lunedì 7 marzo 2016

Fidatevi di coloro che cercano la verità. Dubitate di coloro che la trovano



Il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale del Rito di York Tiziano Busca

Guardandoci intorno, vediamo crescere – forse lentamente, ma comunque inesorabilmente – il numero di coloro che sono in movimento: persone che iniziano a porsi domande e vanno alla ricerca di risposte; persone che trovano il coraggio di cambiare direzione e sperimentare qualcosa di diverso dalla strada che era stata tracciata per loro; persone che decidono, dapprima timidamente, ma poi con sempre maggiore determinazione, di vivere pienamente nel qui e ora, osservando con occhio lucido e onesto la realtà che le circonda e non soltanto ciò che bramano o non temono vedere.

E in tutto questo, le parole di André Gide che abbiamo scelto di condividere con voi ci ricordano che in questo movimento non siamo soli: troviamo un alleato e un sostegno in chiunque prosegua, imperterrito, nella ricerca della verità, senza fermarsi nella comodità di verità parziali, sordo al canto delle Sirene che vorrebbero convincerlo ad arrestarsi nel suo cammino di crescita per dedicarsi invece a propagare il suo personale modo di vedere, il suo risultato parziale, come verità assoluta e universalmente valida. Chi afferma di avere trovato la verità spesso si ferma, arrestando il flusso di energia vitale; come diceva David Bowie in un’intervista di qualche tempo fa: «Nell’istante in cui capisci di essere al sicuro, sei morto». Del resto, se il movimento è vita, la stasi che cos’è?

L’autentica ricerca della verità non ha mai prodotto alcuna guerra, ma piuttosto scambio e cooperazione. Forse la verità è proprio nel viaggio, nel movimento, nel percorso che ognuno di noi coraggiosamente affronta ogni giorno, e non alla fine o in qualche punto di esso: più che qualcosa che possiamo trovare al di fuori di noi, forse la verità è un modo di essere dell’Anima.

«È necessario che la nostra mente si apra, anche se ciò costa fatica e sofferenza, perché si lasci attraversare dall’inspiegabile, stupire dall’inatteso, condurre dall’istinto su una strada nuova per noi».
Gabriele Policardo, Desideriologia  (in uscita per Spazio Interiore, da cui sono tratte queste considerazioni).