi nomi per le differenze linguistiche, e che sia Unico. Anzi, preferisco scegliere il termine di Grande Architetto dell’Universo, che meglio rende l’idea di un Essere Supremo Creatore senza una precisa identità confessionale, per evitare partigianerie». Insomma, un libro da leggere e che si legge in un soffio; e, dopo, non dimenticate di confrontare le riflessioni “attuali” di Franco Micalella con la trama di un’opera settecentesca di Lessing che si chiama «Nathan il saggio». Il dramma, ambientato a Gerusalemme durante la terza crociata, si snoda attraverso le storie incrociate di un saggio mercante ebreo (Nathan), del sultano Saladino e di un Cavaliere Templare; il tema: la fraternità e la tolleranza tra le tre grandi religioni monoteistiche. Un favola illuministica, potreste dire. Non credo, un obiettivo che possiamo e dobbiamo realizzare. Uno dei mattoni da utilizzare è, per l’appunto, il libro di Franco Micalella.  

giovedì 12 novembre 2020

Massoneria e Cabala. A proposito di Tubalcain

di Luca Delli Santi



«Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama». 
Questo è il verso con cui ci viene presentato questo personaggio, di lui sappiamo solo che è discendente in linea diretta da Caino e che è "padre  di tutti quanti lavorano il ferro".
Si tratta di una figura con un alone sinistro, la ghematria del nome è connessa con il concetto di vendetta, ed è collocato, come tutta la discendenza di Caino, a nord del Gan Eden,   sito ad oriente, la direzione della sephira Ghevura’.
Per quale ragione questo nome è la parola di passo del Maestro Muratore? L’esegesi connette l’arte di lavorare i metalli con la tecnologia, è un precursore della scienza moderna,  la sfera di influenza governata dalla sephira Bina’, lo scrivemmo nel nostro precedente articolo. L’arte  di Tubalkàin consiste nel cesellare con pazienza, analizzare e trasmutare il metallo  è un lavoro di ingegno, proprio come quello del libero muratore. La strada che conduce alla Conoscenza unificatrice, alla consapevolezza dell’unità nella molteplicità passa attraverso gli strumenti dell’intelletto umano, le cinquanta porte della Comprensione, di Biná.
תובל קין  come si può osservare il nome in ebraico inizia con la lettera Tav, un ulteriore legame con l’avo, la Tav è il sigillo che l’Altissimo pose sulla fronte di Caino, segno indelebile dell’abominevole crimine commesso ma anche della potenziale rettificazione che non è mai definitivamente persa per nessuno.
L’artigiano Tubalkàin è un fabbro, un metallurgico, la sua abilità consiste nel conoscere la natura dei metalli, le proprietà intrinseche, intuirne l’anima sottile e separarla dallo spesso. Si tratta, come è evidente, di alchimia egli fu il primo alchimista, per questo il suo nome viene consegnato al Maestro Muratore come parola di passo, la maestria consiste nella capacità di separare lo spesso dal sottile, il grossolano dall’essenziale. L’iniziazione hiramica conferma il potenziale affidatogli fra le Colonne, quando dal mondo profano fu ammesso nel tempio, e la rende autentica potenzialità trasmutatoria.
Il libero muratore lavora alla propria elevazione ma anche al bene ed al progresso dell’umanità, la Tav ci rammenta che la reintegrazione nello stato adamitico non è un percorso individuale, al contrario riguardo l’umanità tutta, anche "chi ha varcato i confini ed è sceso nelle regioni più basse dello spirito". Nel nome c’è anche la Qof, l’unica lettera dell’alfabeto il cui ideogramma scende sotto la riga di scrittura, ma c’è anche la Lamed, l’unica che vi sale oltre, la "torre volante", caratteristica che accomuna questo nome con la parola cabala ףבלה
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martedì 10 novembre 2020

La questione economica e il Partito Repubblicano. Ghisleri in libreria




La tradizione repubblicana parte da un assioma. Forse non ci sono leggi, ma questo non vuol dire che la Politica debba sottomettersi ai capricci dei Mercati. Non amano, i repubblicani, i ‘dogmatismi’, le ‘formulette’, quasi mistiche, ma sono sempre interessati a preservare la dignità dell’uomo. Per questo pagine come quelle di Arcangelo Ghisleri, massone, co-fondatore del PRI, riescono ad essere ancora di grande attualità, in un’epoca in cui sembra che il liberalismo economico orienti ogni scelta e determini ogni destino... In uscita per Bonanno editore.

lunedì 9 novembre 2020

Da oggi negli store online «Davanti alla fine del mondo», il nuovo singolo di Roberto Kunstler

Ascolta il brano


Da oggi in oltre 150 piattaforme di tutto il mondo (Spotify, iTunes, Amazon musica...) «Davanti alla fine del mondo», la titletrack di Roberto Kunstler che anticiperà il lavoro, ispirato all'omonimo ultimo libro di Mauro Cascio (edito da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno). La produzione artistica è di Francesco Musacco, due Sanremi vinti con Povia e Cristicchi. Da un'idea di Massimo Ricciuti.

venerdì 6 novembre 2020

Massoneria e Cabala. Binah, la Comprensione


di Luca Delli Santi

Nella dimensione dell’esperienza umana Binà corrisponde alle più elevate capacità della sfera cognitiva, la filosofia, la fisica, la logica, le scienze in generale sono frutto della capacità separativa, in questo caso intesa come capacità analitica. Binà è la comprensione del mondo materiale attraverso gli strumenti gnosologici.
Nella mistica ebraica la tecnica tipica di Binà è lo Hitbonenut, si tratta di una tecnica che consiste nell’assimilazione di un testo della sacra scrittura, attraverso lo studio, la meditazione e l’utilizzo delle complesse tecniche di permutazione e corrispondenza usate nell’ermeneutica cabalista. E’ una tecnica che afferisce a Binà in quanto l’uso dell’intelletto è l’aspetto prevalente di questa acquisizione di conoscenza.
Si tratta di una modalità di studio nota sin dal Medioevo, progressivamente affinata, oggi è l’approccio prevalente della scuola di Chabad, una scuola di cabala praticata da una corrente dell’ebraismo religioso ortosso, i Chabad appunto, e dalle scuole che si rifanno agli insegnamenti del Gaon di Vilna ( Elia ben Sholomo Zalman 1720 – 1797 ).
Il cammino di risalita dell’Albero della Vita da Malkut a Keter consta di trentadue sentieri della Sapienza, ovvero le 10 sephirot connesse attraverso canali di comunicazione percorribili grazie alle vibrazioni delle lettere dell’Aleph Biet, ad ogni singolo canale è associata una lettera dell’alfabeto ebraico. Questa via afferisce alla sephira Chokmà, Binà offre un’altra possibile strada, le Nun Sharey Binà le 50 porte dell’inteliggenza. La parola Shaar porta, ha anche il significato di stimare, valutare si tratta di cinquanta attributi divini conoscibili attraverso gli “strumenti “ che offre Binà, in questo caso si tratta di un’intelligenza applicata che produce una trasformazione interiore profnda, Binà qui si associa al cuore inteso come simbolo dell’anima che attraverso la comprensione giunge alla conoscenza ed evolve verso gli stati dell’essere superiori.
Le attribuzioni astrologiche di Binà sono, come quasi sempre accade, variate nel tempo secondo il punto di vista che una determinata scuola, in un determinato momento storico ha ritenuto di voler enfatizzare. Tradizionalmente Binà veniva associata al pianeta Saturno, l’ultimo dei sette corpi celesti della sapienza ermetica, in ebraico è Sabbathai, il settimo. Binà veniva associata a questo corpo celeste per la sua connessione con la Creazione, il sette è il numero dello spazio e del tempo determinati, ma anche per il mistero del settimo giorno, quello in cui il Creatore si “ ritira” dal Creato rendendosi non manifesto alle sue creature, ma nel settimo giorno di Shabbat c’è la promessa del ritorno ad un piano armonico della creazione ed a ad una nuova manifestazione del divino. I cabalisti contemporanei associano invece Binà a Venere, questo ne esalta gli aspetti femminili e luminosi, Venere in ebraico è Noga, vale 58 come Chen, Grazia, Bellezza, Armonia. Binà è il femminile superno gli aspetti di armonia, ordine e grazia le afferiscono e promanano da lei.

Nel Tempio di Re Salomone Binà corrispondeva al tavolo sito a nord su cui erano posti dei pani e dell’incenso, olibano maschio o Franchincenso, Levonà in ebraico, nel Tempio vi erano complessivamente 50 porte.
Qui veniamo al rapporto fra questa sephira e la Libera Muratoria: Binà esprime il senso stesso del lavoro latomisitco e di ciò che sviluppiamo nelle officine massoniche,  grazie allo studio di questa sephira possiamo comprendere perché la nostra trazione occidentale ha assunto questa particolare forma, i simboli delle corporazioni degli antichi costruttori.
La costrizione somma per importanza è il Tempio di Re Salomone “ ho costruito una dimora per te “ Re 8:13, Binà è strettamente connessa con l’arte del costruire, considerata nei tempi antichi il massimo prodotto dell’ingegno umano, essa è l’intelletto , la comprensione che si fa veicolo verso la sapienza per giungere alla conoscenza. I simboli della libera muratoria ci invitano a percorrere questa strada di conoscenza, attraverso l’intelletto, attributo individuale, che si rischiara nella Ragione attributo del Logos superindividuale.
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