Tutto ben documentato negli affreschi cinematografici di Luigi Magni, appunto: dal film già citato a "In nome del Papa Re", sino a "La notte di Pasquino" del 2002, con un intramontabile Nino Manfredi nei panni di Pasquino. Affreschi storici, presentati come delle commedie dal cast ricchissimo e brillante: comprendenti attori del calibro di Nino Manfredi appunto, Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale, Alberto Sordi, ma profondamente drammatici, vista la drammaticità degli eventi che vedono sempre protagonisti popolani ed eroi del nostro Risorgimento in lotta per la conquista della libertà dalla tirannia. Eroi anticlericali, perché il clericalismo è il contrario della pace religiosa, è il Potere che si traveste da agnello. Che dice di voler "salvare l'anima"....ma alla fine condannare il corpo ! E condannati a morte per decapitazione furono i vari Targhini e Montanari, appartenenti alla gloriosa Società segreta della Carboneria, per aver voluto rovesciare codesto Potere ed erigere la Repubblica. Correva l'anno 1825 e da allora passeranno anni e generazioni: verranno Mazzini e Garibaldi, e, con l'aiuto dell'astuto Cavour, si giungerà finalmente all'unità d'Italia ed alla cadita del Potere temporale dei Papi ed alla proclamazione di Roma Capitale il 20 settembre del 1870.
Sarà il riscatto degli oppressi, del popolo romano, degli ebrei, dei massoni, dei carbonari tutti. Sarebbe ora che la televisione italiana ed il Cinema nostrano rendesse merito a questo grande artista che fu Luigi Magni e che nelle scuole di ogni ordine e grado fossero proiettate e fatte conoscere le sue opere. Senza il Risorgimento e quei martiri oggi l'Italia sarebbe un Paese non solo profondamente diviso, ma - quel che è più grave - ancora più arretrato di quel che già è....per merito della Chiesa. Di una Chiesa che da sempre fa politica. Luca Bagatin