venerdì 17 luglio 2015

La Cattedrale di Saint-Germain ad Auxerre

di Valentina Marelli



Appena lasciata la Cattedrale intitolata a Saint-Etienne ne abbiamo un’altra ancora che merita una visita e sicuramente uno studio più approfondito. È oggettivamente inusuale trovare in una cittadina così piccola due cattedrali egualmente imponenti.

Tra il 1166 e il 1193 Guglielmo IV e Pierre de Courtenay, conti di Nevers, costruirono una seconda cinta muraria, il cui perimetro di m. 3240 superò di molto quello dell'antico castrum e incluse anche l'abbazia di Saint-Germain. Distrutte dagli inglesi nel 1359 e ricostruite poco dopo, queste fortificazioni furono definitivamente rase al suolo nel 1776. L'abbazia di Saint-Germain originariamente non era che un piccolo oratorio consacrato a S. Maurizio e destinato alla sepoltura di Germano, nato nel 378, vescovo della diocesi di Auxerre dal 418 al 448. Quasi tutti i suoi successori, non meno di venti tra i ventiquattro vescovi che ressero la diocesi tra il sec. 5° e il 9°, furono sepolti presso la tomba del santo, divenuta luogo di fervente venerazione.

Ma questa cattedrale ha un forte legame con i Re Merovingi, infatti Clotilde, sposa di Clodoveo re dei Franchi, prima del 545 fece erigere una basilica dedicata a S. Germano, trasformando la chiesa funeraria in un edificio abbaziale; dal sec. 7° esso viene annoverato tra le seniores basilicae del regno franco, esercitando a evidenza la potestà sui monasteri suburbani della città. Come unica testimonianza di quest'epoca resta una lastra sulla quale appare in bassorilievo, inscritta in un cerchio, una croce la cui asta verticale termina con un P (rho; croce monogrammatica).
Questa lastra, scoperta nel 1630 e attualmente murata in una nicchia del corridoio di collegamento delle cripte della chiesa di Saint-Germain, è stata oggetto di varie ipotesi. Secondo la più plausibile, si tratterebbe della fronte dell'altare posto nella basilica merovingia sopra la tomba di s. Germano. La chiesa di Saint-Germain è celebre soprattutto per le cripte di epoca carolingia (cryptae inferiores et superiores). Malgrado la loro complessità, esse presentano una disposizione razionale, di grande chiarezza, che venne imitata dai costruttori della vicina abbazia carolingia di Saint-Pierre di Flavigny. La sua importanza deriva dal fatto che è tra le meglio conservate di Francia, sia perché conserva un ciclo di affreschi praticamente unico risalente al IX secolo, i più antichi di Francia.

Ma al di la dell’importanza prettamente artistica e storica di questa cattedrale, l’aspetto che a noi interessa di più è un particolare di cui non si trova traccia storica e di cui nessuno si accorge: una Chiave di volta nella parte centrale della cattedrale.



È l’inequivocabile segno distintivo di una famiglia che la leggenda vuole legata alla stirpe regale dei Merovingi; stiamo parlando della famiglia St.Clair o Sinclair; quello infatti è il loro scudo con la croce dentellata di cui la Cappella di Rosslyn è piena, ma come ci sarà finita ad Auxerre?

Le chiavi di volta in genere non erano elementi esclusivamente decorativi, a volte potevano avere la funzione di segnalare una committenza per i lavori di costruzione o di restauro, infatti quando arrivò il custode per portarci a visitare la cripta gli provai a chiedere qualche informazione su quella chiave di volta mostrandogli anche sul cellulare l’immagine di quelle di Rosslyn ma lui chiuse il discorso molto brevemente dicendo che non ne sapeva nulla e che anzi non ci aveva mai fatto caso.

Delusa uscii dalla Cattedrale con le domande che mi ronzavano ancora nella testa e quasi come se il fato avesse voluto darmi una risposta mi imbattei a pochi chilometri dalla città in quella che un tempo era stata una delle più belle Commende Templari della zona.



Adesso è di proprietà di privati ed è possibile visitarla solo su appuntamento, anche se sbirciando dalle finestre all’interno sembra non esserci rimasto più nulla di interesse storico, credo sia stata trasformata in abitazione dopo essere stata abbandonata e usata come stalla per il bestiame, un sacrilegio.

Da un foglio appiccicato su una delle porte è possibile leggere che: «Questa casa è stata originariamente chiamata la Commenda di le Saulce. È stata poi nominata successivamente Commenda di Auxerre, probabilmente perché i Comandanti, appartenuti ai secoli passati, la accostarono alla loro provenienza pur residenti in questa città. Saulce, tuttavia, era considerata la casa maggiore del balivato. Questa casa è stata data ai Cavalieri Templari all'inizio del XIII secolo da un nobile, di nome Drogo de Mello o Maillot , 'di Mileto', come emerge dalle lettere di William, figlio del comandante, in cui ratifica l’atto nel mese di luglio del 1206 per donazione dal padre nel tempio, la casa di Saulce 'elemosinam domo Salicis'».

La cappella della casa di Saulce è stata fondata da Guglielmo, conte di Joigny. Le lettere di fondazione, datate luglio 1238, ne attestano la provenienza che è rimarcata dall’acquisito del conte William sotto Escolives 'in domo Templi Salice subtus Escolivas' per 15 libbre di denari tornesi pensione da riscuotere dai fratelli di detta casa ogni anno, o defalcare dal bilancio di Joigny, appartenente al conte, e in caso di fallimento dal prevosto della città.

Sono stati ritrovati diversi documenti espressi in titoli del 1210-1260 per l'acquisto di terreni coltivabili, ma soprattutto vigneti, fatta dal Templari di Saulce.

Un signore, Raoul de Mailly, assunto vicino Auxerre, riscuoteva la decima che aveva Escolives 'apud Escolius'. Suo figlio, Hugh e Guiele, sua moglie, eseguì la volontà del padre e dopo la sua morte, privo di debiti, abbandonò questa proprietà per i fratelli del Tempio con la scrittura delle lettere ufficiali presso Auxerre, nel mese di Febbraio 1258. Nello stesso periodo, la terra e la signoria di Saulce è stata data ai Cavalieri Templari da Ugo di San Verain Elisabethe e sua moglie. Giovanni, conte di Joigny, il nipote ha confermato questa donazione nel 1270, e Robert, conte di Nevers, che ricevette la proprietà terriera, ne concordò l'ammortamento nel 1272. Tutto questo emerge dai vari atti relativi alla donazione, incluso un tumulo, 'motam', vicino alla casa del Tempio; qualsiasi terreno che era vicino all’enclave 'Loindat' nel sito Templare; un pezzo di terra in 'Courcelles' vicino al Tempio e nei pressi del torrente  'I curry' (questo è probabilmente il torrente chiamato il Val de Mercy, che passa vicino Vincelles e sfocia nel sud della Yonne Escoviles e Saulce, Cassini map); un prato a Courcelles 'Truchebeuf  Vincelles apud Vincellas'; da un lato, e dall'altro dello Yonne; e si estendeva nel campo dei signori della giustizia 'Dominorum di Campis' per i signori di Vincelles.

Nel XIV secolo passò nelle proprietà degli Ospitalieri, attuale Sovrano Militare Ordine di Malta. Chiunque si sia preso la briga di farci conoscere queste informazioni, suppongo gli attuali proprietari, ci tiene a farci sapere che la fonte da cui ha tratto queste informazioni è un certo Jack Bocar storico del luogo. Per Auxerre vale sicuramente il discorso che abbiamo ripetuto tante volte che ogni luogo di questo cammino ad ogni visita ci regale scoperte sempre nuove, tasselli di una storia che vuole essere scoperta per poter ritornare a vivere. Un uomo saggio una volta ha detto: «All’Universo non piacciono i segreti. Cospira per rivelarci la verità».